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    Europa League, Ceferin sarà presente in campo durante la premiazione

    Sarà il presidente Uefa Aleksander Ceferin a premiare stasera le squadre al termine della finale di Europa League. “La cerimonia di premiazione in programma al termine della finale di questa sera si svolgerà sul campo dopo il fischio finale”, spiega la Federcalcio continentale. “Ceferin consegnerà il trofeo alla squadra vincitrice e le medaglie ai giocatori e agli staff di entrambe le squadre. La procedura per la cerimonia di premiazione è stata concordata insieme alle autorità locali. Tutti i dirigenti coinvolti nella consegna del trofeo sono stati sottoposti al test per il COVID-19 e non avranno l’obbligo di indossare la mascherina”, aggiunge l’Uefa. “Tutti i membri del management UEFA e dello staff operativo entrati in contatto diretto con i giocatori e gli staff delle squadre partecipanti sono stati sottoposti a test a cadenza regolare per tutta la durata dei tornei”, conclude la nota.
    Inter, le parole di Zhang ai tifosi LEGGI TUTTO

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    Siviglia-Inter, le chiavi tattiche della finale di Europa League

    Contro la qualità del palleggio della squadra di Lopetegui, gli uomini di Conte dovranno essere ordinati e decisi per non lasciare il controllo della partita al Siviglia. Calcio d’inizio alle 21, diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport Football

    L’Inter torna a disputare una finale europea a dieci anni dall’ultima volta, dopo un percorso più che convincente nella fase a eliminazione diretta. Di fronte troverà il Siviglia, una squadra che non solo è la regina della competizione dal punto di vista delle vittorie, ma è anche uno dei progetti tattici più convincenti della stagione. Si tratta di due squadre ambiziose nella costruzione delle occasioni, anche se in maniera molto differenti. Come le precedenti squadre di Lopetegui, il Siviglia è molto fluido, pur mantenendo dei riferimenti evidenti in alcune individualità, e basa la sua produzione offensiva soprattutto sull’utilizzo dell’ampiezza. È un avversario da non sottovalutare per l’Inter di Conte che, nonostante l’ottima prova dal punto di vista difensivo (specialmente nel pressing alto) contro lo Shakhtar, dà il suo meglio quando riesce a non farsi schiacciare e a tenere il controllo del possesso.

    L’uso dell’ampiezza del Siviglia
    Lopetegui ha costruito una squadra che nelle rotazioni posizionali ricorda abbastanza la sua Spagna, secondo il principio “7 fuori 3 dentro”, che prevede il mantenimento di una struttura perimetrale composta da sette giocatori all’interno della quale se ne muovono tre di supporto per far progredire l’azione e coadiuvare il palleggio. Il senso di questa disposizione tattica è quello di dare ai giocatori dei riferimenti immediati sull’esterno, così da garantire una copertura costante dell’ampiezza, e delle soluzioni di passaggio pur mantenendosi sempre in movimento e scambiandosi di posizione. Le caratteristiche di Ever Banega trovano terreno fertile in questo ecosistema grazie alla sua capacità di riconoscere gli spazi, leggere i movimenti dei compagni e toccare la palla con eleganza, portandola, muovendola corta o cambiando lato per pescare l’esterno sulla fascia opposta.

    Ed è proprio Banega ad avere un’importanza fondamentale per il funzionamento delle combinazioni di fascia. Quando il Siviglia costruisce dal basso, l’argentino si abbassa alla sinistra dei due difensori centrali formando una linea a tre e consente a Reguilon di avanzare prendendo campo, ma non è raro vederlo battere la fascia anche in zone più avanzate, in sovrapposizione o a supporto per la transizione. Fernando e Jordan, gli altri due centrocampisti, in queste fasi agiscono sostanzialmente come una coppia. Per consentire l’avanzata di Reguilon a sinistra e Navas a destra, sono importanti i movimenti dei due esterni d’attacco, Ocampos e Suso, che devono stringere la loro posizione al momento giusto; ma anche En-Nesyri, punta marocchina arrivata a gennaio dal Leganes, ha la tendenza a defilarsi molto, soprattutto a sinistra, per sovraccaricare il palleggio laterale e creare spazi al centro che vengono attaccati dai compagni. 

    Lo stile offensivo dei due terzini di Lopetegui è diverso: Jesus Navas, nonostante l’età, fa parecchio movimento, ha un approccio diretto e forse più individualista, Reguilon è rapido e propositivo ma più incline al fraseggio coi compagni. Entrambi agiscono sostanzialmente come se fossero dei quinti di centrocampo, ma di base il Siviglia parte da una linea difensiva a 4, dunque gli spazi che lasciano alle loro spalle possono essere sfruttati dall’Inter in transizione, anche se i centrali di Lopetegui sono ormai abituati a uscite coraggiose per compensare, e anche i mediani danno un discreto apporto.

