Boulaye Dia, gol al Liverpool: dai provini sfortunati alla rete in Champions
Il Villarreal ha sbloccato la semifinale di ritorno di Champions grazie al gol di Boulaye Dia, attaccante arrivato in estate dal Reims (Ligue 1), la cui storia racconta di tre provini persi o bocciati per motivi assurdi, prima del riscatto e delle magiche notti di Champions
VILLARREAL-LIVERPOOL LIVE
Pronti, via e il Villarreal è passato subito in vantaggio nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Liverpool. A segnare è stato Boulaye Dia, attaccante franco-senegalese che ha sostituito l’assente Danjuma. Classe 1996, la storia di Dia è da far leggere a tutti i bambini che sognano di diventare calciatori professionisti come lui. Perché la sua strada è stata tutta in salita: tre provini sfortunati, per delle ragioni una più assurda dell’altra. Ma non si è mai arreso e oggi è a giocarsi da protagonista una semifinale di Champions, davanti agli occhi di tutti.
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A 12 anni, Dia è un ragazzino che gioca a calcio e ha il desiderio di diventare un calciatore professionista. Gioca in un club del suo paese natale (Oyonnax), ma grazie al suo talento riceve una chiamata dal Saint-Etienne per un provino. Il padre decide di accompagnarlo in macchina, compie un viaggio di 160km ma quando mancano pochi minuti all’arrivo, la sua Renault ha un guasto e non parte più. Il padre si spazientisce, fa riparare la macchina e fa marcia indietro. Non è mai stato convinto del fatto che Boulaye volesse intraprendere una carriera calcistica e coglie la palla al balzo per tornare a casa. Niente provino con il Saint-Etienne. Occasione persa.
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Eppure, il talento di Dia continua a rubare l’occhio degli scout della zona. Dopo il Saint-Etienne, un anno dopo il ragazzo riceve una chiamata dal Lione. Nuovo provino. Stavolta la macchina non fa scherzi: Dia arriva al campo e colpisce in positivo gli allenatori del Lione. Tra tutti i ragazzi in prova, in tre arrivano alla selezione finale. “Eravamo io, il più piccolo, un altro più pronto fisicamente e un terzo più tecnico”, ha raccontato. Per decidere chi prendere, gli allenatori del Lione fanno una radiografia al polso a tutti e tre. Passa il più “grande”. Che non è Boulaye Dia. Secondo provino non andato a buon fine, ancora una volta per un motivo che va oltre al giudizio del campo.
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Boulaye a quel punto sta per arrendersi. Con il calcio il rapporto sembra proprio non voler decollare, soprattutto quando il padre per motivi di salute è costretto a lasciare il lavoro e il tempo per giocare si riduce. E gli anni passano. Dopo aver ottenuto il diploma di “elettricista professionista”, Dia è costretto a passare parecchio tempo a lavorare per aiutare la famiglia, senza però smettere di giocare a calcio. E presto si ripresenta la possibilità di un nuovo provino. Stavolta in Galles, grazie a una conoscenza d’oltremanica. Ma non va bene neanche quello. Intossicazione alimentare, racconterà qualche anno dopo. Torna a casa di nuovo. Lavora dalla mattina alle 17:30 e poi va ad allenarsi. Nell’estate del 2017 poi riceve una chiamata dall’allenatore del Jura Sud, squadra francese che militava in quarta divisione. Niente di entusiasmante rispetto alle chiamate ricevute in precedenza, ma comunque una nuova possibilità. Accetta. E inizia a segnare. Dia non lo sa, ma è in questo momento che la sua carriera ha una svolta decisiva.
La chiamata del Reims e la svolta
Nella prima stagione al Jura Sud segna 15 gol in 21 partite e mette in mostra tutte le sue qualità. L’estate dopo arriva la chiamata del Reims. Di nuovo un club blasonato. Niente provini: stavolta Boulaye Dia firma subito. In due anni passa dalla quarta divisione alla Ligue 1. Inizialmente, il Reims lo aveva acquistato per la squadra riserve, ma gli investimenti fatti per gli attaccanti in prima squadra non fruttano. E finalmente, l’occasione tanto attesa arriva. Boulaye Dia esordisce in Ligue 1 il 20 ottobre 2018. In 88 presenze ufficiali con la maglia del Reims, segnerà 28 gol. Che nella scorsa estate gli sono valsi la chiamata del Villarreal. Dove oggi è protagonista, anche in semifinale di Champions League. Se ripensa a quei tre provini, oggi si fa una grande risata.
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