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    Salvatori: “Toro, conosco Cairo. Ora potrebbe vendere”

    Il Cairo imprenditore e il Cairo presidente del Torino sembrano perfino due persone diverse. «Secondo me ha sempre pensato che fosse sufficiente fare quello che stava facendo, che fosse sufficiente dare quello che dava… Invece si è verificato il contrario, inevitabilmente. Credo che pensasse di poter costruire qualcosa di bello, di grande e duraturo anche con poco. Sono tutte scelte. Di sicuro non era nella condizione di dire: più di questo non posso fare. Non era questa la sua condizione. Cairo è una persona che nel calcio delega poco o nulla ai dirigenti. Nel calcio, se sei neofita, è sempre meglio circondarti di persone esperte e valide cui delegare le scelte chiave sotto l’aspetto sportivo… Poi deciderai se confermarli o meno, in base al lavoro e ai risultati. Ma lui ancora adesso vuole controllare tutto, me lo dicono, lo so… Altro che delegare! Per lui la strada giusta è quella dell’uomo solo al comando. Un limite, tanto più al giorno d’oggi». Il 1° dicembre raggiungerà il grande Pianelli, il giorno dopo diventerà in solitudine il presidente più longevo del Torino. «Ho letto, sì. Un primato temporale, statistico come questo gli fa certamente piacere, gli darà un orgoglio immenso. Ci tiene tantissimo di sicuro, per lui sarà come vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi, sa che passerà alla storia almeno sotto questo aspetto. E credo anch’io che se mai volesse vendere la società, lo farebbe sicuramente dopo e mai il giorno prima di raggiungere il suo personalissimo record». Ha letto le sue ultime dichiarazioni? «Ho letto che dopo la Fiorentina ha risposto male al vostro giornalista che gli domandava se nel caso avrebbe ascoltato un candidato acquirente… Ha perso la calma. Mi metto anche nei suoi panni, però: subire da settimane la contestazione che subisce non farebbe piacere a nessuno, ci sta che si senta particolarmente sotto pressione. Ai tifosi mi permetto però di dire una cosa: è legittimo che possano essere delusi, arrabbiati, che vogliano contestare… Ma ogni comportamento deve essere sempre il più possibile civile… Anche perché certe esasperazioni, certe derive non attraggono certo un candidato acquirente… C’è modo e modo per esprimere il dissenso. Aggiungo che umanamente mi dispiace per Cairo, immagino la sua sofferenza, mi metto nei suoi panni. Detto questo, però, è chiaro che se compri il Toro, poi devi dare qualcosa in più, sempre, per rispetto della storia e della piazza. Più del proverbiale decimo posto, insomma. Il Toro è nel mio cuore: è bastato un anno, quell’anno così pazzesco e trionfale». Buongiorno, Bellanova… Rinforzi modesti… E ora il Torino è in caduta libera. «Se vuoi costruire, se vuoi crescere, ne vendi al massimo uno. Ha spiegato che voleva sistemare il bilancio: restano delle scelte, però. Sarebbe stato meglio stare zitto, allora, invece di promettere… I tifosi si sono sentiti non rispettati, persino calpestati: comprensibile, e tanto più dopo 19 anni». «Non voglio vendere», ripete. «Ma dentro di sé, anche pensando a tutta la sua famiglia, ascoltando i sentimenti dei suoi cari… Insomma… conoscendolo, e per quel che si percepisce, secondo me ci sta pensando eccome alla possibilità di vendere, se già non sta facendo operare qualcuno per lui sotto traccia. Che poi smentisca è normale, in casi come questi: se no fai solo un favore a un candidato acquirente già esistente o in arrivo… e il prezzo scende… La mia sensazione è che quantomeno ci stia pensando. La contestazione lo ha toccato di sicuro e anche tanto: puoi avere il pelo sullo stomaco, ma vivere così è… pesante». Perché lei non è rimasto, dopo quel finale trionfale del 2006? «Ebbi la sensazione di essere stato usato e gettato. Ero molto deluso. Conquistammo la promozione e dovetti andarmene. Già da gennaio cercava un nuovo ds… Prima il caso Sartori, subito dopo Tosi… Tra gennaio e febbraio ci furono ripetuti battibecchi feroci… contestava tutto e tutti solo perché per un po’ non arrivarono grandi risultati sul campo… era già un pochino nervoso… (e dalla voce si coglie benissimo l’ironia, ndr). A promozione ottenuta chiesi un appuntamento, andai da lui a Milano, gli restituii il telefono aziendale e rifiutai la sua proposta di rinnovo. Presidente, io non amo le confusioni in società, gli dissi. Lei da mesi cerca un altro ds e l’ha anche trovato alla fine, seppur un po’ a fatica… E la riconoscenza? Arrivederci e grazie, presidente. Così gli dissi. Rimasi per un po’ senza squadra, ma con la mia dignità e il mio orgoglio intatti». E lei, adesso, con alle spalle una carriera lunga con diversi bei successi? Da giocatore, prima. E poi da ds, ancor di più: 2 promozioni in A e l’Intertoto vinto col Perugia, quindi altre 2 promozioni dalla B con Torino e poi Bologna. Una promozione anche con la Pistoiese, dalla C. Tante squadre, in questi lustri… «Mi auguro che una società seria possa apprezzare il mio percorso, la mia esperienza, le mie grandi motivazioni. E mi prospetti un progetto convincente». LEGGI TUTTO

