consigliato per te

  • in

    Dalle risate con Del Piero alla torta fritta di Parma: tutta l’Italia di Marcus Thuram

    La casa ancora da trovare, le visite della famiglia, i ricordi d’infanzia, le esultanze, la sintonia con Lautaro in campo e fuori: per l’attaccante dell’Inter l’aria della Serie A è davvero dolce

    L a scena si ripete sempre uguale da qualche settimana ormai. Non poteva cambiare certo ieri, dopo l’ennesima partita con impresso il sigillo del casato francese dei Thuram: Marcus che va giù nel parcheggio di San Siro dove l’aspetta Lilian per andare a cena a discutere di calcio, vita, famiglia. Di Milano città e di Inter squadra. Dopo aver segnato pure in Champions, il pasto del martedì sera è stato perfino più piacevole, del resto non capita a tutti che un popolo intero canti il tuo nome fino a far tremare uno stadio. La vertigine può essere pericolosa, ma da queste parti non c’è il rischio di montarsi la testa o di distrarsi. La testa è saldissima sulle spalle del centravanti, anche per i rigidi insegnamenti di un campione del mondo, che non è solo padre ma da sempre pure modello e consigliere. I compagni dello stesso Lilian, da Gigi Buffon a Hernan Crespo, ricordano ancora il piccolo Marcus, bimbo felice nel parco della cittadella di Parma: aveva spesso una palla ai piedi e l’amata torta fritta tra le mani. Ale Del Piero, invece, ha ricordato le risate con la famiglia Thuram nella sua casa di Torino. LEGGI TUTTO

  • in

    Dalla Champions alla Serie A: così Milan e Inter si rituffano nel campionato

    I nerazzurri hanno confermato forza e maturità. I rossoneri ancora spreconi, come con il Newcastle. Ma anche tante buone cose

    Come rientrano le milanesi in campionato? Più sorridente l’Inter, forte del poderoso secondo tempo con il Benfica e del primo posto nel girone. Il Milan si ritrova di nuovo a rimpiangere le occasioni sprecate, come con il Newcastle. Zero gol dopo 180’ zeppi di tiri sono imperdonabili. Ha ragione Leao: “In Champions, se non segni, paghi”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, accettare il ko con una big significa ridimensionarsi

    Contro il Real Madrid lo spallettiano “uomini forti destini forti” pare finito in soffitta. Per Garcia “basta che ci sta ‘a salute”

    Il Napoli non ha perso la faccia contro il Real Madrid, ma ha perso la sua sfrontatezza, arrestando il suo processo di crescita come squadra. Il motto spallettiano “uomini forti, destini forti” l’altra sera è finito in soffitta definitivamente con la maniacalità dei dettagli. E Rudi Garcia – che aveva la possibilità di liberarsi dell’eredità di Luciano Spalletti – è apparso come il Grande Frenatore di Stefano Benni, riportando il Napoli indietro a diversi anni fa, quando perdere di misura con una grande andava anche bene. In un percorso di abbassamento degli obiettivi oltre che del gioco: dove ieri si accontentava del pareggio col Genoa, oggi si accontenta della sconfitta col Real Madrid, molto sottotono e con una difesa dimenticabile, anche se aveva un Jude Bellingham in versione Zinédine Zidane, e un Federico Valverde sicuramente vagocampista ma altrettanto sicuramente vincitore della lotteria per un pallone solo da mettere in porta con Meret o senza Meret. E in uno stadio caldissimo come il cratere di un vulcano, che sembrava essere tornato quello che impressionò romanzieri come Juan Villoro e Roberto Fontanarrosa e filosofi del pallone come Jorge Valdano, il Napoli ha fatto un passo in avanti e due indietro. Proprio nelle serate di Champions dove aveva mostrato i progressi dell’era De Laurentiis, la squadra si è autoridimensionata.  LEGGI TUTTO

  • in

    Sacchi: “Inter compatta e dominante. Bravo Inzaghi, così si vince in Europa”

    L’ex tecnico scrive per noi: “Contro il Benfica dopo il gol i nerazzurri hanno continuato ad attaccare, ad aggredire, non si sono mai fermati. E il ruolo di Thuram…”

    Cominciamo subito con la cosa più importante: complimenti all’Inter e a Simone Inzaghi. Contro il Benfica i nerazzurri mi hanno proprio convinto: la loro è stata una vittoria di stampo internazionale per il modo in cui hanno interpretato la partita. Devo ammettere che erano partiti un po’ così così, ma poi sono venuti fuori alla distanza e nella ripresa sono stati fantastici. Dopo il gol hanno continuato ad attaccare, ad aggredire, non si sono mai fermati. Bravissimi. E, cosa tutt’altro che da trascurare, non hanno corso alcun rischio: ciò significa che se il pallone lo tieni tu gli avversari hanno meno occasioni per crearti pericoli. A me sembra una questione tanto logica, eppure non sempre le squadre italiane si comportano in questo modo. L’Inter lo ha fatto ed è stato un bel vedere. Se, invece, dopo il gol del vantaggio di Thuram, fosse arretrata e avesse soltanto pensato a difendersi, chissà che cosa sarebbe successo. Di certo il Benfica avrebbe avuto qualche opportunità in più per raggiungere il pareggio.  LEGGI TUTTO

  • in

    Sarri: “Spero questa Champions dia fiducia e coraggio alla Lazio”

    “É stata una partita come previsto di grande intensità, loro non sono una squadra molto anglosassone ma hanno molta rapidità e dinamismo oltre alla tecnica in velocità”. Commenta così Maurizio Sarri la vittoria della sua Lazio sul campo del Celtic. Un successo arrivato allo scadere grazie al gol di Pedro, arrivato al termine di una partita non semplice per i biancocelesti. “Abbiamo fatto un gran primo tempo, all’inizio del secondo c’era anche la possibilità di andare in vantaggio – ha proseguito l’allenatore toscano ai microfoni di Sky Sport -. Poi dopo un periodo di sofferenza siamo stati più caratteriali a rimanere dentro la partita. Oggi ai ragazzi prima della partita ho detto di non ascolare niente e nessuno perchè ci manca poco per essere competitivi. Purtroppo quel poco è la differenza tra vincere e perdere. Un gap che comunque si può colmare, spero che la partita di stasera ci possa dare fiducia e coraggio e possa innescare un periodo più positivo”.
    Sarri: “Abbiamo diverse soluzioni”
    Sarri ha poi commentato l’ampiezza della sua rosa e i nuovi acquisti, un tema proposto dopo l’ultima sconfitta di campionato del Milan che non è piaciuta nell’ambiente Lazio. “Fra i giocatori dell’anno scorso ce ne è una parte che sta rendendo al di sotto della passata stagione, questo può essere un sintomo di appagamento per il secondo posto ed è un rischio che si corre in certi casi – ha detto il classe 1959 -. Questa manifestazione è talmente importante e bella da giocare che probabilmente innesca certi meccanismi mentali. Centrocampo Kamada-Vecino-Luis Alberto? Bisogna entrare nell’ordine delle idee che giocando ogni tre giorni abbiamo anche altre soluzioni. Nuovi acquisti? Giocando con questi ritmi è chiaro che tanti arrivano al 70’ in difficoltà. Oggi c’erano due-tre che avevano giocato tantissimo nelle ultime partite e volevo preservarli per la prossima gara. Bisogna cercare di sfruttare tutti i cambi, che quest’anno sto facendo di più rispetto all’anno scorso”.  LEGGI TUTTO