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    Juve-Uefa, l’ipotesi: un anno di esclusione dalle Coppe europee

    Dopo il patteggiamento con la giustizia sportiva italiana, la Juventus potrebbe aver trovato un compromesso anche con la Uefa. Nei prossimi giorni infatti è attesa la decisione del governo del calcio europeo su plusvalenze e ‘manovra stipendi’. La nuova dirigenza del club bianconero sarebbe disponibile ad accettare un anno di esclusione dalle coppe europee, rinunciando quindi a giocare la prossima Conference League (a quel punto rientrerebbe la Fiorentina), e al tempo stesso astenendosi da ogni tipo di ricorso al Tas. La Juventus confida che questa possa essere la soluzione definitiva con l’ok della Uefa nei prossimi giorni. In caso contrario, se la sanzione Uefa fosse più pesante, il club ricorrerebbe in appello nelle varie sedi di giudizio. 

    Ricorso Andrea Agnelli, udienza il 10 luglio
    Chi va avanti nel ricorso nei confronti della giustizia sportiva italiana è invece l’ex presidente bianconero Andrea Agnelli, che non ha patteggiato a differenza del club e degli altri dirigenti sul filone legato agli stipendi e alle partnership. Il 10 luglio ci sarà l’udienza al Tribunale federale. Potrebbe esserci un rinvio richiesto dalla difesa, arrivando così al terzo slittamento. Andrea Agnelli è stato inibito per 2 anni e può ricorrere proprio perché non ha patteggiato come invece fatto dalla Juventus e da Paratici, Arrivabene e Cherubini LEGGI TUTTO

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    Manchester City, le foto più belle della parata in città dopo il treble

    Grande entusiasmo a Manchester dove i campioni d’Europa, nella classica parata sul bus scoperto, esibiscono la Champions League vinta a Istanbul. Non solo: ci sono anche gli altri due trofei vinti in stagione, ovvero la Premier League e la Fa Cup. Un treble storico per gli uomini di Pep Guardiola che ricevono l’abbraccio dei propri tifosi accorsi in migliaia sotto la pioggia e poi sul palco si scatenano Haaland e Grealish…
    TRIPLETE: TUTTE LE SQUADRE CHE CI SONO RIUSCITE LEGGI TUTTO

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    Inter, il messaggio di Lautaro: “Fa molto male, abbiamo fatto tutto il possibile”

    Dopo la sconfitta nella finale di Champions League, Lautaro Martinez è tornato a parlare della partita contro il Manchester City. L’attaccante dell’Inter ha pubblicato un messaggio sul suo profilo Instagram: “Fa male, molto male. La delusione per non aver riportato la coppa a casa è grande – ha esordito il numero 10 nerazzurro. Abbiamo fatto tutto il possibile per potervi regalare questa gioia, soprattutto a voi tifosi che siete sempre al nostro fianco. Sono molto orgoglioso di questa squadra, perché nonostante le difficoltà e i momenti negativi di questa stagione abbiamo sempre continuato a lavorare intensamente e in silenzio per raggiungere gli obiettivi e per portare l’Inter più in alto possibile dove merita di stare, come insegna la sua grande storia. Vi garantisco, ce l’abbiamo messa tutta. Torneremo più forti. Grazie ragazzi, grazie staff, grazie tifosi, grazie Inter”.

    Darmian: “Meritavamo tutti questa vittoria, torneremo a lottare con amore”

    Nella mattinata di lunedì anche Matteo Darmian ha pubblicato un post sul suo profilo Instagram: “Fa male, dannatamente male. Soprattutto quando sei da solo, immerso nei tuoi pensieri, che ripensi a quanto eri vicino a realizzare quel sogno che hai da quando hai iniziato a dare i primi calci al pallone. Ce lo meritavamo tutti… NOI per il sudore, la voglia e la fatica fatta in questo splendido percorso, VOI che nel bene e nel male siete sempre lì a sostenerci e lo sarete anche il prossimo anno quando torneremo in campo a lottare con amore e dedizione per continuare a sognare, insieme”. LEGGI TUTTO

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    Inter, la lettera di Barella: “Sconfitta amara, proveremo a fare qualcosa di più grande”

    “Ho sempre pensato che vincere equivalesse alla gloria, invece perdere ad un fallimento. Ma in questi anni mi avete insegnato che c’è di più”. Esordisce così Nicolò Barella che, dopo la sconfitta della sua Inter contro il Manchester City, ha pubblicato una lettera sul suo profilo Instagram. Il centrocampista nerazzurro ha speso un pensiero sulla finale di Champions e sull’impegno messo in campo da lui e dai suoi compagni nel corso di questa stagione: “C’è l’orgoglio e soprattutto l’amore che ci avete dimostrato. C’è lo spogliatoio fatto di Uomini che hanno lavorato al massimo per riportare l’Inter dove merita. C’è il sudore che, vi assicuro, abbiamo sempre versato per questa maglia. C’è la vittoria che ci ha dato tante emozioni che porteremo per sempre dentro di noi”.

