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    Porto, Pepê positivo al Covid: salta l'Atletico Madrid

    Nella conferenza stampa della vigilia del match di Champions League tra Porto e Atletico Madrid, l’allenatore della squadra portoghese, Sergio Conceiçao, ha annunciato l’assenza dal gruppo di Pepê, il giovane attaccante brasiliano classe 1997: “Pepê è positivo al Covid e per questo non potrà giocare”. Il Porto, per la sfida decisiva contro l’Atletico, ha già tre giocatori in forse: si tratta del centrocampsita Marko Grujic, dell’ex Inter Joao Mario e dell’altro Pepe, il difensore ex Real Madrid.

    La situazione del gruppo B

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    Battere i Reds e sperare: Milan agli ottavi se…

    Da Porto-Atletico Madrid si potranno decidere le sorti anche del Milan, impegnato nell’altro match del girone, contro il Liverpool. La squadra di Conceiçao, attualmente seconda in classifica con 5 punti, si qualificherà in caso di vittoria o in caso di pareggio se il Milan non dovesse vincere a San Siro contro i Reds. Dal canto suo, il Milan per passare deve necessariamente vincere contro il Liverpool, sperando in un pareggio tra Porto e Atletico, o al massimo in una vittoria dell’Atletico Madrid con uno scarto inferiore a quello eventualmente ottenuto contro i Reds.  LEGGI TUTTO

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    Milan-Liverpool, le chiavi tattiche del match di Champions

    Nonostante la prima esperienza in Champions del Milan di Pioli sia iniziata in maniera traumatica, i rossoneri sono incredibilmente ancora in corsa per la qualificazione all’ultima giornata. È bastata infatti una vittoria al Wanda Metropolitano contro l’Atletico Madrid per ribaltare la situazione: dall’ultima posizione alla speranza concreta di passare il turno, che passa anche per l’eventualità che il Porto non vinca contro i “Colchoneros”. La più immediata sarebbe il pareggio tra Atletico Madrid e Porto insieme alla vittoria del Milan, ma anche in caso di vittoria di Atletico e Milan con lo stesso punteggio, i rossoneri avrebbero la meglio. In tutti gli altri casi di vittoria di Milan e Atletico i margini sarebbero ancor più ridotti, poiché la sfida si giocherebbe sulla differenza reti (attualmente a favore del Milan, con -2 contro -3) e sui gol segnati in trasferta. Ma la gara è ovviamente ancora aperta anche per il terzo posto: se i rossoneri vinceranno o pareggeranno mentre il Porto batterà l’Atletico, allora sarà automatico, ma nel caso di sconfitta combinata di entrambe toccherà affidarsi nuovamente alla differenza reti, o addirittura al conteggio dei cartellini nel caso della combinazione 1-3 a Milano e 2-3 a Oporto.

    Insomma, prima di affidare le proprie speranze all’esito complicato della partita dell’Atletico, il Milan non può prescindere dalla ricerca della vittoria contro una delle squadre più forti del momento, già certa del primo posto grazie alle cinque vittorie su cinque, nonché in piena lotta per il primo posto in Premier, dove viene da quattro vittorie consecutive con tredici gol segnati e appena uno subito. Lo strapotere del Liverpool si è visto bene nella partita di andata, in cui la squadra di Klopp è stata più dominante di quanto il risultato finale non dica nonostante l’assenza di due capisaldi come Van Dijk e Mané. I “Reds” hanno messo in difficoltà il Milan sotto ogni aspetto, a partire dalla costruzione dell’azione, circostanza che ha visto il Milan soffrire particolarmente il pressing intenso avversario.

    Il Liverpool schermava le linee di passaggio verso i terzini avversari con le due ali, nell’occasione Jota e Salah, ma a dettare l’intensità del pressing era l’atteggiamento della punta centrale. Spesso nella partita di andata Origi iniziava a correre verso il centrale in possesso tagliando fuori la linea di passaggio verso l’altro centrale, mentre le due mezz’ali Henderson e Keita si sganciavano in avanti sui mediani rossoneri, Kessié e Bennacer. In altre occasioni, invece, il Liverpool teneva la punta più bassa, sul regista avversario, e cercava di forzare all’errore la costruzione avversaria spingendola a passare dagli altri centrocampisti o comunque dai giocatori che occupano le zone interne del campo. Questa particolare trappola di pressing è un classico del Liverpool di Klopp, che insomma può contare su diverse soluzioni per mettere in crisi la costruzione avversaria, mantenendo come comune denominatore l’intensità.

