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    Pavard entusiasta: “All’Inter tutti credono in me. Un sogno essere in un club così leggendario”

    Il difensore a Canal+ ha spiegato: “Tutti credono in me: la società, i compagni e l’allenatore. Questo si riflette sulle mie prestazioni e all’Inter sto davvero bene. San Siro eccezionale”

    Benjamin Pavard non è assolutamente pentito di aver lasciato il Bayern Monaco per “sposare” l’Inter. Lo ha ammesso durante un’intervista a Canal+. “Sono stato sette anni in Germania tra Stoccarda e Bayern Monaco, il club dove ho vinto tutto e giocato con grandi campioni. Sono cresciuto come calciatore, ma soprattutto come uomo. Era però arrivato il momento di cambiare, di scoprire un nuovo Paese e una nuova cultura. E l’Inter è stata la soluzione ideale per me: è un club leggendario che ha giocato l’ultima finale di Champions”.

    AMORE INTER—  Accolto con affetto dai tifosi, ha ricambiato sui social e in campo: “L’Italia è il Paese dei difensori e qui imparerò molto. Io volevo giocare nella difesa a tre, per poter essere il primo a impostare l’azione. L’Inter nella sua storia ha avuto grandi difensori, gente come Walter Samuel e Javier Zanetti, una leggenda del club che lavora ancora lì. Tutti credono in me: la società, i compagni e l’allenatore. Questo si riflette sulle mie prestazioni e all’Inter sto davvero bene. San Siro è uno stadio eccezionale e mi esalta scendere in campo lì. Il numero 28? É il giorno del mio compleanno, il 28 marzo, e ho iniziato con questo numero al Lilla. Spero di fare ottime cose anche all’Inter con il 28”. LEGGI TUTTO

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    Juve, senti Arthur: “Fiorentina da Champions, rivoglio il Brasile”

    FIRENZE – La Fiorentina è tra le protagoniste di questo avvio di stagione, dopo il successo a casa dei campioni d’Italia del Napoli i Vola si sono portati al 3° posto in classifica a pari punti con la Juventus (17). Proprio l’ex bianconero Arthur ha esaltato il potenziale della squadra di Vincenzo Italiano senza porre limiti: “Abbiamo l’ambizione di raggiungere la Champions League. L’importante è la continuità in campionato e dobbiamo affrontare tutte le partite con una mentalità vincente, poi vedremo dove arriveremo. Siamo partiti molto bene, manca però ancora tanta strada da fare – aggiunge – Non c’è un obiettivo preciso che ci siamo dati all’inizio della stagione, dobbiamo tuttavia giocare al meglio in ogni partita perché sono tutte sfide decisive” sono state le sue parole al portale brasiliano EFE Brasil.
    Obiettivi personali: la Nazionale
    “Vorrei tornare nel Brasile e so che per farlo devo prima fare bene qui a Firenze, ma ovviamente è uno dei miei obiettivi. Alla Fiorentina ho avuto un adattamento molto rapido perché conoscevo già la Serie A, ma soprattutto grazie ai miei compagni che mi hanno aiutato fin dal primo giorno. E poi ho un ottimo rapporto con l’allenatore e questo è un fattore importantissimo. La scorsa stagione al Liverpool è stata molto dura, l’infortunio non mi ha permesso di giocare per molto tempo. Ora mi sento bene fisicamente, mi trovo bene con i compagni e mi piace la nostra idea di gioco”. LEGGI TUTTO

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    Ronaldo e Dybala, l’addio di Bonucci e la positività di Pogba: quanti casi, Juve senza pace

    Andando oltre il caso plusvalenze, che insieme alle manovre stipendi ha spinto la società bianconera verso un patteggiamento e i 10 punti di penalizzazione sulla classifica dello scorso campionato, la Juve negli ultimi mesi si è ritrovata coinvolta in una serie di controversie con i propri calciatori o ex. Vicende singolari, che hanno spremuto ulteriormente le energie lontano dal campo in un momento storico delicato per il club torinese. Mai come negli ultimi anni ci si è ritrovati contro i singoli per vicende più o meno anomale, concentrate in davvero poco tempo. Vediamo meglio nello specifico. LEGGI TUTTO

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    Chiesa, l’infortunio e Milan-Juventus: l’esito degli esami

