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    Non solo Huijsen e Yildiz: i gioielli Next Gen, da Turicchia a Salifou

    Il recupero infrasettimanale con la Recanatese mette in pari la Juventus Next Gen con le partite giocate in Serie C, regala la seconda vittoria consecutiva e fa compiere un altro saltino a metà classifica. Anche quest’anno per i ragazzi di Brambilla sarà un percorso a tappe: la rosa costruita dal direttore Chiellini ha un potenziale interessante, ma la squadra è cambiata molto rispetto all’anno scorso e serve il solito periodo di assestamento nella categoria come ormai testimonia lo storico del progetto. Domenica arriverà la Torres, che guida la classifica del campionato: sarà un esame di maturità significativo per chi vuole mettersi in mostra. Intanto vediamo chi finora ha fatto meglio degli altri e perché. LEGGI TUTTO

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    Rovella, l’ex Juve la chiave della Lazio per battere il Toro

    Nel post partita di Lazio-Torino, interrogato sull’importanza di Vecino per gli equilibri del centrocampo biancoceleste, Maurizio Sarri si è detto soddisfatto dell’apporto della mezzala uruguaiana, autore del gol dell’1-0. Senza che gli fosse chiesto, il tecnico toscano ha voluto elogiare anche Nicolò Rovella, alla sua prima da titolare con la maglia della Lazio: “Quando la squadra funziona diventa più semplice dare i meriti a qualcuno. Penso che con l’atteggiamento di oggi chiunque avesse giocato la squadra sarebbe stata solida. Sono contento di Vecino e dell’esordio di Rovella dal primo minuto perchè ha fatto una partita di alto livello. Sta trovando la condizione giusta e si stanno vedendo i frutti di questa crescita di condizione”.

    Sarri, la Lazio e l’impatto di Rovella

    L’inserimento del regista ex Juve, passato in estate in biancoceleste, non è stato immediato. Come ha spiegato proprio Sarri, Rovella “sta trovando una condizione decente dopo l’infortunio che lo ha bloccato fino a metà agosto. Ora stiamo vedendo i frutti di questa crescita di condizione”. Per il numero 65 della Lazio c’era stato spazio per 45′ nella ripresa della partita contro la Juve e nel quarto d’ora finale della gara con il Monza. Ma il match di mercoledì sera può rappresentare una svolta per Sarri e i suoi, apparsi ritrovati contro la squadra di Juric. E la prestazione di Rovella è senz’altro uno dei motivi per il tecnico toscano per guardare al futuro con maggiore ottimismo: ha finalmente il regista adatto al suo gioco, ma anche una pedina affidabile per un’efficace fase di non possesso. I numeri lo confermano. LEGGI TUTTO

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    Bastoni, Mkhitaryan, Lautaro: gli uomini a cui Inzaghi non rinuncia. Fa bene o no?

    Turnover? No, grazie. Finora tre giocatori di movimento dell’Inter sono stati titolari in tutte e sette le partite stagionali, trovandosi adesso con il fiato corto. Sono indispensabili, ma logorati rendono di meno

    Riposo anch’io? No, tu no. Nel grande dilemma sulla gestione delle forze per dribblare un calendario sempre fitto, Simone Inzaghi ha fatto ruotare a scaglioni tutti i titolari tranne quattro: Yann Sommer più tre giocatori di movimento. Si tratta di Bastoni in difesa, Mkhitaryan a centrocampo e Lautaro in attacco. LEGGI TUTTO

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    Adli o Krunic? Il film del Diavolo scritto da due registi diversi

    Pioli con Yacine ha trovato un interprete molto diverso da Rade al centro della mediana. Potrebbe aprirsi un ballottaggio decisamente interessante, a seconda delle partite. E che numeri, il francoalgerino…

    Per raccontare una parte di ciò che distingue Yacine Adli da Rade Krunic, ci si può affidare a due situazioni viste a Cagliari. La prima: Rade, probabilmente, non si sarebbe fatto portare via palla con quella facilità da Luvumbo e Nandez in occasione del gol rossoblù. La seconda: Rade, probabilmente, al minuto numero 28 non avrebbe avuto occhi e morbidezza di piede sufficienti per innescare in quel modo Pulisic in area. Anche perché difficilmente Krunic si spinge al limite dei 16 metri avversari. LEGGI TUTTO