FINALE Roma-Slavia Praga 2-0: Bove-Lukaku gol, giallorossi in testa da soli
Roma – Slavia Praga: diretta live Europa League Calcio 26/10/2023 | La Gazzetta dello Sport LEGGI TUTTO
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ha scritto per te Romano Capasso
Roma – Slavia Praga: diretta live Europa League Calcio 26/10/2023 | La Gazzetta dello Sport LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Da difensore a difensore, dal bianconero della Next Gen a quello della prima squadra della Juventus. Alessandro Citi sta crescendo esponenzialmente nell’U23 di Massimo Brambilla, provando a “rubare” i trucchi del mestiere a chi oggi alza il muro davanti la porta della squadra di Massimiliano Allegri, ovvero Federico Gatti.
Juve, Citi e la dedica di Gatti
Sui propri canali ufficiali, la Juventus Next Gen ha postato una foto di Citi proprio accanto a Gatti, con la scritta “Esempi da seguire. Gattone regala la sua maglia ad Ale Citi”. I due hanno posato insieme per lo scatto, con il difensore della prima squadra che ha regalato al giovane bianconero una sua maglia con tanto di dedica: “Ad Ale, con tanto affetto, continua sempre su questa strada”. Citi proverà sicuramente a seguire il consiglio e l’esempio di Gatti, con il roccioso classe 1998 fresco di rinnovo con la Juventus: proprio ieri ha prolungato il suo idillio col club bianconero, svelando anche numerosi retroscena in una diretta su Twitch. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
Fiorentina – FK Cukaricki: diretta live Conference League Calcio 26/10/2023 | La Gazzetta dello Sport LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Allenamento con osservatore speciale. Il Frosinone ha tutta l’intenzione di rialzarsi dopo il ko al Dall’Ara contro il Bologna, e sta preparando la sfida di domenica contro il Cagliari. Nell’allenamento odierno, però, c’è stato un ospite d’eccezione: il commissario tecnico dell’Italia, Luciano Spalletti. Il ct azzurro ha proseguito il tour nei centri sportivi dei club di Serie A: una visita che ha assunto particolare rilevanza vista la situazione legata a Matias Soulé.
Spalletti e il caso Soulé
Il fantasista, di proprietà della Juventus, potrebbe optare sia per la nazionale argentina che per quella italiana. Argomento sul quale, nelle scorse ore, si era espresso anche il tecnico gialloblù Eusebio Di Francesco. A margine della visita, nella quale si è intrattenuto oltre che con il tecnico dei ciociari anche con il direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi, si è così esposto sulla questione: “Soulé ci interessa, sta facendo molto bene ed è giusto dare un’occasione ai quei giovani che spingono dal basso”. La visita al centro sportivo del Frosinone, nella quale dunque è stata sondata la situazione relativa a Soulé, fa seguito a quelle già avute alla Continassa per la Juventus, a Zingonia per l’Atalanta e al Filadelfia per il Torino. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Clamoroso, Douglas Costa torna alla Juve! Beh, no a essere precisi è: clamoroso, Douglas Costa vorrebbe tornare alla Juve. Vi ricordate di lui? Talento micidiale e altrettanta micidiale discontinuità oltre a una sinistra tendenza a infortunarsi. Però gol che hanno fatto la storia come quello contro la Lokomotiv Mosca. Dov’è finito Douglas Costa? A Los Angeles, nei Galaxy. Dove ha continuato a stupire con i suoi numeri e saltare partite per guai assortiti. Finora in questa stagione 15 partite da titolare e 13 saltate per infortunio, in compenso però ha segnato 4 gol e fornito 7 sassist.
