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    Daka show: il Leicetser cala il poker e ribalta lo Spartak

    MOSCA (Russia) – Spettacolo ed emozioni a non finire nella gara di apertura della terza giornata di Europa League. In terra russa grande spettacolo nel girone del Napoli nella sfida tra Spartak Mosca e Leicester con ben 7 realizzate ed un vero e autentico mattatore: Patson Daka, autore delle 4 reti che segnano il poker finale per gli inglesi. Partono forte i padroni di casa che all’11’ passano con Sobolev, per poi raddoppiare al 44′ con Larsson. Gara in salita per le Foxes che riescono però ad accorciare prima dell’intervallo con Daka. Dopo la prima rete, l’attaccante dello Zambia si scatena ad inizio ripresa e nel giro di nove minuti realizza altri due gol che valgono la tripletta personale e il sorpasso degli ospiti. Al 79′ c’è spazio anche per il poker siglato ancora dal’ex Salisburgo che mette in sicurezza il risultato. La formazione di Rui Vitoria non molla e si rifà sotto all’86’ con la doppietta di Sobolev, ma è troppo tardi e termina 4-3 per i ragazzi di Rodgers. LEGGI TUTTO

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    Spalletti: “Napoli, voglio una mentalità vincente sia in Europa che in Serie A”

    Spalletti: “Mertens e Demme sono riserve?”
    “Parlare di turnover è offensivo per questi calciatori qui, io non parlo di turnover ma di passare il turno, che è diverso. Noi abbiamo una rosa che ce lo permette. Io scelgo dei titolari che sono adatti per giocare questa partita qui. E’ un modo di dire? E va cambiato! Se non è corretto e va intaccare il livello di professionalità dei calciatori di cui parliamo va modificato. Mertens gioca perché si fa turnover? No, Mertens gioca perché è un altro titolare. Con Demme si fa turnover? No”.
    Spalletti: “Juan Jesus può fare il terzino sinistro”
    “Juan Jesus può fare il terzino sinistro, seppur con altre caratteristiche. E’ veloce, sufficientemente resistente per fare anche delle scorribande in fascia. Io mi prendo sempre tutto il tempo per fare la formazione, ma può essere che ci sia Juan Jesus in quella posizione. Si fanno delle valutazioni complessive insieme a tutto lo staff. Visto che ci sono tante partite ravvicinate, si tira dentro al dialogo anche il dottor Canonico e il dottor De Luca, persone che hanno qualità per darci una mano da un punto di vista medico e scientifico, per valutare le fatiche da fare e altre cose. Si mette così giù una squadra per vincere la partita, visto che noi vogliamo vincere la partita”.
    Spalletti: “Osimhen ci permette un gioco diverso”
    “Le valutazioni vanno fatte in fondo e di insidie e trappole ce ne sono tante. Bisogna rifare questa domanda in fondo. Gli ingredienti affinché diventi un Napoli fortissimo ci sono tutti. Io sono stato fortunato perché ho avuto a che fare con grandissime squadre durante la mia carriera da allenatore. Questa qualità che c’è stata nel gol contro il Torino, sulla trequarti, nello stretto, dà tantissimi sbocchi per riuscire a vincere le partite e fare un calcio offensivo. Noi abbiamo sia il gioco nello stretto sia Osimhen nel lungo, quindi possiamo assorbire qualsiasi composizione tattica degli avversari senza dover scomporre le nostre qualità e questo è un vantaggio enorme. Io sono fiducioso perché vedo anche quello che fanno in allenamento. Voi vedete solo ciò che fanno in partita, per cui la vostra proposta di entusiasmo a me arriva raddoppiata perché li vedo anche in allenamento”.
    Spalletti su Mertens, Lobotka e Zielinski
