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    Pagelle Toro: Vanja, altra prova super. Adams, bel rompiscatole!

    Vojvoda 7 Serviranno conferme, ma anche il kosovaro pare abbia la ferma intenzione di schiudersi, dopo due stagioni deludenti. Interpreta la gara con un’attenzione che non si ricordava dall’alba della sua avventura in granata. Dembelé (33’ st) 6.5 Mezzo voto in più per la naturalezza con la quale si sposta dal reparto centrale della difesa alla corsia esterna.
    Coco 8 Già autorevole prima del gol, esalta i mille tifosi presenti al Penzo con l’incornata vincente: tra le più belle sorprese non soltanto del Torino, ma dell’intera Serie A. Di certo ha granitica fiducia nei propri mezzi: sceglie l’anticipo, correndo qualche rischio, anche nella propria area. Nella quale risulta sempre vincente.
    Masina 7.5 Nel recupero del primo tempo compie un intervento decisivo stoppando l’inserimento in area di Oristanio. Punto più alto di una attenta prestazione difensiva. Quando si spinge in avanti, pizzica di testa un pallone calciato su angolo da Ilic, fornendo l’assist del gol a Coco.
    Lazaro 6.5 Altro elemento fin qui trasformato dalla cura Vanoli. Può dare di più in proiezione offensiva, ma come tutto il Toro ha preso la strada giusta. Walukiewicz (46’ st) ng
    Ricci 7 Festeggia la convocazione in Nazionale con una prestazione intensa. Non facile, considerate le temperature sahariane del Penzo. Sanabria (17’ st) 6 Consente ai granata un aggiustamento tattico che mette in difficoltà il Venezia.
    Linetty 6.5 Lascia a terra qualche avversario, e qualche volta è lui a rimanere contuso dalla battaglia di centrocampo: si rialza sempre ed è prezioso fino al termine.
    Ilic 6 Rischia di mandare in porta il Venezia con uno sciagurato retropassaggio che lancia in contropiede i veneti in superiorità numerica. E a pochi secondi dalla fine gestisce male una ripartenza. Errori evidenti commessi all’interno di una partita tuttavia nuovamente generosa.
    Sosa 6 Ha corsa pesante perché in evidente ritardo di condizione, però è provvidenziale la chiusura su Oristanio nell’azione avviata dalla leggerezza di Ilic. Pedersen (17’ st) 6 Applicato fin da subito.
    Adams 6.5 Manca della dovuta cattiveria davanti a Joronen, però si allarga, punta la porta, si dispone allo scambio stretto con i compagni: un notevole rompiscatole, per le difese avversarie. Tameze (33’ st) 6 Jolly ancora una volta utile.
    Zapata 6.5 Sbaglia qualche pallone di troppo, però da capitano qual è non si disunisce e sprona se stesso e i compagni. Sale in cielo per raccogliere un cross di Lazaro, ma indirizza fuori.
    All. Vanoli 8 È la sua vittoria: perché ottenuta dove pochi mesi fa festeggiò la promozione, per il primo posto del Torino, per le variazioni tattiche che rompono con il passato. Peccato soltanto per la pausa che rompe il ritmo a una squadra lanciatissima.
    ARBITRO Marcenaro 6.5 Direzione nemmeno troppo semplice, ma più che buona. LEGGI TUTTO

