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    Inter-Real Madrid, le chiavi tattiche del match di Champions

    Una prova importante per due squadre che hanno cambiato molto durante l’estate, a partire dagli allenatori

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    Inter e Real Madrid si ritrovano nel girone di Champions League, come la scorsa stagione, ma in una situazione che sembra portare con sé un calo generale degli entusiasmi e delle ambizioni. Il ritorno di Ancelotti sulla panchina del Real è stato accompagnato dalla cessione polemica di Sergio Ramos (più quella dolorosa di Varane) e da un mercato fatto più di voci che di sostanza, eccezion fatta per l’arrivo di Alaba (che ha in ogni caso fatto discutere per i termini dell’accordo) e Camavinga, che per alcuni è sembrata una ripicca verso il PSG. Anche l’Inter ha cambiato allenatore, con Simone Inzaghi arrivato a raccogliere la pesante eredità di Conte dovendo rinunciare però ai due giocatori più determinanti e rappresentativi della scorsa stagione, Lukaku e Hakimi. Per il nuovo allenatore dell’Inter la sfida a Real rappresenta anche un banco di prova personale, dopo la netta sconfitta subita lo scorso anno contro il Bayern Monaco agli ottavi con la Lazio, un provare a dimostrare di poter fare gara alla pari con le migliori squadre d’Europa.

    Come gioca il Real Madrid
    In queste prime uscite Ancelotti è partito dal 4-3-3. L’assenza di Ramos è stata colmata nelle prime due gare da Nacho, con Alaba terzino sinistro, e nella partita successiva contro il Real Betis dall’ex Bayern, con il giovane canterano Miguel Gutierrez sulla fascia. Dall’altro lato, invece, Lucas Vazquez ha preso, fino al rientro dall’infortunio, il posto di Carvajal. A centrocampo, con Kroos indisponibile, Valverde ha occupato il fianco destro di Casemiro, mentre dall’altra parte si sono alternati Modric e Isco. Davanti, Bale sembra abbastanza coinvolto da Ancelotti per la posizione di ala destra accanto a Benzema, anche se è stato assente nell’ultima partita contro il Celta Vigo per infortunio, mentre a sinistra dopo l’iniziale esordio di Hazard, Vinicius potrebbe aver guadagnato posizioni grazie anche al gol decisivo per il pareggio da subentrato contro il Levante.

    Il Real sembra avere un atteggiamento abbastanza slanciato con il pallone: i due laterali bassi sono spesso in posizione avanzata insieme, mentre Isco o Modric rimangono a supporto dei centrali abbassandosi sul centro sinistra e Valverde, col suo dinamismo, da sostegno un po’ ovunque sul lato opposto.

    Nel gol di Bale contro il Levante si nota bene come il movimento ad arretrare di Isco e Hazard catalizzi l’attenzione avversaria creando uno spazio da attaccare per Benzema, che viene subito sfruttato dalla precisione di Alaba. Chiaramente la qualità del numero 9 di Ancelotti è tale da permettergli ancora di creare occasioni dal nulla, e soprattutto di muoversi con grande libertà in orizzontale cercando lo spazio ideale per ricevere. 

    Nella partita contro il Celta, invece, il Real ha utilizzato una struttura leggermente diversa, con Modric in coppia accanto a Casemiro e Valverde in posizione più avanzata e defilata (sempre, in non possesso) così da poter permettere la salita aggressiva di Carvajal e il posizionamento di Hazard in una zona più centrale, a ridosso di Benzema. Come lo scorso anno, la principale arma offensiva per i Blancos potrebbe essere l’attacco in campo aperto, che sia a seguito di una transizione offensiva bassa o una costruzione che sfrutta l’altezza della linea difensiva avversaria, sfruttando la qualità degli interpreti.

    Con palla all’avversario, invece, gli spagnoli si dispongono generalmente con un 4-1-4-1 / 4-5-1 che tiene la punta abbastanza lontano dalla linea del pallone, e che tenta di privilegiare la protezione della fascia centrale di campo. Data la distanza di Benzema nella partecipazione durante la difesa bassa, spesso sono i due interni a uscire per coprire il pallone o aggredire il portatore. L’Inter potrebbe approfittarne attraverso combinazioni veloci alla ricerca del terzo uomo alle spalle del centrocampista che esce in pressione. Anche se forse lo sbocco più naturale per il gioco di Inzaghi è la ricerca degli esterni, che potrebbero avere molti metri a disposizione per far avanzare la manovra. 

