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    Atalanta, i convocati per il Real Madrid: la decisione su Koopmeiners

    Tra i nuovi arrivati c’è Mateo Retegui che sarà della partita. L’ex attaccante del Genoa, arrivato a Bergamo nei giorni scorsi, si è subito messo a disposizione di Gasperini per farsi trovare pronto al debutto stagionale. Il suo compito sarà quello di sostituire l’infortunato Gianluca Scamacca.
    Real Madrid-Atalanta, i convocati
    Di seguito la lista dei convocati da mister Gasperini per la sfida con i campioni d’Europa del Real Madrid.
    Bakker Mitchel, Carnesecchi Marco, Cassa Federico, Comi Pietro, De Ketelaere Charles, de Roon Marten, Djimsiti Berat, Éderson, Godfrey Ben, Hien Isak, Kolašinac Sead,, Lookman Ademola, Manzoni Alessio, Mendicino Leonardo, Musso Juan, Palestra Marco, Pašali? Mario, Retegui Mateo, Rossi Francesco, Ruggeri Matteo, Sulemana Ibrahim, Tornaghi Pietro, Vavassori Dominic, Zappacosta Davide.
    Per il Real Madrid di Carlo Ancelotti prima convocazione per Mbappè ed Endrick:
    Courtois, Lunin y Fran, Carvajal, Militão, Alaba, Lucas V., Vallejo, Fran García, Rüdiger, F. Mendy y Jacobo, Bellingham, Camavinga, Valverde, Modri?, Tchouameni, Arda Güler y Ceballos, Vini Jr., Mbappé, Rodrygo, Endrick, Brahim. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Torino: Milinkovic-Savic, il volo giusto. Personalità da Ricci

    Milinkovic Savic 7: La parata che sfodera su Fumagalli è il biglietto da visita col quale si presenta ai tifosi per la nuova stagione. Gesto tecnico importante, perché consente al Toro di vivere una notte serena: pesa come un gol.
    Vojvoda 6: Il nuovo ruolo sembra un abito più adatto alle sue caratteristiche. Si è presentato con un piglio diverso, più di altri aveva bisogno di un cambio in panchina: in questa versione sarà una risorsa, soprattutto se riuscirà a limare qualche piccola sbavatura ancora persistente nelle sue prestazioni.
    Coco 6.5: Gli vengono chieste cose diverse rispetto a Buongiorno: tiene la posizione, imposta e non si appiccica sull’uomo. Esordio brillante.
    Masina 6.5:  Il livello di attenzione è molto alto. Non ha ancora la statura tecnica di Rodriguez, ma il Toro non sembra aver bisogno di un titolare nella sua posizione, semmai di una valida alternativa.-Dellavalle (42′ st) ng
    Bellanova 6: Ricordate l’avvio con Juric? Un incubo. Evidentemente le prime uscite non sono la sua materia: sbaglia qualche scelta, arriva col fiato corto sul fondo ed è impreciso. Meglio nella ripresa, quando coglie anche un palo.-Dembelé (20′ st) 6: Impatto positivo sul match: la corsia di destra è coperta.
    Linetty 6.5: Solito lavoro intelligente, con alcune mansioni più vicine al suo percorso pre-Toro: qualche inserimento interessante, qualche incursione più offensiva, abitudine consolidata negli anni alla Sampdoria. Anche Vanoli si affezionerà al polacco.- Tameze (21′ st) 6 Garantisce ordine.
    Ricci 7: Testa alta, visione dell’azione sempre nitida. Samuele ha tanto da conquistare: la cabina di regia del Toro, la nazionale da protagonista e un futuro radioso. Responsabilizzato rende ancora di più: non è più un giovane, ma una colonna granata. Il suo piglio lo dimostra.
    Ilic 6.5: Il mercato non esiste più. E lui si comporta da professionista serissimo, calato perfettamente nel contesto. La partecipazione nell’azione dell’autogol è la sua medaglia di serata: peccato per qualche fischio ricevuto al momento del cambio.-Karamoh (37′ st) ng
    Lazaro 6: Gli viene chiesto di stare di più dentro al campo. Ci prova, ma pare ancora un po’ frastornato. Non è facile convivere con le voci di mercato, ma è evidente che il Toro abbia bisogno di altro sulla sua fascia.
    Sanabria 5.5: La difesa del Cosenza gli legge ogni singola giocata. Così sparisce inesorabilmente dal campo.-Adams (20′ st) 7 Si gode un assaggino di calcio italiano: sono sempre in due su di lui. Eppure prende e porta a casa un assist, quello per Zapata: se non altro aumenterà la pressione su Sanabria.
    Zapata 7: Ingessato dai carichi di lavoro, il capitano si vede poco. Ma in area comanda sempre lui: il 2-0 è figlio di un innato senso del gol, che non sparisce nemmeno quando la condizione non è la migliore.
    All. Vanoli 6.5: Il Toro è ancora una materia oscura, una massa informe. Qualche idea del suo calcio si vede già, soprattutto nella valorizzazione di Ricci. Però bisogna tirare di più: il Cosenza ha corso pochi pericoli. LEGGI TUTTO