    Se è vero che per il Liverpool non ci sarà nulla in palio e che probabilmente Klopp ne approfitterà per dare minuti ai suoi uomini meno impiegati e far riposare i titolari (dopotutto si tratta di uno degli allenatori che più si è speso contro il sovraccarico di partite da giocare, negli scorsi anni), il Liverpool attuale ha un’armonia collettiva che può tranquillamente inglobare al suo interno anche dei turnover più profondi senza perdere i tratti distintivi. Dopotutto, alcuni dei giocatori più giovani o meno impiegati che potrebbero trovare una maglia da titolare, come Neco Williams, Tyler Morton o Kostas Tsimikas, hanno avuto modo di tastare il più importante palcoscenico continentale anche nella scorsa stagione, contraddistinta da diversi infortuni. È possibile che trovino spazio anche Ibrahima Konaté e Takumi Minamino, e che il centrocampo sia profondamente ridisegnato.  Dal canto suo, il Milan non arriva troppo bene alla sfida dal punto di vista delle disponibilità: fuori Kjaer, Calabria, Rebic e Leao, toccherà a Kalulu , Romagnoli, e a due fra Krunic, Messias e Saelemakers.

    Anche se il Liverpool dovesse schierare interamente le seconde linee, poi, non sarà comunque da sottovalutare la loro intensità e il Milan sarà chiamato a una partita più pericolosa offensivamente. In questo senso, la crescita di Tonali e la disponibilità di Ibra saranno due carte importanti in più, in particolar modo il secondo potrà fare da soluzione diretta per la verticalizzazione nel caso in cui il pressing avversario diventi troppo ostico. Soprattutto nel caso in cui Van Dijk dovesse riposare, il Milan potrebbe avere un’arma importante con lo sfruttamento delle seconde palle.

    Il Liverpool non è una squadra che concede moltissime occasioni, ma se manterrà la stessa attitudine anche senza molti titolari la partita potrebbe essere più aperta del solito. Lo spazio laterale da difendere in transizione difensiva, per esempio, è spesso una delle fonti primarie con cui le avversarie dei “Reds” riescono ad alzare il proprio raggio d’azione, sfruttando la posizione molto avanzata di entrambi i terzini (in ampiezza Robertson, più accentrato Alexander-Arnold). Pioli nella conferenza prepartita ha parlato di creare occasioni provando sia a superare la pressione per poi andare negli spazi, sia attraverso una certa imprevedibilità tra le linee per dare meno punti di riferimento alla linea difensiva avversaria. In questo senso, potremmo vedere Ibra abbassarsi più del solito, coadiuvato dai movimenti di interscambio dei tre trequartisti alle sue spalle. Pioli in conferenza ha menzionato Krunic, Diaz e Messias, ai quali si aggiunge Saelemakers, che potrebbe portare un’interpretazione più orientata all’ampiezza. Certo, in quest’ottica l’assenza di Leao potrebbe essere persino più pesante di quanto non sembri già adesso.

    Dal punto di vista difensivo, all’andata il Liverpool fece saltare la struttura di pressing di Pioli con un raffinato sistema di rotazioni di posizione. Henderson, interno, si allargava a dx fissando l’esterno sinistro Leao, mentre dall’altro lato l’accentramento di Alexander-Arnlod attirava Kessié, liberando spazio per Fabinho al centro. Infine, un grande tema del match fu la prestazione di Salah a sfavore di Theo Hernandez. Il Milan dovrà essere bravo a cogliere eventuali cali di qualità del Liverpool dati dal turnover, lavorando soprattutto attraverso i propri mediani per consentire di scalare in maniera più agevole verso l’esterno dopo aver protetto il centro. La protezione della difesa sarà un tema importante anche per la presenza di Romagnoli, che rischia di soffrire molto in campo aperto contro i giocatori rapidissimi di Klopp.

    La chiave migliore per fare risultato sarà garantirsi quanto possibile il controllo del pallone e la possibilità di mettere sotto stress l’ultima linea degli avversari. La composizione della trequarti sarà un tema forte: Krunic può giocare a sinistra o al centro, Brahim Diaz potenzialmente ovunque, mentre Messias potrebbe rivelarsi un’arma interessante soprattutto a destra, anche se andrebbe accompagnato da una partita particolarmente propositiva del terzino destro.