    BARI – Niente da fare: Federico Chiesa ha alzato bandiera bianca e ha lasciato il ritiro di Coverciano per tornare a Torino. Il fastidio alla coscia non è passato e il “percorso” studiato con lo staff azzurro si è rivelato inefficace per provare a giocare martedì contro l’Inghilterra. Lo ha spiegato Luciano Spalletti: «Oggi (ieri, ndr) Chiesa ha provato ed era soltanto al 30 per cento. Sentiva dolore e dunque il tempo verso martedì (quando si giocherà a Wembley; ndr) era ormai ristretto: avrebbe dovuto essere al 70, domani andar forte, doman l’altro fortissimo. Non ce la fa e così lo si manda via, inutile tenerlo per nulla. Lui era dispiaciuto. Anzi, dispiaciutissimo perché è la seconda volta di fila che non gli riesce di giocare…».
    La volta scorsa, nel raduno di settmbre che ha portato alle gare contro Macedonia e Ucraina, Chiesa lasciò il ritiro praticamente subito, anche allora alle prese con fastidi muscolari, ma il tempo gli permise di recuperare per la gara contro la Lazio, durante la quale segnò anche. Stavolta, invece, è arrivato a Coverciano dopo aver saltato il derby e ha messo in pista una anomalia rara: quella di un giocatore che risponde alla convocazione della Nazionale dopo aver saltato la gara con il proprio club. LEGGI TUTTO

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    Lungimiranza, necessità o voglia di progettare: questa è la via virtuosa

    Qualcosa si sta muovendo anche in Italia: gli altri Paesi in Europa sono più avanti, ma la strada seguita dai nostri dirigenti sembra essere quella giusta

    Certo, non siamo ancora al livello, o non abbiamo il coraggio, dell’Ajax, che ha impiegato oltre il cinquanta per cento di calciatori Under 21. Dobbiamo ancora imparare anche da campionati, come la Premier, in cui se un diciottenne è di valore non si aspetta un minuto a metterlo in campo. Ma qualcosa, ed è un segnale importante, si sta muovendo anche in Italia. Sarà la lungimiranza di alcuni dirigenti, sarà la necessità di dover far quadrare i conti, sarà una nuova – e lodevole – voglia di progettualità, ma anche il nostro campionato si sta adeguando a una tendenza virtuosa.  LEGGI TUTTO

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    Allegri in Emergenza tra sospensioni e ko: Miretti, Yildiz e Iling, la soluzione è giovane

    Dopo Pogba sarà fermato Fagioli, l’infortunio di Danilo col Brasile cambia ancora il volto alla formazione di Allegri. Che sarà costretto a puntare sui baby

    L’ ultima tegola è arrivata nella notte tra giovedì e venerdì, quando Danilo ha dovuto alzare bandiera bianca in Brasile-Venezuela. Il capitano della Juventus, schierato da terzino destro nella difesa a quattro della Seleçao, ha lasciato il campo dopo 42’ a causa di un problema al muscolo posteriore della coscia sinistra. Tornerà subito in Italia, ma le sensazioni non sono positive: «Conosco il mio corpo, appena è successo ho capito che mi ero fatto male. Non ci sarò contro l’Uruguay», il virgolettato dello stesso Danilo. Si teme una lesione di primo grado, che gli impedirebbe di scendere in campo a San Siro in Milan-Juventus del 22 ottobre, alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali. Un guaio in più per Massimiliano Allegri, che in difesa ha già perso da un mese Alex Sandro.  LEGGI TUTTO

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    Sommer: “Inter, dobbiamo riprenderci il primo posto in classifica”

    Il portiere svizzero ha parlato della squadra: “Abbiamo grandi qualità e siamo reduci da buone prestazioni. L’obiettivo è raggiungere obiettivi importanti”

    Obiettivo primo posto in classifica. Yann Sommer, attualmente con la sua Svizzera alla caccia della qualificazione a Euro 2024, ha parlato a Srf del momento dell’Inter dopo il pareggio contro il Bologna che è costato il primo posto in classifica: “Purtroppo nell’ultima giornata prima della sosta siamo scivolati al secondo posto – ha detto – ed è un peccato perché abbiamo fatto delle buone prestazioni come nella seconda partita del girone di Champions contro il Benfica. L’Inter è una squadra con grandi qualità e che ha tanta voglia di raggiungere insieme dei traguardi importanti. C’è un bell’ambiente e piano piano mi sto adattando all’interno del gruppo”.

    PRIMATO—  Sommer adesso punta a riprendersi il più in fretta possibile il primo posto in classifica, soffiandolo ai cugini rossoneri: “La rivalità con il Milan si sente e l’ho capito in occasione del derby: nei giorni precedenti alla gara, la città ribolliva e abbiamo vissuto sensazioni ed emozioni davvero belle quando abbiamo vinto per 5-1. Da calciatore, penso che non ci sia niente di più bello che giocare in uno stadio del genere. Le aspettative sono alte e ci si aspetta tanto da noi. Dobbiamo dimostrare di poterci riprendere la prima posizione in classifica nelle prossime settimane. Il Bayern? L’Inter è una realtà diversa, in un campionato diverso e da me forse si aspettano qualcosa di diverso rispetto al passato. Lo stile di gioco è cambiato rispetto al Bayern, ma mi diverto molto perché sono in un bel club, con grandi tifosi. Sono molto fortunato”.  LEGGI TUTTO