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    Diretta Giana Erminio-Juve Next Gen ore 18: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    Giana Erminio-Juve Next Gen: orario e dove vederla
    Giana Erminio e Juventus Next Gen, primo turno della Coppa Italia di Serie C, scenderanno in campo alle ore 18 e non sarà possibile seguire la partita in diretta Tv e nemmeno in streaming. 
    Le formazioni ufficiali di Giana Erminio-Juventus Next Gen
    Giana Erminio: Moro, Caferri, Ferri, Piazza, Previtali, Marotta, Pinto, Lamesta, Ballabio, Spaviero, Trombetta. A disposizione: Pirola, Buzzi G., Buzzi E., Scaringi, Alborghetti, Muzio, Colombara, Pala, Pirotta, Marchesi, Avinci, Montipo’ All. Chiappella 
    Juventus Next Gen (3-4-2-1): Scaglia S., Savio, Pedro Felipe, Scaglia F., Comenencia, Owusu, Peeters, Cudrig, Guerra, Ledonne, Mancini. A disposizione: Fuscaldo, Daffara, Macca, Anghelè, Amaradio, Da Graca, Palumbo, Citi, Quattrocchi, Puczka, Stivanello, Maressa. All. Montero LEGGI TUTTO

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    “Zapata al centro di tutto. Adams? Può essere il nuovo Lookman”

