consigliato per te

  • in

    Roma in Europa League, la lista Uefa: presenti Karsdorp e Zaniolo

    Il club giallorosso ha presentato all’Uefa l’elenco dei giocatori che prenderanno parte alla fase a eliminazione diretta dell’Europa League. Presente Karsdorp e i colpi di gennaio Solbakken e Llorente, c’è anche Zaniolo ma il giocatore resta fuori dal progetto tecnico. La squadra di Mourinho affronterà nei playoff il Salisburgo
    ROMA, ZANIOLO IN LISTA UEFA MA RESTA FUORI DAL PROGETTO LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus in Europa League, la lista Uefa: presenti tutti i big

    Il club bianconero ha presentato alla Uefa l’elenco dei giocatori che prenderanno parte alla prossima Europa League. Nessuna esclusione eccellente per Allegri, che potrà così contare su tutti i big. Ricca anche la lista B, quella dei giovani, dove sono inseriti anche Fagioli, Miretti, Iling-Junior e Soulé. La Juventus farà il suo esordio nella competizione nei sedicesimi di finale contro il Nantes LEGGI TUTTO

  • in

    Kombouaré, dalle piroghe alla sfida Juve: tutto sul tecnico del Nantes

    È nato in un villaggio di pescatori, vicino alla Baia delle Piroghe, a quasi 17.000 chilometri di distanza dall’Italia: la stessa che c’è – sempre in linea d’aria – fra Roma e Hobart, capitale della Tasmania, ovvero ai nostri antipodi. Il posto è semplicemente da sogno. Mare turchese chiarissimo, barriera corallina, pesci variopinti, spiaggia candida, palme. Parliamo di Plum, frazione di Le Mont-Dore, un comune a Sud di Noumea cioè la capitale del dipartimento francese d’Oltremare della Nuova Caledonia. È in questo luogo paradisiaco che ha visto la luce 59 anni fa Antoine Krilone Kombouaré, allenatore del Nantes avversario della Juventus fra un mese esatto (16 febbraio) all’Allianz Stadium di Torino nell’andata degli spareggi di Europa League.

    Piroghe, pesca, nuoto

    Diciamo subito che non esiste sulla faccia della terra un altro allenatore neocaledoniano alla guida di un top club straniero della massima divisione. E, giusto per dovere di cronaca, ricordiamo che la Nazionale di calcio della Nuova Caledonia occupa la posizione numero 161 nell’ultimo ranking Fifa. È preceduta dal trio Singapore, Myanmar, Papua Nuova Guinea ed è incalzata a pochissimi decimi di punto dal terzetto formato da Tahiti, Fiji e Vanuatu. A quelle latitudini, poco più a Nord del Tropico del Capricorno e circondati dall’Oceano Pacifico, non è propriamente la cosa più semplice diventare calciatori e poi, magari, allenatori. Innanzitutto perché lo sport che va per la maggiore è il “tika”, un curioso gioco a squadre dove gli atleti devono lanciare una specie di giavellotto. Poi ci sono le regate veliche, le gare a colpi di pagaia sulle caratteristiche piroghe a bilanciere, il nuoto, i tuffi, la pesca sportiva e subacquea e inoltre perché i campi di calcio scarseggiano. Abbiamo detto di luoghi onirici, paesaggi incredibili, sole cocente, temperature che invitano a buttarsi in mare per rinfrescarsi piuttosto che calzare le scarpette e correre dietro un pallone.

    Jorge maestro tattico

    Ma qualche rarissima eccezione c’è: come appunto Kombouaré che da ragazzino s’iscrive nei pulcini del WS Tanari Plum, la società di calcio dilettantistica del suo paese, e si mette in luce nei tornei giovanili fino al debutto nel campionato locale e la convocazione nella Nazionale Under 20 neocaledoniana.

