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    Roma-Siviglia, i vip a Budapest per la finale di Europa League

    Tantissimi vip saranno presenti alla Puskas Arena per assistere alla finale tra Roma e Siviglia: da Totti e gli altri ex giocatori giallorossi come Rizzitelli e Candela alle star del cinema come Mastandrea e Leo, senza dimenticare i protagonisti della musica come i Maneskin, Noemi e l’immancabile Venditti. Ecco i nomi più celebri attesi a Budapest
    LA VIGILIA LIVE LEGGI TUTTO

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    Roma-Siviglia, le probabili formazioni della finale di Europa League

    12/24

    ROMA (3-4-2-1), probabile formazione: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini, El Shaarawy; Abraham. All. Mourinho

    Dybala si è allenato regolarmente nella rifinitura prima della partenza per Budapest. E’ a disposizione, se partirà dalla panchina al suo posto dal 1′ El Shaarawy con Pellegrini alle spalle di Abraham
    Spinazzola anche sta bene e giocherà titolare sulla sinistra
    Torna in mezzo Cristante in coppia con Matic. Dietro si ricompone il trio titolare Mancini, Smalling e Ibanez LEGGI TUTTO

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    Roma-Siviglia, le formazioni e dove vedere la finale di Europa League: news LIVE

    La probabile formazione del SivigliaIn attesa della rifinitura in Ungheria, questo il possibile 11 degli spagnoli in base alle indicazioni raccolte dai nostri inviati. Bono è il portiere di Coppa, dall’arrivo di Mendilibar ha sempre giocato titolare in Europa. In difesa dovrebbero giocare Gudelj e Badé, nonostante in panchina con il Real si siano rivisti Marcao e Nianzou. A sinistra senza Acuna (squalificato) tocca ad Alex Telles. In avanti ballottaggio Gil/Lamela con il primo in vantaggio. LEGGI TUTTO

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    Da Di Bartolomei a Pellegrini, i capitani della Roma “europei”

    Due finali nel giro di 371 giorni: Lorenzo Pellegrini sta per diventare il primo capitano della Roma ad aver vissuto due finali europee, addirittura consecutive. Dopo Tirana ci sarà Budapest e dalla Conference si passa all’Europa League, sempre sotto la guida di Jose Mourinho
    TUTTO SULLA FINALE DI EUROPA LEAGUE

    Chissà cosa avrà pensato Lorenzo Pellegrini il 25 maggio di un anno fa.  A Tirana, da capitano romano e romanista è stato lui ad alzare al cielo la Conference League conquistata in finale contro il Feyenoord. Un “privilegio europeo” che nella storia giallorossa era toccato solamente a Giacomo Losi, nel 1961 quando all’Olimpico sollevò la Coppa delle Fiere dopo aver battuto il Birmingham. Una gioia solo accarezzata da Agostino Di Bartolomei nel 1984, ma quella sera contro il Liverpool, nell’ultimo atto della Coppa dei Campioni, il protagonista fu un portiere sudafricano di nome Grobbelaar, con la sua danza folle prima di ogni calcio di rigore. Per non parlare dell’illusione vissuta da Peppe Giannini, anche lui romano, romanista e prodotto del vivaio, che nel 1991 fu costretto a sorbirsi l’esultanza dell’Inter del Trap nella finale di ritorno di Coppa Uefa. Ancora una volta in casa, sempre all’Olimpico, un’altra delusione. Che dire poi di Francesco Totti o di Daniele De Rossi, veri e proprio monumenti della storia romanista. Loro, una finale europea, non l’hanno mai disputata. Non era ancora nato Lorenzo Pellegrini, neanche il 30 maggio del 1994, quando, a 10 anni esatti dalla sconfitta contro il Liverpool, il capitano silenzioso, Agostino Di Bartolomei, scelse di togliersi la vita nella sua casa di Castellabate. 

