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    Juve Next Gen, allarme rosso: i motivi della crisi e la riunione con Allegri

    TORINO – L’ allarme rosso è suonato da tempo e solo una certa superficialità verso un progetto moderno e lungimirante (tecnicamente ed economicamente) fa sì che la vicenda venga poco considerata. È la vicenda che riguarda la Next Gen, fino a poco tempo fa più prosaicamente “seconda squadra”, della Juventus che è penultima nel Girone B di Lega Pro, a soli tre punti dall’ultimo posto occupato dalla Fermana e che dunque rischia seriamente di retrocedere.
    Juve Next Gen, tra progettualità e rischio fallimento
    Un’eventualità che potrebbe concretamente decretare il fallimento (parole del ds bianconero Giovanni Manna) di un progetto che ha segnato una strada edificante nella perdurante palude progettuale del calcio italiano. Progetto non a caso quest’anno ha seguito dall’Atalanta, un club sempre all’avanguardia nello sviluppo del calcio giovanile e, come vedremo, sempre attento ad anticiparne le dinamiche. Così, considerate le premesse, le potenzialità e i conti economici, i risvolti tecnici e le conseguenze di un fallimento, vale assolutamente la pena entrare nei meandri della crisi di un progetto che, per intuizione di Andrea Agnelli e progettualità di Federico Cherubini, va avanti dal 2018 con sviluppi decisamente positivi.ù LEGGI TUTTO

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    Yildiz col tic e Allegri con la mano in testa a Huijsen: “Più di mille parole”

    Kenan Yildiz e Dean Huijsen sono il fiore all’occhiello della Juventus. La rappresentazione della bontà del progetto Next Gen creato nel 2018. Sono arrivati in bianconero e in poco tempo si sono guadagnati la stima di Allegri e l’esordio con la prima squadra. Il difensore contro il Milan a San Siro e per il turco a Udine, nella prima giornata. Per entrambi un momento indescrivibile. “Si è avverato un sogno” hanno detto in coro nel documentario ideato su di loro: ‘The Best is Yet to Come’ di Juventus Creator Lab. Uno speciale che ha ripercorso le tappe dei due ragazzi dall’arrivo in bianconero, le partite con la Primavera, la Next Gen fino al loro arrivo in prima squadra. In estate è arrivato anche il rinnovo: Kenan fino al 2027 e lo stesso per Dean. Tappe importanti raccontate anche con le parole di chi li ha visti e li sta vedendo da vicino giorno dopo giorno come Manna, Brambilla e lo stesso Allegri che insieme hanno ribadito: “Sono due giocatori con qualità importanti”. 

    Yildiz: “La Juve mi ha dato le opzioni migliori”

    Il classe 2005 turco è arrivato in bianconero dal Bayern Monaco: “Ero in scadenza e la Juventus è stata la società a darmi le opzioni migliori a livello calcistico, per questo ho scelto di venire qui”. Il calcio come passione e sin da subito punto di riferimento: “Ho iniziato a giocare a 3 anni e a 6 ero già al Bayern”. Un percorso importante che lo ha portato a Torino fino alle porte della prima squadra: “La tournée è stata qualcosa di surreale perché mi sono allenato con i giocatori che prima vedevo in tv”. Dagli USA all’esordio in A: “Mi porto dentro ancora emozioni incredibili. Quando mi riscaldavo ero nervoso e poi quando il mister mi ha chiamato per entrare ho subito detto ‘Wow’. Si è avverato un sogno e voglio continuare così”. Da qui l’aneddoto sui capelli: “Quello di toccarli spesso penso sia un tic. Dopo che li ho tagliati e sono arrivato alla Continassa il mister mi ha detto ‘Sei intelligente'”. Aneddoti e curiosità raccontati anche dallo stesso Huijsen… LEGGI TUTTO

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    Wags Juve, che festa per lady Chiesa e lady Rugani: altro che Vecchia Signora!

    Donne Juve
    Nei giorni scorsi anche un altro giocatore bianconero ha fatto la fatidica proposta alla sua compagna. Stiamo parlando di Federico Chiesa che sui social ha condiviso uno scatto di coppia con la compagna Lucia Bramani intenta a mostrare l’anello di fidanzamento appena ricevuto, accompagnato dall’inequivocabile commento: “Ha detto si”. A distanza di qualche giorno da questi romantici avvenimenti, alcune wags Juve si sono ritrovate a cena, per “iniziare i festeggiamenti” così come scritto da Michela Persico, autrice dello scatto postato su Instagram. Le donne bianconere, Thessa Lacovich (Manuel Locatelli), Giulia Bernacci (compagna di Fagioli), India Simoni (Fabio Miretti), Greta Bardelli (Federico Gatti), oltre all’altra futura sposa Lucia Bramani (Federico Chiesa), si sono ritrovate in un lussuoso e raffinato ristorante in centro a Torino. Sui social non sono mancati i commenti e c’è anche qualcuno che ha chiesto: ” È l’addio al nubilato?” LEGGI TUTTO

