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    La Juve e quel tiro da fuori che non c’è: poche squadre in A fanno peggio

    Nella classifica stilata sulla base della percentuale dei tiri da fuori su podio ci sono Lecce, Empoli e Salernitana. Unica consolazione per la Signora: dietro di lei ci sono Inter, Milan, Napoli e Atalanta… Chiesa il tiratore scelto bianconero dalla distanza

    la Juve e quel tiro da fuori che non c’è: Allegri l’ha indicato come necessità per la squadra, i numeri relativi alle prime sette gare di campionato lo confermano. “In due o tre situazioni avremmo dovuto concludere, dai 20-25 metri, pensare a far male e non al possesso palla. Abbiamo avuto due occasioni con Fagioli, lì si deve tirare da fuori. Anche per variare le giocate”, ha detto l’allenatore della Juve dopo lo 0-0 con l’Atalanta. LEGGI TUTTO

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    Calcio fra gioco e scienza. Contano di più algoritmi o competenza?

    Dati e numeri sono sempre più decisivi nelle scelte dei club. Ma ci sono esempi illustri, del passato e del presente, che dimostrano che un approccio meno analitico può comunque essere vincente

    Non c’è dubbio che il calcio, per molti, sia diventato una scienza. Una vittoria finisce spesso per essere spiegata attraverso i numeri: a volte – si può dire? – assolutamente ininfluenti. Gli allenatori si affidano, in questo caso giustamente, ai dati per verificare lo stato di forma di un giocatore. Gli staff sono composti da esperti in ogni settore: c’è chi allena la profondità offensiva, chi si dedica alla linea difensiva, l’esperto delle punizioni, magari degli angoli. Ogni partita viene spesso vivisezionata e ogni movimento di un giocatore messo in relazione con l’atteggiamento del collettivo. Non ci sono più ruoli da ricoprire ma spazi da coprire e tempi da assecondare. Un laboratorio, insomma, che è diventato anche lo strumento con cui spesso si opera sul mercato. Ci sono gli algoritmi che indirizzano le scelte su questo o quel rinforzo, in base a mille parametri. E’ il nuovo calcio, al passo di quello che succede nella vita.  LEGGI TUTTO

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    Juventus-Torino, Juric avvisa Allegri: “Questo derby speriamo di vincerlo”

    Il pareggio del Torino contro l’Hellas Verona non ha scoraggiato Juric. L’allenatore granata ha ripercorso alcune tappe della partita a Torino Channel: “Penso che la squadra ha fatto la sua partita e ha avuto 4-5 occasioni per creare e non ha concesso niente su un campo davvero difficile da giocare, per cui sono contento della prestazione ma meno contento del risultato”. Oltre al pareggio, le brutte notizie per Juric arrivano dalla difesa, che già orfana di diversi giocatori ko per infortunio, contro il Verona i granata hanno perso anche il giovane Sazonov. Al suo posto è entrato Tameze che è stato elogiato da Juric: “Ha fatto una partita top, è stato molto intelligente, ha coperto spazi alla grande e si è proposto in attacco con grande qualità. Mi è piaciuto tanto”.

    Juric e la frase sul derby con la Juventus

    Archiviata la pratica Verona, Juric è già concentrato sulla prossima partita e ha le idee chiare. Sabato 8 ottobre allo Stadium c’è il Derby della Mole contro la Juve, reduce anche lei dal pareggio contro l’Atalanta di Gasperini. Su come affronterà il derby, l’allenatore granata ha dichiarato: “Speriamo di vincere un derby, abbiamo fatto sempre grandi prestazioni, o gran parte, specialmente a casa loro. Siamo stati parecchio sfortunati, questa volta vogliamo recuperare energie e cercare di vincerlo”- insomma, Allegri è avvisato. LEGGI TUTTO

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    Fuori Adli, dentro Pobega. E il Milan si allena col “muro giallo” del Dortmund

    Pioli ha fatto allenare la squadra con i cori dei tifosi del Borussia in sottofondo per abituarla al clima del Signal Iduna Park, uno degli stadi più caldi d’Europa

    Dal nostro inviato Francesco Pietrella
    3 ottobre

    – milanello (va)

