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    Anghelè, 10 Juve e 21 Italia: “Dybala idolo, Yildiz è un fenomeno”

    Lorenzo Anghelè, cosa si prova a indossare la maglia azzurra?

    «Sono molto contento di far parte di questo gruppo e di vestire quella maglia. Ci stiamo preparando alle prossime partite per le qualificazioni all’Europeo di categoria. Prima, però, ci sono le due amichevoli contro la Serbia». (Stasera ore 18 a Gornji Milanovac e sabato alle 16 al centro federale serbo di Stara Pazova). Vi pesa arrivare dopo l’Europeo vinto la scorsa estate a Malta dall’ultima Under 19?

    «Per noi rappresenta uno stimolo a far bene. Cercheremo, perché no, di ripeterci e vincere ancora. Ma non sarà facile».

    Come si trova con Corradi?

    «L’ho conosciuto da poco e mi trovo già bene. Apprezzo il modo che ha di parlare ai ragazzi e di gestire il gruppo. Mi ritrovo parecchio nella sua visione di calcio e nelle sue idee di gioco». Cosa intende esattamente?

    «Mi riferisco alla gestione del pallone. Il mister chiede posizioni e compiti ben precisi. Tipo tenere la palla tra i piedi, cosa che a me piace molto». LEGGI TUTTO

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    Garcia è tornato a Castel Volturno: clima cupo, aria di cambiamento

    L’allenatore ha guidato l’allenamento con pochi giocatori a disposizione: il suo futuro si allontana da Napoli

    Un sole estivo batte sui cancelli di Castel Volturno. Meno del solito, i tifosi che generalmente attendono i calciatori nella speranza di strappar loro un autografo. Forse nemmeno si concederebbero, l’atmosfera è strana. L’aria del cambiamento non è gioiosa. Trasmette tensione e una sensazione di rottura comunque irreversibile tra il Napoli e Rudi Garcia. Perché la mancanza di fiducia della società e l’atteggiamento negativo dei calciatori non gli permetterebbero comunque di lavorare con serenità, anche se dovesse essere confermato per le prossime partite al rientro dalla sosta per le nazionali.

    allenamento—  Il tecnico francese, dopo due giorni di vacanza, è atterrato alle 12.30 all’aeroporto di Capodichino. Non si è prestato alle domande di cronisti e curiosi, sa bene che la sua posizione è a rischio e il fantasma di Antonio Conte prende sempre più corpo con il passare delle ore. L’impressione infatti è che nel momento in cui il presidente incasserà il sì dell’ex c.t. della Nazionale, si procederà all’esonero. Poco importa che De Laurentiis dovrà tenerlo a libro paga per il prossimo anno e mezzo, non capita sempre l’opportunità di convincere un allenatore così. Già in giornata potrebbe verificarsi un incontro tra i due, per capire se ci sono i margini progettuali ed economici per dare il via ad un nuovo progetto. La location sarebbe sempre la stessa per questo tipo di meeting, cioè gli uffici della Filmauro a Roma. Intanto, in questo clima surreale, Garcia ha condotto una sessione pomeridiana di allenamento con i pochi giocatori non convocati dai rispettivi Paesi. Sono via infatti Meret, Di Lorenzo, Raspadori, Cajuste, Elmas, Lobotka, Lindstrom, Ostigard, Zielinski, Osimhen e Kvaratskhelia. In questi giorni è atteso il recupero di Gollini, Rrahmani e Juan Jesus. Ma soprattutto si aspetta una decisione, che dovrà stabilire chi sarà a guidare il Napoli contro il Verona quando la stagione ripartirà. LEGGI TUTTO

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    Hjulmand non dimenticherà Lecce: più di 100 multe nell’ultimo anno!

    Il centrocampista passato in estate allo Sporting Lisbona è arrivato alla tripla cifra di sanzioni a causa di una zona a traffico limitato non rispettata nella città pugliese

    Oltre cento sanzioni collezionate nell’ultimo anno. Ventitrè ricorsi vinti – con tanto di spese giudiziarie a carico del Comune – ma, soprattutto, ottanta multe… ancora da pagare. Morten Hjulmand ha lasciato Lecce nella finestra estiva di calciomercato, eppure il suo legame con il capoluogo salentino è destinato a durare nel tempo. È una questione di affetto, ricordi, emozioni… e non solo.

    LA VIOLAZIONE—  Il 24enne, oggi allo Sporting Lisbona, ha infatti attirato l’attenzione dell’amministrazione comunale leccese, che rimprovera all’ex capitano di essere entrato con la propria auto per 103 volte nella zona a traffico limitato della città, sebbene privo della necessaria autorizzazione. Il caso è controverso, specialmente se si considera che Hjulmand, durante la sua permanenza nel club di Sticchi Damiani, aveva deciso di abitare, insieme alla sua compagna, proprio nel centro storico di Lecce. Affidatosi a un avvocato, il danese avrebbe già vinto più di venti ricorsi, tramite i quali contestava alcuni difetti di notificazione relativi a svariati verbali. Adesso, tuttavia, Hjulmand dovrà rispondere delle altre ottanta infrazioni: i termini per il ricorso sono scaduti… LEGGI TUTTO

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    Baldini: “Fagioli? Non mettiamolo in croce, sarà un peccato veniale”

    L’ex spalla di Fiorello “assolve” il giovane bianconero: “Non lo accusano mica di aver truccato una partita, quello sarebbe grave”. Signori: “Il fattore mediatico supera quello umano”