    Diverse cose dovranno andare al loro posto affinché il Milan riesca a passare agli ottavi, insomma, ma le condizioni di partenza per fare risultato contro il Liverpool, nonostante la caratura dell’avversario e le assenze pesanti, ci sono. Dopotutto, anche se il Milan è appena all’alba di un nuovo ciclo, la sua tradizione in Europa avrà sempre il suo peso. LEGGI TUTTO

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    Real Madrid-Inter, le chiavi tattiche del match di Champions

    Due squadre in un grande momento di forma, che al Bernabeu si giocheranno il primo posto nel girone

    L’Inter si presenta al Santiago Bernabeu con una tranquillità che in Champions League non conosceva da 10 anni. La squadra di Simone Inzaghi si è già qualificata agli ottavi grazie alla vittoria contro lo Shakhtar Donetsk e va in Spagna per giocarsi il primo posto, che le permetterebbe di ambire a un sorteggio più favorevole. A due punti di distanza dal Real Madrid si trova nella condizione di dover cercare la vittoria senza avere troppo timore per la sconfitta. 

    Difficilmente però questa combinazione cambierà la strategia delle due squadre: Inter e Real Madrid, dopo qualche difficoltà iniziale dovuta principalmente al cambio di allenatore, stanno vivendo un ottimo momento di forma e di risultati. Il Real Madrid ha vinto 10 delle ultime 11 partite disputate, l’Inter 9 delle ultime 10. In campionato hanno anche numeri simili: in 16 partite hanno segnato 39 gol in nerazzurri, 37 il Real Madrid; entrambe ne hanno subiti 15. In campo vedremo quindi due squadre in gran fiducia, capaci di offrire una proposta di gioco vincente e tatticamente molto precisa che darà vita, si spera, a una grande partita.  
     
    L’evoluzione del Real Madrid di Ancelotti
    Dopo qualche esperimento, Ancelotti sembra essersi orientato su un 4-3-3 che al Real sa di coperta di Linus. Gli interpreti addirittura, dove possibile, sono gli stessi del Real cannibale di Zidane. In difesa Alaba ha preso il comando del centro insieme a Militao, che con l’allenatore italiano sembra rinato e sta vivendo una stagione di altissimo livello. Sui lati Carvajal (o Vazquez) e Mendy si alzano molto in fase di possesso. Quando il Real ha il pallone, tra i centrali si abbassa a turno una delle due mezzali, dove Kroos e Modric hanno sopravanzato Valverde e Camavinga, mentre il play Casemiro si piazza tra le linee per offrire sempre una linea di passaggio interna ai compagni. Le dinamiche del possesso del Real Madrid non sono particolarmente elaborate anche quando arriva nella trequarti avversaria: a destra Asensio entra dentro il campo per cucire il gioco e lasciare spazio al terzino, mentre a sinistra Vinicius Junior rimane sempre molto largo per garantire l’ampiezza e essere una minaccia con la sua velocità e la capacità di saltare l’uomo. Al centro è il regno di Benzema – più propenso a navigare sul centro sinistra per associarsi con Vinicius Jr. 

    Il francese però sarà assente a causa di un problema muscolare che lo ha costretto a uscire nell’ultima partita contro la Real Sociedad. Al suo posto Ancelotti ha dato fiducia a Jovic, che ha servito l’assist per il primo gol e segnato il secondo. Il serbo non segnava in Liga da quasi due anni ed era un corpo estraneo nella squadra, ma con questa prestazione potrebbe essersi guadagnato una maglia da titolare. Di certo l’assenza di Benzema per l’Inter è un vantaggio (17 gol e 7 assist in 19 partite fin qui): Jovic è un attaccante molto meno intelligente nelle letture e meno raffinato nel associarsi con i compagni. La sua interpretazione del ruolo è più diretta: preferisce attaccare la profondità e duellare con i centrali avversari in area di rigore grazie al suo fisico. L’Inter dovrebbe ricordarsi di lui per un ottavo di Europa League quando stava all’Eintracht Francoforte in cui segnò il gol decisivo. 