    È un difensore centrale coriaceo e potente, bravo nell’anticipo, piedi buoni. Un talent scout locale lo segnala al Nantes, club bretone famoso per il suo storico Centro di formazione giovanile della “Jonelière”. È il 1983. Antoine supera il provino e firma il suo primo contratto professionale. Resterà 7 stagioni nella città-natale di Jules Verne, svezzato dal fiero Jean-Claude “Coco” Suaudeau, ex gloria gialloverde. Nel luglio 1990 passa al Tolone, ma si dimostra subito d’un altro livello. Troppo forte. Pronto per il grande salto a Parigi, ufficializzato il 1° dicembre.

    Con il Psg conquista una Ligue 1, due Coppe di Francia e una Coppa di Lega. I suoi allenatori sono i transalpini Henri Michel e Luis Fernández inframmezzati dal portoghese Arthur Jorge, maestro di tattica, sotto la cui guida vince il campionato e la Coppa di Francia. Va quindi a raccogliere altri ingaggi in Svizzera (Coppa elvetica alzata nel 1996 con il Sion) e in Scozia (due stagioni all’Aberdeen) per chiudere la carriera agonistica nella nobile decaduta (in Serie C) Racing Club Parigi.

    Valenciennes promosso

    Mentre tira gli ultimi calci nello storico stadio di Colombes (dove l’Italia di Pozzo conquistò nel 1938 il secondo titolo mondiale), studia e consegue il titolo di allenatore in modo che, poche settimane dopo aver appeso le scarpe al chiodo, comincia la sua nuova avventura di tecnico alla guida della squadra B del Paris Saint-Germain. Dopo 4 anni di gavetta accetta la chiamata dello Strasburgo, che conduce a una comoda salvezza (13° posto). La stagione successiva viene esonerato dopo 9 giornate. Ma pochi mesi dopo, luglio 2005, eccolo al lavoro a Valenciennes, in Ligue 2: annata da ricordare per i “Cigni” rossobianchi che trionfano concludendo al primo posto e guadagnando la promozione nel massimo campionato.

    La gaffe di Al Khelaifi

    Dopo quattro anni nel Nord, giunge la telefonata del Psg che nel 2009 lo richiama per affidargli, stavolta, la conduzione della prima squadra. Al primo colpo, monsieur Antoine conquista la Coppa di Francia e si qualifica per l’Europa League. Seconda stagione di ordinaria amministrazione mentre nella terza ecco l’esplosione.

    I “tricolores”, grazie anche agli ingaggi voluti dal nuovo presidente qatariota Nasser Al Khelaifi e suggeriti dal nuovo ds Leonardo (Pastore, Ménez, Gameiro, Matuidi, Mohamed Sissoko, Sirigu, Lugano, Bisevac), schizzano in vetta alla Ligue 1 e chiudono il girone d’andata con tre punti di vantaggio sul Montpellier. È il 21 dicembre 2011. Kombouaré passa un Natale sereno con la famiglia e si appresta a festeggiare l’avvento del 2012 quando, alla vigilia di Capodanno, viene licenziato a sorpresa da Al Khelaifi: «Mi spiace, abbiamo preso Ancelotti. Grazie lo stesso di tutto… ». Un fulmine a ciel sereno. Il neocaledoniano passa al “Camp des Loges” per ritirare gli effetti personali dall’armadietto e salutare la squadra. Che sotto la guida del nuovo tecnico emiliano perde terreno, perde la testa e conclude il campionato al 2° posto, staccato di tre lunghezze dal Montpellier. «Mi sarebbe piaciuto restare – ripete ancor oggi – soltanto per vedere come si sarebbe classificato il Psg in Ligue 1 con me in panchina. Alla prova dei fatti non posso certo sentirmi inferiore ad Ancelotti… Ho pensato che mi esonerassero in concomitanza con l’avvento della nuova proprietà, ma così, con la squadra prima in classifica e reduce dal successo esterno di Saint-Étienne… »

    «Pensiamo a salvarci»

