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    Inter, giocatori e allenatore alla prima finale di Champions: l’ultima volta nel 2013

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    LUKAKU – QUARTI DI FINALE

    Prima di questa stagione, il massimo traguardo raggiunto dal belga in Champions erano stati i quarti di finale con il Manchester United nel 2018/2019, con gli inglesi eliminati facilmente dal Barcellona

    Ecco l’esperienza europea degli altri giocatori (e dell’allenatore) dell’Inter, con i migliori risultati raggiunti prima di questa stagione: LEGGI TUTTO

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    Manchester City, Guardiola ora punta l’Inter: “Dopo questa vittoria pensiamo al Treble”

    “Ora possiamo parlare del Treble, naturalmente dobbiamo ancora vincere la Champions League. Abbiamo giocato davvero bene per la nostra città e per i nostritifosi”: questo il commento di Pep Guardiola dopo il trionfo in Fa Cup, che arriva dopo la conquista della Premier League e a una settimana dalla sfida con l’Inter a Istanbul.

    L’allenatore ha annunciato che lascerà due giorni liberi alla squadra: “Da martedì avremo tre o quattro sessioni di lavoro e partiremo per Istanbul giovedì, dopo l’allenamento”, ha spiegato.

    “Ci hanno seguito uomo per uomo marcando molto stretto e non ci aspettavamo una difesa così chiusa dello United”, ha sottolineato Guardiola, “nel secondo tempo abbiamo trovato più spazi. E’ stato importantissimo per noi, l’Fa Cup è davvero bella”, ha sottolineato Guardiola, “sono un tifoso del Barcellona ma amerò questo club per il resto della mia vita. So che oggi abbiamo dato una gioia ai nostri tifosi e gli abbiamo fatto un bel regalo contro i nostri vicini”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Manchester City, valori a confronto: quanto sono costate le rose in finale

    In finale si sfideranno due squadre costruite in modo completamente diverso: l’Inter ha 3 parametri zero e un prestito nell’XI tipo (con altri tre giocatori pagati meno di 5 milioni). Il City ha speso tantissimo: cinque volte rispetto ai nerazzurri per la possibile formazione titolare e il triplo per l’intera rosa. Ma i nerazzurri hanno saputo creare più valore calcolando la differenza tra prezzo d’acquisto dei giocatori e valore attuale. Dati Transfermarkt
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    Manchester City, 20 giocatori che (forse) non sapevi avessero giocato per i citizens

    Sapevate che Ryan Giggs, la leggenda del Manchester United con quasi mille partite a Old Trafford, è in realtà un prodotto delle giovanili del City? O che anche un giovanissimo Adrien Rabiot ci ha giocato? Bomber italiani dalla provincia alla Premier, molti ex (o futuri giocatori) dell’Inter e… Tutti quelli che (forse) non sapevi fossero passati dalla sponda blu di Manchester
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    Guardiola, l’esordio in Champions nel 2008 con il Barcellona: chi c’era quel giorno

    Era l’agosto del 2008 ed era anche la primissima partita della carriera di Pep. Netto 4-0 contro il Wisla Cracovia con un interista (e mezzo) in campo. Mattatore Eto’o, futuro nerazzurro nel maxi scambio con Ibra che avrebbe dovuto coinvolgere anche un altro giocatore presente quel giorno: Aleksandr Hleb. Cioè l’uomo che con un ‘no’ spinse Sneijder a Milano
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    Manchester City, Haaland: “Farò di tutto per raggiungere il Triplete”

    Lo definisce “una cosa irreale”, ma allo stesso tempo assicura che farà di tutto per aiutare il Manchester City a raggiungerla. Erling Haaland sogna uno storico “Treble”, un “Triplete”, e dopo la conquista della Premier League ci sono due finali tra lui e questo traguardo: prima quella di FA Cup, un derby contro i cugini dello United (sabato alle 16), poi quella di Champions League contro l’Inter.

    “Inter e United buone squadre”

    “Fare la storia così sarebbe una cosa irreale”, ha detto in un’intervista alla Bbc l’attaccante norvegese, ammettendo anche che “questo naturalmente è il motivo per cui mi hanno comprato, non ce lo dobbiamo nascondere. Significherebbe tutto. Farò tutto il possibile affinché questo accada, è il mio sogno più grande e a volte i sogni si realizzano”.
    Già autore di 52 gol in questa stagione, Haaland ha aggiunto che “non sarà facile” battere Manchester United e Inter: “Sono due finali contro due buone squadre (“two good teams”, dice nell’intervista, ndr) che faranno di tutto per distruggere il nostro sogno, saranno motivate e pronte, dobbiamo giocare al nostro meglio e avremo davvero buone possibilità di riuscire”. LEGGI TUTTO

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    Manchester City-Inter, Marciniak confermato arbitro per la finale di Champions League

    Dopo le polemiche per la sua partecipazione in Polonia a un evento organizzato dal leader di estrema destra Mentzen e il messaggio di chiarimento sui social (“Non ho mai supportato partiti politici”), la Uefa ha confermato Szymon Marciniak: sarà dunque il 42enne direttore di gara polacco ad arbitrare la finale di Champions League tra Manchester City e Inter del prossimo 10 giugno

    Szymon Marciniak è stato confermato dalla UEFA come arbitro della finale di Champions League tra Manchester CIty e Inter del prossimo 10 giugno. Dopo le polemiche delle scorse ore per via della partecipazione del 42enne fischietto polacco a un evento in Patria organizzato dal leader di estrema destra Mentzen, Marciniak si è scusato chiarendo i motivi della sua presenza all’evento “Everest”, andato in scena a Katowice lo scorso 29 maggio. Scuse che sono state accettate dalla UEFA.