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    Diretta Bologna-Empoli ore 18.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Bologna a caccia della prima vittoria in campionato. La gestione Italiano – chiamato a mantenere la squadra alle altissime quote raggiunte la scorsa stagione da Thiago Motta – ha finora portato 1 punto in classifica, rimediato in casa all’esordio contro l’Udinese (1-1). I rossoblù tornano così al Dall’Ara dopo il ko di Napoli (3-0), per restituire un segnale importante in vista del debutto in Champions (dove affronterà Borussia Dortmund, Shakhtar, Lille, Monaco, Liverpool, Benfica, Sporting e Aston Villa). Dall’altra parte del campo c’è l’Empoli di D’Aversa (l’allenatore squalificato seguirà il match dalla tribuna) reduce dal successo sul campo della Roma (2-1). I toscani si presentano invece da imbattuti al 3º appuntamento del campionato: il match d’esordio contro il Monza terminò in parità (0-0).
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    Dove vedere Bologna-Empoli: streaming e diretta tv
    L’incontro tra le formazioni di Italiano e D’Aversa è in programma sabato 31 agosto alle ore 18.30 presso lo stadio Dall’Ara di Bologna. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma Dazn e in pay tv sul canale Sky Zona Dazn (214).
    Segui la diretta di Bologna-Empoli su Tuttosport.com
    Bologna-Empoli: probabili formazioni
    BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumì, Lykogiannis; Moro, Freuler, Aebischer; Orsolini, Dallinga, Odgaard. Allenatore: Italiano.
    A disposizione: Bagnolini, Ravaglia, Corazza, De Silvestri, Holm, Ilic, Miranda, Fabbian, Pobega, Urbanski, Castro, Iling-Junior, Karlsson.
    Indisponibili: Cambiaghi, El Azzouzi, Erlic, Ferguson, Ndoye.
    Squalificati: nessuno.
    EMPOLI (3-4-1-2): Vasquez; Viti, Ismajli, Marianucci; Pezzella, Maleh, Grassi, Gyasi; Fazzini; Colombo, Solbakken. Allenatore: Sullo (D’Aversa squalificato)
    A disposizione: Brancolini, Seghetti, Goglichidze, Sazanov, Cacace, Shpendi, Ekong, Henderson, Haas, Stojanovic, Popov, Esposito, Pellegri. 
    Indisponibili: Ebuehi, Belardinelli, Zurkowski, Perisan, De Sciglio, Anjorin.
    Squalificati: D’Aversa.
    Arbitro: Marinelli (Tivoli). Assistenti: Vecchi-Rossi. Quarto Ufficiale: Collu. Var: Paterna. Ass.Var: Doveri.
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    Papadopoulos fa impazzire la Juve: da 2-0 a 3-2, la Next Gen passa a Caserta

    Casertana-Juventus Next Gen: rivivi la diretta

    94′ – Finisce qui!La Juve Next Gen guadagna i primi tre punti stagionali in rimonta. 

    90′ -Quattro minuti di recupero.

    89′ – GOL JUVE NEXT GEN!Papadopoulos segna un gol bellissimo con un mancino in diagonale che va a infilarsi nell’angolino basso dalla parte opposta. 

    85′ – Squadre molto stanche in questo finale.

    80′ – Cambio per la Casertana!Dentro Capasso per Galletta.

    79′ – Ottima la chiusura di Macca sul tentativo di tiro di Damian.

    76′ – Cambio per la Juve Next Gen!Dentro Mancini per Da Graca.

    75′ – Ammonito Heinz!Il difensore atterra Macca.

    70′ – Un cambio anche per la Juve Next Gen!Dentro Owusu per Peeters. 

    69′ – Triplo cambio per la Casertana!Dentro Collodel, Matese e Damian, fuori Paglino, Bianchi e Proia.

    68′ –  Proia va al tiro dalla distanza, pallone alto sopra la traversa.

    66′ – Ammonito Macca!Il centrocampista scivola e nello slancio atterra l’avversario.

    64′ – Ancora Gatti pericoloso!Il difensore svetta più alto di tutti di testa, pallone fuori di poco. 

    63′ – Ammonito Comenencia!L’esterno bianconero stende l’avversario. 

    57′ – Cambio per la Casertana!Dentro Salomaa e fuori Iuliano. 

    52′ – Ammonito Gatti!Il difensore frena la ripartenza della Juve. 

    50′ – Sfiora il vantaggio la Juve!Comenencia crossa, Cudrig di testa ma trova la risposta di Zanellati. 

    48′ – Occasione clamorosa per la Casertana!Deli calcia col piattone destro e prende il doppio palo con il pallone ad attraversare tutta la linea senza entrare. 

    46′ – Inizia la ripresa.Doppio cambio per Montero: dentro Macca e Papadopoulos, fuori Anghelé e Palumbo. 