    “La medaglia d’argento non sarà nascosta, ma insieme a quella delle vittorie”

    Barella prosegue il suo messaggio dimostrando tutto il suo orgoglio per quanto fatto negli ultimi mesi: “C’è la sconfitta, amara, difficile da sopportare ma stimolante a modo suo per provare a fare qualcosa di ancora più grande. Per questo motivo la medaglia d’argento sarà lì davanti, insieme a quelle delle vittorie e non nascosta in un angolo. Grazie a tutti per questo fantastico viaggio, Nicolò”. LEGGI TUTTO

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    Manchester City, il lancio della moneta questa volta sorride a Guardiola

    Il lancio della moneta questa volta sorride a Pep Guardiola. Al settimo tentativo è lì, in mezzo al campo, con la coppa tra le mani. Felice, incredulo, emozionato. Era arrivato al City con un obiettivo – stravolgere le gerarchie di Manchester – e riabbracciare quel sogno diventato ossessione. La notte di Istanbul ricuce tutte le ferite in un ponte immaginario che lega due continenti: il passato e il presente. Sull’occasione di Lautaro, Pep è in ginocchio. Come nel 2019, quando pochi centimetri di offside cancellano il gol qualificazione di Sterling contro il Tottenham. Sembrava una premonizione. “Relax, relax”, urla ai suoi dalla panchina pensando che questa volta – a differenza di Porto – le scelte siano giuste. Poi De Bruyne si fa male, come nel 2021. Altra premonizione. Rodri lo porta in paradiso ma la strada è ancora lunga. L’1-0 non lo rassicura. Foden può chiuderla ma non lo fa, in pieno stile Grealish Bernebeu. Volano palloni dentro l’area, si materializza l’incubo della rimonta madridista. Ma due amici, la traversa ed Ederson, corrono a salvarlo. Sono loro a dare una traiettoria diversa a quella moneta impazzita. Che a questo punto sfilerà insieme ai tre trofei che il City dalle 19:30 di lunedì porterà con orgoglio per le strade di Manchester. 

    Manchester City, il programma della parata

    Lunedì il Manchester City sfilerà in parata per le vie della città con il pullman scoperto. La squadra partirà da Tonman Street, Deansgate, intorno alle 18:30 (orario locale) e arriverà all’angolo tra Princess Street e George Street. Dopo aver sfilato per le strade della città (Cross Street, King Street, Brown Street, Booth Street e Nicholas Street), ci sarà uno spettacolo dal vivo a Oxford Street, con intrattenimento sul palco a partire dalle 17:30 e con i calciatori il cui arrivo è previsto intorno alle 19:30.  LEGGI TUTTO

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    Champions League, i premi della stagione 2022/2023: Bastoni e Dimarco nella squadra ideale

    L’Uefa ha ufficializzato i premi stagionali dell’edizione 2022/2023 della Champions League: il miglior giocatore è Rodri, decisivo per la vittoria del Manchester City con il suo gol in finale contro l’Inter. I nerazzurri però si consolano con la presenza dei due difensori Alessandro Bastoni e Federico Dimarco nella squadra dell’anno. Kvaratskhelia premiato miglior giovane, di Haaland il gol (dell’ex) più bello. Ecco tutti i premi LEGGI TUTTO

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    Da Shevchenko a Lukaku, la porta ‘maledetta’ delle due finali di Istanbul

    L’errore sottoporta di Romelu Lukaku al minuto 88 della finale tra Inter e Manchester City ha ricordato per dinamica ed esito quello di Andrij Shevchenko nel secondo tempo supplementare della finale di 18 anni fa tra Milan e Liverpool. Stesso stadio, l’Ataturk di Istanbul, persino stessa porta e quasi stessa parata dei portieri avversari, a metà tra il casuale e l’istintivo

    Ora c’è un’Istanbul da dimenticare anche nella memoria dei tifosi interisti. I cugini rossoneri ci erano passati già 18 anni fa, nella finale di Champions contro il Liverpool, quella della rimonta in sei minuti subita dal 3-0, dei balletti del portiere dei Reds Dudek durante i rigori di Shevchenko e compagni. Nella finale dell’11 giugno 2023 la beffa è invece toccata all’Inter contro il Manchester City, in quella che sarà ricordata come la finale del tiro di Rodri e dell’errore di Romelu Lukaku.