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    Ancelotti in confusione, Leao da fuoriclasse: Milan, le pagelle dell’impresa

    Decisivo su Mbappé poco prima dell’intervallo e, soprattutto, sul colpo di testa di Brahim in piena zona Real. Salvato dal Var sul gol di Rudiger, dopo uscita un po’ così.

    Emerson 6

    Cade nella trappola di Vinicius, provocando il rigore dell’1-1, ma la verità è che è l’unica macchia di una prestazione più che sufficiente. Calabria (47′ st) ng

    Thiaw 7.5

    Una sicurezza quando deve uscire palla al piede e sempre presente in chiusura. È lui a rompere il ghiaccio.

    Tomori 7

    Ottimo compagno di viaggio per Thiaw. Per caratteristiche spinge di meno che Emerson, ma dalla sua parte non si passa.

    Musah 7

    Fonseca gli affida il compito di aiutare Emerson a limitare Vinicius. Missione compiuta. Pavlovic (47′ st) ng

    Reijnders 7.5

    Con la battuta in mano, si consacra in uno dei tempi più importanti del calcio mondiale. E segna anche il gol che chiude la partita.

    Fofana 7

    Dove c’è una palla sporca, c’è lui. Polpo.

    Theo Hernandez 6.5

    Non lesina mai energie, soprattutto quando si tratta di attaccare ma non è sempre preciso come potrebbe e dovrebbe.

    Pulisic 7

    Serve l’assist del primo gol a Thiaw e non dimentica mai che in fase di non possesso tocca a lui fare il terzo centrocampista.

    Loftus-Cheek (25′ st) 6

    Fonseca ha bisogno di muscoli e lui glieli dà.

    Morata 7.5

    Generoso, gioca una partita completa, a tutto campo, segnando al “suo” Real Madrid il settimo gol in 13 incontri.

    Abraham (25′ st) 6

    Attento e disponibile al sacrificio.

    Leao 7.5

    Il Milan ha un disperato bisogno di lui e, dopo ieri sera, difficilmente Fonseca cercherà la quadratura del suo cerchio senza il suo fuoriclasse lusitano, il suo uomo. Okafor (33′ st) ng

    All. Fonseca 8

    Come gli era successo contro l’Inter, dà il meglio di sé quando è con le spalle al muro. E dopo aver imbrigliato Simone Inzaghi, stravince contro Carlo Ancelotti grazie a un atteggiamento coraggioso. Non se ne dimentichi.

    Arbitro Vincic 7

    Sempre vicino all’azione. Sbaglia pochissimo. LEGGI TUTTO

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    Gonzalez fermo da un mese, ma l’Argentina lo chiama. E un ex Juve sorprende

    Argentina, Nico Gonzalez convocato

    L’attaccante della Juventus non scende in campo dal match di Champions League vinto contro il Lipsia dello scorso 2 ottobre. Thiago Motta ha dovuto fare affidamento soltanto su Vlahovic per il ruolo da punta, che può ricoprire anche l’argentino. Il serbo, vista anche l’assenza di Milik, è stato chiamato agli straordinari. Il recupero di Nico Gonzalez sarà fondamentale per i bianconeri, che però dovranno salutarlo per la pausa nazionale. E al tecnico della Vecchia Signora non resta che pregare per evitare eventuali ricadute. Ma in lista sono presenti tanti giocatori di talento, tra questi alcuni della Serie A e anche qualche ex Juve.