    INTERVALLO

    45+1′ – Termina la prima frazione con il risultato in parità.

    45′ – Un minuto di recupero. 

    43′ – GOL JUVE NEXT GEN!Anghelé non sbaglia dal dischetto. Bellissimo il rigore del numero 10 bianconero. Dopo l’esordio in A di qualche giorno fa, è arrivato anche il primo gol stagionale con la Next Gen. 

    42′ – RIGORE JUVE NEXT GEN!Furbo Anghelé ad anticipare Gatti che gli pesta il piede sinistro. Anche qui l’arbitro non ha dubbi. 

    40′ – Ammonito Iuliano!Intervento pericoloso e in ritardo su Stivanello.

    38′ – Pericolosa la Casertana!Pedro Felipe in difficoltà su Paglino, il suo cross non trova per poco Iuliano. 

    35′ – Ora gestione del pallone per i bianconeri.

    31′ – Occasione Juve Next Gen!Palumbo uno schema per Guerra che di prima trova Anghelé in area, il colpo di testa dell’attaccante è preda di Zanellati. 

    29′ – Pericoloso Deli!La Casertana ci prova ancora, ma il colpo di testa del centrocampista termina alto. 

    27′ – Occasione Casertana!Erroraccio di Pedro Felipe, il brasiliano serve Galletta che va al tiro col destro ma Daffara compie un grande intervento e devia in angolo. 

    21′ – GOL JUVENTUS NEXT GEN!Gran palla di prima di Guerra per lo scatto di Da Graca, l’attaccante poi scarica il mancino sotto la traversa e accorcia le distanze. 

    19′ – GOL CASERTANA!Galletta apre il destro e spiazza Daffara: raddoppio per i padroni di casa.

    18′ – RIGORE CASERTANA!Guerra stende Deli in area, l’arbitro è vicinissimo e fischia senza dubbi. 

    16′ – GOL CASERTANA!Deli mette in porta Paglino che a tu per tu con Daffara non sbaglia e col destro lo supera. 

    12′ – Occasione Casertana!Gatti tocca il pallone con i tacchetti, ma la Juve si salva sulla linea. 

    10′ – I padroni di casa gestiscono il possesso. 

    5′ – Brutto colpo subito da Proia.Il giocatore della Casertana resta fuori dal campo e viene medicato perché perde sangue dal volto. 

    4′ – Subito indicazioni da parte di Montero ai suoi ragazzi. 

    1′ –  Iniziato il match. LEGGI TUTTO

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    Lazio, Baroni: “Rovella fondamentale. Milan da Scudetto? Lo dice Fonseca…”