    Simone Tiribocchi, oltre a conoscere bene il mondo Toro, sapeva benissimo come si faceva gol. In Serie A ha messo a segno 39 reti in 148 partite, in B 83 in 258 gare. Ha conosciuto Antonio Conte ai tempi dell’Atalanta e adesso osserva con curiosità i granata del discepolo Paolo Vanoli. Tanta la curiosità del “Tir” sul parco attaccanti a disposizione dell’erede di Juric: Zapata, Sanabria, Pellegri, Karamoh e anche l’ultimo arrivato Adams. Tiribocchi, in vista di Toro-Cosenza in programma domenica sera, analizza il momento in casa Toro.
    Tiribocchi, in attacco Zapata è la certezza: chi vede come partner ideale del colombiano fra Sanabria e Adams?
    «Intanto sono curioso di vedere come giocherà Vanoli, che impronta darà alla squadra: passa tutto dalle idee del nuovo allenatore, che a Venezia ha fatto un lavoro eccezionale con Pohjanpalo. Bisogna dare continuità alle due punte: Juric ci ha provato con fortune alterne, ma con Vanoli le cose possono cambiare in meglio. Zapata capitano è un segnale forte al campionato: tutti ruoteranno in attacco, ma non lui, che ha la stoffa per prendersi sulle spalle l’intero fronte offensivo. Parliamo di un giocatore che in Serie A farà la differenza ancora per un po’, nonostante l’età che avanza. A me piace molto Sanabria, ma attenzione anche a Karamoh: è un tipo di giocatore duttile, che può adattarsi anche in più posizioni. Non è detto che il Toro lo lasci andare».
    Vanoli vuole due punte che giochino vicine: queste le indicazioni provenienti dalle amichevoli disputate finora dal Toro. Cambia così tanto rispetto all’impostazione data da Juric?
    «Sì, totalmente. Vanoli arriva dalla scuola di Conte, che pretende due attaccanti sempre molto vicini. Alle difese danno fastidio due riferimenti che si muovono in continuazione. Il gioco del Toro può beneficiarne, ma bisognerà dare tempo al nuovo mister: non è immediato cambiare filosofia di gioco da un anno all’altro. Ci vorrà un po’ di pazienza, anche da parte dei giocatori».
    E Adams? Che idea si è fatto di questo ragazzo?
    «Per prima cosa deve conoscere i compagni, la lingua, ma soprattutto il modo in cui marcano gli avversari. In Italia è tutto diverso rispetto al campionato inglese, per cui la fase di adattamento dovrà essere rapida. Chi ha qualità, però, ci mette poco a lasciare il segno: basti pensare al percorso di Lookman all’Atalanta. Segna di più in Italia che in Premier League: bravo Gasperini, ma i meriti maggiori vanno dati al giocatore per aver capito subito la Serie A».
    Anche Vlasic è atteso da un salto di qualità. Radonjic si è incartato con la numero 10, che ora passa al croato. Sensazioni?
    «Parliamo di un giocatore di grande qualità, che però arriva da due anni di luci e ombre. Non basta la maglia numero 10 a farti svoltare, ma sicuramente dovrà essere lui la chiave del gioco del Toro. Ha tutto per essere una grande mezzala offensiva e sono sicuro che con Vanoli possa esplodere. Deve scrollarsi di dosso l’etichetta di giocatore poco continuo: è scomoda e lascia il segno, per cui tutti si aspettano una grande stagione da parte del croato. Dopo l’infortunio lo vedremo all’opera».
    Infine, il capitolo mercato. Gosens è davvero l’innesto giusto per la corsia di sinistra?
    «Il Toro con lui farebbe un grande salto di qualità per quanto riguarda il versante mancino. Gosens ha spessore internazionale e anche negli allenamenti alzerebbe il livello di competitività di tutta la squadra. Ha giocato le Coppe, è esperto e conosce tutti i segreti del calcio italiano. Sarebbe un rinforzo eccellente, perché permetterebbe anche a tutto l’ambiente di ragionare in maniera più ambiziosa. E il Toro ne avrebbe bisogno come il pane». LEGGI TUTTO

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    Lampi di Juve col Brest, ma è 2-2: Vlahovic, Danilo e Douglas Luiz protagonisti

    84′: Dentro Rouhi, Sekulov e Adzic al posto di Cambiaso, Weah e Thuram

    83′: Camblan trova il pari per il Brest! Il classe 2003 si fa trovare pronto e segna il gol del 2-2, beffando la difesa bianconera

    81′: Weah tenta l’ingresso in area per  servire Vlahovic ma la difesa del Brest allontana il pallone

    71′: Juve in vantaggio! Decisiva la deviazione di testa di Danilo su angolo di Douglas Luiz

    70′: Ancora un errore di Thuram in fase di impostazione. Palla persa, il Brest ne approfitta ma Perim blocca sicuro

    61′: Tre cambi Juve: fuori Savona per Danilo, Douglas Luiz sostituisce Fagioli e Bremer prende il posto di Gatti

    57′: Pari immediato della Juve! Locatelli viene atterrato in area e Vlahovic non sbaglia dal dischetto. Arriva così il primo gol dell’era Thiago Motta

    51′: Brest in vantaggio con Camara! Inserimento perfetto del francese che batte Perin a botta sicura. Si scaldano i brasiliani Danilo, Bremer e Douglas Luiz

    47′: Inizia la ripresa, dentro Perin e Yildiz, fuori Di Gregorio e Mbangula

    45′: Senza recupero, finisce qui la prima frazione di gioco: punteggio fermo sullo 0-0

    42′: Weah fermato in fallo laterale dopo una verticalizzazione di Thuram

    34′: Castillo cerca di inserirsi centralmente, ma senza successo

    27′: Ancora in difficoltà Thuram che sbaglia passaggi abbastanza elementari: il francese non sta di certo brillando in mediana

    23:’ Juve vicina al vantaggio: cross di Cambiaso e di testa Vlahovic spreca clamorosamente a lato

    22′: Ci prova Weah dalla lunga distanza ma lo statunitense trova la risposta di un attendo Coudert

    17′: Errore in costruzione di Thuram: il regista bianconero consegna il possesso al Brest con un passaggio in orizzontale. Poi la Juve si salva.

