consigliato per te

  • in

    Milik, da cosa dipende il futuro alla Juve. Idea Giuntoli e la soluzione di Motta

    Al tempo stesso, pur essendo come detto uno dei giocatori in uscita, la sua sostituzione con un altro attaccante non è mai stata una priorità della Juve, impegnata a ribaltare la formazione tipo, a cercare più alternative valide in ruoli scoperti (gli esterni d’attacco) e a portare a termine complicate cessioni di giocatori fuori dal progetto. Un progetto in cui Milik era sicuramente ai margini, in uscita come si è detto, ma non escluso a priori. Così, con operazioni molto più importanti – per i conti e per il campo – da chiudere sia in entrata che in uscita, quella di cambiare vice Vlahovic è stata accantonata, visto che un vice Vlahovic c’era e, al netto di un’annata sottotono, si trattava comunque di un giocatore di livello. A quel livello, però, Milik ora deve tornare. Recuperando dall’infortunio in primis, convincendo Motta sia in allenamento che in partita in secundis. Altrimenti quell’operazione accantonata nelle scorse settimane potrebbe rivelarsi soltanto rimandata al mercato di gennaio, quando la Juve verosimilmente non avrà esigenze immediate. E quando Motta, dopo aver sperimentato le soluzioni interne – da Nico Gonzalez a Yildiz fino a Weah – potrebbe anche avere scoperto di non avere bisogno di sostituire Milik con un altro centravanti. LEGGI TUTTO

  • in

    L’ex Juve: “Pavlovic è un mix tra Chiellini e Stam”

    MILANO – Zoran Mirkovic, ex difensore di Juventus e Atalanta e oggi stimato tecnico, è l’allenatore che ha puntato per primo su Strahinja Pavlovic ai tempi del Partizan Belgrado: «Se non l’avessi lanciato io nell’arena, ci avrebbe pensato qualcun altro (ride, n.d.r.). Immediatamente avevo notato come fosse un ragazzo serio, con voglia di lavorare e migliorare. Ha sempre avuto molta qualità, oltre ad essere strutturato fisicamente. Negli anni è diventato sempre più forte, ha già vissuto più esperienze. E adesso eccolo a Milano».
    È stato difficile dargli fiducia visto che aveva solo 18 anni? «Era già un ragazzo in gamba, senza alcuna paura. Pensi che la sua seconda partita fu contro la Stella Rossa. Era giovane, ma tutto sommato lo è ancora. Adesso, appena prenderà le misure del calcio italiano, si farà ancora più valere. Sono sicuro che potrà solo migliorare. Parte da una base importante, è forte, veloce, vuole diventare più forte e ha sempre avuto, sin da quando è stato promosso dalla Primavera, una voglia incredibile di vincere». È già un idolo dei tifosi del Milan, solo lui è stato applaudito dopo il 2-2 contro la Lazio. «Per Pavlovic arrivare in rossonero è un grande passo per la sua carriera, dato che il Milan è tra le migliori squadre del mondo. Ma anche i rossoneri hanno fatto un grande affare con lui. Le potenzialità del giocatore sono davvero alte, potrà diventare nei prossimi anni uno dei difensori più forti del mondo. Certo, prima dovrà adattarsi alla Serie A, che è diversa dal calcio austriaco. Ma con un po’ di pazienza raggiungerà livelli massimi». Con lui si sono sprecati i paragoni. A chi lo accosterebbe? «Lui è un mancino, per questo mi verrebbe da dire Chiellini. Ha però qualcosa pure di Stam e di Vidic. È un mix di gente forte, ecco». Si aspettava che Pavlovic partisse subito da titolare nel Milan? «Sinceramente sì. Conosco il suo carattere e la sua mentalità, non avevo dubbi». Come compagno di reparto, meglio un difensore veloce di gamba come Tomori o uno che mantiene maggiormente la posizione come Thiaw o Gabbia? «Qui si può aprire una bella discussione. Credo che l’importante sia creare una coppia di centrali che si capisca al volo. Abbiamo parlato di Chiellini, ecco, pensi a quanto era forte con Bonucci. Pavlovic dovrà avere la stessa testa e gli stessi obiettivi del suo compagno di squadra». Parliamo delle sue ex squadre. La Juventus è la prima rivale dell’Inter per conquistare lo scudetto? Come vede l’Atalanta? «La scorsa stagione in casa bianconera è stata turbolenta, non buona. Adesso è cambiato l’allenatore e sono arrivati tanti nuovi giocatori. Si vede che le cose sono diverse. La difesa è molto dura, ma c’è ancora qualche problema in fase realizzativa. La squadra migliorerà, sicuramente. La Juve e il Milan potranno contendere il titolo all’Inter, che però resta la favorita visto che è rimasta la stessa squadra che ha vinto il torneo pochi mesi fa. Sarà un campionato interessante. L’Atalanta è partita male, ma potrà arrivare comunque in una buona posizione». Come vede le italiane in Champions? «Il nuovo format è interessante e particolare, dobbiamo scoprire cosa succederà. Credo però che le squadre italiane possano fare bene. Non siamo ancora ai livelli degli anni ’90, ma stagione dopo stagione la qualità generale della A si sta alzando».
    Morata e Abraham, le ambizioni Milan alla prova dei nove LEGGI TUTTO