    FORMELLO (Roma) – “Ricordo bellissimo di una persona straordinaria, di un allenatore veramente speciale. Ero un ragazzo giovane, è sempre stato attento alla crescita dei giovani, una bellissima persona. Inutile spendere parole sulla grandezza dell’allenatore, è una mancanza enorme per tutto il movimento calcistico”. Inizia con il ricordo di Sven Goran Eriksson la conferenza stampa del tecnico della Lazio Marco Baroni, alla vigilia del match di campionato contro il Milan: “Domani abbiamo una partita difficile, incontriamo un avversario che a prescindere dal punto in classifica ha fatto due partite buone. È la squadra che ha tirato più in porta e a detta dell’allenatore deve vincere il campionato, sarà una partita difficile e servirà una gara di altissimo spessore. Ho visto la partita dello scorso anno. Io non credo tanto ai trascorsi, l’importante è la nostra motivazione. Servirà una partita perfetta nell’atteggiamento e nella compattezza, lo richiede l’avversario. La squadra sa di dover centrare questi aspetti. Gli equilibri sono la cosa più importante, non parlo solo della difesa. Dobbiamo rischiare qualcosina in questo momento, abbiamo segnato quattro gol e preso tre pali, siamo la squadra che ha fatto più cross e battuto più angoli di tutti. Sto cercando una produzione offensiva importante perché la squadra lo scorso anno è stata quindicesima per tiri in porta, dobbiamo migliorare questo aspetto. Ci serve concretezza e allo stesso tempo trovare equilibri di squadra, che non significa avere un centrocampista in più ma distanze giuste e su questo stiamo lavorando. Sto vivendo emozioni bellissime, le tengo dentro perché mi accendono il fuoco. Lo stadio sarà stupendo, dobbiamo tenere accese queste emozioni e portarle in campo”.
    Sul ko con l’Udinese e il sorteggio di Europa League
    “Le sconfitte non sono mai salutari, devono far male e a me quella di Udine fa ancora male. Il dolore ti allontana da queste situazioni, dispiace perché la sconfitta sta nell’atteggiamento. In tre tempi su quattro giocati abbiamo subito gol dopo cinque minuti, ci deve far riflettere. Noi dobbiamo partire sparati, è difficile recuperare in campionato. Questo atteggiamento lo abbiamo evidenziato insieme alla squadra. Sui nuovi acquisti Nuno sta molto meglio, non gioca da febbraio scorso ma questo non vuol dire nulla. Quando parlo di rischi me ne devo assumere e deve fare condizione giocando. Vediamo però sta bene, stessa cosa per Castrovilli. I ragazzi stanno crescendo, ci sono i presupposti adesso per inserirli e per fare non tutti i 90 minuti, ma si potrebbe partire o entrare a gara in corso. Il sorteggio di Europa League? È chiaro che da allenatore la penso come Sarri e sarebbe meglio allenare la squadra tutta la settimana, ma il calcio corre verso più partite perché crea intorno al movimento quella spendibilità per i diritti tv. Col cavallo lanciato non si può tirare la briglia, bisogna saltarci su. Abbiamo due olandesi, due francesi, una spagnola ma mi piace vedere le opportunità, è una competizione bellissima dove dovremo fare prestazioni di livello. Basta vedere la partita di ieri della Fiorentina, non ci sono partite facili a livello internazionale. Non si può scegliere, con queste competizioni non si fanno scelte, si gioca. Dobbiamo essere pronti, poi bisognerà vedere come arriveremo a ogni partita, ma questo non vuol dire non dare valore alla competizione. Sono partite che danno spessore a tutta la squadra. Non è stata la produzione offensiva il problema a Udine, a livello di passaggi riusciti siamo tra i primi della classifica. È l’atteggiamento la chiave, c’è stato anche in altre situazioni e in questo momento non dobbiamo e non possiamo partire piano. Questa squadra deve andare forte, a cominciare dall’atteggiamento mentale. Abbiamo preso due gol da falli laterali, c’è del lavoro da metter dentro. Io sono il responsabile e su queste situazioni deve cambiare atteggiamento. La rosa a disposizione può affrontare la doppia competizione? Dobbiamo farlo, è diverso. Il problema numerico lo vedremo, ci saranno tante situazioni e lavoreremo settimana dopo settimana”, aggiunge Baroni.