    Scaloni convoca Barrenechea e Nico Paz: la lista completa

    Dopo l’ottima prova contro la Bolivia, Nico Paz ha convinto il ct Scaloni e anche Messi. L’allenatore lo ha riconfermato anche per i prossimi impegni. In lista anche l’ex Juve Barrenechea, che con il Valencia si sta ritagliando il proprio spazio. Presente anche Paredes, non convocato invece Dybala. In lista anche Lautaro Martinez e Castellanos, premiato di nuovo per l’ottimo inizio di stagione con la Lazio.

    Questa la lista dei convocati:

    Portieri: Martinez (Aston Villa), Rulli (Marsiglia), Benitez (Psv)

    Difensori: Molina (Atletico Madrid), Montiel (Siviglia), Romero (Tottenham), Pezzella (River Plate), Balerdi (Marsiglia), Otamendi (Benfica), Perez (Porto), Lisandro Martinez (Manchester United), Tagliafico (Lione)

    Centrocampisti: Enzo Fernandez (Chelsea), Paredes (Roma), Palacios (Bayer Leverkusen), De Paul (Atletico Madrid), McAllister (Liverpool), Lo Celso (Betis), Barrenechea (Valencia), Thiago Almada (Botafogo)

    Attaccanti: Buonanotte (Leicester), Messi (Inter Miami), Nico Paz (Como), Nico Gonzalez (Juventus), Julian Alvarez (Atletico Madrid), Lautaro Martinez (Inter), Garnacho (Manchester United), Castellanos (Lazio)

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    “La Juve è un mostro. Motta architetto, in 5 anni ci siamo detti di tutto”

    «David attraversa un periodo favorevole, ma anche in questo caso “Jona” sfoggia buone prestazioni perché c’è una squadra dietro di lui, un gruppo, giocatori che lavorano sodo e gli permettono di realizzare gol. La chiave della partita sarà il collettivo. Come contro il Real, tutto il club e tutta la squadra dovranno giocare una partita perfetta se vogliamo ottenere un risultato positivo. La Juve è favorita, ma noi abbiamo le nostre qualità e i nostri argomenti da far valere». A proposito di David, come procedono le trattative per il rinnovo del suo contratto che scade il 30 giugno?
    «Stiamo parlando con “Jona” e lui ha una proposta in mano. Ha detto che il LOSC è il suo club. Le nostre discussioni devono però rimanere tra noi».
    Si potrebbe dire che lei è un po’ come l’ex presidente del Porto, Pinto da Costa: una capacità unica di acquistare giocatori a prezzi più che ragionevoli e poi rivenderli a cifre da capogiro. Da dove viene questo dono? Forse dal fatto che lei è stato direttore sportivo al PSG e prima ancora, quando era centrocampista professionista allo Stade de Reims, ha svolto contestualmente la funzione di direttore amministrativo e finanziario del club per poi essere promosso amministratore delegato?
    «Lavoriamo molto. Abbiamo meno risorse finanziarie dei nostri concorrenti, quindi dobbiamo essere diversi, dirompenti e creare un vantaggio competitivo rispetto ai nostri rivali. Nel calcio, se incontri qualcuno che ti dice che devi fare così o così e vincerai, allora scappa a gambe levate. In questo campo ci vuole molta umiltà, perché se fai tutto alla perfezione forse, solo forse, puoi vincere. Per tornare al sottoscritto, ho un profilo totalmente atipico: sono stato un giocatore professionista, mi sono formato come revisore dei conti, ho trascorso due anni a conseguire un MBA (ndr: Master in Business Administration), mi sono qualificato come allenatore in età molto giovane, sono stato direttore finanziario, amministratore delegato (allo Stade de Reims) poi direttore sportivo di uno dei più grandi club d’Europa e infine presidente (ndr: al Rennes prima del Lille). È probabilmente questa cultura a 360° della gestione di un club che mi aiuta nei periodi di mercato. È essenziale fornire un supporto umano ai giocatori, ma anche alle persone. Bisogna metterli nelle migliori condizioni possibili, farli crescere, prendersi cura di loro e delle loro famiglie. Ingaggiare un calciatore non è sufficiente, è solo l’inizio di un processo. Prima di essere giocatori, sono persone, quindi a prescindere dall’aspetto sportivo, è basilare l’aspetto umano. Il mio mercato? D’accordo, ok, ma per me è fondamentale vincere titoli e portare emozioni, orgoglio e passione alla nostra comunità». LEGGI TUTTO