  • in

    Palladino: “Sosta provvidenziale, bravi a riaprirla”. Nesta: “Tanto rammarico”

    Le dichiarazioni di Nesta
    Il tecnico del Monza non nasconde un discreto rammarico, per quelli che sono tre punti gettati via all’ultimo secondo: “Eravamo 2-0, nel secondo tempo però abbiamo rinunciato a giocare. Avevamo fatto 3-4 azioni interessanti, nella ripresa abbiamo dato palla a loro: non puoi fare 45 minuti in area e sperare di farcela, non puoi correre dietro agli avversari tutto il tempo. Serviva un secondo tempo diverso”.
    Per l’allenatore ai suoi ragazzi è mancato il coraggio per chiudere la partita: “Non so da cosa è dipeso, ma dobbiamo avere più coraggio nel tener palla e proporre, farlo per più tempo. Qualche minuto in area ci stai alla grande, ma cinquanta…”.
    A brillare è stato, ancora una volta, Daniel Maldini: “Lo conosco da quando era piccolo. Neanche lui sa il potenziale che ha, ha colpi impressionanti, deve migliorare nella gestione della partita. Se trova la chiave non ha limiti”.
    Nesta non fa drammi, ma c’è ancora qualcosa da registrare: “Due aspetti: il primo è che abbiamo preso gol su due calci piazzati e secondo, ribatto, che dobbiamo tener meglio la palla. Però i miei ragazzi sono super, ci tengono e se vanno in difficoltà sta a me proporre cose che li tirino fuori dai guai”. Sui calci piazzati: “Nelle ultime partite li avevamo difesi molto bene. Oggi ci mancava poco. Ci vuole attenzione, saper sporcare qualche corsa quando partono da dietro”.
    Dai viola è arrivato Bianco, vecchia conoscenza del mister: “Lo conosco benissimo, ho avuto la fortuna di averlo a Reggio l’anno scorso: è sveglio e sono molto contento di aver avuto l’opportunità di riportarlo con me”.
    Le dichiarazioni di Palladino
    Finale agrodolce per la Fiorentina di Palladino, che ha sfiorato il ribaltone dopo lo svantaggio iniziale. L’analisi del tecnico, però, è amara: “Il bicchiere mezzo vuoto è il timore dopo il primo gol, perchè nei primi venti minuti la squadra era partita bene. In questo dobbiamo lavorare. Siamo stati poi bravi a riaprirla, poi nel secondo tempo abbiamo avuto il comando della gara e peccato che abbiamo pareggiato solo alla fine. Ma mi è piaciuto l’atteggiamento, anche di chi era arrivato solo da pochi giorni”.
    Sul calciomercato appena concluso: “Sono contento del mercato, la pausa arriva nel momento giusto. Sono arrivati undici giocatori nuovi e c’è bisogno di inserirli e metterli in condizione di giocare. Ci vuole un po’ di pazienza, da martedì inizieremo a lavorare su tutto e inizierà il percorso di crescita. Penso che dalla prossima gara vedremo una Fiorentina in grado di comandare il gioco e regalare soddisfazione ai tifosi”. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, una Primavera da impazzire: Udinese schiantata con sei gol!

    Udinese-Juve Primavera, il racconto del match

    CLICCA QUI PER RIVIVERE LA DIRETTA

    94′ – SESTO GOL DELLA JUVENTUS!La squadra di Magnanelli muove bene il pallone sulla trequarti e Ventre chiude il set. L’arbitro poi fischia la fine.

    90′ – Concessi 4 minuti di recupero.

    87′ – Conclusione dalla distanza di Pejicic che esce di poco alla destra di Zelezny.

    82′ – La Juventus si diverte, l’Udinese conta i minuti verso il triplice fischio.