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    Europa League
    Italiane con 2 finali europee di fila: precedenti

    I giallorossi si apprestano a giocare la seconda finale europea consecutiva, dopo quella vinta a Tirana in Conference lo scorso anno. Sono 12 i precedenti di squadre italiane in grado di giocare almeno due finali europee di fila (c’è chi è arrivato addirittura a quattro): il double di vittorie è riuscito solo quattro volte
    ROMA IN FINALE, LO SPECIALE

    Due finali consecutive in Europa per la ROMA

    finalista in Conference League 2021/22: VINCITORE
    finalista in Europa League 2022/23: –

    Chi prima dei giallorossi?

    FIORENTINA dal 1961 al 1962

    finalista in Coppa delle Coppe 1960/61: VINCITORE
    finalista in Coppa delle Coppe 1961/72: sconfitta

    INTER dal 1964 al 1965

    finalista in Coppa dei Campioni 1963/64: VINCITORE
    finalista in Coppa dei Campioni 1964/65: VINCITORE

    Emozioni inedite per un capitano della Roma
    In queste ore cosa passerà per la testa di Lorenzo? Di sicuro la consapevolezza di poter vivere un qualcosa di inedito, mai provato da un capitano della Roma in quasi 100 anni di storia. Due finali europee, addirittura consecutive, in 371 giorni. Dalla Conference a Tirana all’Europa League a Budapest, dal Feyenoord al Siviglia. Con lui, molti, quasi tutti, quelli che già un anno fa hanno esultato al fischio finale di Kovacs. Compreso, naturalmente, Josè Mourinho. L’allenatore portoghese non solo ha riportato la Roma a vincere un trofeo dopo 14 anni (ultima coppa Italia con Spalletti nel 2008), ma è riuscito in meno di due anni a modificare, chissà se solo temporaneamente, la mentalità di una squadra, di una tifoseria, di un’intera città. 

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    AMARCORD
    L’ultima Roma arrivata in finale di Coppa Uefa

    Era la Roma di Ottavio Bianchi, che si giocò la Coppa Uefa 1990-91 contro l’Inter del Trap nella doppia finale giocata a Milano (l’andata vinta 2-0 dall’Inter) e Roma (1-0 giallorosso). Ma chi c’era in campo e cosa fanno oggi quei giocatori? Ci sono tanti dirigenti, allenatori ed ex allenatori (in panchina anche in Grecia, Turchia o Libano), opinionisti, un imprenditore ma anche ristrutturatore di stadi e… l’ambasciatore del footvolley
    ROMA IN FINALE, LO SPECIALE

    LA FINALE DEL 1991

    È il primo anno di Ottavio Bianchi alla guida della Roma: i giallorossi alla finale ci arrivano da imbattuti. Superate Benfica, Valencia, Bordeaux, Anderlecht e Bröndby. Mattatore Völler – tedesco biondo vola, cantavano per lui i tifosi – autore di 10 gol in 10 partite fin lì. Contro c’è l’Inter di Trapattoni che nel 1989 ha vinto lo scudetto dei record.

    Il primo atto della doppia finale è a Milano. Matthäus sblocca su rigore nella ripresa, Berti raddoppia. All’Olimpico serve un’impresa e Rizzitelli per poco non la propizia: sfiora il palo a inizio partita su un controllo a seguire da sogno, poi è suo il gol dell’1-0 a dieci dalla fine davanti a 71mila spettatori, ma inutile. La coppa va all’Inter.

    Ma chi giocava in quella Roma? E cosa fanno oggi?

    GIOVANNI CERVONE

    Alla Roma dal 1989 al 1997, capelli lunghi e parate. Dopo il ritiro tante esperienze come preparatore dei portieri, alcune in coppia col suo capitano del tempo Giannini (Sambenedettese, Gallipoli e anche con la nazionale del Libano). Oggi continua a farlo ma lavorando coi giovani.  

