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    Lo Special One: “L’anti mourinhismo vende. Roma? Non so se resterò dopo il 2024”

    Mourinho, durante la seconda puntata di ‘Federico Buffa Talks’ su Sky, parla apertamente di un gruppo di “congiurati” radicati nella Capitale: “Persone che si divertono in radio ma va bene…”

    Il rumore dei nemici pare essere un sottofondo costante nella carriera di José Mourinho. E fin qui nessuna novità. Cioè che colpisce invece è come, per la prima volta dal suo arrivo nella Capitale, lo Special One parli apertamente di una fetta di “anti-Mourinho” ben radicata e presente anche nella città che da quasi tre anni è diventata la sua nuova casa. Il tecnico ne è convinto e, durante la seconda puntata di ‘Federico Buffa Talks’ – esclusiva Sky – argomenta così la sua tesi: “Se esiste il ‘Mourinhismo? Sicuramente esiste anche l’anti mourinhismo. Specialmente a Roma, ci sono entrambe le fazioni. Il mourinhismo lo conoscono le persone che sanno cosa ho fatto. L’anti mourinhismo è cavalcato da gente felice per tutto il tempo in cui la Roma non vinceva una coppa, non aveva alcun tipo di successo europeo”. Un gruppo di ‘congiurati’ che Mou sembra aver individuato da tempo: “Si divertono in radio e va bene. L’anti mourinhismo vende, il mourinhismo è un modo di stare nella vita più che nel calco. Lo dico perché trovo gente per strada, in ogni punto del mondo, che si identifica con me e con il mio modo di stare nella vita”. 

    ROMANISTA ACQUISITO—  Ma a Roma, José non ha trovato soltanto nemici. Anzi, tutt’altro. Nei due anni e mezzo a Trigoria infatti il tecnico ha raccolto continui attestati di stima e fiducia incondizionata da parte di centinaia di tifosi: “Mi piace il romanismo. Mi piace il romanista puro, mi piace il romanista della strada, che va la mattina a Trigoria solo per avere una foto. Mi piace la gente che segue la squadra ovunque. Quando arrivi in due finali europee e prendi la città con te, quando tu piangi di gioia con loro, tu diventi ancora più uno di loro. È ciò che sento adesso, è stato naturale. Quando sono in panchina e guardo alla mia destra all’Olimpico mi emoziono ancora (verso la Curva Sud, ndr). Quando guardo dietro di me invece non mi piace tanto (il riferimento è alla tribuna Monte Mario, ndr), ma quando guardo alla mia destra mi fa venire i brividi, è gente che rimane con me, anche quando un giorno andrò via”. E chissà se quando deciderà di cambiare panchina lo Special One saluterà tutti a bordo della Vespa donatagli dai Friedkin dopo il suo ritorno in Italia: “È sempre lì a Trigoria, me l’ha regalata la proprietà quando sono arrivato. Entrando? a Trigoria, purtroppo, non ci sono tante coppe e lì c’è la Vespa. Ora la lascio lì, quando un giorno andrò via la porterà con me”. Quando? Non è dato saperlo. Mourinho sull’argomento non si sbilancia. L’unica certezza è che il contratto che attualmente lo lega alla Roma scadrà il prossimo 30 giugno: “Non so se potrò rimanere di più. Prima della finale di Budapest ho promesso ai calciatori che sarei rimasto. Dopo lo Spezia, all’Olimpico, con i gesti ho detto ai tifosi che sarei rimasto qua e adesso sono qua”. LEGGI TUTTO

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    Che… Colpani abbiamo noi. La seconda vita di Bonaventura

    Con 4 gol in otto giornate è l’uomo in più del Monza. Jack trascina la Fiorentina. Maignan incauto nell’uscita in campo su Ekuban e nella risposta via social a Zangrillo, il presidente del Genoa

    ancora un gol, il quarto in otto giornate. Andrea Colpani l’uomo in più del Monza: VOTO 8. Ieri Luciano Spalletti ha detto sorridendo che «Bonaventura è il nostro Bellingham». Una battuta-provocazione da cui dissentiamo: se un giocatore italiano può essere vagamente accostato al fenomeno inglese, questi non può essere che Colpani. Per ruolo, per senso della porta, per capacità di ricoprire più posizioni e più funzioni. Bellingham ha un’altra struttura fisica,è più dirompente e abita su un altro pianeta. Colpani ci piace anche per la sua esilità, 70 chili per un metro 84 di altezza. Sembra un calciatore degli anni Settanta, quando le squadre non avevano palestre super attrezzate nel retrobottega dei centri allenamenti. Spalletti però non lo ha convocato, non ancora. LEGGI TUTTO

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    Napoli, via Garcia? Tudor o la scommessa Gallardo, ma il sogno è Conte

    Riparte il casting di De Laurentiis, che stavolta ha meno tempo e opportunità. Con Tudor ci sarebbero già stati i primi contatti, mentre tra il presidente e l’ex c.t. dell’Italia c’è un dialogo aperto

    Riparte il casting di Aurelio De Laurentiis: quello registrato fra fine maggio e metà giugno, quando il 15 annunciò Rudi Garcia, è stato abbastanza lungo e tortuoso e passò per parecchi sondaggi e anche diversi colloqui. A cominciare da Luis Enrique, per finire a Thiago Motta.  LEGGI TUTTO