    76′ – Magnanelli concede minuti anche a Finocchiaro e Keutgen.

    72′ – POKERISSIMO JUVENTUS!Di Biase scippa il pallone alla difesa friulana, salta Kristancig e partecipa alla festa.

    68′ – Doppio cambio nell’Udinese: fuori Del Pino Bonin Cella e Dal Vi. 

    65′ – POKER DELLA JUVENTUS!Scienza, dopo una bella azione al volo e in verticale, controlla perfettamente il pallone con il petto e fa partire una girata di sinistro, imprendibile per il portiere avversario.

    62′ – Cambi nella Juve: entrano Di Biase e Scienza per Vacca e Pugno (claudicante dopo il gol).

    60′ – LA JUVE CALA IL TRIS!Florea stoppa un pallone aereo con eleganza e lancia Pugno verso la porta avversaria, l’attaccante poi è freddo e cala il tris.

    58′- Sostituzione nella Juve: esce Pagnucco enta Ventre. Due cambi anche nell’Udinese: entrano Conti e Di Leva per Demiroski e De Crescenzo.

    55′ – Bella discesa di Nisci che trova Vacca in area, ma l’attaccante viene fermato in area sul più bello.

    50′ – Partono bene i friulani, che alzano il pressing e costringo la Juve all’errore.

    46′ – L’Udinese muove il primo pallone della ripresa.

    46′ – Cambio nell’Udinese: Danciutiu prende il posto di Barbaro.

    45’+3′ – L’arbitro fischia due volte: il primo tempo termina con la Juventus in vantaggio per 2-1.

    45′ – Concessi tre minuti di recupero.

    36′ – Dopo una prima mezz’ora con ritmi alti e tanti ribaltamenti di fronte, si appiattisce un po’ il match.

    28′ – GOL DELLA JUVENTUS!Florea chiama il triangolo a Vacca, che glielo concede con un bel filtrante, e con un sinistro a incrociare riporta in vantaggio la squadra di Magnanelli.

    23′ – Risponde anche la Juve con un tiro dal limite di Florea, troppo lento e impreciso.

    22′ – Lazzaro spinge sulla destra e pesca Pejicic, bravo a girare al volo. Il suo tiro esce fuori di poco.

    18′ – GOL DELLA JUVENTUS!Lazzaro sbaglia un retropassaggio e regala un assist a Pugno, che si impossessa del pallone, dribbla il portiere e segna il gol del pareggio.

    11′ – GOL DELL’UDINESE!Bonin brucia Martinez, che non riesce a coprire una palla semplice, si invola verso la porta a di sinistro fa centro.

    8′- OCCASIONE JUVENTUS!Lancio dalla retroguardia, Pugno di testa salta il portiere e poi calcia da posizione defilata sfiorando il palo.

    7′ – Cross velenoso di Marello, ci mette una pezza Martinez.

    4′ – La squadra di Magnanelli tiene il possesso del pallone, i friulani si coprono per poi partire in contropiede.