    È difficile prevedere quanto l’assenza del francese fiaccherà l’attacco del Real Madrid, che in questa stagione è stato incontenibile fin qui. Al momento la squadra di Ancelotti è la migliore della Liga per tiri in porta, xG creati, azioni offensive e gol segnati, ben 10 in più della seconda. Ovviamente il giocatore più importante è Benzema, ma per fare questo salto di qualità è servita l’esplosione di Vinicius Junior. Dopo aver mostrato lampi di talento assoluto, ma poca costanza sotto porta, il brasilano sta diventando un fattore: a questo punto della stagione ha già raddoppiato il numero di gol segnati nella scorsa (da 6 a 12, con quasi 2.5 xg in meno) e fatto un assist in più. Ma non è solo il gol: il brasiliano è incontenibile quando parte palla al piede e, da solo, aiuta tantissimo il Real sia nel risalire il campo rapidamente, sia nel disordinare le difese chiuse con i suoi dribbling. Insomma, per l’Inter contenere la fase offensiva del Real Madrid, pur orfana di Benzema, non sarà facile. 

    Come può fare la partita l’Inter
    All’andata l’Inter aveva preso il controllo della partita, cedendo solo negli ultimi minuti, quando la qualità del Real Madrid era uscita fuori permettendo a Rodrygo di segnare il gol vittoria. Nel primo tempo la squadra di Inzaghi aveva saltato abbastanza agevolmente il pressing del Real grazie a una buona organizzazione collettiva, lasciando intravedere quei miglioramenti nella gestione del possesso e delle rotazioni che oggi sono molto più evidenti. La capacità di giocatori come Brozovic e Bastoni di muoversi lungo il campo per agevolare la risalita è sorprendente, come ben evidenziato dalla prestazione del play contro la Roma.

    Il Real Madrid non è una squadra che effettua un pressing particolarmente intenso una volta perso il possesso. Inoltre l’assenza di Benzema potrebbe spingere Ancelotti a tenere un baricentro più basso del solito, per sfruttare le qualità di Jovic e Vinicius Jr in campo aperto. Certo, non pressare l’Inter è un rischio che potrebbe pagare caro, come successo alla Roma. La squadra di Inzaghi ha mostrato nelle ultime partite di essere in grado di attaccare con molti uomini, sia affidandosi al talento dei singoli che a combinazioni studiate tra i giocatori. Nei momenti in cui i nerazzurri si riverseranno nella metà campo avversaria dovranno comunque stare attenti a non scoprire il fianco sinistro alle ripartenze del Real. Dumfries (Darmian è ancora infortunato) e Barella dovranno essere bravi a bilanciare i loro movimenti, per non costringere i centrali a difendere arretrando contro Vinicius. 

    L’Inter perde un pallone banale a metà campo, Darmian e Barella sono troppo alti sul campo e Insigne può attaccare con spazio. Da questa azione nasce il gol di Zielinski.

    Ma il Real ha la qualità e la tranquillità per contendere il pallone all’Inter. Sicuramente ci saranno fasi della partita in cui i nerazzurri dovranno difendersi nella propria trequarti, senza però essere troppo passivi. Quando attacca in massa, infatti, il Real non ha paura di lasciare i suoi centrali in uno contro uno con gli avversari, tenendo i terzini all’altezza degli attaccanti e fidandosi delle qualità di Casemiro e Militao in transizione difensiva con tanto campo alle spalle. Riuscire a recuperare il pallone e arrivare rapidamente a Dzeko e Lautaro in posizione pericolosa già dai primi minuti vorrebbe dire minare le certezze del Real, che in questo momento sembrano granitiche e costringerli ad avere paura.

    Comunque andrà, l’Inter deve affrontare questa sfida con la voglia di imporre la propria identità anche in uno dei campi più difficili al mondo. Dopo aver costruito una mentalità vincente nei due anni con Conte, Inzaghi sta arricchendo di soluzioni e sfumature il gioco della squadra. Una prestazione convincente, oltre il risultato, sarebbe l’ennesima certificazione del valore di questa rosa.