    Una bella prova per il pressing dell’Inter, ma non solo
    Considerando la fluidità del Siviglia, un tema chiave della sfida sarà la capacità dell’Inter di adattarsi agli scambi di marcatura e ai tempi di pressione. Nelle ultime uscite Conte ha di fatto stravolto la catena di destra rispetto al resto della stagione, con Godin preferito a Skriniar e D’Ambrosio al posto di Candreva. Dalla sinistra del Siviglia potrebbero arrivare le azioni più creative, dunque non sarebbe strano vedere un sistema di pressing simile a quello visto contro lo Shakhtar: Barella a uscire in prima linea insieme agli attaccanti, questa volta invece che contro il terzino sinistro avversario, per contrastare l’abbassamento di Banega, mentre D’Ambrosio potrebbe stare più bloccato per controllare le salite di Reguilon. Con gli altri due centrocampisti di Conte sui corrispettivi avversari, l’Inter potrebbe avere teoricamente un vantaggio nelle uscite in pressing, dato che si formerebbero una serie di accoppiamenti naturali, senza necessità di elaborate scalate per contrastare lo scaglionamento del Siviglia. 

    Il pressing dell’Inter contro lo Shakhtar, con Barella a innescarsi sul passaggio verso il terzino sinistro. Contro il Siviglia, in quella posizione in avvio azione potrebbe esserci Banega.

    La squadra di Lopetegui muove però il pallone molto meglio dello Shakhtar e inoltre la mobilità dei tre giocatori offensivi, anche in appoggio, dovrà essere adeguatamente contrastata dal trio Godin-De Vrij-Bastoni, ma anche supportata a dovere dai centrocampisti per assorbire gli inserimenti.

    Dopo una serie di prestazioni convincenti, Barella potrebbe essere chiamato a confrontarsi con un avversario di un altro livello come Banega, particolarmente complicato da contenere. Certo, c’è sempre la possibilità che Conte scelga diversamente, magari alzando il quinto di destra e abbassando l’ex Cagliari in corrispondenza di Reguilon; di sicuro si tratta di una sfida stimolante da preparare in termini di organizzazione senza palla.

    L’Inter dovrà però cercare di non limitarsi a mettere in crisi la costruzione avversaria: il percorso avuto in questa stagione, sia in campionato che in coppa, meriterebbe una chiusura degna delle migliori intenzioni del suo allenatore, e dunque è lecito aspettarsi che il palleggio nerazzurro non si fermi proprio sul più bello, e che Lukaku e Lautaro vengano sfruttati adeguatamente per ingaggiare duelli o per impegnare Koundé e Carlos, una coppia ben assortita e abituata a giocare sul filo del rasoio, ma che potrebbe patire il confronto.

    Un altro elemento che potrebbe essere decisivo nello sviluppo della partita è la possibilità di Lopetegui di inserire dalla panchina soluzioni differenti, per temperamento e caratteristiche, come Munir o De Jong, subentrati con profitto contro lo United e che hanno consentito al Siviglia di compattarsi definitivamente e non concedere più nulla. Ma Lopetegui ha a disposizione anche soluzioni interessanti come Oliver Torres o Franco Vazquez; insomma, rispetto a Conte, forse, potrebbe variare di più a gara in corso.

    Fatta eccezione per i tentativi di integrazione di Eriksen e qualche esperimento di rotazione con la coppia di centrocampisti in costruzione, Conte non ha ritoccato molto nel corso della stagione. Come la sua storia ci insegna, il suo metodo di allenamento è incentrato sull’ottimizzazione totale del sistema scelto, una volta trovata continuità di interpretazione. Sotto questo punto di vista, Lopetegui è forse più imprevedibile e nella singola gara potrebbe sorprendere con qualche soluzione particolare. Il recupero di Sanchez, in questo senso, è molto utile poiché il cileno ha dimostrato di poter dare delle sterzate nette all’andamento delle partite. Infine, un giocatore come Eriksen dalla panchina, nonostante tutto, rimane un lusso per pochi.

    Conte cercherà di portare a casa la sua prima finale europea in maniera coerente con la sua identità e col suo percorso stagionale, ma dovrà essere sensibile nel cogliere gli eventuali momenti chiave della partita, perché l’avversario, probabilmente, lo sarà.