    1′ – Dopo qualche minuto di ritardo per un problema alla rete di una porta, la Juve gioca il primo pallone del match. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Udinese-Como ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    L’Udinese riceve il Como nel terzo turno del campionato di Serie A. La formazione friulana è a quota 4 punti in classifica dopo aver pareggiato 1-1 sul campo del Bologna all’esordio e poi battuto in casa la Lazio con il risultato di 2-1. Il Como, invece, è nella parta bassa della graduatoria con un solo punto all’attivo, dopo la sconfitta al debutto in casa della Juve e l’1-1 di Cagliari nel secondo turno.
    Segui Udinese-Como LIVE sul nostro sito
    Dove vedere Udinese-Como: diretta tv e streaming
    La partita tra Udinese e Como è in programma alle ore 20.45 al Bluenergy Stadium di Udine e sarà visibile in diretta in esclusiva su Dazn. 
    Udinese-Como: probabili formazioni
    UDINESE (3-4-2-1): Okoye; Kabasele, Bijol, Giannetti; Ehizibue, Karlstrom, Payero, Zemura; Thauvin, Brenner; Lucca. Allenatore: Runjaic. A disposizione: Padelli, Sava, Abankwah, Guessand, Kristensen, Ebosse, Palma, Ekkelenkamp, Quina, Lovric, Zarraga, Davis, Bravo.
    COMO (4-4-2): Reina; Iovine, Goldaniga, Dossena, Moreno; Strefezza, Perrone, Mazzitelli, Da Cunha; Cutrone, Belotti. Allenatore: Fabregas. A disposizione: Audero, Vigorito, Kempf, Sala, Van Der Brempt, Barba, Fadera, Sergi Roberto, Engelhardt, Braunoder, Paz, Gabrielloni, Jasim, Cerri.
    ARBITRO: Prontera. ASSISTENTI: Baccini-Rossi. QUARTO UOMO: Giua. VAR: Pairetto. AVAR: Chiffi. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Fiorentina-Monza ore 18:30 dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Segui Fiorentina-Monza LIVE sul nostro sito
    Dove vedere Fiorentina-Monza: diretta tv e streaming
    La partita tra Fiorentina e Monza è in programma alle ore 18.30 a Firenze e sarà visibile in diretta tv in esclusiva su Dazn. 
    Fiorentina-Monza: probabili formazioni
    FIORENTINA (3-4-2-1): Terracciano; Quarta, Pongracic, Ranieri; Dodo, Mandragora, Richardson, Biraghi; Colpani, Sottil; Kean. Allenatore: Palladino. A disposizione: De Gea, Martinelli, Kayode, Comuzzo, Parisi, Adli, Bove, Cataldi, Gosens, Ikoné, Beltran, Kouamé, Barak, Brekalo. 
    MONZA (3-4-2-1): Pizzignacco; Izzo, Marì, Carboni; Birindelli, Pessina, Bondo, Kyriakopoulos; Caprari, Maldini; Djuric. Allenatore: Nesta. A disposizione: Turati, Mazza, Caldirola, D’Ambrosio, Gagliardini, Sensi, Valoti, Bianco, Forson, Vignato, Petagna. 
    ARBITRO: Colombo. ASSISTENTI: Berti-Mokhtar. QUARTO UOMO: Zufferli. VAR: Gariglio. AVAR: Di Bello. 
    Fiorentina-Monza, scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Genoa-Verona ore 18:30 dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Genoa e Verona attese al Ferraris nell’incontro valido per la 3ª giornata di Serie A. Gli uomini di Gilardino si presentano all’appuntamento con 4 punti in classifica, frutto del pareggio all’esordio contro l’Inter (2-2) e del successo in trasferta contro il Monza (1-0). Dall’altra parte del campo, i Grifoni troveranno il Verona di Zanetti, che dopo avere mandato al tappeto il Napoli alla 1ª giornata con il finale di 3-0, ha perso con lo stesso risultato contro la Juve di Motta – che alle 20.45 affronterà la Roma di De Rossi – . La prossima giornata, il Genoa ospiterà Dybala e compagni, mentre gli Scaligeri scenderanno sul campo dell’Olimpico contro la Lazio. 
    Gioca a FANTACUP! Parte il nuovo Fantacalcio® di Tuttosport, scopri come funziona e iscriviti subito
    Dove vedere Genoa-Verona: streaming e diretta tv
    L’incontro tra le formazioni di Gilardino e Zanetti è in programma domenica 1 settembre alle ore 18.30 presso il Luigi Ferraris di Genova. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulle piattaforme Dazn e Now e in pay tv sui canali Sky Sport Uno (201) e Sky Sport (252). 
    Segui la diretta di Genoa-Verona su Tuttosport.com
    Genoa-Verona: le probabili formazioni
    GENOA (3-5-2): Gollini; Vogliacco, De Winter, Vasquez; Sabelli, Frendrup, Badelj, Messias, Martin; Vitinha, Pinamonti. Allenatore: Gilardino.
    A disposizione: Leali, Sommariva, Marcandalli, Thorsby, Bohinen, Malinovskyi, Honest, Accornero, Ekhator, Ekuban.
    Indisponibili: Bani, Matturro, Miretti, Norton-Cuffy, Ankeye.
    Squalificati: nessuno.
    VERONA (4-2-3-1): Montipò; Frese, Dawidowicz, Coppola, Tchatchoua; Belahyane, Duda; Lazovic, Kastanos, Livramento, Tengstedt. Allenatore: Zanetti.
    A disposizione: Berardi, Perilli, Ceccherini, Magnani, Okou, Dani Silva, Suslov, Corradi, Ghilardi, Tavsan, Mitrovic, Harroui, Alidou, Sarr, Mosquera, Cisse.
    Indisponibili: Cruz, Serdar.
    Squalificati: nessuno.
    Arbitro: Ayroldi (Molfetta). Assistenti: Gialllatini-Fontemurato. Quarto Ufficiale: Di Marco. Var: Serra. Ass.Var: Mazzoleni. LEGGI TUTTO

  • in

    “Vanoli entusiasma. Rimpianto Bellanova, da Ilic serve il salto di qualità”