    “Sono a favore di Fagioli. È un ragazzo giovane. Se l’ha fatto, perché indagheranno, secondo me è un peccato veniale”: è il commento a caldo di Marco Baldini, conduttore radiofonico per anni spalla di Fiorello, sul caso Fagioli, che vede il centrocampista della Juve indagato dalla procura di Torino nell’ambito di un’inchiesta sulle scommesse su piattaforme online illegali. “Sono giovani, possono incappare in errori del genere, un po’ per inesperienza, un po’ per amicizie sbagliate. Non lo metterei in croce, non è che ha truccato una partita, quello sì che sarebbe grave”, ha proseguito Baldini, che più volte negli anni ha parlato in pubblico dei problemi avuti per la sua dipendenza dal gioco d’azzardo. E dà la sua ricetta: “Primo, bisogna aspettare le indagini, vedere cosa è successo. Secondo, analizzare il comportamento di un ragazzo di 20 anni, quindi è facile cadere nell’errore. L’importante è che non sia una cosa compulsiva. Se è stato un peccato veniale, per divertirsi, alla fine non lo vedo una cosa grave. Non credo che debba meritare anni di squalifica per una cosa del genere. Però è un mio punto di vista. Se invece è un problema di dipendenza, è un bene che sia venuto fuori, perché così si fa curare”.

    parla signori—  “Mi limito a dire che al momento è solo indagato. Se la mia vicenda è servita a cambiare il modo di affrontarla? Assolutamente no, il fattore mediatico supera quello umano”: così Giuseppe Signori. L’attaccante era stato assolto nel 2021 dall’accusa di presunta combine in primo grado dal tribunale di Piacenza e poi da quello di Modena “perché il fatto non sussiste”. LEGGI TUTTO

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    Liedholm segna, Coppi protesta: 70 anni fa la prima Domenica Sportiva

    L’11 ottobre 1953 andava in onda la prima puntata ufficiale della “Domenica Sportiva”

    La più longeva trasmissione della televisione italiana compie oggi settant’anni e si carica il felice peso di una storia condivisa, che appartiene a tutti noi. L’11 ottobre 1953, è il giorno in cui va in onda la prima puntata ufficiale della “Domenica Sportiva”. L’Italia è uscita dal dopoguerra con una fiducia del futuro che negli anni purtroppo scolorirà, la Rai da qualche tempo ha dato inizio a trasmissioni sperimentali, lo sport – calcio e ciclismo soprattutto – accompagnano gli italiani nella loro faticosa rinascita. C’è la necessità – quasi fisiologica dopo tanto dolore – di trovare consolazione nella bellezza delle gesta sportive. Nelle cronache si tratteggia con enfasi il “nobile sudore” dei protagonisti che rincorrono un pallone e strappano applausi negli stadi pieni di uomini – sì, sono quasi sempre e quasi tutti uomini – vestiti a festa, mentre la bicicletta – in un’Italia ancora prevalentemente rurale – si trasforma da mezzo di trasporto che marca una geografia a veicolo di svago, diventa un fattore di emancipazione che favorisce una maggiore mobilità, quindi una più consapevole autonomia. LEGGI TUTTO

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    Da Monza e Sassuolo a Lecce e Frosinone: quale sarà la sorpresa del campionato?

    Palladino, Dionisi, D’Aversa e Di Francesco hanno vissuto un inizio di stagione speciale e vogliono continuare a stupire

    Qualcuno pensava che il Monza fosse più debole rispetto alla scorsa stagione. E invece la prima parte del campionato ha dato una risposta differente. Può anche darsi che la rosa abbia meno qualità complessiva, d’altronde pesano gli addii di Sensi, Rovella e soprattutto Carlos Augusto. Però Raffaele Palladino ha già trovato nuovi equilibri cambiando la posizione di Pessina, lavorando molto sull’identità della sua squadra e su principi-base che poi possono essere eseguiti anche in modalità differenti. Il Monza è una formazione intelligente, che è sempre dentro la partita: la vive, non la subisce. Può perdere o commettere errori, ma sa cosa fare e come mettere in difficoltà gli avversari. Adriano Galliani, che di calcio capisce parecchio e che quindi aveva ben chiaro il deficit tecnico rispetto alla rosa della scorsa stagione, ha piazzato il colpo-Gomez, che al momento non risalta perché il giocatore deve trovare la condizione. Ma il Papu sarà un valore aggiunto in tempi brevi, magari anche solo part-time. E poi c’è Andrea Colpani, una delle grandi sorprese di quest’avvio di Serie A: corsa leggera e ondulante, dribbling facile, senso del gol. Occhio che se qualcuno lassù stecca, il Monza si iscrive volentieri alla corsa per l’Europa. LEGGI TUTTO

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    Cardinale, Pulisic e Musah: Milan, l’anima americana ti fa bene

    Il proprietario ha le carte per vincere, come ha già dimostrato. i due nazionali hanno dato un contributo importante in questa ottima partenza: fanno squadra e portano mentalità vincente

    mi prendono in giro! Mi dicono, “Dan! Tu, che dovevi diventare l’allenatore del Milan nel lontano 1987, cosa ne pensi del fatto che, oggi, una bella fetta dei successi del Milan all’apertura di questa stagione di calcio sia arrivata grazie agli Americani?”. Chiarisco: primo, non mi hanno “offerto” la panchina del Milan nel 1987. Mi hanno chiesto se se ne poteva parlare. Ho preso tempo dicendogli che sarebbe stato possibile parlarne alla fine della mia stagione di basket, a bocce ferme. Poi, come si sa, il Milan ha preso il leggendario Arrigo Sacchi. Per quanto riguarda la nuova proprietà, nella persona di Jerry Cardinale, e la sua società Red Bird, posso dire che è un esempio. I proprietari americani hanno le carte per vincere, come lo scudetto del Milan di due anni fa ha dimostrato.  LEGGI TUTTO