    8′: Sale la pressione del Brest: Di Gregorio rischia troppo nella costruzione dal basso, Camara calcia approfittando del disimpegno errato di Fagioli con la palla che va a lato

    2′: Buona l’azione in solitaria di Mbangula che nel momento del tiro si lo fa respingere da Coudert

    Riscaldamento per i bianconeri che tra poco scenderanno in campo con la maglia da trasferta di colore giallo oro.

    Tutto pronto allo stadio Adriatico per l’amichevole della nuova Juventus di Thiago Motta che a Pescara sfida il Brest. LEGGI TUTTO

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    Diretta Juventus-Brest ore 21: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    La Juventus torna in campo per il secondo test estivo dopo il ko contro il Norimberga di Miroslav Klose. I bianconeri sono attesi allo Stadio Adriatico per la sfida amichevole contro il Brest di Eric Roy, formazione reduce dalla storica qualificazione in Champions con l’inaspettato 3º posto guadagnato alle spalle di Psg e Monaco. Rispetto alla trasferta in Germania, Thiago Motta ha a disposizone tra gli altri Yildiz, Bremer, Danilo e l’attesissimo Douglas Luiz. In Italia, i francesi hanno già sfidato il Napoli di Antonio Conte, che si è aggiudicato l’incontro grazie al gol di Raspadori – uno degli obiettivi di Cristiano Giuntoli – . A Pescara, il nuovo tecnico della Juve potrebbe chiamare in campo Adzic, a occupare la posizione di sottopunta alle spalle di Vlahovic. Il centrocampista classe 2006 si è fatto notare a Norimberga – dove è subetranto a Miretti – inventando la giocata che ha provocato il rigore poi fallito dal serbo. Insomma, l’amichevole contro i bretoni è la prima sfida prestagionale di spessore, che può dire molto sulla preparazione all’inizio del campionato. Poi toccherà all’Atletico Madrid.
    Segui la diretta di Juventus-Brest su Tuttosport.com
    Juventus-Brest 2-2, la diretta
    84′: Dentro Rouhi, Sekulov e Adzic al posto di Cambiaso, Weah e Thuram
    83′: Camblan trova il pari per il Brest! Il classe 2003 si fa trovare pronto e segna il gol del 2-2, beffando la difesa bianconera
    81′: Weah tenta l’ingresso in area per  servire Vlahovic ma la difesa del Brest allontana il pallone
    71′: Juve in vantaggio! Decisiva la deviazione di testa di Danilo su angolo di Douglas Luiz
    70′: Ancora un errore di Thuram in fase di impostazione. Palla persa, il Brest ne approfitta ma Perim blocca sicuro
    61′: Tre cambi Juve: fuori Savona per Danilo, Douglas Luiz sostituisce Fagioli e Bremer prende il posto di Gatti
    57′: Pari immediato della Juve! Locatelli viene atterrato in area e Vlahovic non sbaglia dal dischetto. Arriva così il primo gol dell’era Thiago Motta
    51′: Brest in vantaggio con Camara! Inserimento perfetto del francese che batte Perin a botta sicura. Si scaldano i brasiliani Danilo, Bremer e Douglas Luiz
    47′: Inizia la ripresa, dentro Perin e Yildiz, fuori Di Gregorio e Mbangula
    45′: Senza recupero, finisce qui la prima frazione di gioco: punteggio fermo sullo 0-0
    42′: Weah fermato in fallo laterale dopo una verticalizzazione di Thuram
    34′: Castillo cerca di inserirsi centralmente, ma senza successo
    27′: Ancora in difficoltà Thuram che sbaglia passaggi abbastanza elementari: il francese non sta di certo brillando in mediana
    23:’ Juve vicina al vantaggio: cross di Cambiaso e di testa Vlahovic spreca clamorosamente a lato
    22′: Ci prova Weah dalla lunga distanza ma lo statunitense trova la risposta di un attendo Coudert
    17′: Errore in costruzione di Thuram: il regista bianconero consegna il possesso al Brest con un passaggio in orizzontale. Poi la Juve si salva.
    8′: Sale la pressione del Brest: Di Gregorio rischia troppo nella costruzione dal basso, Camara calcia approfittando del disimpegno errato di Fagioli con la palla che va a lato
    2′: Buona l’azione in solitaria di Mbangula che nel momento del tiro si lo fa respingere da Coudert
    Riscaldamento per i bianconeri che tra poco scenderanno in campo con la maglia da trasferta di colore giallo oro.
    Tutto pronto allo stadio Adriatico per l’amichevole della nuova Juventus di Thiago Motta che a Pescara sfida il Brest. LEGGI TUTTO

