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    Juve e Mondiale per club: tra soldi, sponsor e il braccio di ferro Fifa-Uefa

    Poi magari possiamo discutere sul fatto che si giochi troppo o sul continuo braccio di ferro tra Fifa e Uefa per non perdere reciprocamente terreno, ma prima (molto prima) stabiliamo un punto di partenza: il nuovo Mondiale per club organizzato dalla Fifa che si giocherà negli Usa nel 2025 assegnerà un monte premi di 100 milioni al vincitore ricavato da un cespito globale di 2 miliardi che sarà suddiviso tre le 32 finaliste.

    Il Mondiale per Club e la battaglia tra Fifa e Uefa

    Serve aggiungere altro o aggiungere altri discorsi filosofici? Ma no che non serve, perché da sempre il calcio è come un rabdomante che cerca i soldi: la sua acqua per dissetare la sete di potenza e di dominio. Che è anche politico prima ancora che sportivo: il calcio sposta equilibri al punto che basta ricordare come la Fifa abbia più iscritti dell’Onu (211 a 193) e come la ricerca di danari e di nuovi mercati (il Mondiale in Qatar e l’ingresso dell’Arabia) sia assolutamente prioritaria rispetto a questioni sociali ed etiche. Negli ultimi anni, poi, tra Fifa e Uefa è in corso una battaglia neppure troppo sotterranea per non perdere quote di mercato: il Mondiale per club non è piaciuto all’Uefa (che considera i club di propria competenza) così come la Nations League non era piaciuta alla Fifa, con l’apice dello scontro per il progetto di Infantino di organizzare il Mondiale (quello storico per Nazionali) ogni due anni. LEGGI TUTTO

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    Bologna, buona notizia dell’infermeria: Thiago Motta recupera un big

    Il Bologna ha iniziato la settimana con il sorriso e non solo per la vittoria contro la Roma e per il quarto posto in classifica. La buona notizia è il rientro un gruppo di Orsolini, che ha saltato le ultime quattro giornate in Serie A per infortunio. La squadra non ne ha risentito e i risultati sono arrivati lo stesso, ma Thiago Motta ora potrà contare anche sul suo talento per continuare a sognare. 
    Orsolini in gruppo, il comunicato del Bologna
    “A due giorni da Inter-Bologna, i rossoblù hanno svolto una seduta tattica con partitella a metà campo. Riccardo Orsolini è rientrato in gruppo e si è allenato regolarmente con i compagni, differenziato per Jesper Karlsson” – questo il report pubblicato dal club in vista della sfida di Coppa Italia contro i nerazzurri. L’allenatore deciderà nelle prossime ore se convocarlo e se conservarlo per la prossima partita in campionato contro l’Atalanta, che potrebbe valere molto in ottica Europa. I felsinei sono in un buon momento (tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro) e anche i sostituti dell’ala italiana, Saelemaekers e Ndoye, hanno fatto bene. Soprattutto l’ex Milan, che sulla sinistra ha migliorato le sue prestazioni.  LEGGI TUTTO

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    Inter, altra spagnola in Champions: il precedente che fa sognare

    L’Inter giocherà contro l’Atletico Madrid di Simeone negli ottavi di finale di Champions League. Lo ha stabilito il sorteggio a Nyon. Dopo aver conquistato il passaggio del turno da seconda del girone, i nerazzurri saranno impegnati contro i colchoneros nella fase ad eliminazione diretta della massima competizione europea per club. Un sorteggio che fa ben sperare la formazione di Simone Inzaghi per una particolare statistica. 
    L’Inter, le spagnole e il Triplete del 2010
    Beccando l’Atletico agli ottavi, per l’Inter si tratta di una Champions in salsa spagnola. I nerazzurri, infatti, giocheranno quattro partite contro squadre di Liga dopo aver già incontrato due volte la Real Sociedad nella fase a gironi. L’ultima volta che è successo l’Inter ha vinto la Champions. Era l’edizione 2009/10, l’annata del Triplete interista in cui la formazione di Mourinho affrontò quattro volte il Barcellona. LEGGI TUTTO

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    Juve, ansia Rabiot e le opzioni di Allegri. Kostic, allenamento a parte

    TORINO – Adrien Rabiot non ha preso parte all’allenamento di stamattina con la squadra sui campi della Continassa, restando a lavorare in palestra. Il centrocampista francese aveva subito un colpo al costato durante gli allenamenti della scorsa settimana e, nonostante fosse guarito dal pestone preso contro il Napoli, era stato costretto a saltare venerdì la trasferta di Marassi contro il Genoa. Anche se gli esami hanno escluso fatture, il bianconero avverte ancora dolore: le sue condizioni saranno monitorate giorno dopo giorno, ma soltanto all’ultimo si potrà capire se sarà tra i convocati per la trasferta a Frosinone. Nel caso di forfait, oltre alla pedina Miretti, che però non ha funzionato a Genova, c’è la possibilità che venga sostituito da Iling in versione mezzala oppure che Allegri azzardi la mossa Yildiz.