    Da allora è passata tanta acqua sotto i ponti. Kombouaré è andato a lavorare a Riad (Al Hilal) e ha quindi rifatto un nuova gavetta in provincia fra Lens, Guingamp Digione e Tolosa. Dal febbraio 2021 è tornato al Nantes, suo primo amore, in sostituzione del disastroso e perdente ex ct francese Domenech. Lo scorso maggio monsieur Antoine ha subito regalato al primo colpo la Coppa di Francia, rivinta dai gialloverdi dopo 22 anni. Fra un mese ci sarà l’eurosfida contro la Juve in Europa League, ma lui si schermisce: «Dobbiamo pensare a salvarci, l’Europa non è prioritaria, la Juventus è una grandissima squadra».

    Già, ma poche ore dopo il tracollo bianconero a Napoli, il Nantes ha schiantato 3-0 fuori casa il Montpellier (gol di Girotto, Mohamed e Blas, debutto in difesa del possente 17enne Zézé) risalendo al 13° posto in classifica. Da Arthur Jorge ha anche imparato a fare pretattica. Allegri, occhio… LEGGI TUTTO

  • in

    “Juventus, punta a vincere l'Europa League”: Di Livio, dal Nantes del 1996 a oggi

    Juventus-Nantes evoca dolci ricordi nei tifosi della Juventus. E in Angelo Di Livio, capace con i bianconeri di Marcello Lippi, nella stagione 1995/96 di eliminare in semifinale di Champions i francesi: “Il più lo facemmo in casa, dove ci imponemmo 2-0. Pure al ritorno però, nonostante la sconfitta finale per 3-2, partimmo forte, chiudendo subito il discorso qualificazione. Interpretammo bene le due gare, con cattiveria e l’imposizione del gioco”.
    Cosa vi disse Lippi prima della gara? Anche allora eravate partiti con i favori del pronostico.
    “I favoriti, forse, lo dicevano gli altri. In ogni caso la nostra mentalità era sempre di rispettare gli avversari, ma di non sottovalutare mai nessuno. Loro erano in salute, non fu facile, ma meritammo la qualificazione. Ricordo un loro calciatore, Renou: alto 155/160 centimetri, era velocissimo! Entrò nella ripresa della semifinale di ritorno e ci mise davvero in difficoltà, tanto che con Ciro Ferrara ci domandammo perché non avesse giocato più tempo”.
    Juventus-Nantes in Europa League: pregi e difetti del club francese
    Allora il Nantes era avversario fortissimo, non arrivò per caso tra le prime 4 d’Europa. Ora invece l’undici attuale lotta in Ligue1 per non retrocedere.
    “Il nostro era un avversario da scoprire, ma con grandi individualità. Questo è stato un sorteggio abbordabile, ma in Europa le squadre si possono trasformare. La Juve dovrà scendere in campo come contro l’Inter, dove ho visto una squadra super concentrata, cattiva e con lo spirito giusto, che forse prima si era un po’ perso”.
    Guarda la galleryLa Juve-Nantes che c’è già stata: la semifinale 1996 di Champions League
    Serve lo spirito Juve, insomma.
    “Allegri sa come si deve fare. I giocatori sanno che chi indossa quella maglia non può dare il minimo, ma sempre il massimo. Stanno arrivando segnali importanti”.
    Juventus-Nantes in Europa League: francesi in crisi, ora a rischio retrocessione
    Dopo aver eliminato il Nantes, voi vinceste la Champions battendo in finale l’Ajax ai rigori. Può essere un buon auspicio anche per i bianconeri di quest’anno.
    “Perché la Juve dovrebbe trascurare l’Europa League? Devono assolutamente puntare a vincere la competizione”.
    Magari con un esterno protagonista. Chi è secondo lei il Di Livio della Juventus attuale?
    “A me piace molto Kostic, anche se il serbo giostra sulla fascia sinistra. Cuadrado forse sta un po’ perdendo lo smalto dei giorni migliori, ma resta sempre un ottimo giocatore”.
    Nedved, Juventus-Nantes, la ‘forzatura’ Fagioli-Miretti e il ritorno di Pogba, Chiesa e Di Maria
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus-Nantes in Europa League: francesi in crisi, ora a rischio retrocessione

