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    Juve, partita tra leggende per la festa dei 100 anni di presidenza Agnelli

    La Juventus ha deciso di celebrare l’anno del centenario della famiglia Agnelli con i propri tifosi e con chi l’ha rappresentata. Ed ecco un primo evento e una prima data: il 10 ottobre PalaAlpitour di Torino ci sarà una festa a tinte bianconere. Alla fine dell’evento le leggende della storia del club si sfideranno anche in una partita. “Together, a Black & White Show” (questo il nome) sarà organizzato in collaborazione con Save The Children per sostenere i progetti dedicati ai bambini più vulnerabili e alle loro famiglie. Questa la nota della società: “Lo avevamo annunciato qualche mese fa. La stagione 2023/24 è per noi molto particolare, perché è iniziata con una celebrazione che segna profondamente la nostra storia: quella del centenario della prima Presidenza Agnelli, il 24 luglio 1923. LEGGI TUTTO

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    “Sono Giovanni Ceramica”. Da gregario di Rivera a “imboscato” al Parco Trenno

    Una vita da mediano, ma coi piedi buoni, come dimostrò la doppietta all’Inter. E una passione infinita per il pallone, al punto da giocare coi ragazzini a Milano senza farsi riconoscere

    Per tutti esiste un momento fatale, un giorno o una notte in cui l’incrocio degli astri regala un’improvvisa felicità. A Giovanni Lodetti quell’istante capitò domenica 15 novembre 1964. Derby di San Siro, il suo Milan contro la Grande Inter del Mago Herrera, di Suarez, di Corso e di Mazzola. LEGGI TUTTO

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    Sportiello, il portiere con il Milan nel destino: nel segno di Pioli e di Astori

    Il numero uno rossonero è stato l’ultimo a vedere Davide. I due avevano giocato a carte la sera prima della scomparsa del capitano della Fiorentina. Con l’allenatore rossonero ha un rapporto sincero e schietto fin dai tempi della Viola

    Nei pochi minuti contro il Newcastle ha mostrato subito lo spirito giusto. Lo stesso che servirà nelle prossime partite, in cui Marco Sportiello scenderà in campo al posto di Mike Maignan. Contro Verona e Cagliari dovrebbe toccare a lui. Un fedelissimo di Pioli, da sempre in campo senza paura. LEGGI TUTTO

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    Addio a Lodetti, vinse tutto col Milan di Rocco e Rivera. Aveva 81 anni

    E’ morto il mediano che chiamavano “Basléta”. Col Diavolo ha vinto due Coppe dei Campioni, due scudetti, una Coppa delle Coppe e una Intercontinentale, in Nazionale l’Europeo 1968

    Lo chiamavano “Baslèta”, che in milanese vuol dire mento, nel suo caso, pronunciato. Giovanni Lodetti ha smesso di correre, a 81 anni. Lo aveva fatto per tutta la carriera, da quando, a 15 anni, era entrato a far parte del settore giovanile del Milan, esordendo in prima squadra con Nereo Rocco in panchina nel 1962 a Ferrara, coi rossoneri vittoriosi per 3-0 sulla Spal. Il Diavolo lo aveva tesserato per 100.000 lire e una muta di maglie, andando a prenderlo in Lambretta a Caselle Lurani, nel Lodigiano. Primo stipendio, 160mila lire.

    mediano—  E’ stato un mediano di fatica, di quelli che portano l’acqua, il gregario per eccellenza. Divenne presto un titolare inamovibile di quel Milan con cui conquistò da protagonista due scudetti, una Coppa Italia, due Coppe Campioni, una Coppa Coppe e una Intercontinentale, totalizzando 288 presenze e 26 gol.  Ha giocato accanto a fenomeni come Gianni Rivera, Dino Sani, José Altafini, Karl Heinz Schenllinger, Giovanni Trapattoni, Angelo Benedicto Sormani. Lui era quello che correva per tutti. Con la Nazionale fu campione d’Europa nel 1968, ma ebbe l’amarezza di non essere chiamato al Mondiale 1970, che vide l’Italia di Valcareggi arrivare in finale, perché all’ultimo s’infortunò Anastasi e il c.t. preferì chiamare sia Prati sia Boninsegna.  Chiuse la carriera con Samp, Foggia e Novara, diventando poi opinionista televisivo. LEGGI TUTTO