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    Champions League, partite e curiosità sulla sesta e ultima giornata

    Paris Saint Germain-Club Brugge, martedì 7 dicembre, ore 18.45
    Il Paris Saint-Germain è imbattuto in tre precedenti incontri con il Club Brugge in Champions League (2V, 1N), inclusa una vittoria nell’unica occasione in cui ha ospitato la squadra belga (1-0 nel novembre 2019). Le due vittorie del Club Brugge contro avversari francesi in Coppa dei Campioni/Champions League sono state entrambe contro il Monaco, con i successi separati da 30 anni (1-0 nell’ottobre 1988 e 4-0 nel novembre 2018). Nel complesso, la squadra belga ha vinto solo due volte in nove incontri complessivi con avversari francesi nelle due competizioni (2N, 5P). Il Paris Saint-Germain ha perso solo uno dei 13 incontri con avversari del Belgio in competizioni europee (7V, 5N) ed è imbattuto negli ultimi 11 dopo l’unica sconfitta – 0-3 contro il Waterschei Thor in Coppa delle Coppe nel marzo 1983.
    Lipsia-Manchester City, martedì 7 dicembre, ore 18.45
    Il Lipsia ha perso il suo unico precedente con il Manchester City, subendo sei gol nella sconfitta per 6-3 all’Etihad Stadium a settembre. Quella rimane l’unica volta in cui ha subito più di cinque gol in una gara in una competizione europea. Il Manchester City è imbattuto da 14 partite contro avversarie tedesche in Champions League (13V, 1N), serie iniziata a novembre 2014 con la vittoria per 3-2 sul Bayern Monaco. Nel parziale, ha vinto le ultime nove di fila, segnando 28 gol e subendone solo nove. Dopo aver vinto tre delle prime quattro partite contro squadre inglesi in Champions League (1P), tutte nel 2020, il Lipsia ha perso tutte le ultime tre: due contro il Liverpool e una in questa stagione contro il Manchester City.
    Milan-Liverpool, martedì 7 dicembre, ore 21.00
    Questo sarà il quarto incontro ufficiale tra Milan e Liverpool, tutti i tre precedenti sono stati disputati in Champions League: un successo per parte e un pareggio, arrivato nella finale del 2005 – match poi vinto dal Liverpool alla lotteria dei rigori. I precedenti tre incontri tra Milan e Liverpool hanno visto un totale di 14 reti segnate (compresi i tempi supplementari), con entrambe le squadre che ne hanno realizzato sette gol a testa. I Reds hanno vinto 3-2 nella sfida della prima giornata di questa Champions League ad Anfield a settembre. L’ultimo successo del Milan contro una squadra inglese in una competizione europea risale al febbraio 2012, quando vinse 4-0 contro l’Arsenal negli ottavi di finale di Champions League. I rossoneri non hanno infatti mai vinto nelle ultime sei sfide con squadre inglesi (1N, 5P).
    Porto-Atletico Madrid, martedì 7 dicembre, ore 21.00
    Decimo incrocio tra Porto e Atlético Madrid in competizioni europee, con la squadra spagnola in vantaggio per tre vittorie a due (4N). Il Porto non ha vinto alcuna delle ultime tre sfide contro l’Atlético, perdendone due e pareggiando per 0-0 il match di andata di questa stagione. Il Porto ha perso soltanto una delle precedenti quattro partite casalinghe contro l’Atlético Madrid (1V, 2N); tuttavia, questa sconfitta è arrivata proprio nell’ultimo confronto interno: 1-2, nell’ottobre 2013, in Champions League. Prima di questo KO, la squadra portoghese aveva tenuto la porta inviolata in ciascuno dei primi tre match casalinghi contro gli spagnoli. Dopo aver perso entrambe le gare della Champions League 2009/10 contro il Porto, l’Atlético Madrid ha subito soltanto una sconfitta nelle ultime cinque partite contro squadre portoghesi nella competizione (3V, 1N): quella contro il Benfica, nel settembre 2015 (1-2).
    Borussia Dortmund-Besiktas, martedì 7 dicembre, ore 21.00
    Il Borussia Dortmund ha un record del 100% di vittorie contro il Besiktas in competizioni europee, avendo vinto tutti e tre gli incontri finora: 1-0 in trasferta e 2-1 in casa nella Coppa delle Coppe 1989-90 e 2-1 in trasferta nella gara d’andata di questa Champions League. Questa sarà la prima trasferta del Besiktas contro un avversario tedesco in una competizione europea dalla sconfitta per 0-5 contro il Bayern Monaco nel febbraio 2018 in Champions League. In totale, il Besiktas ha vinto solo una delle sei partite esterne contro squadre tedesche tra tutte le competizioni (1N, 4P). Il Borussia Dortmund ha perso solo uno dei nove incontri con avversari turchi in competizioni europee (7V, 1N), sconfitta arrivata contro il Galatasaray nell’andata degli ottavi di finale della Coppa UEFA 1999-2000 – turno in cui è stato eliminato con un 0-2 complessivo.
    Ajax-Sporting Lisbona, martedì 7 dicembre, ore 21.00