    Serino Rampanti, il risultato di Venezia-Toro permette ai granata di iniziare l’annata con 7 punti. Si aspettava un avvio del genere?
    «Devo dire che è un grande inizio, sì. Quando si vince, poi, va sempre tutto bene, soprattutto per gli allenatori. Fanno riflettere, però, la tante occasioni da gol avute dal Venezia. Sicuramente c’è qualcosa da registrare, ma lo spirito è già quello giusto: il Toro mi piace molto, sono curioso di osservarlo nel tempo».
    Cosa in particolare l’ha colpita nelle prime uscite di questa stagione?
    «Mi entusiasma il modo in cui Vanoli sta riuscendo a trasmettere le proprie idee. E poi alcuni singoli stanno emergendo con forza: penso ad un giocatore come Ilic, che finalmente sta facendo vedere ciò che vale. Anche Coco ha avuto un impatto straordinario in Serie A e pure Adams mi sembra un rinforzo indovinato, un giocatore funzionale per l’attacco. Il livello davanti si è sicuramente alzato». Quali sono invece i margini di miglioramento ancora inesplorati?
    «Quando gli avversari hanno così tante occasioni da gol, significa che c’è qualcosa che non va dietro. Al momento l’unico elemento realmente affidabile mi sembra Coco, gli altri non li vedo potenzialmente sul pezzo per tutta la stagione. Staremo a vedere anche come si integreranno i nuovi Maripan e Walukiewicz, dovranno necessariamente aiutare un reparto finora in evidente difficoltà, nonostante i risultati. Quando il Venezia, che oggi è una seria candidata alla retrocessione, calcia così tanto in porta vuol dire che i problemi sono solo mascherati dalle vittorie: le parate di Milinkovic-Savic, non solo al Penzo, finora sono state determinanti».
    Il mercato è finito. Il Toro di oggi è più o meno forte dello scorso anno?
    «Non saprei dare un giudizio così netto. Io penso che ci sia stato un infoltimento della rosa, in generale credo che Vagnati e Vanoli abbiano operato in piena sintonia: questo è già un segnale positivo, nonostante le partenze siano state importanti. E poi mi piace tanto l’allenatore: trovo che lui possa fare la differenza più di qualsiasi innesto».Spieghi meglio il concetto.
    «Penso che il Toro abbia davvero trovato un allenatore ideale per costruire un nuovo ciclo. Intanto mi è piaciuto il modo in cui è intervenuto sulla vicenda Bellanova: significa che è un uomo sincero e onesto, che non si fa calpestare da nessuno e che non fa tanti giri di parole. E poi tatticamente la squadra ha già un’identità riconoscibile e precisa. Mi piace il modo in cui lavorano le mezzali e poi il gioco mi sembra molto più elaborato: non vedo più soltanto un’aggressione feroce sulle seconde palle, ma delle idee più coraggiose in fase di possesso».
    Oltre a Buongiorno, il Toro ha perso anche un pezzo pregiato come Bellanova sul mercato. Quanto il valore del gruppo?
    «Sicuramente cambia. Trovare un giocatore che crossi come Bellanova non è semplice: parliamo di un ragazzo che è in nazionale e che l’anno scorso, al suo primo anno a Torino, ha fatto benissimo. Parlano per lui anche gli assist che ha collezionato. Per il Toro è una partenza difficile da digerire: vedremo Pedersen all’opera, solo il tempo ci darà una reale idea del suo potenziale». Che idea si è fatto invece della contestazione, scatenatasi proprio dopo la partenza di Bellanova?
    «Mi pare un normale comportamento da parte di qualsiasi tifoso di fronte alla volontà societaria di dare via ogni anno i giocatori più bravi, quelli che ti potrebbero permettere di crescere di stagione in stagione. Mi sembra una reale lettura della politica dirigenziale: ti accontenti di stare sempre lì, di galleggiare, di non fare mai il salto di qualità. Il tifoso vuole qualcosa in più, ma non solo a Torino: è così ovunque».
    Da quale giocatore della rosa si aspetta il definitivo salto di qualità?
    «Sicuramente da Ilic: è il giocatore più forte in mezzo al campo, non penso ci siano dubbi da questo punto di vista. Mi piace tanto perché sa fare tutto: ha gol, assist, inserimenti, lettura del gioco e anche un passo notevole. Sta facendo vedere che i soldi spesi per lui avevano un senso, ora deve continuare così. Il Toro ha ritrovato un elemento fondamentale». LEGGI TUTTO