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    Fonseca punta il Real Madrid: “Il Milan non si accontenta del pari”. L’annuncio su Leao

    Real Madrid-Milan, parla Fonseca
    La conferenza stampa si apre con un messaggio di Fonseca per la comunità di Valencia, duramente colpita dal maltempo negli scorsi giorni: “Rivolgo un pensiero alle vittime della catastrofe qui a Valencia. Il nostro pensiero è con le persone che hanno sofferto a causa di questa tragedia, in Italia abbiamo vissuto momenti simili”.
    Il Milan si troverà di fronte una delle migliori squadre d’Europa. Come si affronta il Real Madrid? “Si affronta con grande motivazione, questo match è una grande opportunità per noi di dimostrare il nostro valore, il Real è la principale candidata a vincere la Champions. Possiamo crescere come squadra in un contesto diverso, affrontando una delle migliori squadre al mondo, senza paura e con coraggio, crediamo di poter fare una buona partita”.
    I rossoneri hanno bisogno di vincere, vista la difficoltà della partita, andrebbe bene anche un pareggio? “Onestamente io cerco sempre di trasmettere ai miei giocatori la voglia di vincere, domani non sarà diverso. Il Real è una grandissima squadra, ma io penso solo a vincere”.
    Dall’altro lato sono arrivati gli elogi di Ancelotti: “Carlo è un riferimento per me, uno dei migliori allenatori del mondo, qualsiasi cosa dica è importante. È un pensiero positivo, lo ringrazio. Sono un suo grande fan, non solo come allenatore, ma anche come persona, per me è un esempio, sarà un grande orgoglio domani affrontarlo in Champions League”.
    Questa vigilia ricorda molto quella del derby contro l’Inter, dove i nerazzurri erano favoriti, ma poi…:  “Il Milan non era favorito contro l’Inter e non sarà favorito contro il Real, ma sono due partite diverse perché sono due avversari completamente differenti. Abbiamo preparato questo match in un modo diverso, abbiamo preparato una strategia diversa contro una squadra fortissima”.
    Fonseca su Leao e Theo Hernandez
    Ci sarà spazio per Leao dal primo minuto, vista la panchina contro il Monza? “Sì, Leao giocherà dall’inizio, mi aspetto quello che mi aspetto normalmente da lui, che possa essere decisivo in una partita”. Sono state tante le voci che si sono susseguite sulla gestione del calciatore portoghese. Hanno influito in qualche misura? “Onestamente no, io so quello che è importante per me e per la squadra, è normale che se ne parli, io devo capire questo, ma devo anche seguire la mia strada, fare quello che è importante per la squadra”.
    Ad affiancarlo ci sarà Morata? Cosa rappresenta il calciatore spagnolo per il Milan? “Alvaro per me è un giocatore importantissimo nella nostra squadra, non solo come giocatore, ma anche come professionista. Per me è un esempio, è un giocatore intelligente che sta facendo molto bene, è decisivo per noi. Giocare qui è speciale per lui, lavora tanto per la squadra, dà tanto”.
    C’è possibilità di vedere il modulo con le due punte? “No, perché non abbiamo Morata e Abraham nelle condizioni migliori”. Un giocatore che sta ritrovando la forma migliore è Theo Hernandez: “Theo ha iniziato la stagione con difficoltà fisiche, adesso sta ritornando, sta meglio, è in crescita”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Empoli-Como ore 18.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    EMPOLI – Alle ore 18.30, Empoli e Como si affrontano allo stadio Carlo Castellani nel posticipo dell’undicesima giornata del campionato di Serie A. Entrambe le formazioni, dopo una buona partenza, hanno tirato un po’ il freno a mano e hanno incassato tre sconfitte nelle ultime quattro. Sia gli azzurri di Roberto D’Aversa che i lariani di Cesc Fabregas, dunque, hanno bisogno di punti per interrompere questo trend negativo ma soprattutto per allontanarsi da una zona di classifica pericolosa. 
