Sul prossimo allenatore-1. Claudio’s words: «Potete escludere tutti quelli che avete detto». Ma proprio tutti tutti? Ecco la lista completa dei papabili indicati nelle ultime settimane dai media. L’ordine è alfabetico: Allegri, Conte, De Rossi, De Zerbi, Di Francesco, Fabregas, Farioli, Gasperini, Mancini, Montella, Pioli, Potter, Sarri, Terzic e Valverde, quest’ultimo soltanto dopo la consegna del bigliettino da visita. Restano perciò in corsa Andreazzoli, Baraja, Barros Schelotto, Benitez (citofonare A. G.), Paulo Bento, Capuano, Cioffi, Corini, De Biasi, Dyche, Favre, Gilardino, Gotti, Javi Garcia, Lopetegui, Martino, Mazzarri, Motta, O’Neill, Pecchia, Pirlo, Priske, Sage, Sahin, Sampaoli, Sanchez Flores, Southgate, Tedesco, Ten Hag, Van Bommel e Xavi. Oltre a Rambo, Topo Gigio, Walker Texas Ranger, Lucio Corsi e il Puffo Mister.
Sul prossimo allenatore-2. «Lo sceglieremo io e Ghisolfi, daremo una lista (tre, quattro nomi, nda) al presidente che deciderà». E, sempre rivolto ai giornalisti: «Avete fatto uscire tanti nomi, ma non quelli con cui ho davvero parlato». Se avesse aggiunto «poveri coglioni» non sarebbe stato Ranieri che è sempre molto educato.
Sul candidatissimo Gasperini. «Non sarà l’allenatore della Roma». Dopo quelli a Farioli e Montella, abbiamo il terzo, deciso no. Peccato che a Gasp abbiano parlato nonostante sia sotto contratto fino al 2026. Ha già dichiarato che non rinnoverà e se l’Atalanta – che da due anni compra giocatori senza interpellarlo bruciando milioni – dovesse imporgli di restare, lui rispetterebbe l’accordo firmato.
Sui silenzi presidenziali. «Ditemi i presidenti che parlano, solo in Italia vogliamo che parlino. Perché è così importante? I Friedkin vogliono costruire una grande Roma. Avete visto che hanno preso Mourinho e cercato di fare bene». Sul trattamento riservato a Mou dopo Budapest stenderei un velo pietosissimo. Ora, una tifoseria che da anni riempie l’Olimpico chiede di ascoltare almeno una volta la voce del presidente e allora perché negargliela?
Gasp rientrava nella lista. Ma, prima di accettare un incarico lui, come altri tecnici di successo, ha bisogno di capire quali siano risorse, visione e obiettivi del club. Un club che sta ancora cercando di darsi un Ceo.
Apprezzo il senso pratico di Ranieri e comprendo il fatto che con 9 partite importanti da giocare (senza Dybala) e l’obiettivo Europa da centrare abbia voluto limitare la diffusione di voci sulla panchina riportando il focus sulla Roma. Ha preferito la risposta decisa alle mezze frasi. Sperem. LEGGI TUTTO