consigliato per te

  • in

    Sacchi: “Milan senza gioco. Leao-gol, ma il problema è lui”

    “Con il Verona una vittoria di cui c’è poco da gioire. Pioli deve rendere la sua squadra un collettivo e ha bisogno di tempo. Il portoghese rimane fuori dalla manovra”

    Alla fine della partita mi telefona un mio amico e mi fa: “Adesso sì che sarai contento, il Milan ha vinto”. E io: “Poco”. “Perché?”mi domanda lui. Risposta facile: “Perché ho visto un Milan che ancora arranca”. Non mi faccio incantare dal risultato, anche se battere il Verona non è mai semplice. Il problema è che la squadra di Pioli non è ancora un collettivo. Essere un collettivo significa avere undici giocatori attivi con e senza palla, significa fare pressing, significa non fare lanci, significa tenere il pallone rasoterra, significa muoversi sempre. Il Milan dev’essere come una fisarmonica, deve sapere aprirsi e chiudere al momento opportuno. Il collettivo, nonostante qualcuno la pensi diversamente, esalta il talento, non lo imprigiona. Se invece non c’è il collettivo, cioè non c’è gioco di squadra, il talento da solo serve a poco. Questa è una lezione che tutti dovrebbero mandare a memoria, ma in Italia vedo che pochi l’hanno capita. La sconfitta nel derby, così netta, ha certamente provocato qualche problema nell’ambiente. Normale che sia così. LEGGI TUTTO

  • in

    Schnellinger: “Lodetti era deluso. Il Milan non lo invitava più allo stadio”

    “Lui amava i colori rossoneri, i dirigenti non lo chiamavano, si sentiva trascurato. Ma non era tipo da chiedere i biglietti”

    “M i ha telefonato suo figlio e sono rimasto senza parole”. La voce inconfondibile di Karl Heinz Schnellinger, 84 anni, Carlo per tutti, “il tedesco” per i compagni di squadra, è ancora incrinata dal dolore per la scomparsa di Giovanni Lodetti. “Sono tristissimo perché io e Giovanni siamo sempre rimasti in contatto. Ci sentivamo ogni dieci giorni e anche se ultimamente non mi aveva risposto, non pensavo che stesse per lasciarci. Dopo un giorno fatico ancora a credere che sia morto, perché nelle ultime telefonate mi era sembrato il Giovanni di sempre, allegro e spiritoso”. LEGGI TUTTO

  • in

    Il caso Genoa: Gila fra illusioni ed errori. Ora la svolta per ripartire

    Pagati a caro prezzo i cali nei finali di gara e le assenze dei nuovi leader intorno al bomber Retegui

    Concorso di colpe, se di ciò bisogna parlare. Concatenazione di eventi negativi, come sostengono invece i rossoblù, con un chiaro riferimento – ad esempio – all’espulsione di Martin che venerdì sera ha fatto saltare i piani del Genoa a Lecce. La verità di un Grifone sin qui troppo in altalena sta, probabilmente, a metà strada. Qualche peccato di gioventù, senza’altro, episodi negativi, ma l’analisi di un avvio di campionato in chiaroscuro da parte della neopromossa di Alberto Gilardino è ben più profonda. Considerando che i quattro punti raccolti sin qui possono essere un buon bottino solo considerando il valore degli avversari, a cominciare dalle prime due della classe nell’ultimo campionato. LEGGI TUTTO

  • in

    Sticchi Damiani: “Il Lecce che vince è un laboratorio con i conti a posto”

    Il presidente esulta: “Krstovic è un 9 vero. Siamo cresciuti. La rosa è completa. Ora un centro sportivo”

    Dal nostro inviato Francesco Velluzzi 
    24 settembre

    – LECCE

    u na gita in barca? Un sabato al mare? Sarebbe logico e invitante in questa Lecce in cui è ancora estate. E invece no. Il presidente Saverio Sticchi Damiani non molla mai. Si guarda la partita della Primavera, impegnata a Genova con la Samp (2-2 per i campioni d’Italia uscenti che hanno una squadra profondamente rinnovata). Felicità. Il Lecce è lassù con le grandi. “Bellissimo. Ma, continuo a ripeterlo, bisogna essere prudenti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lazio, Immobile torna al gol ma non basta: pari Monza con Gagliardini

    Ma la Lazio, questa sera all’Olimpico, non è andata oltre il pareggio contro un ottimo Monza. La squadra di Sarri è irriconoscibile, apparsa molto stanca e incapace di tenere alta l’intensità del gioco. La classifica si fa pericolosa: solo 4 punti rimediati nelle prime cinque giornate e Torino, Milan e Atalanta come prossimi impegni.

    Lazio-Monza, la cronaca

    Pronti, via e la Lazio attacca subito il Monza: con un guizzo Zaccagni entra in area e viene abbattuto da Ciurria. Dal dischetto si presenta Ciro Immobile che al 12° non sbaglia. I biancocelesti abbassano il ritmo di gioco e il Monza ne approfitta al 36°: Gagliardini colpisce a botta sicura in area di rigore e insacca alle spalle di Provedel. La ripresa si apre con una ghiotta occasione per la Lazio ma Immobile colpisce il suo terzo palo stagionale a Di Gregorio battuto. Il Monza sembra più in palla dei biancocelesti e sfiora il vantaggio in due occasioni: prima col gol annullato a Colpani per fuorigioco e poi con il tiro da fuori di Kyriakopoulos deviato da Provedel. All’Olimpico la Lazio esce tra i fischi e con un solo punto in tasca.

    SEGUI LAZIO-MONZA IN DIRETTA SUL NOSTRO SITO LEGGI TUTTO