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    Furlani: Milan-Ibra progetto a lungo termine. La Champions traccia un solco

    Il Milan ha superato un momento di crisi dovuto ai risultati: tre sconfitte e un pareggio, quello di Napoli, prima della super prestazione in Champions contro il Psg nelle ultime uscite. I rossoneri sono risorti in un match da dentro o fuori e si sono riportati in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale. Dalla sconfitta contro la Juve a quella contro l’Udinese a San Siro sono state settimane difficili e importanti per ritrovare tranquillità e compattezza. In più perché sono arrivati a dar sostegno alla squadra anche Furlani e Ibrahimovic, quest’ultimo da tempo a colloquio con Cardinale per tornare al Milan sotto nuove vesti. Proprio di questo aspetto ha parlato l’ad rossonero Giorgio Furlani a Radio Serie A.
    Furlani: “Fa piacere tornare a lavorare con Ibra”
    L’amministratore delegato del Milan ha parlato del possibile ritorno di Ibra: “Ci sono delle conversazioni con lui, non posso dare una tempistica perché tecnicamente non conosco i tempi e nemmeno il ruolo. Per una persona come me, tifoso rossonero, poter tornare a lavorare con lui fa solo che piacere perché oltre a esser stato un grande calciatore è una grandissima persona e personaggio a tutto tondo”. Sulla vittoria col Psg: “Quello che conta è il progetto a medio-lungo termine: non dobbiamo esaltarci troppo nelle vittorie ma non ci si deve deprimere dopo un momento negativo. Vincere in Champions è importante e spero tracci una linea perché vincere contro la squadra più ricca d’Europa lascia tutti contenti”. E sul nuovo format della Champions: “Possimo giocare più partite in Europa con match di alto valore. Offriremo ai nostri tifosi tante partite in più e contro i top club. Ci sarà un impatto economico importante e in positivo, aumenta il valore della competizione e così quello delle squadre. Continuando con un trend positivo spero si potrà avere una quinta squadra italiana in Champions”. Poi il tema si è spostato sul nuovo stadio… LEGGI TUTTO

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    L’evoluzione dell’attacco: Giroud fino al 2025, David in estate, poi Colombo e il baby Camarda

    Olivier verso il rinnovo annuale. Il canadese del Lilla primo obiettivo: costa 40 milioni. L’azzurro tornerà per restare, e poi…

    con la doppietta al Napoli, prima ancora dello stacco su Skriniar e del gol al Psg, Olivier Giroud è diventato l’over 35 più incisivo d’Europa. Con i sei gol segnati in A, tra i cinque campionati più importanti del continente, Olivier ha superato anche Robert Lewandowski, fermo a 5 e con due anni in meno sulle gambe. Arrivato come riserva di lusso di Ibra, Giroud si è imposto come titolare: Zlatan sta per tornare da ex e Olivier è ancora lì, a reggere l’attacco rossonero. Tanto che Pioli ha potuto concedergli un solo turno di riposo: ha giocato in tutte le altre partite di A, segnando un gol ogni 112 minuti. Lewandowski resta ancora indietro. Oltre a essere il più prolifico, Giroud è a tutti gli effetti il più incisivo. Considerata la percentuale realizzativa, in sostanza la precisione sottoporta, resta un passo avanti rispetto a tutti gli attaccanti dai 35 anni in su: il solito Lewandowski e poi Stuani, gli italiani Pavoletti e Caputo, Radamel Falcao e Willian del Fulham. Se non è stato eterno Ibra, che ama definirsi il dio del calcio, non si può chiedere a Giroud di segnare all’infinito. Il punto è trovare eredi degni di succedergli: uno è stato già individuato in Jonathan David, la seconda generazione è rappresentata da Lorenzo Colombo e la terza dal baby Camarda. LEGGI TUTTO

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    Napoli, turnover con l’Empoli: spazio a Ostigard ed Elmas

    Dopo la prova opaca in Champions anche De Laurentiis ha chiesto di vedere qualcosa di nuovo. In attacco però Garcia non cambia