    Su Gigot, Dia, Castellanos, Tchaouna e Rovella
    “Gigot? Vi chiedo cortesemente di non parlare di mercato. A chiusura di mercato vi darò tutte le risposte che meritate, voglio però concentrarmi solo sulla partita che è molto importante. Dia e Castellanos insieme? Per caratteristiche preferisco fare un passo avanti piuttosto che uno indietro, domani servirà una partita di produzione e servirà avere il pallone. È un’opzione, poi chiaramente ci vogliono equilibri e per far questo servirà il sacrificio di tutti. Taty è un centravanti, è un giocatore che gioca con una ferocia enorme e mi ha sorprendentemente stupito. Sapevo fosse un giocatore forte, ma ha avuto un atteggiamento importante. Ha mobilità e questo mi piace, stessa cosa Dia. Sa venirsi a prendere il pallone anche lui però dovrà dare una mano. Servirà un aiuto in una fase, nell’altra non ho preoccupazioni. Il Milan è una squadra ferita, servirà grande attenzione e molto passerà dalla nostra prestazione. So che prestazione faranno, tutti conosciamo il valore della loro rosa. Tchaouna? È un ragazzo che sta lavorando e sta crescendo, può giocare su entrambe le fasce, forse meglio a destra che a sinistra. Sicuramente scenderà in campo, vedremo come. Rovella? È un giocatore per me importante e fondamentale. Ha fatto molto bene con il Venezia a prescindere dall’episodio del gol, ma per me non conta perché nella prestazione non guardo mai il singolo errore. È un giocatore che stimo e che so quanto potrà dare. La scelta di Vecino è stata tecnica per alcune situazioni anche legate alla fisicità dell’Udinese, che è l’arma che hanno come le palle inattive e bisogna valutare anche queste piccole cose”, afferma ancora Baroni.
    Sulla Lazio
    “Quali segnali positivi si porta dopo la sconfitta di Udine? Ci sono tanti aspetti positivi che arrivano da quella partita, specialmente dalla produzione sugli esterni. Quest’anno ci sono tante squadre che giocheranno 3-4-2-1 e ci servirà tanta produzione esterna, la squadra ha fatto tanti cross e servirà più cattiveria in area di rigore. Ci sono stati segnali positivi, ma anche alcune cose specialmente nell’equilibrio su cui dobbiamo lavorare. Abbiamo giocato con due squadre che si schieravano con la difesa bassissima e abbiamo gestito bene alcune transizioni, ma siamo mancate in alcune cose su cui non possiamo sbagliare. Prendere due gol a inizio tempo come fatto a Udine ti mette in grande difficoltà, la squadra ha creato molto e trovando il gol prima sarebbe venuto fuori un altro risultato. Domani servirà la partita perfetta, la squadra può farla. Sarà una Lazio che correrà meno ma meglio? La squadra da questo punto di vista può cercare più compattezza. La densità non è difensiva, ma l’aggressività è fondamentale e ci stiamo lavorando. A tratti abbiamo fatto cose buone, servirà una partita con pochissimi errori e produttiva. Per subire meno gol a inizio tempo è una questione di atteggiamento, ci sono dei momenti della partita in cui non si può staccare la testa. Se la palla è fuori dal campo non si può staccare la spina, c’è grande consapevolezza. Perché non ho chiesto tempo? È la realtà, io sono un uomo che vorrebbe avere 20 anni ma non li ho. Ho esperienza e tante partite giocate e altrettante in panchina. Tempo di che cosa? Si gioca ogni settimana, non esiste il tempo. Quando c’è lavoro, partecipazione e attenzione a che serve tempo? Poi conosco perfettamente le difficoltà, ma dico che si possono ridurre i tempi quando c’è grande partecipazione e attenzione”, conclude Baroni.
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    Diretta Casertana-Juve Next Gen ore 20,45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Montero presenta Casertana-Juve