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    Huijsen parcheggiato. Alex Sandro, idee chiare: l’ultimo regalo alla Juve

    Alzare ancora una volta un trofeo prima di dirsi addio. Alex Sandro conosce bene il suo futuro e ha le idee chiare per chiudere nel migliore dei modi il proprio ciclo juventino dopo 9 anni. Conquistare lo scudetto o al limite la Coppa Italia. L’ideale per cancellare gli ultimi 2 anni, che hanno un po’ offuscato le stagioni ruggenti vissute dal brasiliano in bianconero. Alex Sandro arriva, infatti, a Torino nell’estate 2015 dal Porto per 26 milioni di euro. Un colpo che nei primi 6-7 anni regala grosse soddisfazioni. Alex, infatti, diventa un pilastro della squadra, vincendo da protagonista la bellezza di 5 scudetti, 4 Supercoppe Italiane e 2 Coppe Italia. L’unico rammarico resta la notte di Cardiff, dove il 3 giugno 2017 la Juve crolla sotto i colpi del Real Madrid in finale di Champions League.

    Rendimento in calo

    Nell’ultimo biennio – complice anche l’avanzare dell’età – il rendimento è notevolmente calato. Così come il suo impatto offensivo, tanto da essere arretrato a braccetto nel trio difensivo. Ecco perché l’addio a giugno appare inevitabile. Una separazione sfiorata già l’anno scorso prima che Alex Sandro raggiugnesse la soglia delle 36 presenze stagionali che fecero scattare il rinnovo automatico per un altro anno. Un salasso per il bilancio alla luce dello stipendio da top player: 6 milioni a stagione più premi. Tanti, troppi. LEGGI TUTTO

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    È stata la mano di Bani: perché l’episodio di Genoa-Juve andava rivisto al Var

    La sedicesima giornata di Serie A si conclude con un bilancio tutto sommato positivo per la classe arbitrale. L’unica eccezione è ovviamente il Ferraris, dove Davide Massa commette due errori in Genoa-Juventus: la mancata assegnazione di un calcio di rigore in favore dei bianconeri per il tocco di braccio di Bani a inizio secondo tempo e la mancata espulsione di Malinovskyi per un intervento pericoloso ai danni di Yildiz nel finale di partita. Il designatore Gianluca Rocchi ha fatto sapere ai media che non ha intenzione di “fermare” l’arbitro di Imperia, ed è sceso anche nel dettaglio delle questioni tecniche attinenti ai due episodi incriminati.

    Al di là delle dinamiche che ogni designatore fa proprie a seconda della sua sensibilità, e che devono servire sicuramente ad avere equità nella gestione del gruppo, non c’è nulla di strano nel fatto che dopo un errore un arbitro non venga fermato. Un po’ come accade ai calciatori: non è detto che chi sbaglia un calcio di rigore debba andare in panchina alla partita successiva, anzi. Detto ciò, bisogna essere sinceri e riconoscere che in Serie A non conta solo la gestione della gara, ma anche la correttezza delle decisioni sui singoli episodi, insomma la precisione tecnica e disciplinare. E più aumenta la difficoltà dei match, più queste decisioni diventano importanti. L’obiettivo del designatore è sempre mandare gli arbitri più in forma a dirigere le partite più importanti.

    Genoa-Juve, fischia CalVARese: “Mano di Bani, era rigore! E Malinovskyi…” LEGGI TUTTO

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    Ilicic fa piangere Bergamo: “Non ce la faccio più”, l’abbraccio dell’Atalanta

    BERGAMO – A 15 mesi di distanza dall’ultima volta, Josip Ilicic torna al Gewiss Stadium. Lo sloveno, che alla Dea in cinque anni ha messo a referto 60 gol in 173 partite, ha infatti assistito al successo per 4-1 dei bergamaschi sulla Salernitana. Una sfida che si era messa male per i padroni di casa, sotto al 10′ per il gol di Pirola. Nella ripresa, però, è cambiata la musica e i ragazzi di Gasperini l’hanno ribaltata grazie alle reti di Muriel, Pasalic, De Ketelaere e Miranchuk.

