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    Liverpool-Milan, le probabili formazioni del match

    Mercoledì sera alle 21 i rossoneri di Stefano Pioli faranno visita ai Reds di Klopp ad Anfield. Non ci sarà Ibrahimovic, al suo posto Rebic dal primo minuto. La partita sarà visibile in diretta su Sky Sport Uno

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    Un nuovo esordio in Champions League per il Milan, che è pronto a intraprendere il cammino nella maggior competizione per club d’Europa 7 anni dopo l’ultima volta. Subito un banco di prova importante per la formazione di Stefano Pioli, che verrà ospitata dal Liverpool di Klopp: i rossoneri faranno così il loro esordio assoluto ad Anfield. Diretta su Sky Sport Uno, con la telecronaca di Massimo Marianella, il commento di Luca Marchegiani e gli interventi da bordocampo di Peppe Di Stefano e Gianluca Di Marzio 

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    Dovrebbe esserci solamente una variazione per Jurgen Klopp rispetto alla formazione scesa in campo nello scorso weekend contro il Leeds in Premier League: l’allenatore tedesco, infatti, non potrà contare su Elliot, uscito per infortunio nella gara di campionato al 63′ minuto. Al posto del centrocampista classe 2003 dovrebbe esserci Jordan Henderson, che affiancherebbe Fabinho e Thiago Alcantara nel centrocampo a 3 dei Reds. In attacco ci sarà il tridente composto da Salah, Jota e Mané, con Firmino che non è a disposizione.

    LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Van Dijk, Matip, Robertson; Henderson, Fabinho, Thiago; Salah, Jota, Mané. Allenatore: Klopp.

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    Dovrà fare a meno di Zlatan Ibrahimovic Stefano Pioli, che aveva in programma di far giocare lo svedese dal primo minuto ma è stato costretto a rivedere i suoi piani. L’allenatore rossonero schiererà al centro dell’attacco Ante Rebic, che ha vinto il ballottaggio con Olivier Giroud, ma il francese molto probabilmente avrà il suo spazio a partita in corso. Dubbio a centrocampo, con Tonali che non è al top della condizione: qualora non dovesse farcela toccherebbe a Bennacer prendere il posto dell’ex centrocampista del Brescia. 

    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Kessie; Saelemaekers, Brahim Diaz, Leao; Rebic. Allenatore: Pioli.

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    Gasperini dopo Villarreal-Atalanta: “Qualità e personalità, giocando possiamo migliorare”

    Soddisfatto l’allenatore della Dea dopo il 2-2 imposto al Villarreal: “Applausi alla squadra. Abbiamo pagato gli errori concedendo due gol, ma siamo stati bravi a soffrire nelle difficoltà”. La sconfitta dello United in Svizzera scombussola il girone: “Lo diceva anche Emery, lo Young Boys merita rispetto”. E sul cammino in campionato: “Abbiamo raccolto troppo poco e meritavamo di più”. Protagonista Musso all’esordio in Champions: “Contento per aver aiutato i compagni”
    GLI HIGHLIGHTS

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    È un Gian Piero Gasperini soddisfatto quello che analizza a Sky Sport il 2-2 dell’Atalanta, pareggio all’esordio nel gruppo F della nuova Champions League sul campo del Villarreal. “Mi ha soddisfatto molto per la personalità e a tratti anche la qualità – le parole dell’allenatore nerazzurro -, dote che il Villarreal ha anche in attacco. Siamo stati bravi, dispiace per i due gol: prima mezz’ora molta buona, poi qualche pallone perso al limite dell’area l’abbiamo pagato. Noi abbiamo fatto un punto e speravamo di vincerla in superiorità numerica, poi Musso ha salvato all’ultimo secondo. Bella partita, giocata bene da entrambe”. Un punto che mantiene entrambe le squadre in scia dello sorprendente Young Boys, che ha battuto il Manchester United: “Anche Emery diceva che gli svizzeri sono una squadra di rispetto. Se n’è accorto lo United e pure le italiane che hanno giocato là in passato su quel campo sintetico”.

    Gasperini: “Giocando possiamo migliorare”

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    L’Atalanta fa 2-2 all’esordio, Villarreal frenato

    Cosa è cambiato nell’Atalanta dalla sconfitta contro la Fiorentina al pareggio in Spagna? “In Champions ci sono partite più aperte – la risposta di Gasperini -, non trovi squadre chiuse. La partita è più giocabile, in casa non è facile, vedi Bologna e Fiorentina. Non trovi il gol e se devi rimontare lasci spazi. Non ero negativo sabato, il risultato è stato determinato da episodi pesanti. Chiaro che giocando miglioriamo la nostra condizione, abbiamo avuto una preparazione anomala e tanti nazionali assenti. Ci siamo allenati con tre giocatori per 10 giorni. Giocando possiamo migliorare, ora testa al campionato dove abbiamo raccolto troppo poco. Meritavamo di più”. Importante il ricorso ai cambi nella ripresa soprattutto con gli uomini offensivi: “I giocatori d’attacco sono fondamentali coi 5 cambi, se entra gente fresca e veloce succede qualcosa. C’è mancato nel finale un po’ di convinzione, 11 contro 10 potevamo vincerla. Ma globalmente sono soddisfatto di tutti: bravi a soffrire nelle difficoltà e a proporsi quando era possibile”.