    Un cammino non semplice
    Il cammino verso Budapest lo testimonia. Più di una volta la Roma è stata in bilico. E’ capitato nella fase a gironi, con due sconfitte nelle prime tre giornate e un secondo posto alle spalle del Betis agguantato solo nell’ultima serata, quella dell’Olimpico contro il Ludogorets. Poi nel playoff contro il Salisburgo, il primo avversario sceso dalla Champions, rimontato in casa dopo la sconfitta in Austria. L’Olimpico è stato un prezioso alleato anche nell’andata contro la Real Sociedad per poi difendere il doppio vantaggio a San Sebastiàn. E ancora, la sconfitta di Rotterdam, ribaltata con un 4-1 ai supplementari in un’altra notte fantastica davanti ai propri tifosi. E pensare che a 10’ dalla fine, il pareggio di Igor Paixao sembrava aver riportato la Roma a fare i conti con la sua storia, spesso caratterizzata da rimonte solo assaporate. E per finire il Bayer Leverkusen, superato all’Olimpico grazie a un gol di un altro figlio di Roma, di un altro ragazzo del vivaio, Edoardo Bove. Lo stesso che nei minuti finali della Bayarena era fuori ruolo, sulla fascia destra, a occuparsi di Adli appena entrato. Una sofferenza indicibile nei minuti finali, che ha portato in molti a pensare a un finale amaro, a un gol che sarebbe inevitabilmente arrivato nei minuti di recupero e che avrebbe causato il crollo giallorosso nei supplementari. Così non è stato, neanche in Germania. La Roma a Budapest può scrivere un’altra pagina di storia, in totale controtendenza con quella che molti romanisti di generazioni diverse hanno vissuto fino a oggi.

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    Roma-Siviglia, l’intervista di Totti: “Avrei voluto Mourinho allenatore”

    Intervistato dal sito dell’Uefa, l’ex capitano della Roma ha parlato della finale in programma contro il Siviglia: “Sono molto esperti, ne hanno vinte tutte finora ma prima o poi ne perderanno una”. Su Bove: “Non è un caso che ci siano così tanti romani a diventare importanti per la Roma”. E sul suo rapporto con la Roma: “Giocare per un club per tutta la carriera può essere difficile”
    ROMA IN FINALE: LO SPECIALE

    Francesco Totti non ha mai vinto trofei europei con la Roma, ma dopo la Conference dello scorso anno spera di vivere da tifoso anche la vittoria in Europa League: “È una sensazione incredibile raggiungere due finali consecutive per la prima volta dopo tanti anni. Speriamo che le cose vadano per il verso giusto. Sarà una partita dura e combattuta, e tutto può succedere”, ha detto l’ex numero 10 al sito della Uefa.

    “Mourinho è abituato a vincere”
    Sull’avversario della finale: “Credo che il Siviglia abbia più esperienza in queste finali. Se non sbaglio hanno giocato sei finali e le hanno vinte tutte. Quindi, prima o poi, con un po’ di fortuna, ne perderanno una. E con Mourinho in panchina abbiamo questa fantastica opportunità, è un allenatore che ha tantissima esperienza in questo tipo di partite e quindi affronterà la sfida nel miglior modo possibile per vincere”. Non è la prima volta che Totti manifesta il suo apprezzamento per José Mourinho: “Con un allenatore così, che ha una forte personalità come lui, tutto è più facile. Questi allenatori sono abituati a vincere, quindi possono trasmettere questa mentalità vincente alla squadra  e penso che sia quello che sta facendo. Ci parlo abbastanza spesso. Ho giocato contro squadre allenate da lui, ma mi sarebbe piaciuto averlo come allenatore. Purtroppo ha avuto altre opportunità e ha scelto altri club”.