    Ajax e Sporting CP si sono affrontati in tre precedenti occasioni in competizioni europee: dopo aver perso le prime due nella Coppa UEFA 1988/89, l’Ajax ha vinto 5-1 fuori casa all’inizio di questa Champions League. I precedenti tre incontri tra queste squadre hanno visto un totale di 15 gol segnati (8 per l’Ajax, 7 per lo Sporting CP), con una media di cinque gol a partita. Infatti, nessuna delle due squadre è riuscita a mantenere la porta inviolata in nessuno dei loro tre scontri fino ad oggi. L’Ajax ha perso solo una delle ultime sette partite contro avversari portoghesi in competizioni europee (5V, 1N), rimanendo imbattuto nelle tre partite di questa serie che si sono giocate nel 21° secolo – 1-0 e 1-1 contro il Benfica nel 2018/19 e 5-1 contro lo Sporting CP in questa Champions League.
    Real Madrid-Inter, martedì 7 dicembre, ore 21.00
    Il Real Madrid ha vinto tutte le ultime tre sfide contro l’Inter in Champions League, tutte a partire dall’inizio della scorsa stagione. Nei 18 confronti fino a questo momento, questa è la striscia più lunga di successi di fila del Real contro una squadra italiana nelle competizioni europee. L’Inter ha vinto solo una delle ultime 11 partite contro avversari spagnoli nelle coppe europee (2-0 vs Getafe in Europa League nell’agosto 2020), con un pareggio e nove sconfitte, comprese tutte le ultime quattro. Il Real Madrid ha vinto sette delle otto sfide casalinghe contro l’Inter nelle competizioni europee (1P). Dalla sconfitta contro i nerazzurri nel 1967 in Coppa Campioni, ha ottenuto il successo nelle ultime cinque di fila segnando sempre almeno due gol (17 in totale).
    Shakhtar Donetsk-Sheriff Tiraspol, martedì 7 dicembre, ore 21.00
    Questo sarà il quarto incontro tra Shakhtar Donetsk e Sheriff Tiraspol in una competizione europea (incluse le qualificazioni); nei tre precedenti una vittoria a testa e un pareggio. Lo Sheriff Tiraspol ha vinto 2-0 contro lo Shakhtar Donetsk all’inizio di questa Champions League – escludendo le qualificazioni, la squadra moldava potrebbe vincere due incontri consecutivi contro una singola avversaria per la prima volta in una competizione europea. Lo Shakhtar Dontesk ha vinto solo una delle ultime 11 partite casalinghe di Champions League (5N, 5P) e non è riuscito a segnare in sette di queste, incluse le due disputate nella competizione in corso (1N, 1P).
    Juventus-Malmoe, mercoledì 8 dicembre, ore 18.45
    La Juventus ha un record del 100% contro il Malmö nelle competizioni europee (tre vittorie con clean sheet nelle tre sfide giocate). Nella storia della Champions League, solo il Barcellona ha vinto le prime quattro partite contro un singolo avversario senza subire gol (contro il BATE Borisov tra il 2011 e il 2015). Il Malmö ha vinto solo uno degli ultimi otto incontri con avversarie italiane in Coppa dei Campioni/ Champions League (1N, 3P) con l’unica vittoria che risale al settembre 1989 contro l’Inter. Da allora la squadra svedese non ha più trovato la vittoria nei quattro incontri seguenti disputati in queste competizioni (1N, 3P) perdendo ognuna delle ultime tre sfide contro la Juventus. La Juventus ha vinto ciascuna delle ultime cinque partite casalinghe di Champions League. Solo una volta nel corso del 21° secolo i bianconeri hanno registrato una serie più lunga di vittorie casalinghe consecutive nella competizione (sei tra dicembre 2016 e ottobre 2017).
    Zenit San Pietroburgo-Chelsea, mercoledì 8 dicembre, ore 18.45
    L’unico precedente tra Zenit San Pietroburgo e Chelsea è avvenuto all’inizio di questa Champions League, con i Blues che hanno vinto 1-0 a Stamford Bridge grazie alla rete di Romelu Lukaku nel secondo tempo. Questa è la terza volta che lo Zenit San Pietroburgo ospita avversari inglesi in competizioni europee; ha vinto nelle due precedenti occasioni – 1-0 contro il Bradford City in Coppa UEFA Intertoto nel luglio 2000 e 2-0 contro il Liverpool in Europa League nel febbraio 2013. Il Chelsea ha vinto ognuna delle tre trasferte contro avversarie russe in Champions League, l’ultima per 4-0 contro il Krasnodar nell’ottobre 2020. Oltre a vincere tutte e tre le partite, i Blues hanno anche sempre mantenuto la porta inviolata.
    Benfica-Dinamo Kiev, mercoledì 8 dicembre, ore 21.00
    Dopo aver perso il suo primo incontro in assoluto con la Dynamo Kiev in una competizione europea (0-1 nel novembre 1991), il Benfica è imbattuto da quattro partite contro la formazione ucraina (3V, 1N), sempre in Coppa dei Campioni/Champions League. La Dynamo Kiev ha perso entrambe le trasferte contro il Benfica in competizioni europee fino ad oggi, perdendo 0-5 nell’aprile 1992 e 0-1 nel novembre 2016 – entrambe durante la fase a gironi di Coppa dei Campioni/Champions League. Il Benfica ha mantenuto la porta inviolata in ciascuna delle ultime quattro partite contro la Dynamo Kiev in Coppa dei Campioni/ Champions League (3V, 1N), segnando otto volte in queste partite. Tuttavia, l’andata di questa stagione si è conclusa con un pareggio a reti inviolate.
