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    Paola Di Benedetto e Bellanova: prove di convivenza a Torino?

    Amore a gonfie vele per Paola Di Benedetto e Raoul Bellanova. A confermarlo anche gli scatti pubblicati nell’ultimo numero del settimanale Chi, dove si vede la coppia sorridente passeggiare per le strade del capoluogo piemontese. Prove di convivenza dunque per la showgirl e per il calciatore del Torino. 
    Raoul Bellanova e Paola Di Benedetto: l’amore a Torino
    Inizialmente per molti quello di Paola Di Benedetto e Raoul Bellanova poteva sembrare un flirt estivo, ma i fatti stanno dimostrando che non è così e che la coppia è più affiatata che mai. Da quando è stata ufficializzata la loro relazione, l’ex vincitrice del Grande Fratello Vip trascorre quanto più tempo possibile a Torino, dove pare siano iniziate anche le prove di convivenza della coppia. La relazione tra i due è stata contestata inizialmente anche per la differenza d’età: il calciatore ha 21 anni, mentre la showgirl 28. Sette anni, che però non sembrano affatto pesare. LEGGI TUTTO

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    Il ragazzo Inter-Galattico: a Milano va in scena la solidarietà in memoria di Gio’

    Sul palco due attrici raccontano la vera storia un ragazzo con autismo grande tifoso nerazzurro, scomparso di recente. La mamma: “Speriamo di abbattere qualche pregiudizio”

    Venerdì 20 ottobre debutta al Teatro La Creta di Milano “Il Ragazzo Inter-Galattico – Un’Altra Partita per Gio'”. Sul palco due attrici raccontano la vera storia di Gio’, un ragazzo con autismo appassionato della vita, dello sport e della sua squadra del cuore. Gio’ vive a Milano, è un ragazzo che ama viaggiare, ama la musica e il cinema ma soprattutto ama l’Inter: la sua è una storia fatta di passione ardente per lo sport e della lotta quotidiana di chi si sente “diverso”. Ma è anche la storia di tante persone, con o senza disabilità, che affrontano sfide tutti i giorni. È una storia emozionante e divertente che parla di amore familiare, di supporto, di solidarietà e di una comunità che si fa scudo e nido. Ma anche di chi a volte resta indifferente

    dal libro—  . Tratto dal libro “Per sempre Gio'” di Viviana Locatelli, questa produzione teatrale, realizzata a cura dall’Associazione Ohana e diretta da Marco Montanari, è un viaggio nell’inclusione, nella passione, nella fatica e nella resistenza. In scena le attrici Alessandra Ingoglia e Barbara Menegardo. “Finalmente si intravede un po’ di luce – racconta Viviana Locatelli, la mamma di Giò-. Fin dall’inizio il mio obiettivo è stato quello di fare conoscere a tutti il Giò che in molti evitavano per paura o ignoranza. Non è stato semplice farlo a pochi mesi dalla sua scomparsa perché il mio cuore era frantumato. Credo che sia stato proprio lui a portarci fino a qui. Con questa narrazione Giò avrà la possibilità di arrivare proprio al cuore dei suoi coetanei che, forse, riusciranno ad abbattere qualche pregiudizio. Giò, in questo spettacolo, è bello come il sole, simpatico e super tifoso della sua amata Inter, un bambino che, proprio come tutti gli altri, può attraversare qualche momento di difficoltà. Difficoltà che lo sport, di sicuro, aiuta a superare favorendo rispetto, consapevolezza, autocontrollo, solidarietà e soprattutto amicizia. Si sa che al fianco di un amico ogni cosa può diventare più semplice”. Lo spettacolo debutta venerdì 20 ottobre alle 21 al Teatro La Creta in via dell’Allodola 5 a Milano, ingresso libero senza prenotazione. Per tutte e tutti, dagli 11 anni. Ingresso: libero, senza prenotazione LEGGI TUTTO

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    Dumfries, l’agente in arrivo: si tratta il rinnovo fino al 2027

    L’olandese guadagna 2,5 milioni, può arrivare a 4. Intese in vista anche per Dimarco e Mkhitaryan

    L’arrivo a Milano dell’agente è alle porte, la discussione approfondita pure, anche perché la rete è già stata lanciata in mare. L’Inter si è decisa ad accelerare davvero sul rinnovo di Denzel Dumfries, nonostante sia il 2025 la scadenza del suo contratto. L’olandese sta in un trittico di giocatori su cui il club nerazzurro ha deciso di investire: oltre a quello dell’olandese, si lavora contemporaneamente ai prolungamenti di Mkhitaryan (scadenza più urgente: 2024) e Dimarco (‘26). L’Inter non vuole privarsi di nessuno dei tre, ma se negli altri due casi le trattative erano già ben impostate, è su Denzel che c’è stato uno scatto in questa sosta. I rappresentanti dell’agenzia Wasserman, che ha preso il posto di Rafaela Pimenta nella gestione del calciatore, sono attesi quindi in viale della Liberazione, probabilmente prima della ripresa del campionato, per stendere un’intesa considerata strategica da entrambe le parti. 