    Juve, Kostic sta smaltendo la botta

    Allenamento differenziato, ma in campo, per Filip Kostic che sta smaltendo una botta presa venerdì a Marassi contro un cartellone a bordo campo: le sue condizioni non dovrebbero destare preoccupazione. LEGGI TUTTO

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    Dall’India a Bologna, lettera a Mourinho: “La tua presenza nella mia vita…”

    Densing Moses Sebastian Bruno, sapete chi è? Nemmeno Mourinho. Almeno fino a domenica sera, quando l’allenatore della Roma ha ricevuto una lettera, trovata nei pressi della panchina romanista al Dall’Ara. A lanciarla è stato uomo arrivato da Madurai, una città del sud dell’India, per provare a contattare lo Special One. A ritrovarla Tommaso Turci, giornalista di Dazn. che l’ha poi pubblicata sul suo profilo X. LEGGI TUTTO

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    Pagliuca e corsa scudetto: “Inter più forte ma non è finita perché la Juve…”

    Poteva essere un turno favorevole alla Juve, ma i bianconeri non vanno oltre l’1-1 a Marassi contro il Genoa e l’Inter ne approfitta volando a +4 grazie al 2-0 inflitto alla Lazio all’Olimpico. “Fuga decisiva? I presupposti sono questi ma la Juve, non avendo le coppe, è pericolosa – commenta Gianluca Pagliuca ai microfoni di Radio Anch’io Sport su RadioUno -. Il Milan dopo l’eliminazione dalla Champions avrà voglia di rivalsa, il Napoli non lo vedo ancora morto. L’Inter è la squadra più forte, la più completa ma non è ancora detta. Andrei molto cauto, è ancora dura”. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Lazio-Inter: Marusic, altro disastro. Barella-Mkhitaryan-Thuram show

    Le pagelle della Lazio
    Provedel 6.5: Può nulla sui gol che incassa, nega due volte il 3-0 a Mkhitaryan: prima con una uscita bassa tempestiva, poi con riflesso su colpo ravvicinato
    Lazzari 5: Crea preoccupazioni quando accelera, cala nel secondo tempo. Cacciato per una protesta eccessiva dopo un intervento duro di Arnautovic
    Casale 5.5: Duello di forza e velocità con Thuram: lo perde.
    Gila 5: Indecisioni assortite, in marcatura come in appoggio.
    Marusic 4: Dopo la serataccia di Madrid, la replica all’Olimpico con una fesseria in retropassaggio che lancia Martinez verso la porta. Entra malamente anche nel 2-0, con una respinta sui piedi di Barella, pronto all’assist per Thuram.
    Guendouzi 6.5: Presente in ogni situazione, individuando sempre la giocata adatta.
    Rovella 7: Detta i tempi in mezzo senza timori, prezioso nelle coperture e senza paura al contrasto: vedi il modo in cui crea da solo l’opportunità per l’1-1 negatagli da Sommer.
    Kamada 6: Ci mette fisicità, ci prova dalla distanza senza successo, sballando soprattutto di sinistro nella ripresa, da posizione favorevole.
    Luis Alberto (20′ st) 5.5: Fuori dagli undici perché stanco (così raccontano), non cambia l’inerzia della serata.
    Felipe Anderson 5.5: Intermittente.
    Immobile 5.5: Si batte come un leone, poche le palle sfruttabili: un mancato aggancio sottomisura e un colpo di testa fuori bersaglio.
    Zaccagni 6: Si propone sulla fascia cercando la puntata in area e il suggerimento.
    All. Sarri 5: La Lazio tiene anche bene il campo, ma non vede dannatamente mai la porta. E si concede distrazioni troppo gravi. LEGGI TUTTO

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    Chiellini-Lautaro, siparietto in diretta tv. Il Toro: “Io ho menato lui…”

    Chiellini incensa Lautaro 

    L’ex capitano della Juve e della Nazionale loda poi Lautaro Martinez, capocannoniere del campionato: “È uno di quei fattori di crescita di cui parlavo. Sono pochi i giocatori che con le responsabilità si esaltano, lui è uno di questi. L’addio di Lukaku e la fascia di capitano lo hanno responsabolizzato ed è cresciuto tantissimo. Nella crescita di Lautaro c’è anche un Mondiale, vissuto non da protagonista, ma che ti dà tanto. L’errore di Marusic era facile da leggere, ma non tutti lo sanno sfruttare. È trascinante, non solo con il gol ma con l’atteggiamento, è un giocatore diverso”. LEGGI TUTTO