Insomma, il solito Douglas. Il suo contratto sta per scadere e lui ha dichiarato che tornerebbe di corsa (e lui sa andare molto veloce) alla Juventus, la squadra per la quale fa il tifo. Ma ci sarebbe spazio per Douglas Costa nella nuova Juventus? Onestamente molto poco. Anche se a parametro zero sarebbe piuttosto difficile che uno con quella tabella infortuni venga arruolato da Giuntoli, nonostante qualche tifoso, innamorato della sua fantasia, continui a sognare. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
Tensione nel pomeriggio a Roma dove un gruppo di tifosi dello Slavia Praga, avversario della squadra di Mourinho in Europa League, ha lanciato bottiglie e petardi provocando la reazione della paolizia. Tre agenti sono rimasti feriti e gli ultrà cechi sono stati arrestati. Le forze dell’ordine già prima delle 18 hanno poi scortato i supporter dello Slavia all’Olimpico in vista del match programmato alle 21. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Le cravatte Marinella sono un pezzo di Italia che viaggia al collo dei personaggi più potenti e famosi del mondo. Un marchio reso leggendario per la fama dei suoi estimatori e che resta fedelissimo all’approccio artigianale, pur aprendo altri negozi oltre a quello, celeberrimo, di Napoli. Oggi ne apre uno a Torino in via Roma. E che un marchio di così profonda napoletanità sbarchi a Torino è molto meno strano di quanto si pensi, perché Marinella conosce bene la città e la città, almeno una parte, ama le sue cravatte da moltissimo tempo.
Maurizio Marinella, che rappresenta la quarta generazione alla guida dell’impresa di famiglia, per esempio ha ricordi che vanno indietro nel tempo. «Sì, per me Torino rappresenta sempre un’emozione particolare. Tanti ricordi mi legano alla città, ma se penso ai miei vent’anni e ai miei primi viaggi a Torino per far scegliere le cravatte di lana a un personaggio molto importante…»
Indoviniamo: si trattava dell’Avvocato? «Esatto. Mio padre era un po’ anziano e aveva iniziato a mandare me. Mi ricordo la prima volta al quinto piano di Corso Marconi. Quell’ufficio enorme, nel quale erano necessari svariati passi per arrivare alla scrivania. Passi trepidanti, ovviamente. E poi l’Avvocato, affabile, che mi chiama “Marinella”, ma mi da del tu, dicendomi: “Siediti Marinella, parliamo un po’ di Napoli. Una città che adoro. D’altronde ho sposato una Caracciolo… e tengo la mia barca al Circolo Italia, per cui scendo spesso”. E così, con quell’approccio, aveva sciolto la tensione. Mi ricordo anche il caffè, servito in tazzine con la scritta Fiat che mi colpirono».
E che cravatte sceglieva? «Il suo gusto era davvero particolare così come il modo di portarle. Teneva la paletta larga piuttosto corta e il codino più lungo: una stranezza, ma aveva uno stile così affascinante che poteva permettersi tutto e, ancora oggi, le riviste del nostre settore parlano di lui. Mi ricordo la prima volta che lo vidi: aveva un gessato… molto gessato, praticamente una maglia della Juve, ma su di lui non stonava, anzi. Così come le sue camice botton down, ma senza allacciare il bottone del colletto: una sua invenzione. Preferiva le cravatte di lana e sceglieva spesso colori spiritosi, era più friccicariello del fratello Umberto, che spesso era con lui quando andavo a Torino. Umberto amava i vestiti più classici e, anche nelle cravatte, rimaneva sobrio».
La famiglia continua la tradizione? «Lo scatenato Lapo spesso è da noi e anche suo papà Alain Elkann».
Torino, quindi, per lei è sinonimo Agnelli. «Non solo. A Torino ci sono molti nostri clienti importanti, anche politici e ministri. Torino con il suo stile sobrio e classico è molto in linea con noi. C’è anche un gruppo di clienti fedelissimi ancora affezionato alle cravatte Regimental. Quindi non solo Agnelli. Anzi, abbiamo perfino fatto le cravatte ufficiali del Toro per qualche anno».
Addirittura! Che classe i granata con le cravatte ufficiali di Marinella. «Le aveva volute Moggi quando era dirigente del Torino. Moggi è sempre stato un nostro affezionatissimo cliente. A volte era devastante, perché arrivava e comprava delle quantità industriali per regalarle ai procuratori, giornalisti e protagonisti del mondo del calcio. Come d’altronde faceva Berlusconi».
Cairo prosegue la tradizione granata da Marinella? «Quando il Torino gioca a Napoli qualche volta è passato. Ma tra i nostri clienti c’è anche Zaccarelli e Zapatone, come lo chiamiamo noi, che ci conosce da quando era al Napoli. Sì, a Torino abbiamo davvero molti amici». LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
SK Puntigamer Sturm Graz – Atalanta: diretta live Europa League Calcio 26/10/2023 | La Gazzetta dello Sport LEGGI TUTTO
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