    Queste le dichiarazioni di Montero: “I ragazzi stanno bene, stanno lavorando molto duro in queste settimane e quindi siamo fiduciosi: è un momento particolare perché il mercato è ancora aperto, dopo la fine di questo periodo ci sarà più stabilità. Siamo fiduciosi verso la partita con la Casertana, che come tutte le squadre di Serie C è di ottimo livello, anche se è giovane. Puntiamo a ripetere quanto fatto bene nelle amichevoli e nel risultato, perché vedo molte cose positive: per esempio come i ragazzi affrontano il lavoro. Vogliamo essere protagonisti delle partite e questo è un punto di forza, e stiamo anche lavorando molto sulle transizioni e sulle coperture preventive, che sono fondamentali nel calcio moderno, sempre però preservando la creatività dei ragazzi quando hanno la palla.
    Il campionato di C? Ho già allenato in questo campionato e in Argentina ho guidato una prima Squadra, quindi sono contento e mi trovo bene in questa esperienza dopo la Primavera: i ragazzi sono molto disponibili al lavoro, noi dobbiamo accompagnarli e aspettarli quando serve, perché questa non è una maglia come le altre. Il gruppo percepisce l’importanza del progetto in cui sono, perché la vedono con i fatti. Quando uno dei giocatori della Next Gen va in prima squadra, capiscono ancora di più che il lavoro serio paga sempre, anche nei momenti di difficoltà. E poi il gruppo è davvero affiatato, basti pensare che Savona è venuto a vedere la loro partita a Biella ed è sceso nello spogliatoio a salutare tutti, ed è stato davvero un bel momento, un esempio di appartenenza”.
    Dove vedere Casertana-Juve Next Gen
    La sfida tra Casertana e Juventus Next Gen, valida per la 2ª giornata del Girone C di Serie C, sarà trasmessa in diretta su Sky e in diretta streaming su NOW e Sky Go. Il fischio d’inizio del match è previsto per le 20:45. Non sarà possibile vedere il match gratis e in chiaro. Qui su Tuttosport la diretta testuale della gara.
    Casertana-Juve Next Gen, le probabili formazioni
    CASERTANA (4-2-3-1): Zanellati; Heinz, Gatti, Bacchetti, Falasca; Bianchi, Proia; Paglino, Deli, Galletta; Salomaa. All. Iori.
    JUVENTUS NEXT GEN (3-4-2-1): Daffara; Citi, F. Scaglia, Stivanello; Mulazzi, Palumbo, Peeters, Puczka; Guerra, Anghelè; Da Graca. All. Montero. LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Atalanta ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Alle ore 20.45, allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, l’Inter ospita l’Atalanta nell’anticipo della terza giornata del campionato di Serie A. I nerazzurri di Simone Inzaghi, dopo il pareggio per 2-2 al debutto contro il Genoa al Ferraris, hanno superato il Lecce in casa grazie al colpo di testa di Matteo Darmian e al 17° rigore consecutivo trasformato da Hakan Calhanoglu (staccato Pazzini, 16 penalty consecutivi da settembre 2012 a febbraio 2020). Salentini contro cui la Dea ha aperto il proprio campionato al Via del Mare vincendo con un netto 4-0 prima del ko in rimonta all’Olimpico Grande Torino contro i granata. Terminata la “telenovela” Koopmeiners, ufficialmente un nuovo giocatore della Juventus: “Ha ottenuto ciò che voleva, ci ha dato tanto. Ora sono tutti felici”, ha commentato Gian Piero Gasperini nella conferenza stampa della vigilia. Tornando alla sfida di stasera a San Siro, l’Inter ha una striscia aperta di cinque vittorie consecutive negli scontri diretti contro gli orobici e non perde addirittura dal 2014 in casa. 
    Le probabili formazioni di Inter-Atalanta
    INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Allenatore: Inzaghi. 
    A disposizione: Martinez, Di Gennaro, De Vrij, Bisseck, Dumfries, Carlos Augusto, Asllani, Frattesi, Zielinski, Correa, Taremi, Arnautovic. 
    ATALANTA (3-4-3): Carnesecchi; De Roon, Djimsiti, Ruggeri; Bellanova, Pasalic, Ederson, Zappacosta; De Ketelaere, Retegui, Brescianini. Allenatore: Gasperini. 
    A disposizione: Rui Patricio, Rossi, Toloi, Godfrey, Del Lungo, Palestra, Cassa, Cuadrado, Riccio, Manzoni, Samardzic, Vlahovic, Lookman.
    ARBITRO: Marchetti di Ostia Lido. ASSISTENTI: Imperiale-Colarossi. IV UFFICIALE: Sacchi. VAR: Marini. ASS. VAR: Doveri. 
    Inter-Atalanta: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    FANTACUP, il mercato cambia tutto: i nomi da non farsi scappare