    Colpi di testa e parate di…istinto
    È il minuto 88 quando l’Inter riesce a creare una buona azione sulla sinistra e a liberare Gosens sull’esterno. Il cross del tedesco è leggermente lungo, ma l’ex Atalanta mostra il meglio di sé attaccando lo spazio in area. Così, sul contro-cross di Brozovic dall’altra parte, offre dal secondo palo una sponda perfetta al centro dell’area piccola per Romelu Lukaku. L’attaccante belga è solo in area, ma colpisce centralmente di testa e permette a Ederson di recuperare la posizione e respingere con la gamba sinistra. Qualcosa di simile era successo ad Andrij Shevchenko il 25 maggio 2005, durante il secondo tempo supplementare della finale contro il Liverpool. Così come l’Inter ha reagito bene al gol di Rodri, anche il Milan riuscì a scuotersi dopo la rimonta subita e a creare occasioni da gol. Compresa questa… 

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    Il cross di Serginho trovò l’attaccante ucraino in area: il suo colpo di testa, migliore di quello di Lukaku, risultò sempre centrale. Dudek fu reattivo nella prima respinta, mentre sulla seconda fu decisamente più fortunato. Shevchenko ribattè da due passi di destro a colpo sicuro, ma trovò la testa del portiere polacco, che si stava rialzando da terra. Forse sconvolto dall’azione, Shevchenko sbagliò poi il rigore decisivo, parato sempre da Dudek, presentandosi sul dischetto con uno sguardo quasi svuotato. La porta era sempre la stessa, “alla sinistra dei telespettatori”. In due finali all’Ataturk i sette gol segnati (compresi i rigori del 2005) sono stati realizzati solo dall’altra parte. Ci hanno pensato due interventi goffi, ma sicuramente efficaci, a mantenerla inviolata, almeno fino alla prossima finale. 

    ©Getty

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    Lukaku e un futuro da scrivere. Ma non è l’unico

    Dopo aver giocato la finale di Champions alla pari con il Manchester City e aver dimostrato di poter competere ai massimi livelli, l’Inter è pronta a programmare il futuro tra certezze e qualche dubbio. In panchina Inzaghi ha meritato la conferma grazie allo splendido percorso europeo e potrebbe presto rinnovare, mentre in attacco potrebbe cambiare molto: l’unico certo di restare è Lautaro. Da chiarire anche la questione portiere: ecco come ripartiranno i nerazzurri
    APPLAUSI PER L’INTER: LE PAGELLE DELLA STAGIONE

    INTER A TESTA ALTA: ORA RIPARTIRE

    La delusione è ancora tanta, ma l’orgoglio è massimo: dopo aver giocato una finale di Champions League alla pari con il Manchester City, per l’Inter è già tempo di pensare al futuro
    I nerazzurri hanno dimostrato di poter essere competitivi ai massimi livelli e dalle parti di via della Liberazione si sta già pensando a programmare la prossima stagione
    Ecco come ripartirà l’Inter, considerando la situazione di alcuni tra i suoi elementi più importanti

    SIMONE INZAGHI RESTA AL COMANDO

    Idee chiare a partire dall’allenatore. Dopo i dubbi dei mesi scorsi, emersi soprattutto nel periodo complicato in campionato a metà stagione, adesso la certezza è che Simone Inzaghi resterà alla guida dell’Inter
    Dopo aver portato la squadra a un passo dal sogno Champions, l’allenatore, attualmente in scadenza nel 2024, dovrebbe rinnovare fino al 2025 con un piccolo ritocco

    I DUBBI IN ATTACCO: LAUTARO UNICO INTOCCABILE

    Se non c’è alcun dubbio sull’allenatore, diverso il discorso per quanto riguarda il reparto offensivo, che potrebbe cambiare tanto
    In questo momento, salvo super offerte, l’unico certo di restare è Lautaro Martinez, capocannoniere stagionale e centralissimo nel progetto nerazzurro

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