    Musso: “In Champions può succedere di tutto”
    Protagonista del match Juan Musso, portiere nerazzurro all’esordio in Champions League, che ha vinto il suo personalissimo duello con Gerard Moreno regalando tre parate decisive. L’ultima, in particolare, ha blindato al 94’ il 2-2 finale: “Sono contento per aver aiutato la squadra. Ho parato ciò che potevo, la squadra ha dato il massimo contro un avversario tostissimo. Era una trasferta complicata. In Champions può succedere di tutto su tutti i campi, ci sono le migliori d’Europa e tutte vanno rispettate. Personalmente sono soddisfatto per giocare questa competizione, ho cercato di dare il meglio come sempre”.

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    Young Boys-Manchester United 2-1, gol e highlights: Ronaldo non basta ai Red Devils

    Clamoroso a Berna, dove il Manchester United di Cristiano Ronaldo cade contro i padroni di casa dello Young Boys all’esordio nella Champions League 2021-2022: nonostante il gol di CR7 dopo soli 13′, i Red Devils di Solskjaer sono costretti a giocare dal 35′ in inferiorità numerica per l’espulsione di Wan-Bissaka e subiscono la rimonta degli svizzeri, completata da Siebatcheu al 95′
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    Dopo un avvio di campionato decisamente complicato, la squadra di Allegri si ritrova in Champions, battendo all’esordio, in trasferta, il Malmoe per 3-0. Inizio gara compassato per i bianconeri che sbloccano il match con Alex Sandro. Nel finale di primo tempo due gol in un minuto chiudono virtualmente la gara: segna Dybala su rigore accordato per fallo su Morata, triplica lo spagnolo. Nella ripresa la Juve gestisce e porta a casa tre punti preziosi in vista delle prossime sfide LEGGI TUTTO

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    Villarreal-Atalanta 2-2, gol e highlights. Reti di Freuler e Gosens, un punto all'esordio

    Un punto per la squadra di Gasperini al debutto nella nuova Champions League, 2-2 in Spagna nel gruppo F. La sblocca subito Freuler, Gosens sfiora il bis. Musso si supera due volte su Moreno, ma nulla può sul pareggio di Trigueros. Nella ripresa pericolosi Malinovskyi e Gosens, traversa di Zapata. Moreno spreca il vantaggio che trova Danjuma su un altro errore della Dea, ma Gosens segna il pareggio all’83’. Espulso Coquelin nel finale prima di un altro miracolo di Musso a tempo scaduto LEGGI TUTTO

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    Inter-Real Madrid, le chiavi tattiche del match di Champions

    Una prova importante per due squadre che hanno cambiato molto durante l’estate, a partire dagli allenatori

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    Inter e Real Madrid si ritrovano nel girone di Champions League, come la scorsa stagione, ma in una situazione che sembra portare con sé un calo generale degli entusiasmi e delle ambizioni. Il ritorno di Ancelotti sulla panchina del Real è stato accompagnato dalla cessione polemica di Sergio Ramos (più quella dolorosa di Varane) e da un mercato fatto più di voci che di sostanza, eccezion fatta per l’arrivo di Alaba (che ha in ogni caso fatto discutere per i termini dell’accordo) e Camavinga, che per alcuni è sembrata una ripicca verso il PSG. Anche l’Inter ha cambiato allenatore, con Simone Inzaghi arrivato a raccogliere la pesante eredità di Conte dovendo rinunciare però ai due giocatori più determinanti e rappresentativi della scorsa stagione, Lukaku e Hakimi. Per il nuovo allenatore dell’Inter la sfida a Real rappresenta anche un banco di prova personale, dopo la netta sconfitta subita lo scorso anno contro il Bayern Monaco agli ottavi con la Lazio, un provare a dimostrare di poter fare gara alla pari con le migliori squadre d’Europa.

    Come gioca il Real Madrid
    In queste prime uscite Ancelotti è partito dal 4-3-3. L’assenza di Ramos è stata colmata nelle prime due gare da Nacho, con Alaba terzino sinistro, e nella partita successiva contro il Real Betis dall’ex Bayern, con il giovane canterano Miguel Gutierrez sulla fascia. Dall’altro lato, invece, Lucas Vazquez ha preso, fino al rientro dall’infortunio, il posto di Carvajal. A centrocampo, con Kroos indisponibile, Valverde ha occupato il fianco destro di Casemiro, mentre dall’altra parte si sono alternati Modric e Isco. Davanti, Bale sembra abbastanza coinvolto da Ancelotti per la posizione di ala destra accanto a Benzema, anche se è stato assente nell’ultima partita contro il Celta Vigo per infortunio, mentre a sinistra dopo l’iniziale esordio di Hazard, Vinicius potrebbe aver guadagnato posizioni grazie anche al gol decisivo per il pareggio da subentrato contro il Levante.