    Salvatore Malfitano

    @
    malfitoto
    10 novembre – 11:43

    – napoli

    Stop ai fedelissimi. Aurelio De Laurentiis vuole vedere qualcosa di diverso. Non ha mancato di sottolinearlo, nel confronto che ha avuto ieri a Castel Volturno con Rudi Garcia, successivo alla prestazione deludente con l’Union Berlino. Tanto possesso palla, ma poche occasioni. Il dominio del gioco non si è tradotto nel risultato atteso, considerando la crisi dell’avversario che sembrava senza fine, reduce da dodici sconfitte di fila in tutte le competizioni. Eppure, i tedeschi hanno approfittato di un Napoli poco incisivo per colpire alla prima occasione e hanno anche rischiato di uscire dal Maradona con i tre punti nel finale. Se ciò che la squadra ha da offrire è soltanto questo, al momento, allora è giusto esplorare nuove soluzioni, rivolgendo l’attenzione a coloro che finora non hanno goduto di particolare continuità. Rappresentano un patrimonio tecnico ed economico per la società e il calendario offre l’occasione giusta per sperimentare qualcosa di diverso. 

    toscani in difficoltà—  La sfida con l’Empoli, dopo l’impegno europeo, è perfetta in questo senso, perché la formazione di Andreazzoli non vive un periodo positivo ed è assolutamente alla portata. Di certo, un cambio si prospetta obbligato per il tecnico: Rrahmani infatti potrebbe rispondere alla chiamata del Kosovo per il recupero della sfida con Israele, fissato nello stesso giorno della partita di campionato. Al suo posto giocherebbe Ostigard, accanto a Natan. Non è da escludere nemmeno la solita staffetta a sinistra, dove Olivera si candida concretamente a partire titolare al posto di Mario Rui. A centrocampo Anguissa e Zielinski non sono parsi nelle migliori condizioni, ma con ogni probabilità soltanto uno dei due potrebbe accomodarsi in panchina. Per caratteristiche, sembra più facile da rimpiazzare il polacco e al suo posto scalpita Elmas, che è andato a segno nell’ultimo turno di Serie A contro la Salernitana. In avanti Simeone meriterebbe spazio, specialmente dopo la prova opaca in Champions di Raspadori. Ma è il reparto più delicato, dove l’allenatore più difficilmente si presta alle novità. Basta chiederlo a Lindstrom che, pur essendo stato pagato 25 milioni in estate, si deve accontentare di qualche spezzone di partita, perché è impossibile tenere fuori Politano, il miglior giocatore di questa prima parte di stagione. LEGGI TUTTO

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    Gasp: “Ma cosa ci si aspetta dall’Atalanta, che vinca lo scudetto? Soddisfatto così”

    Il tecnico dei bergamaschi si dice felice per la qualificazione e del percorso della sua squadra: “Stiamo facendo bene sia in campionato sia in Europa”

    Il tecnico Gasperini si dice soddisfatto della vittoria contro lo Sturm Graz con conseguente qualificazione: “È un buon traguardo, ora possiamo lavorare con più tranquillità. Il primo tempo è stato sofferto, perché loro pressano tanto. Nella ripresa siamo partiti forte. Ora puntiamo al primo posto, ce lo giochiamo con lo Sporting. Bakker? Ha fatto bene, ha giocato con buona qualità come Hateboer”. 

    questione di prospettiva—   “In cosa dobbiamo migliorare? Ma scusate, cosa ci si aspetta dall’Atalanta? Che vinca lo scudetto? Abbiamo perso la partita con l’Inter giocando una buona partita. Stiamo facendo un ottimo percorso in campionato e in Europa. Poi se l’obiettivo è vincere lo scudetto allora ci manca qualcosa. Ma quello che stiamo facendo mi soddisfa. Kolasinac? Ha giocato tanti anni ad alti livelli, nell’Arsenal. E si vede”.  LEGGI TUTTO

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    Rangnick, il Sassuolo, il gennaio horror e…: tutte le volte in cui Pioli ha rialzato il Milan

    Su e giù. Il Milan sa sempre come rialzare la testa. Gli anni di Pioli insegnano che dopo le sconfitte, anche pesanti, i rossoneri hanno invertito il trend. L’ultimo esempio si è visto con la vittoria contro il Psg, arrivata dopo due k.o. fila a San Siro contro Juventus e Udinese (nel mezzo il pareggio del Maradona). Analizziamo i vari casi. LEGGI TUTTO