Trpisovsky specialista in imprese, ma il Milan resta padrone del proprio destino
In trasferta non perde dal 26 ottobre, proprio dall’ultimo viaggio in Italia, a Roma. Che sia di buon auspicio per il Milan, che ospiterà lo Slavia il 7 marzo a San Siro nell’andata degli ottavi di Europa League. I cechi arriveranno a quella sfida dopo aver giocato due derby sentitissimi nel giro di pochi giorni, prima nei quarti di coppa nazionale e poi in campionato. Energie fisiche e mentali che saranno dedicate allo Sparta Praga, in testa in campionato con un +4 proprio sullo Slavia che, dopo due mesi di sosta invernale da metà dicembre a metà febbraio, ha ripreso il suo cammino in campionato con due vittorie e un pareggio. Il sistema di gioco preferito in questa stagione prevede una difesa a tre con Wallem trequartista dietro alle due punte. In mezzo al campo da segnalare anche il talentuoso greco naturalizzato norvegese Zafeiris. Il miglior realizzatore in stagione è il 29enne Jurecka, punta centrale a quota 13 gol. Uno in meno per il suo compagno di reparto Moymir Chitil. Una squadra senza stelle, ma un collettivo forte, merito di un allenatore diventato ormai un’istituzione da quelle parti. Trpisovsky, da 6 anni e due mesi su quella panchina, ha vinto tre campionati e quattro coppe della Repubblica Ceca, portando due volte i suoi a giocare i quarti di finale di Europa League. Nel 2019 eliminato dal Chelsea di Sarri, due anni dopo dall’Arsenal. Ma quello era un altro Slavia, dominante in patria e con qualche individualità capace di fare la differenza. Il Milan è padrone del suo destino e già a San Siro potrà mettere le cose in chiaro. LEGGI TUTTO