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    Youth League, il Napoli spezza il tabù: prima vittoria contro l’Union Berlin

    Con un rigore di Lorusso gli azzurrini vincono la prima gara della stagione, cinque anni dopo l’ultimo successo contro la Stella Rossa

    A distanza di cinque anni dall’ultima volta (Napoli-Stella Rossa 5-3 con show e tripletta di Gianluca Gaetano), il Napoli torna a vincere in Youth League superando nella desolante cornice di Cercola – l’impianto lontano dalla città dove gli azzurri giocano anche le gare di Primavera 2 – l’Union Berlino. Festa grande e meritata nello spogliatoio per i ragazzi di mister Tedesco, artefice insieme ai suoi giovani di una piccola impresa visto che appunto i partenopei hanno infranto un vero e proprio tabù. A decidere il match il rigore di Lorusso in apertura (minuto 13, dopo un fallo di mani in area di un difensore ospite). 

    fiducia napoli—  Una rete che ha dato fiducia a Turi e compagni che erano chiamati – tra l’altro – a riscattare non solo la sconfitta di Berlino dell’andata ma anche i tre ko consecutivi in questo girone nel quale stavano recitando il ruolo di comparsa. Proprio il portiere Turi ha salvato i suoi con un intervento prodigioso nel finale della prima frazione su tentativo di Kramer. Nella ripresa i teutonici hanno spinto forte e sfiorato il pari con Asanji prima ed Engelbreth poi ma il Napoli ha tenuto botta nonostante l’espulsione di Mutanda nel concitato finale. Anzi è stato Russo poco prima del triplice fischio a colpire la traversa su punizione certificando in pratica il meritato successo azzurro. LEGGI TUTTO

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    Mourinho chiama, Dybala non risponde: “Ho trovato cinque chiamate perse”

    Immaginatevi la vittoria del Mondiale con l’Argentina. Immaginatevi quanti messaggi e chiamate possa aver ricevuto Paulo Dybala subito dopo il trionfo in Qatar ai rigori contro la Francia. Bene e ora immaginatevi Mourinho, innamorato di ognuno dei suoi calciatori e felice dei loro successi anche personale, che chiama la Joya prima ancora di realizzare e festeggiare il fatto di essere diventato campione del Mondo. Un curioso e particolare aneddoto raccontato proprio dal campione argentino a Tyc Sports.

    Dybala: “Mourinho era felice per noi”

    Paul Dybala ha raccontato l’aneddoto nell’intervista al quotidiano argentino: “Finita la partita non avevo il cellulare con me. Arrivo nello spogliatoio, alzo il telefono per parlare con la mia famiglia e mi trovo cinque chiamate perse da Mourinho. Quando l’ho chiamato era felice. Ama gli argentini e ha sempre parlato bene anche dei giocatori che ha allenato: Lo Celso, Foyth, Lamela ma anche di Di Maria e Paredes”. Proprio su Paredes poi la Joya ha rivelato un altro retroscena riguardante il suo arrivo a Roma in estate dopo la parentesi alla Juventus: “Mi aveva detto che sarebbe tornato a Parigi e doveva capire com’era la situazione con l’arrivo di Luis Enrique. Ne ho parlato con Mourinho e mi ha detto che l’idea gli è piaciuta. Poi un giorno è venuto da me e mi ha chiesto ‘Allora Leandro viene da noi?’ e gli ho risposto di sì con certezza. Da quel momento ho chiamato Lea (Paredes n.d.r.) e gli ho detto che doveva venire a Roma. Per fortuna è successo. Volevo venisse qui perché ci troviamo bene e il calcio è vissuto come in Argentina. Stiamo bene e siamo felici con le nostre famiglie qui, ci sentiamo a nostro agio”.  LEGGI TUTTO

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    Da Rugani a McKennie: Allegri sfrutta l’arte del riciclo

    Non si butta nulla, Max ripesca chiunque possa rivelarsi utile alla missione. E rilancia anche chi pareva destinato senza appello alla panchina, o alla tribuna

    Dai cicli ai ricicli: Max Allegri nella sua seconda vita alla Juve si scopre magari meno vincente, ma più ecologico. Il pluriscudettato allenatore mostra una insospettabile vocazione: rilancia anche chi pareva destinato senza appello alla panchina, o peggio agli sgabelli in tribuna. La Juve occupa il secondo posto in campionato non per caso, ma perché rispetta un’andatura regolare, senza cali improvvisi.  LEGGI TUTTO

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    Capello: “La Juve di Max è squadra. Non subire gol è un valore e una base su cui costruire”