    “Mertens? E’ importante perché ci permette di avere più formazioni titolari. E’ importante perché si ha bisogno di certezze, di leader per ambire a fare grandi risultati. Lui lo è, è uno di quelli a cui piace prendersi responsabilità. Eravamo lì ad aspettarlo e averlo recuperato ci fa piacere, così come aver recuperato Demme e Lobotka. Avere a disposizione molti elementi della rosa ci permette di sopperire ad esempio al problemino che ha Zielinski, che non sarà della partita. Resta fuori per precauzione per non averlo a rischio per Roma, a Roma ci sarà. Sono queste le cose che possono fare la differenza nella lunghezza del campionato. Dall’inizio o durante, Mertens sarà della partita, si vedrà in campo”.
    Spalletti su Insigne, Koulibaly e sul ritiro
    “Non diciamo le cose tanto per dire, non vogliamo ingannare nessuno ed essere trasparenti, chiari. Noi vogliamo essere così. Noi andiamo in ritiro e spendiamo soldi per farlo: lo si fa per far stare lontani i calciatori dalle famiglie? No. Quando abbiamo proposto il ritiro, Insigne e Koulibaly hanno accettato subito perché ci si organizza meglio in ritiro. Una delle insidie è che qualcuno cominci ad allenarsi meno bene. Se un calciatore non gioca per dieci mesi c’è quello che ha la reazione corretta e quello che tende ad abbassare i suoi livelli per reagire a questa situazione. Delle competizioni in una rosa così di livello, come quella di tutte le squadre che puntano alla Champions League nel nostro campionato, ci stanno. I tifosi si divertiranno, almeno dal punto di vista del nostro impegno. Noi volevamo farli divertire anche con lo Spartak, ma non è stato così. L’impegno però lo assicuro io, così come i calciatori”.
    Spalletti su Osimhen
    “Osimhen? Ci sono calciatori che hanno delle qualità che vanno oltre, dei muscoli che sono differenti. Soprattutto i calciatori di colore hanno questa potenzialità, riescono a rigenerarsi in poco tempo e rifare numeri quando meno te l’aspetti. Lui è uno di questi. Lo stesso discorso si può fare per Koulibaly. Avendo una rosa così però si può fare un po’ d’attenzione perché poi ci sono anche altri tipi di problematiche. Probabilmente domani può essere della partita Osimhen, ma vista la qualità che abbiamo davanti non lo farò partire dall’inizio”.
    Spalletti su Petagna
    “Prima si è parlato di qualità nello stretto, Koulibaly diceva che loro verranno a fare una partita difensiva, essendo bravi a chiudersi e ripartire e avendo questa situazione in vetta al girone. Sia per un motivo che per un altro abbiamo le caratteristiche sia con Petagna che con Mertens per creare pericoli agli avversari: uno per le qualità nello stretto, l’altro perché è capace di trasformare anche una palla randellata in un pallone giocabile”.
    Spalletti sul momento del Napoli
    “Se vuoi ambire ad avere una classifica importante sono cose da gestire. Noi dobbiamo sapere che le squadre che andiamo a incontrare, oltre a quello che mettono di solito, sono motivate dalla nostra classifica. Noi dobbiamo essere così consapevoli e umili da lavorare ancora più in profondità rispetto a quelli che sono gli aspetti che prepariamo in settimana. Viene involontario crederci più bravi quando fai bene, invece bisogna gestire e ragionare al contrario”.
    Spalletti sull’armonia dello spogliatoio del Napoli
    “Il segreto è sempre l’intelligenza dei giocatori. Abbiamo a che fare con ragazzi intelligenti e professionisti seri, che conoscono i loro obblighi. Devono esibire professionalità, impegno e stare in un contesto di gruppo. Non possono essere i risultati individuali quelli importanti, per cui tutti devono saper coesistere e collaborare perché attraverso l’intelligenza del contatto si riescono a fare più risultati. Non può esserci un Napoli vincente senza i risultati di squadra. Ho trovato un gruppo predisposto, non ci sono difficoltà. L’anno scorso la non qualificazione alla Champions League ha creato problemi a tutti, c’è stato poco mercato per tutti i calciatori perché non fu raggiunto il risultato di squadra”.