    “Bove è un ragazzo fantastico”
    Dopo il suo ritiro e quello di De Rossi, la presenza di romani-romanisti in squadra non è venuta meno grazie anche all’ultima scoperta di Mourinho, Edoardo Bove: “È un ragazzo fantastico con una famiglia che lo supporta molto. È duttile e sa adattarsi in campo. Cerca di fare il meglio per la squadra e sa come comportarsi. Sta dimostrando le sue capacità e la squadra ha bisogno di lui. L’allenatore l’ha capito e lo ha scelto per giocare nelle partite più difficili. Ha segnato contro il Leverkusen in semifinale regalando la qualificazione in finale alla Roma. Se è un caso che io, Daniele De Rossi e ora Lorenzo Pellegrini siamo passati dalle giovanili della Roma sino a diventarne capitani? È ciò che ci differenzia dalle altre squadre. Ogni dieci o vent’anni un giocatore nato a Roma diventa capitano del club. Questo è un fatto importante, anche per i tifosi. Loro danno molta importanza al fatto che qualcuno di Roma guidi la squadra anche in Europa”.

    “Sono felice di quanto ho fatto”
    Sulla sua intera carriera in giallorosso: “Giocare per un solo club per tutta la carriera può essere difficile oggi. Tuttavia, ognuno può fare ciò che vuole e ciò che ritiene più conveniente per sé. Per i tifosi, la Roma è tutto. Ti danno tanto amore e ti spingono tanto. C’è un rapporto stretto tra i tifosi e la squadra. È una cosa che si impara e si porta con sé quando si entra a far parte di questo club. L’unica cosa che non sono mai riuscito a vincere con la Roma è stato un trofeo europeo. All’epoca c’erano squadre più forti e più attrezzate e per noi era difficile restare al loro livello. Detto questo, sono comunque felice della mia carriera e di quello che ho fatto. Ma soprattutto tutto quello che ho fatto, l’ho fatto con la squadra di cui sono sempre stato innamorato e che amo ancora oggi. Questa è la mia vittoria più grande”.

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    AMARCORD
    L’ultima Roma arrivata in finale di Coppa Uefa

    Era la Roma di Ottavio Bianchi, che si giocò la Coppa Uefa 1990-91 contro l’Inter del Trap nella doppia finale giocata a Milano (l’andata vinta 2-0 dall’Inter) e Roma (1-0 giallorosso). Ma chi c’era in campo e cosa fanno oggi quei giocatori? Ci sono tanti dirigenti, allenatori ed ex allenatori (in panchina anche in Grecia, Turchia o Libano), opinionisti, un imprenditore ma anche ristrutturatore di stadi e… l’ambasciatore del footvolley
    ROMA IN FINALE, LO SPECIALE

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    Ma chi giocava in quella Roma? E cosa fanno oggi?

    GIOVANNI CERVONE

    Alla Roma dal 1989 al 1997, capelli lunghi e parate. Dopo il ritiro tante esperienze come preparatore dei portieri, alcune in coppia col suo capitano del tempo Giannini (Sambenedettese, Gallipoli e anche con la nazionale del Libano). Oggi continua a farlo ma lavorando coi giovani.  

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    Siviglia con la rosa al completo: i convocati per la finale di Europa League

    Manca sempre meno alla finale di Europa League tra Siviglia e Roma che si giocherà il prossimo 31 maggio e che sarà visibile su Sky (calcio d’inizio alle ore 21 con ampio pre partita dalle 20). La squadra spagnola ha già diramato la lista dei convocati in vista del prossimo impegno europeo. Rosa al completo per José Luis Mendilibar: partiranno per Budapest anche lo squalificato Acuna e i giocatori fuori lista. Ecco l’elenco completo dei convocati: Bono, Dmitrovic, Alberto Flores, Jesús Navas, Montiel, Nianzou, Badé, Marcao, Rekik, Alex Telles, Gudelj, Fernando, Joan Jordán, Manu Bueno, Óliver Torres, Rakitic, Lamela, Ocampos, Suso, Papu Gómez, Bryan Gil, Rafa Mir e En-Nesyri. Sul fronte Roma, invece, in attesa di scoprire i convocati giallorossi, arrivano buone notizie da Trigoria: Paulo Dybala ha svolto l’intera seduta senza sentire dolore alla caviglia. A questo punto è sicura la sua presenza contro gli spagnoli, da capire però se dal primo minuto o a gara in corso. LEGGI TUTTO