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    Linetty parla da leader: “Torino, Vanoli ci farà divertire. Coco e Adams…”

    Karol Linetty, il tuo giudizio sulla prestazione contro i francesi?«Sono molto contento della gara che abbiamo fatto, sia guardando alla squadra titolare che all’atteggiamento di chi è subentrato. Peccato non sia arrivata la vittoria perché l’avremmo meritata. Abbiamo giocato con personalità e si vede che stiamo imparando i concetti di Vanoli. A centrocampo sono cambiate le posizioni, ma ci siamo cercati, liberati per ricevere il pallone e sono state create diverse situazioni pericolose: in proposito vicino alla porta possiamo essere più incisivi».

    Affrontare squadre forti come il Lione pesa questo Toro più di quanto non sia successo contro Virtus Verona e Cremonese?«Sfidando una rivale forte come il Lione possiamo chiaramente vedere a che punto siamo. Abbiamo dimostrato che siamo sulla strada giusta, però dobbiamo crescere ancora. La partita non è stata perfetta, c’è tanto da lavorare, sono stati commessi errori che non abbiamo pagato, ma dobbiamo limitarli. Non perché abbiamo pareggiato contro il Lione dobbiamo pensare di aver fatto chissà cosa. Vero comunque che la partita ha detto che, quando abbiamo lo spirito giusto e seguiamo quello che ci dice il mister, possiamo giocare bene e vincere».

    Al quinto anno nel Toro ti senti a tutti gli effetti un leader di questa squadra?«Beh, la stagione non è ancora iniziata… No, dai, sono contento, vorrei stare ancora un anno qua, la città è bellissima e io voglio continuare a lavorare in questo club. Torino è diventata casa mia».

    Un pensiero ai tifosi che ancora una volta, in circa trecento, vi hanno seguito numerosi?«A loro non so nemmeno più cosa dire: sono splendidi, ci seguono ovunque e ci danno una grossa mano».

    Quali sono state le difficoltà incontrate a Pinzolo?«La lettura delle scalate perché non siamo più uomo contro uomo ma ci muoviamo a zona. Contro il Lione, però, si sono viste le scalate giuste, abbiamo parlato tanto e ci siamo aiutati: questo, è lo spirito giusto che dobbiamo avere. Vanoli è bravissimo e ha tantissime idee: se le metteremo in campo ci divertiremo».

    La cosa che ti è piaciuta più del Toro?«Lo spirito: ci siamo aiutati, siamo stati uniti giocando da squadra. Se qualcuno sbagliava spingevamo comunque a testa alta. Questo è molto importante. Ci è mancato l’ultimo passaggio, ma arriverà».

    A centrocampo siete saliti di livello.«Sì, con Ricci e Ilic ci scambiamo le posizioni anche perché così, per gli avversari, non è facile seguirci».

    Dove mi piace più giocare?«In campo (ride, ndr)».

    In difesa avete perso Buongiorno e Rodriguez: Coco come si sta integrando?«È entrato benissimo, sembra giochi qua da molto tempo perché è forte e capisce il gioco al volo. Non parla italiano, ma la lingua del calcio è universale. Adesso i difensori devono parlare tanto, anche a noi centrocampisti per aiutarci a compiere i movimenti corretti».

    L’obiettivo per la stagione?«Arrivare in alto in classifica: stiamo cambiando pelle e faremo di tutto per vincere».

    Adams è già giudicabile?«Ha giocato in Premier e segnato tanto in Championship: è forte, ma servirà un mese per valutarlo con attenzione».