    Marciniak si scusa: “All’oscuro della reale natura di quell’evento”

    La UEFA, nel suo comunicato, riporta integralmente il messaggio di chiarimento di Marciniak in riferimento alla partecipazione all’evento in questione: “Desidero esprimere le mie più sincere scuse per il mio coinvolgimento e per ogni disagio o danno che possa aver causato – scrive il direttore di gara polacco -.  Ero completamente all’oscuro della reale natura dell’evento e delle sue affiliazioni. Non sapevo che fosse associato a un movimento di estrema destra polacco. Se fossi stato a conoscenza di questo fatto, avrei rifiutato categoricamente l’invito. È importante capire che i valori promossi da questo movimento sono del tutto contrari alle mie convinzioni personali e ai principi che mi sforzo di sostenere nella mia vita”.

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    Bufera su Marciniak: “Mai sostenuto partiti”

    Marciniak: “Da parte mia fermo sostegno a valori UEFA”
    Poi ancora: “Ci tengo a sottolineare il mio fermo sostegno ai valori sostenuti dalla UEFA, in particolare l’inclusività e il rispetto per tutti gli individui. Questi principi sono al centro dello spirito del calcio e si allineano perfettamente con le mie convinzioni personali. Inoltre, condanno con tutto il cuore ogni forma di odio, discriminazione o intolleranza, poiché non hanno posto nello sport o nella società nel suo insieme – prosegue -. E poi voglio sottolineare il mio impegno nella lotta alla discriminazione nel calcio. Sono stato tra i primi arbitri al mondo, e certamente il primo nel mio Paese, ad applicare la “procedura in tre fasi” in risposta a un grave incidente discriminatorio durante una partita in Polonia”.

    Marciniak: “D’ora in avanti starò più attento”
    Marciniak conclude così il suo messaggio di scuse: “Mi impegno a essere più attento d’ora in avanti nell’esaminare gli eventi e le organizzazioni con cui mi associo. Mi impegno a imparare da questa esperienza, garantendo che tali errori di giudizio non si verifichino in futuro. Porgo le mie sincere scuse ai club, ai giocatori, ai tifosi, ai colleghi e a chi ripone la propria fiducia in me. Sono pienamente preparato ad accettare qualsiasi conseguenza derivante dalla mia sconsiderata partecipazione. Grazie per la vostra comprensione e chiedo un’opportunità per fare ammenda e riconquistare la vostra fiducia attraverso le mie azioni future”.

    Il comunicato della UEFA
    Marciniak ha recapitato questo messaggio di scuse alla UEFA, che ha poi esaminato a fondo la questione e alla fine ha accettato il chiarimento del direttore di gara designato, confermandolo per la finale di Istanbul. “A seguito della dichiarazione di Marciniak, la UEFA accetta le sue profonde scuse e chiarimenti – si legge nel comunicato diffuso da Nyon -. La UEFA ha anche contattato “NEVERAGAIN”, una Ong affiliata al network ‘FARE’, che ha sollevato le preoccupazioni iniziali sul sul coinvolgimento di Marciniak nell’evento. Hanno chiesto che il signor Marciniak rimanga nel suo ruolo di arbitro per l’imminente finale di UEFA Champions League, affermando fermamente che la sua rimozione minerebbe la promozione dell’antidiscriminazione. Sulla base delle informazioni fornite, la UEFA conferma che Marciniak arbitrerà la finale di Champions League”.

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    Champions League
    City in corsa per il Triplete: chi l’ha già vinto

    La vittoria in semifinale di Fa Cup contro lo Sheffield permette ai Citizens di poter ancora vincere tutti e tre i titoli stagionali. La squadra di Pep Guardiola è infatti in piena corsa per portare a casa anche la Premier League, con un potenziale sorpasso all’Arsenal, ed è anche in semifinale di Champions League contro il Real Madrid. Ma quali sono le squadre capaci di vincere il Triplete? Eccole tutte
    MANCHESTER CITY-SHEFFIELD 3-0

    MANCHESTER CITY: SOGNO TRIPLETE

    Finale di Fa Cup conquistata, in piena corsa per la Premier League e in semifinale di Champions League: il Manchester City di Guardiola sogna il Treble o per dirla nella lingua di Pep, il Triplete. Per l’allenatore catalano sarebbe il secondo in carriera dopo i tre titoli vinti nel 2009 al Barcellona. Ma chi c’è riuscito oltre a lui? Ecco tutte le squadre che hanno centrato il Triplete vincendo campionato, coppa nazionale e Champions nella stessa stagione

    CELTIC – 1966-1967 – La prima squadra in assoluto a conquistare il Triplete fu il Celtic che in Coppa Campioni sconfisse in finale l’Inter. La particolarità ‘geografica’ di quella rosa è che tutti i giocatori erano nati a meno di 20 km da Glasgow

    A guidare gli scozzesi c’era Jock Stein che in quell’annata vinse davvero tutto: campionato, Coppa Campioni, Coppa di Scozia (in finale contro l’Aberdeen), Coppa di Lega e anche la Glasgow Cup

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