    È Milanello, ma per qualche minuto sembra il muro giallo. Almeno da fuori. Dopo aver chiuso i primi 15 minuti aperti ai media, il Milan ha iniziato ad allenarsi con i cori del Borussia Dortmund in sottofondo. Il tutto per abituare la squadra a ciò che troverà domani al Signal Iduna Park, da sempre manifesto di tifoseria calda e appassionata. Un’idea suggestiva, anche utile, per far capire ai giocatori come sarà l’ambiente domani sera. In uno degli stadi più famosi d’Europa per quanto riguarda il tifo. I cori e il rullo di tamburi si sentono da fuori, mentre la Primavera di Abate si sta allenando. I giocatori corrono, le voci di rimbombano. Così Pioli ha scelto di far allenare i suoi ragazzi. 

    chi gioca—  La formazione sembra decisa: fuori Adli, dentro Pobega mezzala e Reijnders in regia. Il resto degli undici è intuibile: Maignan in porta, Calabria, Tomori, Thiaw e Theo in difesa. Musah mezzala destra, Pobega a sinistra e l’olandese da play. In avanti Leao, Giroud e Pulisic. LEGGI TUTTO

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    Inter, in Champions tornano i titolari: Dumfries e Pavard in vantaggio su Darmian

    L’italiano, che ha riposato a Salerno, sarebbe nuovamente indirizzato alla panchina: spazio al francese nei tre dietro e all’olandese nella corsia esterna destra

    Questa mattina, nell’ultimo allenamento alla Pinetina, Simone Inzaghi ha fatto altri esperimenti sulla formazione iniziale che sfiderà il Benfica, ma ci sono già alcune certezze sull’Inter che andrà alla ricerca della prima vittoria stagionale in Champions dopo il pareggio sul campo della Real Sociedad: giocheranno i titolarissimi. Ovvero Barella, Lautaro, Dimarco, Mkhitaryan, che a Salerno sabato sera sono partiti dalla panchina. Darmian, che all’Arechi non era tra i titolari e che ieri era un candidato forte a partire dal 1′, sembra invece destinato ancora alla panchina. Almeno alla luce delle indicazioni della sgambatura di stamani, scelte che sono sempre passibili di nuove variazioni ma che intanto un’ulteriore indicazione l’hanno data. Le prove tattiche di ieri avevano fatto pensare che Darmian avrebbe giocato al posto di Pavard, nei tre dietro (con Acerbi e Bastoni) e Dumfries nel “suo” ruolo, largo a destra. Questa era la prima soluzione che è stata provata. Esisteva però anche una seconda opzione, anche questa testata nella seduta di ieri: Darmian sulla corsia destra, con Pavard nei tre dietro e l’olandese in panchina. Stamani invece è stato Pavard a giocare nel terzetto arretrato con Acerbi e Bastoni più Dumfries esterno. Inzaghi scioglierà il dubbio nella riunione tecnica pomeridiana, ma la coppia Pavard-Dumfries adesso è in vantaggio. A meno di nuovi ribaltoni… Il resto dell’undici iniziale, invece, pare fatto: insieme a Sommer, gli altri due difensori saranno, come detto, Acerbi e Bastoni, in mezzo spazio per Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco, mentre in avanti Lautaro e Thuram. LEGGI TUTTO

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    Ronaldo, causa stipendi: perché la Juve è ottimista e la differenza con Dybala

    Domani nuova udienza, non sarà la prima e non necessariamente l’ultima, per il contenzioso in atto tra Cristiano Ronaldo e la Juventus in merito alla quota di stipendi non riconosciuti al portoghese dal club bianconero e riferibile alle mensilità congelate e differite nel tempo per via dell’accordo trovato nel periodo del Covid.
    La “trattenuta” determinata dalla contrazione dovuta allo stop del campionato per via del Covid (Il lockdown del calcio durò oltre 100 giorni, dal 9 marzo al 22 giugno 2020) per quanto riguarda Cristiano Ronaldo sfiora i 20 milioni di euro.
    Ronaldo, la Juventus e la causa stipendi: la carta segreta ce l’ha il club
    Juve-Ronaldo, spettanza o no?
    E il calciatore, ora stella nella Saudi League, ha bussato al club bianconero per avere quella spettanza. Ma il problema è proprio questo. Si tratta di spettanza? Perché Cristiano Ronaldo spinse per anticipare di un anno la risoluzione del contratto per approdare al Manchester United. LEGGI TUTTO