    “Un passato orgoglioso, un avvenire ambizioso”: il motto del Lione può valere anche per voi?«Il nostro motto è già: forza vecchio cuore granata». LEGGI TUTTO

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    “Inter, Taremi è il tuo Sheva. Tecnica, velocità e testa”

    Pensa che Taremi abbia fatto bene a trasferirsi dal Porto all’Inter?
    «Secondo me sì, anzi è successo pure tardi, sarebbe dovuto arrivare prima. Avrebbe potuto fare un salto importante prima dei 31-32 anni. Ha fatto molto bene al Porto, ma avrebbe già potuto dire la sua in Italia. Pazienza, lo farà adesso con i nerazzurri».
    Ha avuto un impatto importante con l’Inter, seppur in amichevole.
    «Sì, lui ha un carattere forte in campo. Non è un caso che si sia preso subito la responsabilità di battere i rigori. Parliamo di un giocatore che si muove tantissimo in campo, avanti, sinistra, destra, torna indietro. Marcare uno come lui è difficile. Inzaghi potrà schierarlo in qualsiasi posizione dell’attacco. E volendo anche come mezzapunta. Sicuramente farà molto bene all’Inter. Taremi tecnicamente è forte, come di testa. Ha velocità, batte bene i rigori, sa smarcarsi».
    Per la felicità di Inzaghi.
    «Il tecnico dell’Inter ha già dimostrato la sua bravura. Lui è veramente un allenatore molto intelligente, tatticamente forte. La sua squadra di solito è quella dominante in campionato. Si inseriscono i centrocampisti, come i quinti che possono aiutare tanto Taremi a segnare in questa stagione».
    Voi quindi siete contenti del trasferimento di Taremi all’Inter e che sia allenato da Inzaghi?
    «Contentissimi. Mehdi ha le possibilità di fare molto meglio rispetto a quanto fatto in Portogallo. E l’Inter, giocando un calcio offensivo, può aiutarlo. Inzaghi sfrutta le qualità dei suoi calciatori al 100% e anchedi più. Chi scende in campo, lo fa bene. Le transizioni sono ottime, come il giro-palla, gli inserimenti. L’Inter gioca benissimo, segna molto. È una squadra esempio per tutta Europa. E quindi Taremi potrà dimostrare le sue qualità, come viceversa il team sfruttare le sue di peculiarità».
    Quanti gol pensa possa segnare Taremi?
    «Difficile rispondere con esattezza. Direi tra i 12 e i 18-20 gol».
    In teoria la coppia d’attacco titolare dell’Inter sarebbe Lautaro-Thuram.
    «Taremi potrebbe fare molto bene anche sulla fascia, con un attacco a tre, o da mezzapunta. Comunque oggi giorno non ci sono titolari assoluti. Gli allenatori cambiano. E Taremi ha già iniziato benissimo. Lui vale tanto come calciatore».
    Lei ha giocato in Italia dal 2000 al 2006. La Serie A di quell’epoca era il miglior campionato del mondo. Taremi a quale attaccante di allora può essere accostato?
    «Lui ha diverse caratteristiche. Un mix di velocità, qualità tecnica, forza di testa. Potrebbe assomigliare a Shevchenko secondo me».
    Se lei avesse marcato Taremi, come si sarebbe comportato Mehdi?
    «Io ero veramente molto severo con gli attaccanti avversari (ride, ndr). Ai miei tempi c’erano punte fortissime: Crespo, Batistuta, Vieri, Shevchenko, Simone e Pippo Inzaghi, Del Piero, Totti, Trezeguet, Montella, Delvecchio. Però resto convinto che anche Taremi avrebbe fatto bella figura quando giocavo io. Vedrà, darà tanto all’Inter».
    Lo vede meglio in coppia con Lautaro o con Thuram?
    «Con Lautaro faranno benissimo. L’argentino tiene bene la palla, fa salire la squadra, mentre i movimenti di Taremi possono servire a tutta la squadra. Vedrà quante palle Martinez servirà a Taremi per farlo segnare».
    Ma è vero che ora tutto l’Iran tifa Inter?
    «Adesso sì. Arriveranno pure da tutta Europa a San Siro per vedere Taremi in azione. E ho letto pure che sui social l’Inter ha già benefi ciato, con una crescita eff ettiva dei suoi numeri, del seguito dei sostenitori iraniani».
    Inter, Marotta su Carboni: “Marsiglia? Chiuderemo in questo modo…” LEGGI TUTTO