    Ilicic ai tifosi:”Non ce la faccio più…”

    Ilicic ha lasciato l’Atalanta a causa di problemi personali e psicologici che ne hanno condizionato gli ultimi anni di carriera, ma resterà per sempre nella storia del club. Dal 5 ottobre 2022 è ufficialmente sotto contratto con il Maribor, nella sua Slovenia. Aveva salutato l’ultima volta i tifosi nerazzurri il 2 settembre 2022, in occasione del match di campionato con il Torino. Lunedì sera è tornato e, prima dell’inizio di Atalanta-Salernitana, le telecamere lo hanno ripreso mentre rispondeva con un sorriso amaro ai tifosi che gli chiedevano simpaticamente di scendere in campo per giocare: “Non ce la faccio più…”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Entella-Juve Next Gen 0-1: formazioni ufficiali e dove vederla

    Un successo permetterebbe alla Next Gen di ritrovare serenità e di compiere un bel balzo in graduatoria, scavalcando tre squadre e agganciando la Vis Pesaro al quindicesimo posto. Brambilla dovrà fare a meno di Guerra, espulso contro la Fermana e squalificato per due turni dal Giudice Sportivo.
    Virtus Entella-Juve Next Gen, la diretta
    57′ – Ammonito Zamparo!L’attaccante dell’Entella salta con il braccio largo e colpisce Stivanello.
    55′ – Prova a ripartire la Juve!Salifou fa tutto il campo ma si allunga il pallone e viene chiuso da De Lucia.
    50′ – Entella più offensiva nel secondo tempo.
    47′ – Occasione Entella!Doppio intervento di Daffara: il primo su Pardoi e poi su Corbari.
    46′ – Iniziata la ripresa.Doppio cambio per l’Entella: dentro Zamparo e Tomaselli, fuori Meazzi e Santini.
    INTERVALLO
    45+2′ – Termina la prima frazione.Juve avanti sull’Entella. 
    45′ – Due minuti di recupero.
    44′ – Ammonito Corbari!Hasa semina il panico e il giocatore dell’Entella lo stende.
    39′ – Entella vicina al gol!Santini da pochi passi calcia a botta sicura, ma Daffara è bravo a dirgli di no.
    36′ – Pericolosa la Juventus!Salifou appoggia per Damiani che calcia di prima intenzione, il suo destro sfiora il palo e termina fuori.
    34′ – Occasione Juve!Savona crossa al centro, Cerri anticipa tutti di testa e il pallone si spegne sul fondo.
    29′ – Altro pericolo dell’Entella!Manza salta Stramaccioni e crossa al centro, Daffara esce bene e blocca.
    27′ – Occasione Entella!Daffara sbaglia il rinvio, Petermann raccoglie e va al tiro che termina tra la braccia del portiere bianconero.
    24′ – Ammonito Manzi!Il difensore dell’Entella ferma con un fallo Hasa.
    19′ – Pressing offensivo dell’Entella!La Juve sta chiudendo bene gli spazi.
    16′ – Primo cambio forzato per la Juve!Turicchia si fa male, possibile guaio muscolare al flessore della coscia destra. Al suo posto dentro Rouhi.
    14′ – Occasione Entella!Meazzi crossa al centro, Corbari non arriva ma l’arbitra ferma tutto per fuorigioco.
    12′ – Attento Daffara sul cross di Meazzi!
    8′ – GOL JUVE!Hasa pennellata d’autore su punizione: destro perfetto alle spalle di De Lucia.
    6′ – Primo squillo Entella!Tasconi va al tiro col destro, pallone alto. 
    1′ – Iniziata la partita. LEGGI TUTTO

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    Juve sul mercato per inseguire l’Inter e il futuro: il dilemma di Giuntoli

    Non c’era bisogno di Genoa-Juventus per capire che l’assenza di Adrien Rabiot è un lusso che non si può permettere il non proprio lussuoso centrocampo bianconero. Se il sempre più noioso dibattito su Allegri (noioso perché sterile battaglia fra pregiudizi pro o contro) divide critica e tifosi, c’è una sostanziale unanimità sul fatto che almeno un centrocampista, possibilmente di qualità, è un rinforzo indispensabile per la Juventus.
    Lo Scudetto da contendere all’Inter tra realismo e speranza
    Sì, ma indispensabile per cosa? Se il quarto posto, obiettivo economico del club, può essere raggiunto con la rosa attuale, seppure con qualche rischio, altrettanto non si può dire dello scudetto, obiettivo emotivo-calcistico del club e, soprattutto, della squadra. C’è molto ottimismo nel pensare che un innesto a centrocampo possa colmare il divario fra la rosa dell’Inter e della Juventus, riequilibrando la lotta scudetto, ma è il realismo più crudo a suggerire che senza quell’innesto non si può neanche alimentare la speranza di una lotta fino all’ultimo. LEGGI TUTTO