    Spalletti su Lozano
    “Lozano? Si esagera un po’. Fino a quel momento lì avevamo bisogno di determinate qualità per portare a casa il risultato e lui è stato protagonista nei minuti che ha giocato. Poi la situazione cambia, ci sono cinque sostituzioni e loro hanno cominciato a scodellare palloni in area che prima non arrivavano. Lui ha giocato mezz’ora, era un po’ dispiaciuto ed è comprensibile. Ma è bastato venire al campo per vedere come ha reagito, come stava nel gruppo, come ha condiviso la vittoria con tutti. E’ tutto a posto. Se uno ha ben chiaro quello che deve essere l’obiettivo diventa tutto più facile. Si sta al Napoli per vincere le partite. E se si riesce a vincere le partite abbiamo chiuso il cerchio, facendo il massimo. Ci sono anche calciatori che non giocano da più partite, poi ci sono i ruoli, le competenze. Nelle cinque sostituzioni può succedere di essere sostituiti pur subentrando, si può rimetter mano anche su quanto fatto prima. Poi è chiaro che vado a spiegarglielo come mai l’ho fatto. C’era bisogno di un calciatore con caratteristiche differenti dalle sue. Serviva un po’ di fisicità e far passare quei 5 minuti che erano pericolosi. Dovevamo mantenere il risultato, non pensare a imbastire un contropiede o fare cose di qualità. Gliel’ho spiegato e lui ha fatto vedere negli allenamenti il campione che è, andando ad impegnarsi, stando nel gruppo e divertendosi. Se si riescono a fare allenamenti che a loro piacciono da un punto di vista di comportamenti si acchiappa entrambe le cose: la qualità dell’allenamento e l’entusiasmo del calciatore nel svilupparla”.
    Spalletti sul match con la Roma
    “Avere delle idee chiare sicuramente aiuta. Io da domenica a oggi volevo mettere altre cose e non ce l’ho fatta perché c’è questa partita qui, che per noi è un passaggio fondamentale per il nostro futuro. I calciatori lo sanno e chi pensa ad altro non venga neanche nello spogliatoio”.
    Spalletti su Insigne
    “Il capitano è serenissimo. E’ un leader e può capitare anche a lui di sbagliare un rigore, ma il comportamento deve favorire il Napoli a fare il Napoli senza contraccolpi e lui lo sa bene. L’ha già dimostrato. Cosa volete che dimostri ancora Lorenzo? Ha dato già tante dimostrazioni sul livello di qualità e intelligenza. Sa che c’è da reagire in determinati momenti e stare sul pezzo. Ha sbagliato tre rigori, ma può succedere. Cambiare rigorista non ci darebbe nessuna certezza di fare gol e probabilmente si metterebbero a rischio certezze di cui adesso non possiamo fare a meno. Il ragionamento dal mio punto di vista è chiaro. Ci sono dei momenti dentro la partita particolarmente emotivi per un calciatore, tipo quell’episodio del rigore sbagliato. Vedremo come sta nel momento dell’episodio, ne parlerà con i compagni di squadra. Ho visto calciatori fatti entrare gli ultimi 2′ per calciare un rigore e poi sbagliarlo. Ci vuole una certa onestà nei confronti della qualità dei compagni di squadra e mettersi a posto anche da soli, senza aver bisogno dell’allenatore. Lo stato emotivo l’allenatore può percepirlo diversamente dal calciatore”.
    Spalletti sulla passione del pubblico del Napoli
    “Quest’entusiasmo che ho trovato da avversario quando sono venuto qui stia ripartendo. Nelle ultime partite, vivendo lo stadio, l’ho trovato così. Se lei fosse un calciatore o l’allenatore del Napoli questa percezione la subirebbe anche senza lo stadio pieno. Quest’amore, quest’affetto dei tifosi del Napoli nei confronti della squadra siamo costretti ad assorbirlo ugualmente. Quella scarica, come i boati nell’ultima partita, sono un’ulteriore spinta in più. Molti di questi ragazzi del Napoli sono fatti bene. Kalidou ricorderà sempre Napoli, ovunque andrà a lavorare. Mertens è all’ottavo anno e vale lo stesso”. LEGGI TUTTO

