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    Manlio Scopigno, allenatore più democratico del mondo che fu re a Cagliari

    Il vizio delle sigarette. Un carattere ironico, taciturno e dissacrante. L’allenatore “filosofo” vinse solo una cosa, ma indimenticabile: lo scudetto del Cagliari nel 1970. L’unico. Un po’ come lui, così diverso dai colleghi. Ci manca da 30 anni

    Lo chiamavano il Filosofo, ma era solo un uomo, un allenatore tranquillo. Detestava i maghi e i fattucchieri, i saputoni del bla bla e quelli che sdottoravano “mo’ te lo spiego io”. Non poteva vedere Helenio Herrera, perché “parlava dal balcone”. Manlio Scopigno, scomparso il 25 settembre di 30 anni fa, era tutto il contrario dei colleghi. Timido, pigro, silenzioso e modesto. Dicevano di lui: “Quando parla bisbiglia, quando urla parla”. LEGGI TUTTO

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    Inter e Juve: ecco perché ora sono davanti a tutte le altre

    Rose più profonde, difesa a tre, bianconeri senza coppe, nerazzurri che non si sono più fermati dalla scorsa Champions: ma è presto per escludere Milan e Napoli dalla corsa scudetto

    Con tutte le precauzioni del caso, perché siamo ancora al fischio d’inizio, il tema dell’anno sembra Inter-Juve. I nerazzurri sono davanti: non si sono più fermati dall’ultima Champions, fanno punti anche quando dovrebbero affondare, vedi Real Sociedad, e hanno un potenziale ancora inespresso. I bianconeri sono gli inseguitori con meno pensieri: soltanto il campionato e, quando arriverà, la Coppa Italia. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic e non solo, un piede tira l’altro

    Sabato scorso il centravanti della Juve ha segnato una doppietta alla Lazio col piede “debole”. Nel suo caso, il destro. Un evento tutt’altro che raro, come dimostrano i fuoriclasse che prima di lui hanno fatto gol usando l’estremità meno forte

    Paulo Roberto Cotechiño era ambidestro ma anche ambisinistro e oggi chissà, magari farebbe comodo in un calcio in cui si parla di piede dominante e di piede debole, dove quest’ultimo nel migliore dei casi funge da appoggio e nel peggiore da stampella. Così quando un attaccante segna con l’altro piede – quello che di solito usa con parsimonia – ci si stupisce assai, come è successo quando Dusan Vlahovic ha segnato – di destro, lui che è mancino naturale – una doppietta contro la Lazio. Nella stessa partita Federico Chiesa – la cui confidenza con il gol poggia sul destro – si è esibito in un esterno sinistro da manuale del calcio. LEGGI TUTTO