    Cosa può fare l’Inter

    Finora il Real ha difeso prevalentemente così, a eccezione della partita contro il Celta in cui è stato utilizzato un 4-4-2 con Valverde esterno destro e Hazard alto insieme a Benzema. Con una buona partecipazione dei due centrali esterni della difesa, l’Inter potrebbe limitare anche la capacità di raddoppio difensivo degli esterni alti di Ancelotti, ma saranno determinanti anche le marcature preventive per scongiurare pericoli in campo aperto.

    Il pressing alto del Madrid è generalmente aggressivo, ma l’Inter è abituata a prendersi i suoi spazi fin dai primi passaggi dell’azione, e potrebbe sfruttare a suo favore quello alle spalle della linea alta del Real.

    Qui sopra per esempio vediamo l’atteggiamento posizionale utilizzato dall’Inter contro il Verona, che ha pressato forte sin dai primi minuti: Bastoni si defila molto sulla sinistra, Barella e Calhanoglu fungono come riferimenti intermedi vicino Brozovic e i due esterni, Darmian a destra e Perisic a sinistra stanno molto avanzati per tener lontano i corrispettivi avversari, oltre a essere pronti al taglio interno alle spalle dei difensori centrali dell’Hellas, che erano impegnati dai movimenti di cucitura di Dzeko e Lautaro. Considerando che la linea arretrata di Ancelotti è alle prime uscite insieme, l’Inter potrebbe adottare uno stile di gioco più verticale, cercando di sfruttare quanto prima lo spazio tra difesa e porta avversarie.

    Un tipo di verticalizzazione che potrebbe creare problemi alla difesa del Real, questa volta nata dai piedi di Brozovic con uno sviluppo alternato dall’esterno all’interno del campo, con Darmian che si appoggia immediatamente dentro dopo aver ricevuto da Skriniar.

    Non sarà una partita facile per nessuna delle due squadre, ma di certo sarà un buon test per capire la condizione. Il Real sta entrando in una nuova fase e seppur – tra incertezze e infortuni – ha il talento èer fare molto male all’Inter, nella maniera più varia e inaspettata. Al contrario, l’Inter sembra già una squadra abbastanza delineata, ma con la necessità di giocare partite come questa. Per la squadra di Inzaghi sarà importante calarsi nel contesto della partita senza lasciarsi sopraffare dagli avversari. 

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    Liverpool-Milan, tutto quello che c'è da sapere sul match di Champions League

    Esordio stagionale per il Milan in Champions League, la fase a gironi inizia con la sfida in casa del Liverpool: tutte le curiosità e le statistiche della gara che vedrà impegnata la squadra rossonera

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    Quando e dove si gioca Liverpool-Milan?
    La partita tra Liverpool e Milan, valida per la prima giornata della fase a gironi di Champions League, si disputerà mercoledì 15 settembre alle ore 21.00 all’Anfield Road di Liverpool.

    Dove è possibile vedere Liverpool-Milan?

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    Champions League, calendario e orari 1^ giornata

    La sfida sarà trasmessa in diretta da Sky sui canali Sky Sport Uno (satellite, digitale terrestre e internet), Sky Sport 252 (satellite e internet) e Sky Sport 4K. Telecronaca di Massimo Marianella, commento di Luca Marchegiani. A bordocampo Peppe Di Stefano e Gianluca Di Marzio.

    Quali sono i precedenti tra le due squadre?

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    Valore rose Champions: 1° il City con un miliardo

    Liverpool e Milan si sono incontrati solo in due precedenti sfide in competizioni europee, entrambe in finale di Champions League. I Reds hanno vinto con la lotteria dei rigori nel 2005, prima di perdere 1-2 nei tempi regolamentari nel 2007. Dopo aver registrato sei successi nelle prime sette partite casalinghe contro squadre italiane in competizioni europee (1P), il Liverpool non ha vinto nelle ultime due: pareggio 1-1 con il Napoli nel 2019-20 e sconfitta 0-2 contro l’Atalanta nel 2020-21. Il Milan ha vinto solo una delle ultime 13 sfide contro squadre inglesi in competizioni europee (4N, 8P): successo per 4-0 contro l’Arsenal nel febbraio 2012 in Champions League. 12 delle 13 partite di questa serie sono state disputate negli ottavi di finale, tra Champions League ed Europa League.