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    Koulibaly: “Dopo Firenze non ho dormito per due notti, pensavo di aver sbagliato io”

    Spalletti ti ha soprannominato ‘Il komandante’: ti ci ritrovi in questo soprannome?
    “Sì e no. La cosa più importante è che sia a disposizione della squadra, poi il mister mi dà qualche responsabilità. Se c’è qualcosa da fare in più lo faccio volentieri”.

    E’ il momento giusto per fare qualcosa in più: contro il Legia è già decisiva?
    “Sì. In Europa League abbiamo fatto partite piuttosto positive. Peccato che nell’ultima non abbiamo preso tre punti che erano alla nostra portata. Domani sarà dura: sono primi nel girone e hanno fatto belle cose per essere dove sono. Noi abbiamo la consapevolezza di essere in grado di qualificarsi”.

    C’è il rischio di distrarsi pensando al campionato?
    “Sì, perché c’è tanto entusiasmo e i tifosi pensano solo al campionato. Ma la Serie A ora va messa da parte: domani dovremo dare tutto per prendere i tre punti e battere il Legia che finora non ha mai perso nelle prime due giornate. Se avremo la testa giusta potremo vincere. Poi si potrà pensare di nuovo anche al campionato”. 

    Ci sono i presupposi per sognare in grande?
    “Preferisco non dire niente. Si è sempre parlato di scudetto, poi non ci siamo arrivati. Questa squadra è pronta a fare qualcosa di grande ma dobbiamo pensare partita dopo partita: anche in passato abbiamo avuto questi periodi e poi ci siamo montati la testa e non siamo andati avanti. Ora pensiamo a passare il girone: sarebbe un peccato essere eliminati dall’Europa League”.

    Osimhen può diventare davvero grande? 
    “Sì, è un grande attaccante. Lo sapevamo che era forte sin da quando è arrivato. Io lo conoscevo perché ci avevo giocato contro in nazionale. Lui è un grande attaccante con un grande futuro, ma non dimentichiamoci degli altri attaccanti forti che abbiamo, come Dries e Petagna”. 

    Il ‘komandante’ Koulibaly cosa dice a Insigne?
    “Lui è al servizio della squadra e fa tutto per vincere le partite. Questo è lo spirito e la mentalità giusta. Dobbiamo solo prendere esempio da lui. Non ho visto tanti giocatori in scadenza dare tanto come fa Insigne. Ci dà tanto entusiasmo per vincere le partite. Gli voglio bene: ha l’atteggiamento giusto e spero che continuerà così”.

    Ti piace essere sempre un riferimento?
    “La cosa pià importante è che quando gioco do il 100 e anche il 200%. Poi le scelte le fa il mister. Io voglio aiutare sempre i miei compagni. Parlare di turnover non è corretto perché tutti i nostri giocatori possono giocare titolare. Per quanto mi riguarda, io posso solo aiutare i miei compagni a vincere le partite. Mi fa piacere fare così”. 

    “I fatti di Firenze? Non ho dormito due notti, pensavo di aver sbagliato io…”

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    Spalletti: “Turnover? No, passà ‘o turn”