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    Siviglia-Inter, le probabili formazioni della finale di Europa League

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    LA PROBABILE FORMAZIONE DEL SIVIGLIA – 4-3-3 per Lopetegui con l’ex City Navas e Reguillon, oggetto del desiderio del Napoli, sulle corsie. A centrocampo c’è l’ex Inter Ever Banega con Fernando e Jordán. In attacco tridente composto da Suso, En-Nesyri (preferito a De Jong) e Ocampos. Quest’ultimo ha svolto la rifinitura con una vistosa fasciatura alla gamba, ma dovrebbe esserci dal 1′ LEGGI TUTTO

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    Siviglia-Inter, tutto quello che c'è da sapere sulla finale di Europa League 2020

    Siviglia e Inter in campo a Colonia per la finalissima di Europa League: tutte le informazioni e le curiosità sulla sfida che assegna il trofeo

    Quando e a che ora si gioca Siviglia-Inter?
    La partita fra Siviglia e Inter, finalissima di Europa League, si giocherà venerdì 21 agosto alle ore 21 al RheinEnergieStadion di Colonia.
    Dove è possibile guardare Siviglia-Inter?
    Il match fra Siviglia e Inter sarà visibile sui canali Sky Sport Uno (satellite, digitale terrestre e fibra), Sky Sport Football e Sky Sport 251 (satellite e fibra) e in chiaro su TV8.
    Quali sono i precedenti fra le due squadre?
    Siviglia e Inter non si sono mai affrontate in competizioni europee. Si tratta, dunque, di una gara inedita ed è la sesta volta nelle ultime 11 stagioni che le due squadre finaliste di Europa League si sfidano per la prima volta nella storia nell’atto conclusivo del torneo. 

    Curiosità

    Che fine hanno fatto i giocatori del Parma 1999?

    Il Siviglia è la squadra più vincente in questa competizione: si tratta della sesta finale e, nelle precedenti cinque, ha sempre vinto. Tutti questi successi sono concentrati in 10 anni, tra il 2010 e il 2016. Nel biennio tra il 2006 e il 2007 due vittorie in finale contro Middlesbrough ed Espanyol, poi tre trionfi consecutivi tra il 2014 e il 2016 battendo Benfica, Dnipro e Liverpool. L’Inter, invece, si trova a disputare una finale europea 10 anni dopo il successo in Champions League con Mourinho. I nerazzurri tagliano il traguardo delle 10 finali, nona squadra nella storia e terza italiana dopo Milan e Juventus (entrambe a 14). L’Inter ha vinto questa competizione, quando ancora si chiamava Coppa UEFA, per ben tre volte. Nel 1991 in finale con la Roma, nel 1994 contro il Salisburgo e nel 1998 contro la Lazio. In più c’è la finale persa nel 1997 ai rigori contro lo Schalke 04.
    Qual è lo stato di forma delle due squadre?
    Lungo percorso in Europa League per il Siviglia, che ha iniziato la competizione dominando il girone A con APOEL Nicosia, Qarabag e Dudelange chiudendolo al primo posto con 15 punti. Ai sedicesimi di finale ha eliminato il Cluj con un doppio pareggio (0-0 in Spagna e 1-1 in Romania), agli ottavi poi è arrivato il 2-0 sulla Roma. Nella Final Eight, il Siviglia ha battuto di misura il Wolverhampton e successivamente il Manchester United, in semifinale, per 2-1. In generale, la squadra di Lopetegui è imbattuta in tutte le competizioni da 20 gare (11 vittorie, 9 pareggi): si tratta di un record per il club, in Spagna secondo solo al Real Madrid che in questa stagione è arrivato a 21. L’Inter, invece, è retrocessa dalla Champions League come terza nel girone che ha visto qualificarsi Barcellona e Borussia , l’Dortmund. Successivamente i nerazzurri hanno vinto tutte e cinque le gare disputate in Europa League: le due ai sedicesimi con il Ludogorets, gli ottavi con il Getafe, i quarti con il Bayer Leverkusen e infine la semifinale con lo Shakhtar Donetsk. 

    Quali giocatori possono essere protagonisti?

    Coppie-gol d’Europa: Lukaku-Lautaro a quota 54

    Il Siviglia ha ben distribuito i gol in Europa League, mandando in rete ben undici calciatori. Due nuovi in semifinale, con Suso e Luuk de Jong che hanno abbattuto il Manchester United. Proprio i Red Devils, al momento, sono l’unica squadra ad aver fatto meglio degli spagnoli in questo momento. In semifinale, Romelu Lukaku ha segnato altri due gol e va in rete da sette partite consecutive in competizioni europee. Sono 33 i gol stagionali, l’ultimo attaccante dell’Inter ad aver fatto meglio è stato Samuel Eto’o con 37 nella stagione 2010/2011. Conte si affida ancora al belga e a Lautaro Martinez: 54 gol in due (21 l’argentino), 4 dei quali nella semifinale contro lo Shakhtar Donetsk.  LEGGI TUTTO