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    Pagelle Juve: McKennie computer, Miretti mai banale, Rugani gigante

    Il gol di Miretti al 10′ del primo tempo decide il match contro la Fiorentina. La squadra di Allegri soffre, ma la lavora bene in fase difensiva e alla fine consolida il secondo posto, complice lo scivolone del Milan a San Siro. Szczesny super, Locatelli ovunque, Rugani straordinario: ecco le pagelle della sfida.

    Szczesny 7.5

    Eccezionale allo scadere del primo tempo quando nega a Biraghi un gol su punizione che sembra fatto, già in precedenza aveva risposto bene a Gonzalez. Attento sui tanti palloni che gli piovono in area. LEGGI TUTTO

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    Lukaku, ci risiamo: cambia maglia ma non il vizio, stavolta tocca a Dybala

    Un rigore sbagliato e il gol decisivo che regala i tre punti alla Roma in extremis contro il Lecce: ancora una volta Romelu Lukaku è stato protagonista in campo, croce e delizia per Mourinho. Ma in mezzo a questi episodi ce ne è stato un altro che non è passato inosservato dato che non è la prima volta: siamo al 31° minuto e la Roma sfiora il vantaggio con la Joya che con una magia salta Kaba e poi con il mancino al volo sfiora il palo della porta di Falcone. La palla diretta in rete però viene deviata da…Lukaku, che piazzato sulla traiettoria del tiro dell’argentino, tocca la palla e la mette sul fondo. La “parata” di Lukaku non sfugge al web che non perde occasione per punzecchiare il belga: “L’ha fatto di nuovo”.

    Gli altri “salvataggi” con la maglia dell’Inter

    Infatti, come anticipato, Lukaku non è nuovo a questi “salvataggi”: già con la maglia dell’Inter è stato protagonista in negativo di almeno due episodi, entrambi durante le gare di Champions League. Nel dicembre del 2020, i nerazzurri vengono eliminati dal torneo dopo lo 0-0 interno contro lo Shakhtar: siamo al 89° e Alexis Sanchez conclude a botta sicura di testa con la porta sguarnita ma sulla sua strada c’è proprio Lukaku che respinge involontariamente. Passano 3 anni, stessa competizione ma questa volta in finale contro il Manchester City: al posto di Sanchez c’è Dimarco che, dopo aver colpito la traversa, cerca il tap-in sul rimpallo. Ma la punta belga è sempre lì, sulla traiettoria del pallone, pronto nuovamente a murare, senza volerlo, la rete che poteva portare le due finaliste ai supplementari. LEGGI TUTTO

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    “Meglio di un Caravaggio”: Allegri, la foto dopo Fiorentina-Juve diventa virale

    Allegri, il ghigno ai tifosi Fiorentina è virale

    Al triplice fischio della gara tra Fiorentina e Juve è successa una cosa simpatica. Allegri, mentre si dirigeva verso gli spogliatoi, ha fatto un sorrisetto beffardo verso i tifosi della Viola. Mani in tasca, così come il risultato finale, e la risata sul volto all’indirizzo di chi, forse, gli ha riservato qualche battuta o fatto notare con un pizzico di sarcasmo la ‘fortuna’ avuta nel trovare la vittoria. Il momento è stato immortalato da uno scatto che è diventato subito virale sul web. Molti tifosi della Juve lo hanno ricondiviso, commentandolo con ironia: “Meglio di un Caravaggio”, “La Gioconda di Allegri”, “Questa foto non ha prezzo” LEGGI TUTTO

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    “Sei uno zingaro”: Vlahovic reagisce e spiazza i tifosi della Fiorentina

    FIRENZE – Grazie al primo gol “con i grandi” di Fabio Miretti, arrivato dopo 57 partite, la Juventus batte la Fiorentina e conquista tre punti importantissimi restando in scia dell’Inter capolista. I bianconeri di Massimiliano Allegri, infatti, sono a -2 dai nerazzurri di Simone Inzaghi e approfittando del tonfo del Milan in casa contro l’Udinese si sono portati a +4 dai rossoneri di Stefano Pioli.