    Bayern Monaco-Barcellona, mercoledì 8 dicembre, ore 21.00
    Il Bayern Monaco ha vinto tutte le ultime tre partite contro il Barcellona nelle coppe europee (3-2 a maggio 2015, 8-2 nell’agosto 2020 e 3-0 lo scorso settembre), già la propria striscia più lunga di successi di fila per una squadra contro il Barcellona nella storia della Coppa Campioni/Champions League. Il Barcellona ha perso solo due delle ultime 13 trasferte contro squadre tedesche in Champions League (6V, 5N) ed è imbattuto nelle ultime tre (1V, 2N). Le due sconfitte sono arrivate sempre contro il Bayern Monaco, nel 2012/13 e nel 2014/15. Il Bayern Monaco è imbattuto in casa da cinque partite contro il Barcellona in coppe europee (3V, 2N) e ha vinto le due più recenti – 4-0 nell’aprile 2013 e 3-2 nel maggio 2015. Entrambe le sfide valevano per una semifinale di Champions League.
    Manchester United-Young Boys, mercoledì 8 dicembre, ore 21.00
    Quarto confronto in Champions League tra Manchester United e Young Boys – i Red Devils hanno vinto i primi due nella fase a girone 2018/19, prima di perdere 1-2 in trasferta nella gara d’andata di questa stagione. Le squadre svizzere hanno vinto solo due delle ultime 27 trasferte contro squadre inglesi in competizioni europee (8N, 17P), entrambi i successi portano la firma del Basilea – 2-1 vs Chelsea nel settembre 2013 e 2-1 contro il Manchester City nel marzo 2018. Lo Young Boys non ha mai vinto nei quattro precedenti, pareggiando una volta e perdendo tre. Dopo la sconfitta contro lo Young Boys alla prima giornata di questa Champions League, il Manchester United è rimasto imbattuto nelle ultime quattro partite nella competizione (3V, 1N) – non evita la sconfitta per cinque gare di fila in Champions dai gironi 2013/14 con David Moyes in panchina (sei), con quattro successi e due pareggi.
    Atalanta-Villarreal, mercoledì 8 dicembre, ore 21.00
    L’unico precedente tra Atalanta e Villarreal è il pareggio 2-2 al La Ceramica in questa Champions League. Nelle cinque partite dell’Atalanta contro squadre spagnole in Champions League sono stati realizzati 21 gol (11 a favore, 10 contro), in media 4.2 gol a partita. Solamente in una di queste una delle due squadre ha mantenuto la porta inviolata: lo scorso febbraio quando il Real Madrid ha battuto 1-0 i nerazzurri. Il primo posto nel gruppo F è già deciso ed è stato conquistato dal Manchester United, ma la seconda piazza è ancora possibile per entrambe le squadre in questa sfida – il modello di pronostici di Stats Perform dà al Villarreal il 65.3% di possibilità di passare il turno contro il 34.7% per l’Atalanta.
    Salisburgo-Siviglia, mercoledì 8 dicembre, ore 21.00
    Questo sarà il quarto incontro tra Salisburgo e Siviglia in una competizione europea: la squadra austriaca non è riuscita a vincere nessuno dei tre precedenti finora (1N, 2P), anche se è riuscita ad evitare la sconfitta nell’ultimo incontro, pareggiando 1-1 all’inizio di questa edizione di UEFA Champions League. Il Siviglia ha un solo precedente in trasferta contro il Salisburgo in competizioni europee, un successo 2-0 al primo turno di Coppa UEFA nell’ottobre 2008, grazie a una doppietta di Frédéric Kanouté. Il Salisburgo ha ottenuto solo una vittoria negli ultimi 11 incontri contro avversarie spagnole tra UEFA Champions League ed Europa League (3N, 7P), successo arrivato in casa contro la Real Sociedad nel febbraio 2018. Gli austriaci non hanno ottenuto vittorie nelle ultime cinque sfide contro queste avversarie, racimolando un pareggio e quattro sconfitte.
    Wolfsburg-Lille, mercoledì 8 dicembre, ore 21.00
    Il Wolfsburg è imbattuto nei tre precedenti con il Lille in competizioni europee (1V, 2N), tuttavia la partita di Champions League di questa stagione tra le due squadre a settembre si è conclusa con un pareggio a reti inviolate. Il Lille ha segnato solo un gol nelle precedenti tre partite contro il Wolfsburg in competizioni europee, mentre non è riuscito a trovare la rete negli ultimi due incontri: sconfitta 0-3 in Europa League a dicembre 2014 e 0-0 in questa stagione di Champions League. Dall’inizio della stagione 2014-15, il Wolfsburg è rimasto imbattuto nelle ultime cinque partite contro avversarie francesi in competizioni europee (2V, 3N). In precedenza, aveva giocato otto gare senza vittorie contro le squadre francesi in tutte le competizioni (3N, 5P). LEGGI TUTTO

