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    Da Shevchenko a Lukaku, la porta ‘maledetta’ delle due finali di Istanbul

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    Ora c’è un’Istanbul da dimenticare anche nella memoria dei tifosi interisti. I cugini rossoneri ci erano passati già 18 anni fa, nella finale di Champions contro il Liverpool, quella della rimonta in sei minuti subita dal 3-0, dei balletti del portiere dei Reds Dudek durante i rigori di Shevchenko e compagni. Nella finale dell’11 giugno 2023 la beffa è invece toccata all’Inter contro il Manchester City, in quella che sarà ricordata come la finale del tiro di Rodri e dell’errore di Romelu Lukaku.

    Colpi di testa e parate di…istinto
    È il minuto 88 quando l’Inter riesce a creare una buona azione sulla sinistra e a liberare Gosens sull’esterno. Il cross del tedesco è leggermente lungo, ma l’ex Atalanta mostra il meglio di sé attaccando lo spazio in area. Così, sul contro-cross di Brozovic dall’altra parte, offre dal secondo palo una sponda perfetta al centro dell’area piccola per Romelu Lukaku. L’attaccante belga è solo in area, ma colpisce centralmente di testa e permette a Ederson di recuperare la posizione e respingere con la gamba sinistra. Qualcosa di simile era successo ad Andrij Shevchenko il 25 maggio 2005, durante il secondo tempo supplementare della finale contro il Liverpool. Così come l’Inter ha reagito bene al gol di Rodri, anche il Milan riuscì a scuotersi dopo la rimonta subita e a creare occasioni da gol. Compresa questa… 

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    Il cross di Serginho trovò l’attaccante ucraino in area: il suo colpo di testa, migliore di quello di Lukaku, risultò sempre centrale. Dudek fu reattivo nella prima respinta, mentre sulla seconda fu decisamente più fortunato. Shevchenko ribattè da due passi di destro a colpo sicuro, ma trovò la testa del portiere polacco, che si stava rialzando da terra. Forse sconvolto dall’azione, Shevchenko sbagliò poi il rigore decisivo, parato sempre da Dudek, presentandosi sul dischetto con uno sguardo quasi svuotato. La porta era sempre la stessa, “alla sinistra dei telespettatori”. In due finali all’Ataturk i sette gol segnati (compresi i rigori del 2005) sono stati realizzati solo dall’altra parte. Ci hanno pensato due interventi goffi, ma sicuramente efficaci, a mantenerla inviolata, almeno fino alla prossima finale. 

    ©Getty

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    Lukaku e un futuro da scrivere. Ma non è l’unico

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    Adriano fa festa fino all’alba: perso volo per Istanbul, niente finale di Champions

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    L’Inter merita applausi: le pagelle della stagione

    Due coppe, una finale di Champions giocata alla pari col Manchester City e persa con orgoglio: la stagione dell’Inter, nonostante il ko di Istanbul, è da applausi. Come quelli che ha regalato alla squadra di Inzaghi il popolo nerazzurro. Questi voti e giudizi da parte di Stefano De Grandis
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    Il neo del campionato perso male, con 12 sconfitte inaspettate, e punteggio da quarto posto, alla fine è stato coperto bene. Due coppe vinte e lo straordinario cammino in Champions League hanno fatto da fondo tinta. E il trucco ha restituito a Simone l’immagine migliore. Le partite secche le prepara a meraviglia. E tiene sulla corda fino alla fine anche il City del treble

    ONANA  8 – LA TIMIDEZZA E’ ALTROVE

    All’inizio soprattutto fisico ed esuberanza. Con cui ha scavalcato Handanovic e ha rovesciato una serie di  iniziative su una difesa ancora conservativa. Subito bene con i piedi, come punto di riferimento per l’avvio di azione, poi sempre più sicuro anche tra i pali. Non solo nelle chiusure disperate, ma anche nella gestione ordinaria 

    DARMIAN  7,5 – COME IL PREZZEMOLO, NON GUASTA MAI

    Parte come alternativa per spingere sulla fascia, a destra ma pure a sinistra, generoso e tenace e con qualche gol nelle scarpe. Ma quando si fa male Skriniar, autore di un avvio deludente e col contratto in scadenza, si ritaglia un nuovo ruolo da titolare. E non sfIgura nemmeno come braccetto dei tre. Puntuale in marcatura, bravissimo ad allargarsi quando bisogna far ripartire il gioco LEGGI TUTTO

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    Inter, squadra rientrata a Malpensa alle 5.30: applausi per i giocatori

    L’Inter, dopo il ko in finale di Champions League contro il Manchester City, ha già fatto rientro in Italia. Il volo privato con a bordo squadra, staff e dirigenza è atterrato all’aeroporto di Milano Malpensa intorno alle 5.30 di oggi, domenica mattina. Ad attendere la squadra, c’era un piccolo gruppo di tifosi: hanno acclamato i giocatori, protagonisti comunque di un’ottima prestazione. L’amministratore delegato Beppe Marotta li ha ringraziati, accompagnato tra gli altri da Alessandro Antonello e Piero Ausilio. Poi i nerazzurri hanno lasciato l’aeroporto: c’è chi ha scelto il taxi (come Onana, Dumfries, Carboni e Lautaro) e chi, come il presidente Steven Zhang, lo ha fatto alla guida di un’auto. La maggior parte del gruppo, però, è tornato in città con il pullman nerazzurro. Oggi è già tempo di voltare pagina. LEGGI TUTTO

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    L’amarezza per una serata che, per quanto fatto vedere sul campo, avrebbe potuto avere un epilogo completamente diverso. La delusione in casa Inter è tanta per la sconfitta per 1-0 contro il Manchester City nella finale di Champions League, ma allo stesso tempo è fortissimo l’orgoglio per la prestazione della squadra di Simone Inzaghi. L’Inter infatti ha voluto ringraziare tutta la rosa con un tweet dove si vedono Onana e Simone Inzaghi che cercano di rincuorare Lautaro Martinez, affranto per il ko e per la grande occasione sprecata al 58’, quando ha provato senza successo a superare Ederson da posizione defilata, anziché servire al centro Lukaku e Brozovic, piazzati meglio di lui. A corredo della foto la scritta: “Look up and be proud”. Testa alta e tanto orgoglio, questo il sentimento nerazzurro al termine della notte di Istanbul. La base da dove ripartire in vista della prossima stagione.

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