    Il Real sembra avere un atteggiamento abbastanza slanciato con il pallone: i due laterali bassi sono spesso in posizione avanzata insieme, mentre Isco o Modric rimangono a supporto dei centrali abbassandosi sul centro sinistra e Valverde, col suo dinamismo, da sostegno un po’ ovunque sul lato opposto.

    Nel gol di Bale contro il Levante si nota bene come il movimento ad arretrare di Isco e Hazard catalizzi l’attenzione avversaria creando uno spazio da attaccare per Benzema, che viene subito sfruttato dalla precisione di Alaba. Chiaramente la qualità del numero 9 di Ancelotti è tale da permettergli ancora di creare occasioni dal nulla, e soprattutto di muoversi con grande libertà in orizzontale cercando lo spazio ideale per ricevere. 

    Nella partita contro il Celta, invece, il Real ha utilizzato una struttura leggermente diversa, con Modric in coppia accanto a Casemiro e Valverde in posizione più avanzata e defilata (sempre, in non possesso) così da poter permettere la salita aggressiva di Carvajal e il posizionamento di Hazard in una zona più centrale, a ridosso di Benzema. Come lo scorso anno, la principale arma offensiva per i Blancos potrebbe essere l’attacco in campo aperto, che sia a seguito di una transizione offensiva bassa o una costruzione che sfrutta l’altezza della linea difensiva avversaria, sfruttando la qualità degli interpreti.

    Con palla all’avversario, invece, gli spagnoli si dispongono generalmente con un 4-1-4-1 / 4-5-1 che tiene la punta abbastanza lontano dalla linea del pallone, e che tenta di privilegiare la protezione della fascia centrale di campo. Data la distanza di Benzema nella partecipazione durante la difesa bassa, spesso sono i due interni a uscire per coprire il pallone o aggredire il portatore. L’Inter potrebbe approfittarne attraverso combinazioni veloci alla ricerca del terzo uomo alle spalle del centrocampista che esce in pressione. Anche se forse lo sbocco più naturale per il gioco di Inzaghi è la ricerca degli esterni, che potrebbero avere molti metri a disposizione per far avanzare la manovra. 

    Cosa può fare l’Inter

    Finora il Real ha difeso prevalentemente così, a eccezione della partita contro il Celta in cui è stato utilizzato un 4-4-2 con Valverde esterno destro e Hazard alto insieme a Benzema. Con una buona partecipazione dei due centrali esterni della difesa, l’Inter potrebbe limitare anche la capacità di raddoppio difensivo degli esterni alti di Ancelotti, ma saranno determinanti anche le marcature preventive per scongiurare pericoli in campo aperto.

    Il pressing alto del Madrid è generalmente aggressivo, ma l’Inter è abituata a prendersi i suoi spazi fin dai primi passaggi dell’azione, e potrebbe sfruttare a suo favore quello alle spalle della linea alta del Real.

    Qui sopra per esempio vediamo l’atteggiamento posizionale utilizzato dall’Inter contro il Verona, che ha pressato forte sin dai primi minuti: Bastoni si defila molto sulla sinistra, Barella e Calhanoglu fungono come riferimenti intermedi vicino Brozovic e i due esterni, Darmian a destra e Perisic a sinistra stanno molto avanzati per tener lontano i corrispettivi avversari, oltre a essere pronti al taglio interno alle spalle dei difensori centrali dell’Hellas, che erano impegnati dai movimenti di cucitura di Dzeko e Lautaro. Considerando che la linea arretrata di Ancelotti è alle prime uscite insieme, l’Inter potrebbe adottare uno stile di gioco più verticale, cercando di sfruttare quanto prima lo spazio tra difesa e porta avversarie.

    Un tipo di verticalizzazione che potrebbe creare problemi alla difesa del Real, questa volta nata dai piedi di Brozovic con uno sviluppo alternato dall’esterno all’interno del campo, con Darmian che si appoggia immediatamente dentro dopo aver ricevuto da Skriniar.

    Non sarà una partita facile per nessuna delle due squadre, ma di certo sarà un buon test per capire la condizione. Il Real sta entrando in una nuova fase e seppur – tra incertezze e infortuni – ha il talento èer fare molto male all’Inter, nella maniera più varia e inaspettata. Al contrario, l’Inter sembra già una squadra abbastanza delineata, ma con la necessità di giocare partite come questa. Per la squadra di Inzaghi sarà importante calarsi nel contesto della partita senza lasciarsi sopraffare dagli avversari. 

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