consigliato per te

  • in

    Inno Champions League: storia, curiosità e testo

    Tutti lo conoscono (il 98% degli europei secondo uno studio commissionato dalla Uefa), ma in pochi sanno le parole. Scritto in tre lingue (più una, il giorno della finale), l’inno fu composto nel 1992 e da più di trent’anni accompagna le notti di Champions League

    Nelle notti di Champions League, uno degli istanti più attesi è prima del fischio d’inizio, quando risuona l’inno. L’urlo “The Champions” ha reso mitica questa sinfonia che da più di 30 anni accompagna i match della massima competizione europea. Un momento che regala la carica ai giocatori in campo ed emoziona i tifosi sugli spalti. Secondo una ricerca commissionata dalla Uefa, risulta che il 98% degli europei conosce l’inno della Champions League. Ma qual è la sua storia? 

    La storia dell’inno
    L’inno venne composto nel 1992 (in occasione della nascita della Champions League) dal musicista britannico Tony Britten, basandosi su “Zadok the Priest” di Georg Friedrich Handel, inno dell’incoronazione di Giorgio II di Gran Bretagna ed eseguito a ogni successiva incoronazione britannica. Il testo è scritto nelle tre lingue ufficiali della Uefa: inglese, francese e tedesco con una sequenza di frasi alternate. Nelle prime tre strofe si parte dal francese (“Ce sont les meilleures équipes”, tradotto “Queste sono le migliori squadre”), si passa al tedesco (“Sie sind die allerbesten Mannschaften”, stesso concetto di prima), poi l’inglese (“The main event”, tradotto “L’evento principale”) e così via fino al “The Champions”. In occasione delle finali, inoltre, viene inserita in controcanto la lingua dello stato ospitante. Nella versione ufficiale l’inno è eseguito dall’Academy of St. Martin in the Fields e dalla Royal Philharmonic Orchestra di Londra.

    Il debutto
    L’inno della Champions ha fatto il suo esordio ufficiale il 25 novembre 1992. Si giocava la prima giornata della fase a gironi della neonata Champions League e in 4 stadi contemporaneamente risuonarono per la prima volta quelle note. Tra questi c’era anche San Siro dove andava in scena Milan-Goteborg, finita 4-0 per i rossoneri con un poker di Marco Van Basten. 

    Il testo dell’inno della Champions
    Ce sont les meilleures équipesSie sind die allerbesten MannschaftenThe main eventDie MeisterDie BestenLes Grandes ÉquipesThe ChampionsUne grande réunionEine große sportliche VeranstaltungThe main eventIls sont les meilleursSie sind die BestenThese are the champions

    La traduzione:
    Queste sono le squadre miglioriQueste sono le squadre miglioriL’evento principaleI CampioniI miglioriLe squadre più grandiI CampioniUn grande incontroUn grande evento sportivoL’evento principaleLoro sono i miglioriLoro sono i miglioriLoro sono i campioni

    TAG: LEGGI TUTTO

  • in

    Milan-Inter, dov’erano Pioli e Inzaghi durante il derby di Champions del 2003

    Inter e Milan si affrontano in semifinale di Champions a 20 anni di distanza dal primo euroderby. Dov’erano allora i due attuali allenatori? La carriera di Pioli era pronta a sbocciare, Simone Inzaghi inseguiva anche nel 2003 un sogno europeo
    EURODERBY: NEWS LIVE – LO SPECIALE

    Stefano Pioli da una parte, Simone Inzaghi dall’altra. Quanta vita in 20 anni. I due allenatori si affronteranno nella semifinale di Champions, mentre nel 2003 – anno del primo euroderby – erano in mondi differenti, situazioni opposte destinate a intricarsi in un lungo percorso che porta al doppio confronto di questi sei giorni. La prima strada nasce da lontano, destinazione a vista dopo tanta gavetta. La seconda è un parallelismo, un binario dove si è perso il primo treno e che ora si ripresenta per la seconda volta, in vesti diverse e in un certo senso più grandi.  

    La Primavera di Pioli

    Classe 1965, nel 2003 Pioli aveva 37 anni ed era invischiato nelle primissime tappe della sua carriera, con il sogno di arrivare lontano e assaggiare quel palcoscenico che vivrà stasera a San Siro. Lo stesso turbinio di emozioni attraversato da giocatore, ancora under 21 e già campione d’Europa con la Juve. Un approdo precoce all’isola felice, ambizione che si ripropone a venti anni di distanza e che questa volta rappresenta la cima di una lunga salita molto più irta di ostacoli e pendenze. Da appassionato di ciclismo, l’attuale allenatore del Milan sa bene cosa vuol dire scalare tappa dopo tappa: il traguardo ora è vicino, ma che fatica se si ripensa dov’era in occasione del primo euroderby. Pioli era pronto a chiudere la sua prima e unica stagione alla guida della Primavera del Chievo (avrebbe successivamente allenato il Chievo dei grandi nel 2010/11), l’ultimo vicolo prima della chiamata da Salerno che gli avrebbe concesso l’occasione della prima squadra. Una carriera agli albori, pronta a sbocciare in primavera e che adesso mira a raggiungere la sua consacrazione. Lui che un’altra Primavera – quella di Botticelli – l’ha conosciuta nel suo periodo fiorentino e che ha goduto del privilegio del derby su entrambi i lati dei navigli. Con in mezzo tante altre esperienze, da Modena a Parma, dal Grosseto a Piacenza, dal Sassuolo al Palermo per finire a Bologna e Lazio. Gavetta, appunto. In attesa di provare a completare la sua opera d’arte più importante. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan-Inter, le coreografie più belle del derby a San Siro