    Negli anni ‘90, quelli di quel ‘jeu à la nantaise’ che rendeva orgoglioso il club per eccellenza della Loira Atlantica, il Nantes si trovò sulla strada della Juventus nella sua miglior stagione di sempre in Europa. La squadra allora allenata da Jean-Claude Suaudeau, laureatasi campione di Francia l’anno precedente, fu fermata dalla Vecchia Signora in semifinale della Champions League. Oggi, non è solo la presenza nella meno prestigiosa Europa League a confermarne il downgrade, ma anche un gioco lontanissimo da quello che trent’anni fa fece innamorare un paese intero per la sua velocità e per la sua bellezza. Non è più il Nantes di Nicolas Ouedec e Patrice Loko, la coppia gol dell’ultimo titolo, né tantomeno è quel Nantes nel quale esplose da giovane un tale Claude Makelele, poi grande alleato di Zinedine Zidane in Nazionale. Non è più neanche il Nantes di Didier Deschamps, che vi si formò come calciatore e rappresenta il più grande anello di congiunzione tra i gialloverdi e i bianconeri. È un Nantes che lotta per non retrocedere in Ligue 2 e che sta disputando l’Europa League per via dell’exploit del 7 maggio, quando vinse la Coppa di Francia contro il Nizza grazie a un gol su rigore di Ludovic Blas, il suo elemento più vivace e talentuoso, nonché capitano. Il trequartista, alla Beaujoire da tre anni, è orfano di Kolo Muani, passato all’Eintracht Francoforte, e l’attacco della squadra gestita da un esperto motivatore come Antoine Kombouaré ne ha risentito. L’egiziano Mohamed, schierato da unica punta, fa quel che può ma non è accompagnato con costanza. Con poche idee in mezzo al campo e più grato agli sforzi dell’animo che alle dimostrazioni tecniche, il Nantes è attualmente sedicesimo nel campionato francese.Guarda la galleryLa Juve-Nantes che c’è già stata: la semifinale 1996 di Champions League
    Nantes carico per la sfida alla Juventus in Europa League
    Lo stesso animo che ogni tanto permette ai Canaries di ottenere qualche trionfo sporadico, l’ultimo in casa dell’Olympiakos giovedì scorso, deriva dall’enorme passione dei tifosi locali. Una passione che viene raccolta dallo stesso allenatore, il quale è tutt’uno con i supporter e aveva in qualche modo preannunciato lo scontro con la Juve alla vigilia: “Tra il Barça e la Juve ne vedremo delle belle, ma la Coppa è una competizione per i tifosi e per i giocatori”. Come a dire, andiamo a divertirci e vediamo cosa ne esce. Perché, del resto, dopo essere passata come seconda nel girone, la squadra gialloverde sapeva che le sarebbe potuto toccare un rivale complicato. A commentare il sorteggio è stato l’amministratore delegato Franck Kita, figlio del contestatissimo presidente Waldemar: “Quando arrivi ai sedicesimi di una competizione europea è logico che dovrai affrontare una grande squadra. In questo caso ci è toccata la Juventus, un’istituzione del calcio europeo. Sarà una bellissima partita. E noi siamo felici. Siamo l’outsider e affronteremo con molto piacere la Juve alla Beaujoire. E moriamo dalla voglia di conoscere il loro di stadio”. Motivatissimi a far bene, gli uomini di Kombouaré affronteranno questa doppia contesa con entusiasmo. Coscienti, però, che per prepararla bene dovranno prima dimostrare a sé stessi di venir fuori dalla zona calda del campionato. Perché il vero obiettivo del Nantes è la salvezza.
    Nedved, Juventus-Nantes, la ‘forzatura’ Fagioli-Miretti e il ritorno di Pogba, Chiesa e Di Maria
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Europa League: Juve e Roma, il calendario dei playoff 2022