    Cuadrado (difensore, Atalanta): nell’ultima stagione ha avuto un problema fisico importante e il campo l’ha visto poco con la maglia dell’Inter. All’Atalanta avrà davanti Bellanova, ma è senza dubbio un giocatore che come alternativa può dire la sua. Proprio in questo senso va gestito il colombiano: si può prendere in coppia con l’ex Torino oppure come jolly negli ultimi slot. 
    Iling Jr (centrocampista, Bologna): il suo arrivo a Bologna è senza dubbio interessante. Alla Juve ha mostrato qualità interessanti. È in grado di detreggiarsi bene sull’out di sinistra e con Italiano può giocare avanzato nel 4-2-3-1. Non segna molto, ma potrebbe fornire comunque assist. Sicuramente entrerà nelle rotazioni del tecnico che lo ruoterà con Ndoye. 

    Danso (difensore, Roma): è atteso a Roma per iniziare la sua nuova avventura in Italia e in Serie A. Arriva dal Lens per vestire il giallorosso. Grande fisicità e 190 centimetri d’altezza può essere sicuramente un pericolo per le palle inattive, ma in carriera non si è mai distinto per gol segnati. Buon giocatore, ma difficile considerarlo al pari di altri big magari può essere la sorpresa in alcuni match. 

    Miretti (centrocampista, Genoa: il centrocampista è andato in rossoblù per giocare con più continuità. Un’occasione importante per lui e da sfruttare prima di fare ritorno alla Juventus. Con Gilardino potrebbe giocare più avanzato dunque da trequartista dietro alla punta, suo ruolo naturale. Può essere una scommessa, sempre da ultimi slot.

    Lukaku (attaccante, Napoli): non è ancora ufficiale ma è pronto a vestire la maglia azzurra nella prossima stagione. Il binomio Conte-Lukaku regala sempre tanti bonus al Fantacalcio® e non avrà grandi alternative. Senza Coppe è un ulteriore valore aggiunto per puntare sul belga. 

    McTominay (centrocampista, Napoli): stesso discorso per Lukaku, non è ufficiale ma è in arrivo nel centrocampo del Napoli. Un giocatore di livello internazionale cheha dimostrato di avere anche i gol nel sangue. Dieci nell’ultima stagione i tutte le competizioni. Bravo nell’inserimento e per caratteristiche potrebbe giocare nei due in mezzo oppure anche più avanzato.

    Koopmeiners (centrocampista, Juventus): dalle parti della Torino bianconero lo aspettavano da tempo ed è pronto a iniziare la sua nuova avventura con la Juve. Giocatore ideale e funzionale per il gioco di Thiago Motta perché può utilizzarlo alle spalle della punta (come faceva Gasperini all’Atalanta) o anche nei due mediani. In ogni è un centrocampista in grado di fornire gol e assist. I numeri sono dalla sua e attenzione anche ai rigori perché nella Dea ha dimostrato di saperli tirare, anche se il rigorista dovrebbe restare comunque Vlahovic. 

    Nico Gonzalez (attaccante, Juventus): l’esterno che voleva Thiago Motta da poter utilizzare sulla destra. Listato attaccante ma anche i numeri sono importanti e può valere la pena puntarci, qualora dovesse sfuggire Dusan. Gli esterni con Motta hanno sempre fornito ottime prestazioni e gol (vedi Orsolini), e nel suo bagaglio ne ha qualcuno di più. 

    Conceicao (centrocampista, Juventus): ufficializzato nella mattinata di martedì dai bianconeri, gioca dalla parte opposta rispetto all’argentino ma può essere utilizzato anche a destra. Questa intercambiabilità in zona offensiva potrebbe favorire gli avanti bianconeri. Con le tre competizioni sicuramente si alternerà sull’esterno. Un punto a ssuo favore è il fatto di essere listato come centrocampista e dunque più appetibile giocando più avanzato. 

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    Marengo: “Sogno un Toro con Vanoli in panchina e un nuovo proprietario”