    Curiosità

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    Dall’inizio del 2017-18, solo due squadre hanno vinto più partite del Liverpool (25) in Champions League: Bayern Monaco (31) e Manchester City (30). Queste ultime due sono anche le uniche due formazioni ad aver segnato più gol dei Reds (95) – Bayern 112, City 96. Il Milan ha vinto solo due delle ultime otto partite in competizioni europee (4N, 2P), tutte in Europa League la scorsa stagione. Questa sarà la sua prima partita in Champions League a partire da marzo 2014, quando fu eliminato dall’Atlético Madrid negli ottavi di finale. Con Jürgen Klopp, il Liverpool ha perso solo una delle 12 partite della fase a gironi di Champions League ad Anfield (9V, 2N): 0-2 contro l’Atalanta la scorsa stagione. I Reds hanno segnato in media 2.5 gol a partita ad Anfield nella fase a gironi con l’allenatore tedesco (30 reti).

    Quali giocatori possono essere protagonisti?

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    Il miglior marcatore in Champions di ogni club

    Dal 2017-18 – prima stagione di Mohamed Salah al Liverpool – l’egiziano (25 gol) è uno dei soli quattro giocatori ad aver segnato almeno 25 reti in Champions League, insieme a Robert Lewandowski (33), Cristiano Ronaldo (29) e Lionel Messi (26). Zlatan Ibrahimovic ha segnato 48 gol in Champions League in 120 partite, nove di questi con il Milan tra il 2010 e il 2012. Lo svedese è il calciatore che ha segnato con più squadre diverse nella storia della Champions League (sei: PSG, Milan, Ajax, Juventus, Inter, Barcellona). Sadio Mané ha segnato 19 reti in Champions League in 42 presenze; solo tre giocatori africani hanno realizzato almeno 20 gol nella competizione: Samuel Eto’o, Didier Drogba e Mohamed Salah. Il senegalese potrebbe anche diventare il terzo calciatore a segnare almeno 20 gol in Champions League con il Liverpool, dopo Salah (25) e Steven Gerrard (21). Olivier Giroud del Milan ha preso parte ad una rete ogni 95 minuti in media in Champions League (18 gol, 6 assist) e ha segnato otto gol in 16 sfide contro il Liverpool in tutte le competizioni con le maglie di Arsenal e Chelsea tra il 2012-13 e il 2019-20, più di ogni alltro giocatore contro i Reds nel periodo.

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    Milan, si ferma Ibrahimovic: non ci sarà contro il Liverpool

    All’esordio in Champions League, il Milan dovrà fare a meno di Zlatan Ibrahimovic. Il centravanti svedese non sarà infatti a disposizione di Stefano Pioli per la trasferta in programma mercoledì sera alle 21 (diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport 252) sul campo del Liverpool, valida per la prima giornata del girone B. A tenere fuori dai giochi Ibra è una sofferenza al tendine achilleo, che ha consigliato allo staff rossonero di risparmiare all’attaccante la trasferta in Inghilterra. Il forfait di Ibrahimovic ha comportato una variazione anche nella scaletta di avvicinamento alla partita di Anfield Road: accanto a Stefano Pioli, spazio in conferenza pregara a Simon Kjaer e non a Ibra, che avrebbe dovuto parlare insieme all’allenatore.

    Pioli: “Preferiamo non rischiarlo”

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    Tonali (febbre) non si allena, ma coi Reds ci sarà

    “Zlatan è uscito dalla partita di domenica contro la Lazio con un tendine infiammato. Speravamo che il riposo di ieri fosse servito, ma ha ancora un pochino di dolore e preferiamo non rischiarlo” ha spiegato Stefano Pioli ai microfoni di Sky Sport nel prepartita. In attacco torna tra i convocati Giroud: “Olivier è stato fermo due settimane e qualcosina l’ha persa – spiega l’allenatore del Milan – due giorni non sono sufficienti per tornare ad avere i 90 minuti nelle gambe. Avrebbe giocato titolare Zlatan, ma in sua assenza giocherà uno tra Rebic e Giroud. L’altro sarà utile a gara in corso”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Real Madrid, Handanovic: “Consapevoli e determinati in Champions”