    In conferenza stampa, Koulibaly è tornato a parlare della partita contro il Legia: “Bisogna vincere assolutamente. Dovremo essere pazienti, perché loro si chiudono tanto dietro e poi ripartono molto bene. Si è visto col Leicester: hanno avuto qualche occasione di fare gol e su questo sono bravi. Se sono primi non è per fortuna, ma per merito. Domani verranno qui aspettandoci dietro: dovremo essere attenti a non concederli niente e segnare il prima possibile, restando pazienti se il gol non dovesse arrivare subito. Con la tranquillità si potrà vincere. Noi siamo sereni e abbiamo grandi qualità: non mi sbagliavo quando dicevo che questo era il migliore gruppo con cui ho giocato. Però dobbiamo anche tenere i piedi in terra, con la voglia di volare in alto”. La difesa è uno dei punti deboli del Napoli in Europa. Nelle prime due partite la squadra di Spalletti ha subito cinque gol: “Mi dà molto fastidio aver presto tanti gol in Europa League, ma è una questione mentale. Dobbiamo ritrovare la solidità del campionato perché davanti abbiamo fenomeni che ci possono risolvere e far vincere le partite”. Infine, Koulibaly ha parlato anche degli episodi di Firenze con gli insulti razzisti: “Ho superato l’episodio grazie alla vicinanza dei compagni e anche di alcune persone pubbliche che mi hanno mandato messaggi che mi hanno fatto piacere. Per quel ragazzo di Firenze mi dispiace: non ho dormito due notti perché avevo paura di aver sbagliato io. Per me sarebbe un piacere vederlo e incontrarlo per capire cos’era successo nella sua testa. La cosa più importante comunque è andare avanti con questa lotta”.  LEGGI TUTTO

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    Sarri: “Io squalificato per un dito, ma nella rissa contro l'Inter…”

    Sono state spese molte energie contro l’Inter: ci dobbiamo aspettare cambi? E ti preoccupa Milik?”Con il calendario attuale, l’Europa League diventa una manifestazione quasi infattibile. Giocare il giovedì sera senza scendere in campo il lunedì, diventa difficile. Vediamo come stanno i ragazzi. Il problema si riproporrà nella prossima. Mi preoccupa Milik ma anche tutto l’OM, squadra forte e dinamica con un calcio tatticamente difficile. È una partita di grande livello e impegnativa, importante per noi”.
    Come sta Immobile? E vi aspettano 3 partite in 6 giorni…”Quando si parla di Ciro parliamo di quei giocatori che hanno un’importanza talmente elevata che è difficile pensare a una gestione pre-ordinata. Vediamo volta per volta le sue reazioni: mi pare stia abbastanza bene, ma ricordiamoci delle 7 partite in 20 giorni. Ora penso che possa andare avanti”.
    È rimasto deluso dalle decisioni del giudice sportivo dopo Lazio-Inter?”Penso di avere un dito minaccioso… Ero entrato in campo alla fine della partita col Milan dicendo: ‘Non mi devi prendere per il c***, hai 20 anni e io 60’ (riferito a Saelemaekers, ndr). Evidentemente era un tono talmente minaccioso da squalificarmi, ma nei 2 minuti di follia all’Olimpico ho visto mani addosso, calci e un uomo a terra. Si è parlato anche di uno sputo, ma non l’ho visto e non lo prendo in considerazione. Penso che il mio dito sia estremamente pericoloso”.
    Come commenta le parole del presidente Dal Pino sul calendario?”È un discorso che investe 7 squadre, che per 17 partite giocheranno con meno di 72 ore di riposo. Quindi una media di quasi 2,5 a squadra, ma noi ne faremo 6 e altre ne faranno 0. Vedo che la Lega Calcio è molto disponibile nei miei confronti, ma non di altri. Noi non pensiamo male né a strategie contro di noi, solo un pizzico di leggerezza nel determinare il calendario: 4-2 uno lo può accettare, 6-0 meno. Il presidente Dal Pino ha parlato di Premier League: eviterei questo discorso, perché i loro dirigenti portano 5 miliardi di euro. Quelli scelti da Dal Pino meno di un quinto. In Inghilterra viene data la possibilità di mettere insieme rose di un altro livello. Ai tempi del Chelsea cambiai anche 10 giocatori tra una partita di campionato e quella di Europa League. Mi sembra un confronto non proponibile per la Serie A: lascerei perdere, sarebbe come paragonare la NBA al campionato di basket nazionale”.
    Ha visto passi in avanti da Luiz Felipe e dalla difesa? E Bologna è stato un caso isolato?”No, dobbiamo dare dimostrazione di continuità. Abbiamo trasformato la rabbia in determinazione, questo è un passo in avanti. Siamo stati molto bravi in una situazione delicata, prendendo gol dopo 10 minuti e rimanendo in partita. Poi, però, serve continuità. Non possiamo fare 20 partite consecutive al livello dell’Inter, abbiamo fatto 12,2 km di media a giocatore e 2.800 m di alta velocità a giocatore. Milinkovic addirittura sopra i 3000, avevo visto solo Kanté nella mia carriera fare qualcosa di simile. Dal punto di vista mentale dobbiamo migliorare. La difesa? Hanno fatto qualcosa di meglio, ma si può migliorare. Luiz Felipe e Acerbi sono quelli che hanno giocato di più: devono essere più comunicativi, guidare meglio la linea difensiva. Quando uno non ha in meno completamente la materia è difficile averne pienamente il comando. Ci sono altri giocatori pronti, con una maggiore comunicazione possiamo risolvere il problema”. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Legia Varsavia, Spalletti: “Partita determinante. Se non vinciamo sarà dura”