    “Allegri – spiega l’ex tecnico – viene criticato perché non segue il vangelo. Ma in realtà non esiste un sola religione nel calcio. Senza Pogba è una mediana di giocatori normali”

    “La Juventus di Firenze ha mostrato spirito, compattezza, solidità, voglia di correre e aiutarsi. E’ stata squadra”, sottolinea Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Juventus, Roma, Real Madrid e adesso commentatore per Sky Sport.  LEGGI TUTTO

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    Sulle orme di Haaland, ecco Ciardi, l’ex stellina dell’Inter che ha scelto il Salisburgo

    Centrocampista dai piedi educati, era un baby talento delle giovanili nerazzurre e dell’Italia Under 16. Ma Alessandro appena ha potuto decidere ha accettato la corte del club austriaco. Ecco perché e come vive nell’Academy

    “Vogliamo un numero 10 per ogni annata. E tu, in Europa, sei il migliore tra i classe 2007”. Il biglietto da visita è già lusinghiero. Se poi a consegnarlo è Christoph Freund (ex d.s. del club, ora al Bayern Monaco, ndr) in persona, allora c’è poco da pensarci su. Quasi un anno fa, Alessandro Ciardi ha ceduto alla corte del Red Bull Salisburgo. Centrocampista dai piedi educati, era la stellina dell’Inter e dell’Italia Under 16. Il 7 gennaio ha compiuto 16 anni, il giorno dopo gli austriaci gli avevano già telefonato: “Vieni qui e presto sarai in prima squadra”. E il ragazzo ha detto sì.  LEGGI TUTTO

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    La top 10 delle magie di Immobile: triplette, colpi di tacco e gol decisivi

    Ci voleva lui per risollevare la Lazio in una delle settimane più delicate della stagione, quella che chiama i biancocelesti alla doppia svolta fra Champions e campionato. Ciro Immobile torna a fare il suo lavoro: mettere a sedere portieri e timbrare gol pesanti. Come quello che ha steso il Feyenoord e regalato alla Lazio il secondo posto nel girone, caricando a mille l’ambiente in vista delle ultime due giornate di coppa e soprattutto del derby previsto per domenica. Ciro c’è e fa 200 gol con la maglia biancoceleste in tutte le competizioni. Ecco i dieci sigilli più importanti e significativi del capitano laziale dal 2016 ad oggi. LEGGI TUTTO

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    Leao e Giroud show, Calabria limita Mbappé: le pagelle di Milan-Psg

    Maignan 6.5
    Decisivo in uscita bassa su Mbappé al 15′ e fortunato in due occasioni: la traversa di Dembelé al 27′ pt e il palo di Lee al 44′ st.
    Calabria 7
    Deve vedersela con Mbappé, non l’ultimo degli arrivati. Lo perde fisiologicamente in un paio di occasioni nel primo tempo e una volta nella ripresa. Per il resto dedizione e attenzione.
    Tomori 7
    Anticipato da Marquinhos nell’azione dell’1-0, si riprende con una prestazione di alto profilo.
    Thiaw 6.5
    Deciso nell’uno contro uno evitando di farsi giocare nell’anticipo dai velocisti parigini.
    Theo Hernandez 7
    Primo tempo con qualche fatica, cercando l’accelerazione. Nella ripresa il cross per il capoccione di Giroud.
    Reijnders 6.5
    Deciso nel contrasto, pronto a ribaltare il fronte del gioco.
    Musah 6.5
    Aiuta molto Theo in fase difensiva, puntuale a dare fastidio al portatore di palla avversario. Ammonito, salterà il Dortmund.
    Pulisic 6
    Poco ficcante nella fase offensiva, sacrificandosi tantissimo in quella difensiva.
    Loftus-Cheek 8
    Calcia alto al 6′ e perde Skriniar sul gol, un inizio horror che non lo condiziona. Vertice alto di centrocampo, adoperando fisico e tecnica per progressioni impressionanti che hanno mandato in crisi il Psg.
    Leao 7.5
    La serata lo ispira e lo si vede al di là del gol, nato da una sua cavalcata prepotente con rovesciata dopo la conclusione respinta di Giroud. Cerca la verticalità senza esitazioni, attento anche a difendere.
    Okafor (40′ st) 6.5
    Entra e costringe subito Donnarumma a una parata salva-risultato.
    Giroud 7
    Duello senza esclusione di colpi con Skriniar, da una suo tiro nasce l’1-1. E nel secondo tempo la specialità della casa, con un colpo di testa in sospensione.
    All. Pioli 7.5
    Cambia l’assetto riproponendo il 4-2-3-1 “pesante”. Ma quello che conta di più è il lavoro fatto sulla testa dei suoi, dopo la serataccia con l’Udinese. LEGGI TUTTO