    Le parole di Samir Handanovic alla vigilia della sfida contro il Real Madrid: “Siamo più consapevoli e determinati. L’obiettivo è sempre stato passare il turno, ma ci è sempre mancato quel poco che quest’anno, invece, non deve mancare. Girone alla portata? Prima non si può dire, ci sono sempre delle insidie e se non sei al 100% puoi perdere punti ovunque. Dobbiamo concentrarci sulla partita di domani, che sarà tosta. Arriva il Real Madrid, basta vedere la loro squadra. Sarà difficile. In certe partite devi fare il tuo gioco e non concedere troppo palla agli avversari, altrimenti diventano martelli. Non cambieremo solo perché affrontiamo il Real. Siamo al 100%. Le critiche? Dipende da chi arrivano. C’è tante gente che parla ma che non sa cosa sia essere un portiere. Sono abbastanza autocritico, penso di sapere quando sbaglio e quando no. C’è sempre da fare un contesto di squadra, senza scaricare la colpa su uno o due”. LEGGI TUTTO

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    Malmoe-Juventus, tutto quello che c'è da sapere sul match di Champions League

    Quando e dove si gioca Malmoe-Juventus?
    La partita tra Malmoe e Juventus, valida per la prima giornata della fase a gironi di Champions League, si disputerà martedì 14 settembre alle ore 21:00 all’Eleda Stadion di Malmoe.
    Dove è possibile vedere Malmoe-Juventus?
    La sfida sarà trasmessa in diretta da Sky sui canali Sky Sport Uno (satellite, digitale terrestre e internet) e Sky Sport 252 (satellite e internet). La telecronaca sarà affidata ad Andrea Marinozzi, con commento di Giancarlo Marocchi. A bordocampo ci sarà Giovanni Guardalà.
    Quali sono i precedenti tra le due squadre?
    Terzo confronto tra queste due squadre, che si sono già affrontate in una fase a gironi di Champions League nella stagione 2014/2015. In quell’occasione i bianconeri vinsero entrambe le gare con il risultato di 2-0: a Torino decise una doppietta di Tevez, con l’argentino che riuscì a ripetersi anche in trasferta dopo l’iniziale vantaggio di Llorente. Anche in quella stagione la Juventus era allenata da Massimiliano Allegri e arrivò fino in finale, poi persa contro il Barcellona a Berlino. La squadra bianconera non ha mai perso contro squadre svedesi in competizioni europee: in quattro partite sono arrivate tre vittorie e un pareggio. 

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    Juve, Chiesa e Bernardeschi out per il Malmoe

    Dopo essere ritornato sulla panchina della Juventus, Massimiliano Allegri sarà impegnato in una gara di Champions League per la prima volta dall’aprile del 2019, quando fu eliminato dall’Ajax ai quarti di finale. L’allenatore bianconero, nella sua precedente esperienza a Torino, ha vinto il 54% delle gare disputate in questa competizione europea: solo Fabio Capello (con il 60%) ha una percentuale migliore tra gli allenatori con più di 10 gare alla guida di questo club. Il Malmoe, invece, ha l’83% di sconfitte in Chmpions League (10 gare perse e 2 vinte su 12 totali): la più alta tra le squadre che hanno giocato almeno 10 partite nella competizione, insieme a Maccabi Tel Aviv e Rapid Vienna. Solo tre i gol segnati nelle ultime 10 gare per la formazione svedese, che è rimasta a secco in ben otto occasioni in questo ciclo di partite.
    Quali giocatori possono essere protagonisti?
    Nella scorsa stagione, nessun giocatore ha fornito più assist di Cuadrado in Champions League: ben 6, tutti su azione. Dal 2003/2004 solo James Milner del Liverpool (7 nella stagione 2017/2018) ne ha fatti di più i una singola edizione. A guidare l’attacco bianconero ci sarà Alvaro Morata, uno dei tre spagnoli ad aver fatto più di 20 gol in Champions League (è a 21 in 60 partite). Gli altri due sono Raul con 71 e Fernando Morientes con 33. Il centravanti della Juventus ha segnato 6 gol in 8 presenze nella scorsa stagione, lo score migliore per un calciatore spagnolo da quando Diego Costa ne fece 8 con l’Atletico Madrid nella stagione 2013/2014. Antonio-Mirko Colak, invece, ha segnato 5 dei 13 gol del Malmoe durante i turni di qualificazione ed è stato il capocannoniere di questa fase della competizione.   LEGGI TUTTO