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    Salernitana-Napoli, dialogo arbitro-Var: “Cosa protestano?”. Il parere di Rocchi

    Torna a far discutere il gol di Raspadori contro la Salernitana. L’attaccante del Napoli, nello scorso turno di campionato, aveva realizzato il gol del vantaggio per i partenopei concludendo un’azione in cui Olivera precedentemente aveva toccato il pallone trovandosi in posizione di fuorigioco. L’episodio è stato analizzato in occasione di Open VAR, dove è stato svelato il dialogo tra arbitro e sala Var. Inizialmente l’assistente non ha segnalato la posizione irregolare, e dopo il gol ha subito esclamato: “Per me è buono”. Dopo aver convalidato la rete, l’arbitro Rapuano è entrato in contatto con gli addetti ai controlli. “Per cosa protestano?” è stata la domanda dei collaboratori, che hanno poi ribadito al direttore di gara: “Allora, c’è chiaramente una nuova APP (attacking possession phase) dopo e il gol è regolare”.
    Salernitana-Napoli, la spiegazione di Rocchi
    La Salernitana, dopo il tocco in fuorigioco di Olivera, ha infatti riconquistato il pallone giocandolo con Bradaric e Legowski. L’episodio è stato anche commentato da Gianluca Rocchi, che ha dichiarato: “Il guardalinee commette un errore di valutazione perchè in quel momento probabilmente è deconcentrato nella posizione. Perde un po’ l’allineamento, valuta male la decisione anche perchè ormai si è molto abili nell’aspettare la segnalazione. In questo caso è semplicemente un errore, si vede bene il suo atteggiamento. Si gira cercando il pallone e quando si gira di nuovo perde il momento”. LEGGI TUTTO

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    Bet, la prima guardia del corpo del “Piscinin” Baresi

    Difensore roccioso, non superava quasi mai la metà campo, al punto di non aver segnato neppure un gol in Serie A. Da scout segnalò Koulibaly al Milan

    Con la sua posa statuaria e l’esperienza dei trent’anni, Aldo Bet fu il primo bodyguard di Franco Baresi, la sua prima chioccia. Accadeva alla fine degli anni 70, quando Baresi – non a caso soprannominato Piscinin – formava proprio con Bet la coppia libero-stopper, oggi si direbbe di centrali difensivi. Nonostante la giovanissima età – era appena diciottenne – il futuro libero della nazionale poteva perciò permettersi di abbandonare la propria area di rigore e avanzare a centrocampo, tanto c’era Bet a proteggerlo. LEGGI TUTTO

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    Napoli, le urla di ADL e cosa ha detto a Garcia. Tudor in pole: i nomi in lista

    Ora basta. Il diluvio si è scatenato sullo stadio Maradona e Kovalenko ha messo i panni di Zeus, il Dio greco che scaglia fulmini all’indirizzo di Rudi Garcia: al 91’ l’ucraino è tornato a fare gol in Serie A dopo due anni e, di fatto, ha segnato pure la fine della tormentata esperienza del coach francese sulla panchina della squadra campione d’Italia. Tormentata e turbolenta, mai come ieri, con il presidente De Laurentiis precipitatosi negli spogliatoi al termine di un primo tempo piovoso e obbrobrioso, conclusosi con uno scialbo 0-0 al cospetto della formazione penultima in classifica e capace di segnare solo 3 gol in 11 partite.

    De Laurentiis, urla contro Garcia

    “Basta” ha detto il patron con un diavolo per capello e le urla che mai così forti si erano sentite all’indirizzo di Garcia nell’ultimo mese, quello trascorso quotidianamente al fianco del coach che avrebbe esonerato dopo la sconfitta casalinga contro la Fiorentina, se solo Antonio Conte gli avesse detto sì. Lo 0-1 di ieri contro la formazione di Andreazzoli, un allenatore che la scorsa estate avrebbe potuto e (voluto) raccogliere l’eredità di Spalletti, è stato il classico punto di non ritorno. Squadra azzurra in pieno caos tattico, con un inedito 4-2-3-1 e con Zielinski e Kvaratskhelia lasciati incredibilmente in panchina. Davvero troppo per la pazienza dei 50mila spettatori al Maradona che hanno apprezzato le geometrie dell’Empoli e hanno liberato i soliti fischi quando l’arbitro Prontera ha mandato le squadre negli spogliatoi per l’intervallo. LEGGI TUTTO