    Con il Legia sarà una partita decisiva?
    “Sì, è così. Noi vogliamo passare questo turno e dobbiamo vincere domani. Nelle due partite precedenti non abbiamo portato a casa risultati che ci permettono di fare calcoli. Non ci resta che vincere”.

    C’è il rischio di distrasi dalle ottime prestazioni in campionato?
    “Dall’ultima partita di campionato a ieri ho avuto del tempo a disposizione. Sono arrivato a oggi e mi manca ancora spazio per poter pensare o dover finire quello che è il lavoro per questa partita. Non si può pensare ad altro. Avremo davanti un avversario tosto che ha vinto contro il Leicester: sarà bene pensare a questa di partita. Chi pensa ad altre cose sbaglia”. 

    Turnover in vista?
    “Io non lo chiamo così perché per me è un po’ offensivo nei confronti dei miei ragazzi. Sceglierò dei titolari adatti per vincere questa partita perché noi abbiamo bisogno dei tre punti. Non ci deve essere nessun altro pensiero. Nel Napoli non ci sono calciatori di Serie A o Serie B. Abbiamo una rosa di livello per sopperire a tutti gli impegni. Siamo obbligati a farci trovare sempre pronti”.

    Si può fare a meno di Osimhen?
    “Se hai calciatori come Mertens, come Petagna o come Insigne, si riesce a farne a meno, anche per più di una partita”.
     
    Insigne sempre rigorista nonostante gli errori?
    “Gli serve solo poterlo ribattere. Poi abbiamo anche altri rigoristi che si fermano sempre a batterli e sono pronti. Ci sono dei momenti e dei periodi diversi: verranno fatte tutte le valutazioni. I rigori li batte Insigne, poi se sono dei momenti in cui sente la tensione può delegare anche un altro. Non ci sono problemi”

    Tutto a posto con Lozano?
    “No ‘Messico e nuvole’, Messico e solissimo con lui. Ci è rimasto male per la sostituzione domenica. La sua amarezza si capisce, ma abbiamo apprezzato di vederlo allenarsi come ha fatto ieri, contento della vittoria”.

    “Voi parlate di turnover. Io parlo di passà ‘o turn…”

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    Europa League, il programma della terza giornata

    L’allenatore del Napoli poi ha continuato in conferenza stampa, ribadendo l’importanza del match di domani. Quasi da dentro o fuori: “Se non riusciamo a vincere sarà durissima rimanere in questa competizione. Porteremo dentro questa partita tutte le attenzioni e motivazioni possibili. Noi abbiamo una rosa che ci consente di sopperire a tutti gli impegni e stare dentro questa Europa League. Qui ci sono tutti gli ingredienti perché il Napoli diventi una squadra fortissima”. Poi Spalletti ha dato nuove indicazioni sulle sue possibili scelte in vista della partita di domani: “Io non parlo di turnover, parlo di passà ‘o turn… Turnover è un modo di dire che non è corretto perché va a intaccare il livello di qualità e professionalità dei giocatori che ho a disposizione. Mertens non gioca perché si fa turnover, ma perché è un altro titolare che gioca: è importante che uno come lui torni in gruppo perché si ha bisogno di leader in gruppo se si vuole ambire a ottenere certi risultati. Lo aspettavamo: averlo recuperato ci fa enormemente piacere. Lo stesso vale per Demme e Lobotka”.   LEGGI TUTTO