    Fiorentina-Juve, fischia CalVARese: manca il giallo a Nico Gonzalez

    Chiesa e Vlahovic nel mirino dei tifosi della Fiorentina

    La Vecchia Signora è riuscita a tenere la porta inviolata per la sesta volta conseutiva, la settima da inizio stagione, fermando gli attacchi della Viola. Bersaglio del pubblico del Franchi, ovviamente, i grandi ex Federico Chiesa e Dusan Vlahovic. Il primo è partito titolare lasciando il campo a Milik al 68′ proprio mentre il serbo faceva il proprio ingresso sul rettangolo verde in luogo di Kean.

    “Il Viola Park l’ha pagato la Juve”: Tuttosport diventa striscione al Franchi LEGGI TUTTO

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    Tacconi: “Ho imparato di nuovo a camminare e parlare. Io che mi credevo immortale…”

    L’ex portiere in tv per la prima volta dopo l’aneurisma cerebrale che lo ha colpito nell’aprile del 2022: “Me la sono vista brutta”

    “Me la sono vista brutta. Pensavo di essere immortale e invece dietro l’angolo c’era qualcosa di inaspettato”. Così Stefano Tacconi, ospite di Verissimo, ha parlato per la prima volta in tv dell’aneurisma cerebrale che l’ha colpito il 23 aprile 2022. 

    lungo recupero—  L’ex portiere della Juventus ha ricordato il periodo subito precedente il malore: “Da un paio di giorni mi sentivo molto stanco perché avevo guidato da solo per più di tremila chilometri, avevo mal di testa e dovevo aspettarmi che qualcosa non andasse bene, ma non pensavo fosse una cosa del genere. Per fortuna quel giorno con me c’era mio figlio Andrea”. E sul post operazione: “La cosa più complicata è stata la riabilitazione. Nonostante sia stato un atleta non entravo in palestra da 25 anni e ho faticato tantissimo: ho dovuto ricominciare tutto da capo, a camminare e a parlare. Ora mi dicono che devo stare attento perché può tornare l’emorragia, ed è quello che mi fa un po’ più paura, perché io non sto mai fermo”.

    la famiglia—  Quindi con un po’ di commozione dice: “Mi sono perso un po’ di cose in questo periodo, come il matrimonio di mia nipote e il diciottesimo di mia figlia. Però, almeno, mi hanno visto vivere che è quello che conta. Quanto a mia moglie, il medico che mi ha operato le aveva detto ‘non so se arriverà a domattina’. Sono frasi forti da sentire, è stata dura ma lei ha resistito senza mai mollare. Adesso che sono tornato a casa mi sta dietro, mi cura, mi guarda”.               LEGGI TUTTO

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    Palanca: “Io, Mazzone, i gol a Roma, il re di Tonga e i baffi che non taglierò mai”

    4 marzo 1979, Roma-Catanzaro 1-3 con la tripletta di Palanca è una pagina di storia del nostro calcio: “Mazzone da romano vinse coi giallorossi e si prese gli applausi. Chi somigliava a me? Pepito Rossi”

    Al Militare di Catanzaro, quando negli anni 70 e 80 Massimo Palanca, si avvicinava alla bandierina del calcio d’angolo, Cenerentola da qualche parte annuiva. Palanca guardava il pallone, tra infiniti silenzi e profondissima quiete cercava la concentrazione e infine calciava con il suo piedino di fata, un numero 37 da ballerina più che da ala sinistra col baffo da merlo maschio. Sfidando le leggi della gravità e della logica – ma che vuole fare gol da là? – inventando una geometria sghemba e irresistibile, Palanca sapeva cogliere un’opportunità in ogni refolo, una possibilità in ogni spiffero. Il vento gli era amico. I gol su calcio d’angolo divennero la sua specialità.  LEGGI TUTTO