    Avvocato Marengo, lei ha raggiunto il corteo di protesta quando si è avvicinato allo stadio Grande Torino. Che effetto le ha fatto vedere quella fiumana di gente?
    «Bellissimo, davvero. Questa contestazione è stata organizzata in tre giorni, a fine agosto e con un caldo insopportabile. Tanta gente non era nemmeno in città per le ferie. Penso che sia una protesta paragonabile alla marcia dei 50 mila del 2003: ai tempi non c’erano i social, fu una manifestazione organizzata con largo anticipo e tutta la stampa fece da notevole cassa di risonanza. Vennero coinvolti tanti nomi di spicco del mondo granata, ai tempi, ma questa marcia non ha nulla da invidiare a quella: è stata un capolavoro, sì».
    Cosa risponde a chi pensa che la protesta sia indirizzata solo e unicamente alla cessione di Raoul Bellanova all’Atalanta?
    «Anche la Prima Guerra Mondiale esplose con l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria e Ungheria. La cessione di Bellanova è solo la miccia che ha fatto esplodere la bomba. Questa è una protesta con radici molto più profonde rispetto ad una plusvalenza, ad un giocatore ceduto dopo un solo anno al Toro».
    Come spiegherebbe, a chi non li conosce, i motivi che inducono i tifosi a chiedere un passo indietro di Cairo?
    «Molto facile: per prima cosa il Toro non è il Sassuolo, con tutto il rispetto per gli emiliani, e non può galleggiare come succede da 19 anni a questa parte nel limbo della Serie A. Parliamo di una società senza ambizioni e senza un progetto tecnico. Per non parlare della storia: quella del Toro, con Cairo, è finita nell’oblio e non è accettabile. E il terzo aspetto, quello che considero il più grave, è questo: Cairo ha trasformato il Toro in una squadra da risultato. Ma il Toro è una squadra sociale, che rappresenta un mondo. Eppure non ha radici sul territorio. Basti pensare che il centro nevralgico del club è a Milano, negli uffici di Cairo».
    La protesta ha avuto un seguito roboante: 20 mila persone, fra quelle che hanno marciato e quelle che si sono ritrovate fuori dallo stadio. Ma i prossimi step quali saranno?
    «Non si può pensare che l’azione di domenica diventi replicabile in ogni weekend di campionato. Ma almeno tutta Italia ha capito, una volta per tutte, che il mondo granata non è con Cairo. I sondaggi di cui ama fregiarsi sono farlocchi. Ora non bisogna mollare la presa: sicuramente mi aspetto un urlo di ribellione dalla Maratona durante ogni gara casalinga, salvaguardando sempre la squadra, com’è accaduto contro l’Atalanta. Solo così, con una disapprovazione continua, è possibile ottenere qualcosa».
    Il mondo Toro chiede un’uscita di scena di Cairo. Ma i tifosi come immaginano una nuova proprietà?
    «Dobbiamo essere realisti: nel calcio di oggi i fondi d’investimento sono una componente, un fattore indispensabile per lo sviluppo del business. Persino l’Atalanta è gestita così: c’è il mecenate Percassi, ma anche l’anima statunitense. Io immagino un fondo che possa prendere il Toro, scegliendo delle figure che possano rappresentare il mondo granata. Immagino Paolino Pulici presidente onorario, per dirne una. Immagino gente come Asta e Benedetti in società. Sono andati via loro e non c’è più nulla di granata nel club, nessuno che possa raccontare il Toro».
    Bella la risposta della squadra contro l’Atalanta. Se l’aspettava?
    «Si, perché nello sport l’adrenalina è il doping più potente in assoluto. La protesta non è mai stata contro i giocatori, così loro si sono compattati e hanno trovato il modo per tirare fuori una partita di nervi. Poi è ovvio che i limiti ci siano: la rosa è raffazzonata e dobbiamo augurare una vita calcistica lunghissima a Zapata, perché se si inceppa qualcosa sono dolori davanti».
    E Vanoli? Si aspettava una presa di posizione così netta sulla cessione di Bellanova?
    «Ecco, voglio spendere un elogio sincero nei suoi confronti. Raramente ho sentito in vita mia un allenatore così lucido, schietto e libero da servilismi. Non è decisamente un aziendalista e questo aspetto già ce lo fa amare. Vanoli mi ricorda i tre grandi allenatori dopo Superga: Giagnoni era sconosciuto ad alti livelli, Radice fece bene solo a Firenze e anche Mondonico non aveva un vissuto in Serie A. A Torino hanno scritto la storia. Il problema di Vanoli è che i suoi predecessori avevano Pianelli e Borsano come presidenti, lui si ritrova Cairo».
    Se dovesse esprimere un desiderio da qui ai prossimi 12 mesi?
    «Mi auguro che il prossimo campionato inizi con Vanoli in panchina e con un nuovo proprietario in tribuna». LEGGI TUTTO