    la trattativa—  Quando arrivò nel 2021, dopo lo scudetto marchiato a fuoco sulla sua fascia da Achraf Hakimi, Dumfries era una scommessa, neanche troppa costosa: 12,5 più 2,5 di bonus pagati al Psv. Il rinnovo fino al 2027 è un premio per la crescita, costante nonostante qualche alto e basso e anche per un inizio di stagione ad alte frequenze con due reti e tre assist. Si negozierà per alzare l’ingaggio che per ora è fermo a 2,5 milioni: 4 è l’orizzonte più plausibile, più o meno alle altezze del prossimo nuovo contratto di Dimarco. Gli esterni titolari avranno lo stesso status, insomma. Dal ritiro della nazionale olandese, in cui Dumfries si è presentato con un giorno di ritardo per “motivi personali”, il nerazzurro ha comunque parlato della sua vita milanese e del futuro: “Sto molto bene all’Inter, è una società fantastica, c’è tanto calore, persone fantastiche in società e tifosi incredibili – ha detto alla tv Nos — . Per me è un privilegio giocare lì, mi sento a casa. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi sul mio rinnovo, sono curioso”. La curiosità è di tutti, anche per il percorso bizzarro: da possibile uomo in uscita, trattenuto a Milano d’estate solo dall’assenza di un’offerta congrua, a pilastro del domani interista. Ma la trattativa va avanti con una avvertenza ben chiara pure allo staff di Denzel: non diventerà certo incedibile, semmai il prezzo sarà più alto per eventuali compratori futuri. LEGGI TUTTO

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    L’oceano gelato, il Viareggio dei fiordi, il talento da play: così nasce Gudmundsson

    Ci siamo fatti raccontare il talento islandese del Genoa dal suo primo allenatore e da un giocatore di basket pro’ con cui si diletta al campetto: “Già a 10 anni si faceva dei programmi personalizzati per allenarsi. E quel giorno ad Akureyri…”

    A fine chiacchierata arrivano le foto. Albert Gudmundsson è un puntino biondo platino che dribbla i coetanei con eleganza. Ha la testa alta, il passo svelto e i calzettoni alla Omar Sivori, semi abbassati. “In fondo non è cambiato nulla, salta tutti come faceva anni fa. E nessuno lo prende”. LEGGI TUTTO

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    Mercato Juve, Thuram pista sempre più calda: tutti gli altri nomi

    C’era una volta al Milan la “maledizione del numero 9”, poi spezzata da Olivier Giroud: undicesimo rossonero a portare quella maglia dopo Pippo Inzaghi e primo all’altezza delle aspettative. Sulla Juventus sembra invece essersi abbattuta la “maledizione della mezzala destra”, visto quanto accaduto a Paul Pogba e quanto sta accadendo a Nicolò Fagioli. Ferma restando la speranza che per il ventiduenne cresciuto a Vinovo tutto possa risolversi per il meglio e in fretta, la suddetta “maledizione” impone riflessioni importanti al dt Cristiano Giuntoli e al ds Giovanni Manna in vista del mercato di gennaio. «Vedremo se ci saranno opportunità e se sarà il caso di intervenire», aveva detto lunedì Giuntoli.I dirigenti bianconeri stavano e stanno valutando una serie di operazioni per arrivare a un sostituto di Pogba e due piste, Berardi e Sudakov, per aggiungere fantasia al reparto offensivo.
    Il caso Fagioli e la priorità centrocampo
    Valutazione che il caso Fagioli probabilmente sbilancerà in modo decisivo in favore dell’intervento sul centrocampo rendendolo – nella peggiore delle ipotesi ovvero in caso di squalifica – non solo indispensabile, ma anche orientato a un giocatore di immediata affidabilità. Anche a costo di rinunciare, almeno a gennaio, all’uomo di fantasia. Innesto che peraltro la crescita di Yildiz in casa e quella di Soulé in prestito al Frosinone potrebbero rendere superfluo a prescindere. LEGGI TUTTO

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    Soldi, patti, denunce: quasi cent’anni di calcio e scommesse

    Tanti gli scandali che hanno coinvolto stelle come Albertosi, Giordano, Rossi e Signori. Gli anni del Totonero e le inchieste recenti

    N ulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. La parola “scommessopoli” è entrata come neologismo nel dizionario Treccani solo nel 2012, ma la penetrazione delle giocate nel mondo del calcio è assai più antica. Prima di arrivare alla ribalta degli scandali dell’era “televisiva”, che hanno coinvolto – a ragione ma anche a torto – gente del calibro di Rossi, Giordano, Manfredonia, fino ad arrivare a Doni, Signori e persino un totem come Buffon, già nel 1927 – quando nell’Italia fascista vigevano gli slogan su legge e ordine – il massimo campionato scopre il fenomeno delle scommesse illegali. LEGGI TUTTO

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    C’è un altro Milan capolista: il metodo Abate per una Primavera a 300 all’ora

    Viaggio tra i ragazzi che guardano tutti dall’alto: primi in campionato, primi nel girone di Youth League. Dall’empatia giocatori-allenatore al senso di appartenenza e al contributo di Vergine, così si costruiscono i rossoneri di domani

    C’è un Milan che guarda tutti dall’alto anche tra i più piccoli. Una squadra imbattuta e capolista in Italia e in Europa, grazie a otto successi e un pareggio nelle prime nove uscite stagionali. La Primavera di Abate vola e si gode un doppio primato in solitaria: in campionato, a +2 sull’Inter, e in Youth League, con due vittorie su due nella Champions dei giovani. LEGGI TUTTO