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    Infortunio Benzema, l'attaccante rischia di saltare Real Madrid-Inter. Le news

    Brutte notizie per il Real Madrid, che rischia di perdere Karim Benzema per la sfida di martedì sera in Champions League contro l’Inter: l’attaccante francese, già in non perfette condizioni, ha infatti chiesto il cambio al minuto 15 della sfida di campionato contro la Real Sociedad. Benzema si è accasciato e non ha potuto far altro che uscire dal campo visibilmente dolorante e zoppicante, con Ancelotti che lo ha sostituito con Jovic. Quel che è certo è che al momento le possibilità di vederlo in campo martedì al Bernabeu sembrano poche, anche se l’eventuale conferma si avrà però soltanto nelle prossime ore, quando “Karim the dream” si sottoporrà agli esami strumentali e conoscerà l’esatta entità dell’infortunio.

    Ancelotti: “Non penso ci sarà martedì, ma non sembra grave”

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    Inter, si ferma Correa: risentimento ai flessori

    Sulle condizioni di Benzema ha parlato nel post partita anche Carlo Ancelotti, che ha rassicurato riguardo alle preoccupazioni di un lungo stop, ma che non si è dimostrato fiducioso su un suo impiego contro l’Inter: “Martedì penso che non potrà esserci, ma non sembra grave”. Secondo quanto riportato da Marca, l’attaccante francese non sarà a disposizione per il match di Champions ed è anche in dubbio per il derby di domenica prossima contro l’Atletico Madrid. LEGGI TUTTO

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    Covid, Bayern Monaco-Barcellona e altre 3 sfide di Champions League a porte chiuse

    Anche il match di Champions League tra Bayern Monaco e Barcellona, in calendario il prossimo 8 dicembre in Germania, si giocherà a porte chiuse come misura di prevenzione dovuta all’aumento dei contagi di Covid-19 in Baviera. Lo ha stabilito il governatore della Baviera Markus Soeder: “Il calcio è un modello importante e ora bisogna ridurre i contatti ovunque”, le sue parole. L’Allianz Arena chiuderà dunque nuovamente le porte ai tifosi, che non avranno la possibilità di assistere dal vivo alla sesta e ultima gara del girone E di Champions League. Il Bayern è già qualificato come primo del raggruppamento, mentre il Barcellona è secondo a sette punti, due in più rispetto al Benfica.

    Le altre 3 gare a porte chiuse

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