    Le probabili formazioni di Empoli-Como
    EMPOLI (3-4-2-1): Vasquez; De Sciglio, Ismajli, Viti; Gyasi, Anjorin, Grassi, Pezzella; Fazzini, Solbakken; Colombo. Allenatore: D’Aversa. 
    A disposizione: Seghetti, Brancolini, Marianucci, Sambia, Cacace, Henderson, Maleh, Haas, Zurkowski, Ekong, Konate, Pellegri. 
    COMO (4-2-3-1): Audero; Goldaniga, Dossena, Kempf, A. Moreno; Mazzitelli, Engelhardt; Strefezza, Paz, Da Cunha; Belotti. Allenatore: Fabregas. 
    A disposizione: Reina, Sala, Iovine, Gabrielloni, Cutrone, Jasim, Fellipe Jack, Fadera, Cerri, Mazzaglia, Verdi, Barba. 
    ARBITRO: Di Bello di Brindisi. ASSISTENTI: Bresmes-Palermo. IV UFFICIALE: Dionisi. VAR: Gariglio. ASS. VAR: Paterna. 
    Empoli-Como: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Diretta Lazio-Cagliari ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    ROMA – Reduce dal netto 5-1 di Como, la Lazio alle 20.45 ospita allo stadio Olimpico il Cagliari nel posticipo dell’undicesimo turno del campionato di Serie A. I biancocelesti di Marco Baroni stanno vivendo un ottimo periodo di forma e hanno conquistato quattro vittorie nelle ultime cinque: unica eccezione il ko all’Allianz Stadium contro la Juventus arrivato a causa di un autogol di Gila all’85’ e dopo aver giocato in inferiorità numerica per oltre un’ora per via del rosso diretto rimediato da Romagnoli per aver fermato Kalulu involato verso la porta di Provedel. I capitolini sono chiamati a rispondere ai successi di Juve (2-0 sull’Udinese) Fiorentina (1-0 contro il Torino) e Atalanta (3-0 al Maradona contro la capolista Napoli) e in caso di vittoria anche stasera supererebbero nuovamente i bianconeri e riaggancerebbero al terzo posto la Viola e la Dea. Partenza sulle montagne russe, invece, per i sardi di Davide Nicola che dopo aver battuto 3-2 Parma e Torino e pareggiato 1-1 all’Allianz Stadium contro la formazione di Thiago Motta nelle ultime due sfide hanno perso, in entrambe le occasioni per 2-0, al Bluenergy Stadium contro Udinese e all’Unipol Domus nel turno infrasettimanale contro Bologna.
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    Lazio-Cagliari: diretta tv e streaming
    Lazio-Cagliari, posticipo dell’undicesima giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 allo stadio Olimpico di Roma e sarà visibile in diretta su Dazn e Sky Calcio (202). Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go. 
    Le probabili formazioni di Lazio-Cagliari
    LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Noslin; Castellanos. Allenatore: Baroni. 
    A disposizione: Mandas, Furlanetto, Gigot, Patric, Marusic, Castrovilli, Vecino, Dele-Bashiru, Tchaouna, Zaccagni, Pedro.  
    CAGLIARI (4-4-2): Scuffet; Zappa, Mina, Luperto, Augello; Zortea, Adopo, Viola, Azzi; Gaetano, Piccoli. Allenatore: Nicola.
    A disposizione: Ciocci, Sherri, Obert, Palomino, Wieteska, Deiola, Jankto, Marin, Makoumbou, Prati, Felici, Lapadula, Luvumbo, Kingstone, Pavoletti. 
    ARBITRO: Ayroldi di Molfetta. ASSISTENTI: Preti-Garzelli. IV UFFICIALE: Zufferli. VAR: Meraviglia. ASS. VAR: Fabbri.
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    Juve Next Gen, solo 0-0 con il Latina: Montero espulso, i bianconeri restano ultimi