    L’attesa sta per terminare, è finalmente tempo di derby di Milano. Spettacolo in campo e show sugli spalti, in attesa delle coreografie delle due tifoserie nell’andata della semifinale di Champions ecco quelle che negli anni hanno fatto storia: dall'”Interista diventi pazzo” al “3-1, 3-2, 3-3!”,  le ricordi tutte? Ecco le più belle
    EURODERBY: NEWS LIVE – LO SPECIALE LEGGI TUTTO

  • in

    Real Madrid-Manchester City 1-1, gol e highlights: De Bruyne risponde a Vinicius

    Termina in parità la semifinale d’andata di Champions League tra Real Madrid e Manchester City. Gara intensa al Bernabeu. Dopo una prima parte di dominio del City nel primo tempo, il Real passa con una conclusione di Vinicius. Nella ripresa la squadra di Ancelotti attacca di più ma subisce il pari: segna De Bruyne con un destro potente dalla distanza. Si deciderà tutto all’Etihad LEGGI TUTTO

  • in

    Milan-Inter, Inzaghi: “Questo non è un derby, è IL derby”

    Vigilia di euroderby. Milan e Inter si sfidano nella semifinale di andata di Champions League e sarà il quarto confronto in stagione dopo i due di campionato e il match di Supercoppa Italiana. Simone Inzaghi ha parlato a Sky Sport 24 a poco più di 24 ore dalla partita. Queste le sue parole. 
    Mourinho disse che la Champions per noi non deve essere un’ossessione, Inzaghi cosa dice?”Sappiamo che domani non è un derby ma è il derby. Sappiamo cosa rappresenta per noi, per la società, i tifosi. La posta in palio è altissima, cercheremo di fare grandissimo derby”
    La lezione di Antetokounmpo vale anche per il derby? Per chi perde tra Milan o Inter sarà un fallimento?”Assolutamente no, anche se sappiamo l’importanza che ha. Non ci nascondiamo, sappiamo cosa vorrebbe dire per il nostro cammino andare in finale. In questo momento il nostro focus è sulla prima partita che sarà domani, dove dovremo usare cuore e testa. Per quanto riguarda il cuore non ho dubbi che lo metteremo in campo, per la testa dovremo utilizzarla nel migliore dei modi. Arriveranno degli imprevisti e dovremo essere bravi a sapere che sarà una partita che si decide in 180 minuti”
    Cosa cambia con o senza Leao nel Milan? Come spiegherà le esclusioni ai suoi?”Per quanto riguarda le scelte sono tranquillo e sereno, con tutti gli impegni che abbiamo gli ultimi allenamenti possono aiutare per fare una scelta o l’altra. Conosciamo tutti il valore di Leao, ma che ci sia o no prenderemo qualche accorgimento senza stravolgere il piano partita”.

    “Gli attaccanti sono tornati a segnare, ora stiamo bene”

    Inzaghi ha parlato anche in conferenza stampa: “La qualificazione in Champions e in Coppa Italia e le ultime giornate di campionato ci hanno fatto preparare al meglio tutte le partite – ha detto l’allenatore dell’Inter -. Ci sono i momenti per tutti, specialmente per gli attaccanti: c’è stato un momento dove non riuscivano a concretizzare, adesso per fortuna tutti sono tornati a segnare. Ma io ero tranquillo già prima, il problema è quando un centravanti non riesce ad avere occasioni. Lukaku? È importantissimo, l’abbiamo preso per questo. Conosciamo l’infortunio che ha avuto e l’ha tenuto lontano 4 mesi, ora è tornato ed è un’arma in più, così come è stato importante il ritorno di Brozovic”. Sugli uomini a disposizione ha aggiunto: “A centrocampo e in attacco avrò la possibilità di scegliere, mentre sulle corsie abbiamo le rotazioni limitate: Gosens non so se sarà tra i convocati. A Verona ha giocato Zanotti che in Primavera è molto importante, speriamo di recuperare D’Ambrosio che può giocare sia in difesa che da quinto. Il Milan è una squadra di qualità, molto ben allenata: non è solo ripartenza ma sa giocare, ha un ottimo palleggio, servirà un’ottima gara in entrambe le fasi. In caso di uscita nessun fallimento, non va dimenticato cosa hanno fatto questi ragazzi”. LEGGI TUTTO

  • in

    Leao, le news verso Milan-Inter euroderby di Champions League

    Leao sì, Leao no. L’impiego dell’esterno d’attacco portoghese è il più grande dubbio della vigilia della semifinale d’andata di Champions tra Milan e Inter. L’elongazione muscolare all’adduttore riportata nel match di campionato contro la Lazio, sabato 6 maggio, potrebbe fargli saltare i primi 90 minuti del doppio confronto.