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    Roma-Siviglia, l’intervista di Montiel: “Dopo il Mondiale pronto a un altro rigore”

    Il terzino argentino del Siviglia è stato intervistato da Sevilla.Abc.Es.: “Spero di giocare, sono pronto a dare tutto”. Per lui, dopo il Mondiale con l’Argentina, c’è l’opportunità di vincere un nuovo titolo: “Sarebbe un anno indimenticabile”. E chissà se, come contro la Francia, non servano i rigori anche questa volta: “Il mio tiro decisivo fu il riscatto dopo il pareggio che avevo causato in partita”
    ROMA IN FINALE: LO SPECIALE

    La finale di Europa League potrebbe andare ai rigori? Gonzalo Montiel, terzino del Siviglia, si candida per essere uno dei tiratori. Chi se non lui, che in finale al Mondiale segnò il rigore decisivo contro la Francia: “Sono pronto a calciare un rigore, in qualsiasi momento. Al Mondiale, prima della serie finale, piangevo perché avevo provocato io il rigore del 3-3. Scaloni si avvicinò e mi chiese se ero pronto per tirare. Anche i miei compagni mi hanno aiutato, mi dicevano che dovevo prendermi la rivincita e mi hanno tranquillizzato. Quando è arrivato il momento, ha pensato alla mia famiglia e a tutti i sacrifici fatti per arrivare lì”, ha detto a Sevilla.Abc.Es

    “Sono pronto a dare tutto”
    La coppia di terzini argentini del Siviglia, Montiel e Acuna, ambisce alla doppietta Mondiale-Europa League. Se il secondo però sarà squalificato dopo l’espulsione nel ritorno contro la Juve, il primo ha possibilità di scendere in campo: “Ci siamo preparati bene, siamo uniti e abbiamo lavorato duro con l’obiettivo di conquistare questo titolo. Giocare la finale è un sogno e darò tutto se dovessi scendere in campo. Se la vincessi, sarebbe un anno indimenticabile. La Roma è una grande rivale”. LEGGI TUTTO

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    Roma-Siviglia, Bove: “Mourinho è speciale, meritiamo la finale”

    Il suo gol ha portato la Roma in finale di Europa League: “Mi aspetto una finale come si deve, perché durante tutto l’anno abbiamo meritato di esserci e ne siamo molto contenti. Lo meritano anche loro. Il Siviglia viene dalla Champions League, quindi merita ancora di più il posto in finale”, ha detto Edoardo Bove ai canali dell’Uefa prima della finale di Europa League contro il Siviglia in programma mercoledì 31 maggio.

    Il rapporto con Mourinho
    Il centrocampista classe 2002 ha parlato del suo legame con l’allenatore portoghese, che lo scorso anno lo ha fatto esordire con la Roma e quest’anno gli ha dato un ruolo da protagonista: “Tratta il resto della squadra proprio come tratta me, e questa è la cosa più importante. Se ha qualcosa da dirti, lo fa dritto in faccia, e io preferisco le persone così. Quindi mi sono trovata bene con lui fin dall’inizio. Ovviamente mi ha anche aiutato a crescere. Tutta la sua guida mi ha aiutato così tanto e sono felice per la fiducia che ha in me”.  Sul momento migliore della sua stagione non ci sono dubbi, il gol contro il Leverkusen: “È stato il culmine di tutto il lavoro che ho fatto qui negli ultimi due anni con l’allenatore, lo staff, con la Roma. Forse i miei primi gol sono stati istintivi: i gol tipici di un giocatore giovane e inesperto. Ma devi lavorare sodo in allenamento per tirare fuori alcuni elementi del tuo gioco, e quando riesci a farlo sul campo, è davvero fantastico”. LEGGI TUTTO