    Juve Next Gen-Latina, il racconto del match

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    90’+4′ – L’arbitro fischia tre volte, Juve-Latina termina 0-0.

    90’+3′ – La Juve trova il gol con Papadopoulos, ma era in netta posizione di fuorigioco.

    90′ – Concessi 4 minuti di recupero.

    89′ – Ammonito anche Semedo.

    89′ – Dentro Chico al posto di Bocic nel Latina.

    88′ – OCCASIONE LATINA!Peterman con un mancino velenoso trova Crecco, che fa una sponda perfetta in area per Di Renzo, che viene intercettato sul più bello da Palumbo.

    85′ – Espulso anche Montero per proteste.

    84′ – Testa a testa tra Comenencia e Marenco: giallo per entrambi.

    82′ – Montero le prova tutte, dentro anche Guerra per Anghelè.

    79′ – Sostituzione nel Latina: dentro Saccani per Ercolano.

    78′ – Intervento in ritardo di Papadopoulos, giallo anche per lui.

    76′ – Doppio cambio di Montero: fuori Mancini e Peeters, dentro Semedo e Macca.

    75′ – Grande azione personale di Anghelè, che salta due uomini ma non riesce a dare forza e precisione alla conclusione.

    70′ – Sostituzione nel Latina: Mastroianni entra al posto di Ndoj.

    66′ – Doppio cambio nella Juve: fuori Faticanti e Afena-Gyan, dentro Palumbo e Papadopoulos.

    63′ – La Juve spreca un promettente contropiede con Afena-Gyan e Mancini che non riescono a sintonizzarsi e risparmiano il Latina.

    59′ – GRANDE INTERVENTO DI PEDRO FELIPE!Il difensore bianconero con una scivolata pulita ferma Petermann lanciato a rete.

    55′ – Riccardi da solo in area, dopo un rimpallo, non riesce ad angolare e calcia un destro debole addosso a Daffara.

    50′ – OCCASIONE LATINA!Improta viene lanciato a tu per tu con Daffara, che è bravo a deviare in uscita il pallonetto dell’attaccante.

    47′ – OCCASIONE JUVE!Anghelè si libera bene in area, ma da due passi non riesce a fare centro e si fa respingere il tiro da Zacchi

    46′ – La Juventus dà il via al secondo tempo.

    FINE PRIMO TEMPO

    45′ – L’arbitro fischia due volte, il primo tempo termina 0-0.

    43′ – Mancini recupera un bel pallone sulla trequarti, ma Afena-Gyan spreca tutto con un brutto cross.

    38′ – La Juve prova a smontare il muro difensivo del Latina con Afena-Gyan e Anghelè, ma sul più bello l’attaccante viene fermato.

    28′ – Bocic salta Puczka e si invola in contropiede, il difensore lo ferma e viene ammonito.

    24′ – Il Latina chiede un calcio di rigore, ma Marenco in area cade troppo facilmente e per l’arbitro è tutto regolare.

    23′ – Mancini si prende il primo giallo del match: l’attaccante bianconero entra in scivolata e in ritardo su Ndoj.

    20′ – Le squadre non alzano il ritmo, ma è la Juve ad avere maggiore possesso.

    13′ – Punizione velenosa di Faticanti, ma Zacchi respinge bene in angolo.

    9′ – La Juventus costruisce bene in velocità e libera Anghelè per il tiro, ma era tutto fermo per fuorigioco.

    2′ – Anghelè sfuffe sulla destra e conquista un ottimo calcio di punizione. Sul pallone si presenta Puczka, ma non trova lo specchio.

    1′ – Il Latina muove il primo pallone del match.

    Dove vedere Juve Next Gen-Latina: diretta tv e streaming

    La sfida tra Juventus Next Gen e Latina, valida per la 13ª giornata del Girone C di Serie C, sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport e in diretta streaming su NOW e Sky Go. Il fischio d’inizio è previsto per le ore 15:00 al “Pozzo-La Marmora” di Biella. Qui su Tuttosport la diretta testuale della sfida.

    Juve Next Gen-Latina, le formazioni ufficiali

    Juventus Next Gen (4-2-3-1): Daffara; Turco, Pedro Felipe, Scaglia, Puczka; Peeters, Faticanti; Comenencia, Anghelè, Afena-Gyan; Mancini. A disposizione: Radu, Macca, Savio, Amaradio, Guerra, Ledonne, Da Graca, Palumbo, Citi, Pagnucco, Papadopoulos, Semedo. All.: Montero

    Latina: Zacchi, Ercolano, Di Renzo, Ndoj, Riccardi, Crecco, Marenco, Berman, Petermann, Bocic, Improta. A disposizione: Cardinali, Basti, Ciao, Mastroianni, Martignano, Addessi, Cittadino, Vona, Saccani, Iachini. All.: Boscaglia.

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