    Sorteggiati i playoff di Europa League, che vedono impegnati due italiane: Juventus e Roma. I bianconeri, approdati nel torneo dopo il terzo posto nel girone di Champions, hanno pescato i francesi del Nantes. Per la Roma, seconda nel suo girone di Europa League, c’è invece il Salisburgo (arrivato terzo nel girone di Champions del Milan). Ecco le date dei loro impegni e come andranno a “incastrarsi” con il calendario di Serie A.

    Il calendario della Juventus

    approfondimento

    Juve-Nantes e Salisburgo-Roma in Europa League

    I bianconeri giocheranno l’andata dei playoff in casa, facendo visita al Nantes una settimana dopo. Tra le due sfide di Europa League ci sarà l’impegno di campionato con lo Spezia, dopo la gara di ritorno invece è previsto il derby.
    Le date del playoff di Europa League

    andata: Juventus-Nantes, ore 21.00, 16 febbraio 2023
    ritorno: Nantes-Juventus, ore 18.45, 23 febbraio 2023

    Il calendario completo

    weekend 12/13 febbraio 2023, Juventus-Fiorentina (campionato, 22^ giornata)
    16 febbraio 2023, Juventus-Nantes
    weekend 19/20 febbraio 2023, Spezia-Juventus (campionato, 23^ giornata)
    23 febbraio 2023, Nantes-Juventus
    weekend 26/27 febbraio 2023, Juventus-Torino (campionato, 24^ giornata)

    Il calendario della Roma

    approfondimento

    Mou perde anche Pellegrini: tornerà solo nel 2023

    Andata in trasferta e ritorno in casa per i giallorossi di Mourinho, che in campionato non avranno big match da preparare in quei giorni.
    Le date del playoff di Europa League

    andata: Salisburgo-Roma, ore 18.45, 16 febbraio 2023
    ritorno: Roma-Salisburgo, ore 21.00, 23 febbraio 2023

    Il calendario completo

    weekend 12/13 febbraio 2023, Lecce-Roma (campionato, 22^ giornata)
    16 febbraio 2023, Salisburgo-Roma
    weekend 19/20 febbraio 2023, Roma-Verona (campionato, 23^ giornata)
    23 febbraio 2023, Roma-Salisburgo
    weekend 26/27 febbraio 2023, Cremonese-Roma (campionato, 24^ giornata) LEGGI TUTTO

  • in

    Europa League, Juventus-Nantes: quando e dove si gioca

    Sarà il Nantes l’avversaria della Juventus nei playoff di Europa League, turno che mette di fronte le ‘retrocesse’ dalla Champions e le seconde classificate della fase a gironi nei rispettivi raggruppamenti, considerate teste di serie, in uno spareggio che mette in palio l’accesso negli ottavi di finale della competizione. I bianconeri giocheranno la prima in casa, giovedì 16 febbraio 2023 alle ore 21:00 – a un mese e mezzo dalla ripresa della stagione dopo la pausa per i Mondiali – e il ritorno in Francia la settimana seguente (giovedì 23, sempre alle 21:00). LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus-Nantes, l'avversaria ai playoff di Europa League

    La Juventus affronterà il Nantes, qualificato in Europa League grazie al trionfo nell’ultima Coppa di Francia e al 2° posto nel girone. La allena l’ex Psg Kombouaré, brilla il talento di Blas ma non mancano le difficoltà in campionato e in zona gol. C’è un precedente che riporta alla Champions 1995/96, edizione memorabile per i bianconeri. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul Nantes
    IL SORTEGGIO DEI PLAYOFF LEGGI TUTTO