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    Diretta Milan-Verona ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    L’uomo della partita è sicuramente Rafa Leao, dopo la prestazione poco convincente contro i Magpies i tifosi e non solo si aspettano una risposta dal fuoriclasse portoghese che sia con un gol o un assist, nella conferenza stampa della vigilia Stefano Pioli ha difeso il suo numero 10 spingendolo a proseguire su questa strada per fare lo step in campione. In casa Hellas, reduce dal pareggio contro il Bologna con diversi giocatori acciaccati, Marco Baroni ha presentato cos’ì la sfida ai rossoneri: “Affrontiamo una grande squadra.Non possiamo essere attendisti, cercheremo di colpire. Sto lavorando molto sulla fase offensiva, perché vogliamo infastidire il Milan, dobbiamo avere coraggio, andare forte. ll calendario è fitto, ci sono tante gare in pochi giorni, ma io guardo alla prossima. Schiererò sempre il miglior Verona”.
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    Dove vedere Milan-Verona streaming e diretta tv
    Milan-Verona, gara valida per la 5ª giornata di campionato e in programma alle ore 15:00 allo Stadio Giuseppe Meazza in San Siro a Milano, sarà visibile in diretta streaming su DAZN. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
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    Le probabili formazioni di Milan-Verona
    MILAN (3-4-3): Sportiello; Thiaw, Kjaer, Tomori; Musah, Krunic, Reijnders, Florenzi; Pulisic, Giroud, Leao. Allenatore: Pioli.A disposizione: Mirante, Nava, Calabria, Pellegrino, Hernandez, Bartesaghi, Loftus-Cheek, Pobega, Adli, Romero, Chukwueze, Okafor, Jovic. Indisponibili: Bennacer, Caldara, Kalulu, Maignan. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    VERONA (3-4-2-1): Montipò: Dawidowicz, Hien, Magnani; Faraoni, Hongla, Duda, Lazovic; Folorunsho, Ngoonge; Djuric. Allenatore: Baroni.A disposizione: Perilli, Berardi, Amione, Coppola, Cabal, Terracciano,Saponara, Serdar, Tchatchoua, Suslov, Cruz, Mboula, Bonazzoli. Indisponibili: Doig, Henry. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    Arbitro: Maresca (Napoli).Assistenti: Rocca e Moro.IV uomo: Camplone.Var: Marini.Avar: Maggioni.
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    Diretta Sassuolo-Juve ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    REGGIO EMILIA – Nonostante abbia predicato calma in conferenza stampa, parte dal Mapei Stadium la rincorsa di Massimiliano Allegri alla vetta solitaria della classifica di Serie A, per almeno 24 ore in attesa dell’Inter, nel week end in cui va in scena la 5ª giornata. Con 3 vittorie con Udinese, Empoli e Lazio e un pareggio contro il Bologna all’Allianz, la Juventus va a caccia di conferme.
    Sassuolo-Juve, dove vederla in tv e streaming
    Il match tra Sassuolo e Juventus, in programma quest’oggi alle ore 18 al Mapei Stadium di Reggio Emilia, sarà trasmesso in diretta streaming da Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
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    Le probabili formazioni di Sassuolo-Juve
    SASSUOLO (4-2-3-1): Cragno; Toljan, Erlic, Ruan Tressoldi, Vina; Matheus Henrique, Racic; Berardi, Bajrami, Laurienté, Pinamonti. All. Dionisi. A disp. Pegolo, Consigli, Viti, Pedersen, Ferrari, Missori, Boloca, Obiang, Thorstvedt, Ceide, Mulattieri, Castillejo, Volpato. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Alvarez.
    JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; McKennie, Miretti, Locatelli, Rabiot, Kostic; Chiesa, Vlahovic. All. Allegri. A disp. Perin, Pinsoglio, Huijsen, Rugani, Cambiaso, Weah, Fagioli, Iling-Junior, Nicolussi Caviglia, Kean, Milik. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Alex Sandro, De Sciglio, Pogba.
    Arbitro: Andrea Colombo di Como.Assistenti: Raspollini e Affatato.IV uomo: Sozza. Var: Fabbri.Avar: Di Martino.
    Sassuolo-Juve: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    La Serie A ringiovanisce: età media più bassa negli ultimi cinque anni

    In questa stagione, le squadre hanno mediamente un anno in meno rispetto al 2018-19. Il nostro campionato è sempre più giovane, anche se non ancora come la Ligue 1. Dietro all’Udinese di Pejicic (16 anni) ci sono Lecce, Bologna e Torino

    Il più giovane calciatore della Serie A è nato l’anno in cui è uscito il primo iPhone: giugno 2007. Si chiama David Pejicic, è sloveno e a Udine si diverte sulla trequarti. Andrea Sottil se l’è sempre portato in panchina. E probabilmente sarà lì anche a metà dicembre, dribblando il freddo e il vento, quando i friulani sfideranno il Sassuolo: dall’altra parte ci sarà Gianluca Pegolo, il giocatore più anziano del campionato. Il terzo portiere neroverde è nato nel 1981, l’anno in cui Lady D ha sposato Carlo d’Inghilterra e dall’altra parte dell’Oceano, più o meno nello stesso periodo, Lars Ulrich e James Hetfield battezzavano la loro band come Metallica. Pegolo e Pejicic hanno 26 anni di differenza. Il primo ne ha 42, il secondo 16. Sono il manifesto di due generazioni opposte, ma in una Serie A sempre più giovane rispetto alle stagioni precedenti. LEGGI TUTTO