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    Juve, Pogba “rompe” il digiuno social: prima volta dopo la positività al doping

    Il 5 ottobre, a Roma, Pogba si sottoporrà alle controanalisi (fissate in precedenza al 20 settembre) intanto si sta allenando a casa come testimoniato dall’ultima storia pubblicata dalla moglie Zulay sul suo profilo taggando il “Polpo”, si tratta della prima “apparizione pubblica” dal giorno della sospensione.
    Il centrocampista bianconero era risultato positivo al testosterone sintetico in un controllo effettuato al termine del match alla Dacia Arena tra Udinese e Juventus, la procuratrice Rafaela Pimenta non si è voluta esprimere aspettando appunto le controanalisi della prossima settimana. LEGGI TUTTO

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    Allegri-Chiesa, patto per la Juve: cosa c’è dietro il nuovo Federico

    L’ex Fiorentina è l’attuale faro bianconero: il cambio di ruolo, la partenza lanciata a suon di gol, dichiarazioni e umori convergenti con il suo allenatore. Com’è cambiato il suo modo di muoversi rispetto alla scorsa stagione

    Che Federico Chiesa, con i suoi quattro gol nelle prime sei gare di campionato, sia il nuovo faro della Juve è sotto gli occhi di tutti. Ma cosa c’è dietro alla partenza lanciata di Federico, figlio d’arte di Enrico? Molto di suo, ma non solo. Innanzitutto la completa guarigione dalla lesione al crociato anteriore del ginocchio sinistro che l’anno scorso lo aveva tenuto fermo per quasi dieci mesi, poi la ritrovata condizione psico-fisica, quindi un cambio di ruolo scelto da Allegri. Tappe impegnative e mai lineari, che lo stanno però portando verso l’apice della carriera, in un miglioramento costante da qualche mese a questa parte, riconosciuto anche dal suo allenatorecche da quel “Chiesa ora ha un’altra gamba” di estiva memoria, fino all’elogio dopo la vittoria sul Lecce, per Fede la gara n.100 in maglia bianconera: “Chiesa ha giocato dentro il campo, e quando va esterno non dà punti di riferimento a chi deve marcarlo. Ha tecnica e quest’anno è migliorato molto tatticamente”. Parole pesanti, per un giocatore spesso considerato troppo anarchico e individualista per essere stimato indispensabile, che fanno pensare a una sorta di ritrovata convergenza fra il tecnico e il giocatore, a una sorta di “patto” fra i due in grado di far svoltare la Juve. LEGGI TUTTO

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    Bilanci, classifica, stadio: l’effetto RedBird spiegato in cifre

    Tredici mesi dopo l’avvento della nuova proprietà, tutte le aree più importanti nella gestione del club stanno dando ragione al lavoro di Cardinale

    Il primo compleanno è passato ormai da un mese – il closing con Elliott riporta la data del 31 agosto 2022 -, ma negli ultimi tempi in casa rossonera è piuttosto piacevole voltarsi indietro e tracciare un bilancio. Dove per “casa” intendiamo la casa madre. La proprietà, ovvero il fondo RedBird creato e gestito da Gerry Cardinale. Uno che non ama particolarmente, per carattere e soprattutto per educazione imprenditoriale, voltarsi indietro per bearsi del lavoro mandato a compimento. A volte, però, ci sono cose particolarmente ben riuscite che riescono in tempi rapidi. E insomma, mettere insieme i due fattori non è così scontato. Al Milan è successo proprio questo, riuscendo a far collimare i due cardini di una società di calcio: risultati sportivi e sostenibilità finanziaria. LEGGI TUTTO

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    Dribbla, segna e gira per i Caruggi: storia di un genovese d’Islanda

    Gudmundsson è la stella del Genoa che viaggia a mille in questo inizio di campionato: arrivato nell’indifferenza, è diventato un uomo di culto in Serie A. Dove suo nonno era stato un pioniere

    Assist, dribbling, giocate sopraffine e ora anche il gol: oggi Albert Gudmundsson è l’uomo del momento. Eppure, in casa Genoa non lo è certo da questa stagione, perché già nella scorsa l’islandese aveva spinto il Grifone al ritorno in Serie A con 11 gol e 5 assist. Numeri che potrebbe raggiungere pure nella massima categoria, considerando doti tecniche del giocatore e modo di interpretare le partite del tecnico del Genoa Alberto Gilardino, che fa dell’islandese un vero punto di riferimento nel reparto offensivo rossoblù al pari di bomber Mateo Retegui, che contro la Roma ha trovato il 3° centro del suo campionato dopo quelli con Lazio e Napoli. LEGGI TUTTO