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    Europa League, calendario e orari delle partite del terzo turno

    Torna in campo l’Europa League per la terza giornata della fase a gironi. Un turno aperto con due anticipi, Celtic-Ferencvaros (martedì) e Spartak Mosca-Leicester (mercoledì). I riflettori saranno puntati sulle due formazioni italiane. Il Napoli, che va a caccia del primo successo stagionale in Europa, ospiterà il Legia Varsavia, primo a punteggio pieno nel gruppo C. Impegno casalingo anche per Lazio, che nell’ultimo turno ha battuto la Lokomotiv Mosca, contro il Marsiglia. Di seguito il programma completo. LEGGI TUTTO

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    Napoli, recuperato Manolas: il greco punta il Legia Varsavia

    NAPOLI – A due giorni dalla sfida di Europa League contro il Legia Varsavia (appuntamento giovedì sera al “Maradona”), il Napoli ritrova Kostas Manolas. Nella seduta mattutina del martedì, infatti, il greco ha svolto regolarmente tutto il lavoro, fatto di tattica, partita a campo ridotto e calci piazzati, insieme ai compagni: potrebbe tornare in campo già contro i polacchi, ma non è detto che Spalletti lo rischi subito dal 1′. Allenamento differenziato in campo per Malcuit, mentre hanno lavorato in palestra Ounas e Zielinski: per il centrocampista risentimento al piccolo gluteo, da valutare la sua presenza nella gara contro i connazionali del Legia.Guarda la galleryOsimhen ancora a segno, Torino di Juric ko a Napoli LEGGI TUTTO

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    Europa e Conference League: ecco gli arbitri di Napoli, Lazio e Roma

    Archiviato l’ottavo turno di campionato in settimana si torna di nuovo in campo con le coppe europee. Si parte con le gare di Champions League martedì e mercoledì, mentre giovedì sarà la volta di Europa League e Conference League. I giallorossi di Josè Mourinho, dopo il ko all’Allianz Stadium contro la Juve, sfidano il Bodø/Glimt nel terzo turno della neonata competizione Uefa. In Norvegia la Roma cerca un successo che quasi archivierebbe già la qualificazione. A dirigere il match sarà il fischietto turco Ali Palabiyik. Nessun precedente con i giallorossi per il 40enne arbitro di Ankara, che in passato ha però diretto in due occasioni la Lazio, sempre all’Olimpico: 1-1 contro il Vitesse (Europa League 2017-18) e 1-0 sul Cluj (Europa League 2019-20). Il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Serkan Olguncan e Ali Saygin Ögel e dal  quarto uomo Erkan Özdamar.
    Gli arbitri di Lazio-Marsiglia e Napoli-Legia
    Passando invece all’Europa League, il Napoli è chiamato a battere il Legia al Maradona per riaprire i giochi in ottica qualificazione. Gli azzurri di Spalletti, che in campionato volano a punteggio pieno dopo otto giornate, hanno raccolto solo un punto nei primi due turni. Sarà lo spagnolo Carlos del Cerro Grande, che ha già diretto gli azzurri in due occasioni (Europa League 2018-19, Napoli sconfitto 3-1 dal Salisburgo in Austria; Champions 2019-20, 1-1 ad Anfield contro il Liverpool), a dirigere la delicata sfida in programma giovedì alle 21. Lo stesso giorno, ma alle 18.45, la Lazio ospita all’Olimpico il Marsiglia. Per la gara tra i biancoceleste e i francesi è stato designato il tedesco Aytekin, che ha un solo precedente con la Lazio: sconfitta a Bucarest (1-0) contro lo Steaua nell’Europa League 2017-18.  LEGGI TUTTO