    Decisivo l’ultimo provino
    Il giocatore ha osservato assoluto riposo nella giornata di lunedì, aggiungendo qualche seduta di fisioterapia. Oggi, martedì 9 maggio, si è allenato a parte a Milanello eseguendo solo corsa dritta. Nella mattina del 10 maggio, giorno del match, proverà a Milanello una corsa più impegnativa con accelerazioni e cambi di direzione alla presenza di una preparatore atletico, del medico del Milan e di Stefano Pioli, che andrà a Milanello appositamente dall’Hotel Melià, sede del ritiro rossonero. Se il provino dovesse dare garanzie, Pioli tornerebbe al Melià col giocatore, per poi decidere se impiegarlo dall’inizio o dalla panchina. Se invece dovesse dimostrare di non aver recuperato, tornerebbe a casa. Al momento in Casa Milan le sensazioni sono negative e nell’allenamento odierno tutte le prove tattiche sono state fatte con Saelemaekers. Le ore rimanenti potrebbero però essere sufficienti per recuperare da un problema non così grave. In ogni caso, il Milan vuole avere la certezza che il giocatore possa scendere in campo senza rischi di una ricaduta, che pregiudicherebbe il suo finale di stagione e la partecipazione alla partita di ritorno.  LEGGI TUTTO

  • in

    Real Madrid-Manchester City, dove vedere la partita di Champions in tv e streaming: orari

    I numeri di Real Madrid e Manchester City
    Questa sarà la nona sfida tra Real Madrid e Manchester City in una competizione europea: entrambe le squadre che hanno vinto tre delle precedenti otto (due pareggi). I Citizens hanno vinto tre degli ultimi quattro incontri con i Blancos (una sconfitta), ma hanno perso proprio l’ultimo in ordine di tempo: 3-1 al Santiago Bernabéu nella semifinale di ritorno della scorsa stagione. Il Manchester City potrebbe diventare la prima squadra inglese a battere il Real Madrid in trasferta più di una volta in Champions League, avendo vinto 2-1 in Spagna nel febbraio 2020. In generale, le squadre inglesi hanno vinto solo quattro delle 18 trasferte complessive in casa del Real nella competizione (4 pareggi, 10 sconfitte). Arsenal, Chelsea, Liverpool e Manchester City hanno vinto una volta ciascuna. Nelle ultime quattro partite di Champions League tra Real Madrid (8) e Manchester City (9) sono stati segnati 17 gol, con una media di 4,3 a partita. Mentre il Manchester City ha effettuato 31 tiri in porta rispetto ai 17 del Real Madrid, la squadra spagnola ha segnato con il 47% dei tiri in porta effettuati, rispetto al 29% dei Citizens. L’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, ha perso solo cinque delle sue 21 partite contro il Real Madrid in tutte le competizioni (12 vittorie, 4 pari). Tuttavia, ha perso la metà delle sfide totali alle merengues da quando ha lasciato il Barcellona (3/6), dopo aver perso solo due delle 15 partite contro il Real quando era alla guida dei blaugrana (9 vittorie, 4 pareggi). Il Real Madrid non ha subito gol nelle ultime tre gare di Champions League disputate: sono passati 346 minuti dalla rete di Mohamed Salah all’andata degli ottavi di finale ad Anfield contro il Liverpool, ultima rete subita dagli spagnoli. Questa sarà la decima volta per Pep Guardiola da allenatore nelle semifinali di Champions League. L’allenatore del Man City è stato eliminato in questa fase in sei delle nove precedenti, che è numero più alto di eliminazioni per qualsiasi allenatore nelle semifinali della competizione; record negativo condiviso con José Mourinho, a sei anche lui. La curiosità: Erling Haaland ha segnato 35 gol in 27 presenze di Champions League, con un rapporto di minuti/gol (58) migliore di qualsiasi altro giocatore nella storia della competizione (minimo cinque gol segnati).

    Dove vedere Real Madrid-Manchester City in tv
    Martedì 9 maggio alle 21 in campo Real Madrid e Manchester City, partita in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Football, Sky Sport 251, Sky Sport 4K e in streaming su NOW. Telecronaca Massimo Marianella, commento Lorenzo Minotti, bordocampo Giorgia Cenni. Da non perdere gli approfondimenti pre, dalle ore 20, e postpartita di ‘Champions League Show’ su Sky Sport 24 e Sky Sport Uno. In studio Anna Billò con il suo top team di ospiti: Alessandro Costacurta, Fabio Capello, Paolo Condò, Paolo Di Canio e Alessandro Del Piero. Mario Giunta per le news. LEGGI TUTTO