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    L’Inter perde Frattesi: risentimento ai flessori della coscia destra, salta due partite

    Il centrocampista si ferma in allenamento: ai box per le gare contro Salernitana e Benfica, si punta a riaverlo per il Bologna prima della sosta

    Un altro ostacolo si frappone tra Simone Inzaghi e le rotazioni anti-logorio. Dopo il k.o. di Marko Arnautovic, alla vigilia di Salernitana-Inter incombe anche quello – per fortuna meno grave – di Davide Frattesi, che non partirà per la Campania. Il centrocampista si è infatti fermato durante l’allenamento della vigilia per un affaticamento muscolare e i primi esami clinici strumentali alla clinica Humanitas di Rozzano hanno evidenziato un lieve risentimento ai flessori della coscia destra.

    Lo stop—  Innanzitutto, quindi, cambiano i piani dell’allenatore per la settima giornata di campionato: c’è da vedere se Inzaghi sceglierà comunque di far riposare un esausto Henrikh Mkhitaryan (e con chi eventualmente sostituirlo) o se confermarlo. L’infortunio dovrebbe tenere fuori dai giochi Frattesi anche per Inter-Benfica del prossimo martedì (residuali le possibilità di una convocazione), poi la situazione sarà monitorata continuamente. La speranza è di averlo arruolabile per la partita contro il Bologna, altrimenti se ne riparlerà con più calma al rientro dalla pausa per le nazionali. LEGGI TUTTO

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    L’Inter perde pezzi? L’Arabia Saudita tenta un dirigente…

    MILANO – Dopo i calciatori e gli allenatori, tocca ai dirigenti e probabilmente poi verrà il turno degli arbitri (dei fischietti ha parlato ieri il Times). Prosegue l’offensiva dell’Arabia Saudita nei confronti dei protagonisti del calcio europeo.
    La Saudi Pro League, dopo aver portato decine di giocatori nel campionato del regno mediorientale, passa alla fase che prevede il rafforzamento degli organigrammi societari. Questa nuovo assalto tocca anche l’Inter. Secondo indiscrezioni provenienti dall’Arabia Saudita, i vertici del calcio locale sarebbero interessati ad avanzare un’offerta ad Alessandro Antonello, l’amministratore delegato della parte economica del club nerazzurro. La notizia arriva appena dopo l’ufficializzazione dell’approdo all’Al-Nassr di un altro dirigente italiano. Guido Fienga, ex manager della Roma, sarà l’amministratore delegato della società dove giocano Cristiano Ronaldo e Brozovic.
    Il futuro del CEO dell’Inter
    Antonello non sembra però intenzionato a lasciare l’Inter per intraprendere questa nuova avventura. La Saudi Pro League nei mesi scorsi ha scelto per i suoi due ruoli chiave figure dirigenziali provenienti dallo sport europeo. Il portoghese Carlo Nohra è il ceo della Lega calcistica di Riad, mentre il Director of Football (in pratica il direttore sportivo chiamato a smistare gli acquisti centralizzati del fondo sovrano verso i club) è il nigeriano Michael Emenalo, ex direttore tecnico del Chelsea dopo essere stato vice di Carlo Ancelotti alla guida dei Blues. Ora entrano nel radar anche i manager italiani. LEGGI TUTTO

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    Dionisi: “Vi spiego il mio Sassuolo, capace di battere Juve e Inter”

    Il tecnico dei neroverdi: “A San Siro non ha vinto solo Berardi. Questa squadra ha testa, puntiamo sempre più in alto. Quando ho letto la formazione dei nerazzurri ai miei ho detto…”

    Dal nostro inviato G.B. Olivero
    29 settembre

    – sassuolo (mo)

    Sulla lavagna della sala riunioni del Mapei Center ci sono ancora visibili tracce del piano di San Siro. Un grande cerchio, disegnato col pennarello, evidenzia due pedine sulla trequarti dell’Inter: “Sono Calhanoglu e Bajrami: una delle chiavi della nostra gara. Bajrami doveva controllare l’avversario in fase di non possesso e poi smarcarsene appena la palla finiva a noi. Per il Sassuolo le transizioni sono determinanti e sapevamo che lì, sulla trequarti, ci saremmo giocati le nostre carte. Poi è chiaro che abbiamo vinto perché Berardi ha fatto un gol incredibile: gli episodi spesso sono fondamentali. Ma il lavoro, l’applicazione e di conseguenza le prestazioni sono altrettanto fondamentali”.  LEGGI TUTTO