consigliato per te

  • in

    Lazio, che succede in attacco? Bomber in stallo e pochi gol

    Partenza in salita per i biancocelesti, a quota cinque reti in cinque uscite stagionali. Da Zaccagni a Immobile (che poche volte ha iniziato il campionato così male), la squadra di Sarri si deve sbloccare in fretta

    Difficoltà improvvise. La Lazio in questo inizio di stagione fatica a fare gol. Sono appena cinque gol nelle prime cinque uscite stagionali (Champions compresa). Un anno fa al termine della quinta partita le reti totalizzate erano già 7, nel 2021-22 i biancocelesti erano a quota 11. Nel 2020-21 i gol segnati erano 7, nel 2019-20 erano 8, bisogna tornare al 2018-19 per arrivare a soli 5 gol segnati nelle prime 5 partite disputate. In quell’occasione però la Lazio riuscì almeno a vincere tre partite, ora ha invece ottenuto i tre punti solo a Napoli. Le difficoltà riguardano tutti gli attaccanti della rosa: questa è infatti solo la terza volta da quando veste la maglia della Lazio (2016) che Ciro Immobile è a quota un gol segnato dopo le prime quattro partite di Serie A. Sia nel 2020-21 (quando delle prime 4 fra l’altro ne giocò solo 3) che nel 2018-19, i due precedenti, riuscì però a segnare alla quinta di campionato. Con Sarri, inoltre, il capitano biancoceleste era sempre partito meglio: 5 gol dopo 4 giornate nel 2021-22, due l’anno scorso.

    la crisi—  In difficoltà però non c’è solo Immobile, che nelle prime quattro giornate ha centrato solo 3 volte lo specchio della porta con le sue conclusioni, ma anche gli altri attaccanti della Lazio. Il reparto offensivo biancoceleste infatti nelle prime quattro partite di campionato (e si può aggiungere anche quella di Champions League), non ha segnato con altri giocatori. A secco Zaccagni, così come Felipe Anderson (a segno nelle due stagioni precedenti) e Pedro (in gol alla terza un anno fa). Niente nemmeno da Isaksen e Castellanos, arrivati in estate da Midtjylland e New York City. E così l’attacco della Lazio, di solito punto forte della squadra, ora è improvvisamente in difficoltà. LEGGI TUTTO

  • in

    Chi si rivede… De Sciglio è tornato a correre: i tempi di rientro e cosa cambia per la Juve

    Prime immagini sul campo per l’esterno dopo l’infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro di maggio: tempi anticipati senza forzare, ritrovarlo aumenterà per Allegri l’abbondanza sulle fasce

    Mattia De Sciglio nuovamente sul campo di allenamento, che corre alzando il ritmo. E polemizza un po’, con una stories su Instagram, con chi avrebbe parlato di “tempi allungati” per il suo recupero. L’infortunio è di quelli delicati (Chiesa ne sa qualcosa) ed è bene non forzare i tempi ma consolidare ogni tappa: il suo rientro è previsto entro fine anno, nel concreto si candida per essere il primo acquisto per Allegri nel mercato di gennaio.  

    TABELLA DI MARCIA—  La notizia più importante, per uno che a maggio si è dovuto fermare a causa della lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, è che De Sciglio si ritrova in linea con la tabella di marcia: anzi, volendo essere precisi, sta pure anticipando un po’ i tempi. Non può e non dev’essere però motivo di pressione per il calciatore, che si allena già da solo alternando la corsa sul campo alla terapia del J Medical ma deve ancora consolidare diversi aspetti fisici. Col suo rientro, nella seconda parte della stagione, la Juve potrà contare su un esterno in più: avendo più certezze sulla destra, dove per adesso McKennie sta facendo gli straordinari da vice Weah, ed eventualmente più soluzioni a sinistra, dove – a differenza di Kostic e Iling – solo Cambiaso ha caratteristiche da terzino. Il ritorno di Mattia sarebbe utile per le rotazioni e non solo: il giocatore è un fedelissimo di Max e ormai uno dei più anziani del gruppo, dunque potrà essere di riferimento per i giovani. LEGGI TUTTO

  • in

    Svolta o talento sperperato: Leao, sei Balo o Mbappé?

    La figuraccia del milanista con il Newcastle può farlo crescere. Dalla “balotellata” al duello con Kylian del 25 ottobre

    C’erano il Taco de Dios (Socrates) e il Tacco di Allah (Rabah Madjer), da martedì sera c’è anche il tacco del Diavolo (Rafa Leao): quello sciaguratamente fallito al 34’ del primo tempo di Milan-Newcastle dall’attaccante rossonero che si è annodato i piedi ed è rotolato fantozzianamente a terra, invece di “spaccare la porta”, come auspicato dal suo allenatore. In un altro contesto, si sarebbe sorriso della leggerezza. Licenza poetica. L’errore ha fatto tornare alla mente il colpo di tacco assurdo con cui Mario Balotelli, Manchester City 2011, cercò il gol, tutto solo davanti al portiere del LA Galaxy. Roberto Mancini, furibondo, lo sostituì. Ma si trattava comunque di un’amichevole estiva. Nel maggio 2022, in Turchia, la balotellata andò a segno: rabona di destro al posto del comodo diagonale di sinistro. Ma la sua squadra, l’Adana, stava dilagando (7-0 alla fine) e Mario aveva già segnato 4 volte. Martedì a San Siro, invece, il contesto era sportivamente più drammatico. Era Champions. Il Milan non riusciva a fare gol e il pareggio rischiava di complicare subito la qualificazione. Non era assolutamente il caso di concedersi una balotellata. A pochi giorni da un derby umiliante, poi. L’ultimo a potersela permettere era proprio Leao, fresco di rinnovo, che guadagnerà 35 milioni nei prossimi 5 anni e che, con la sua leggerezza, ha messo ancora più a rischio i premi Uefa per l’accesso agli ottavi, attesi in cassa. Per queste ragioni, Leao, a fine partita, era torturato dai sensi di colpa.  LEGGI TUTTO

  • in

    Pagelle Braga-Napoli: Di Lorenzo il migliore, Politano devastante a destra

    Le pagelle del Napoli

    Meret 6.5: Subito reattivo su Ricardo Horta, incolpevole sul gol subito.

    Di Lorenzo 7: Un quasi gol e altre occasioni pericolose sino a quella opportunamente trasformata e che sblocca l’incontro. Prosegue una spanna sopra gli altri.

    Rrahmani ng: Non era al top, ha capito che rischiava grosso. Ostigard ( 12’) 5: Decisamente non trasmette sicurezza, Colpevole sull’1-1.

    Juan Jesus 5.5: Deve vedersela con Abel Ruiz, lo fa a spallate o in scivolata. Ad un certo punto viene meno la tenuta, e comincia a finire fuori posizione. Pure lui non è perfetto sul gol portoghese.

    Olivera 6.5: Cresce nella ripresa.

    Anguissa 6: Qualche brutta ingenuità, una delle quali da giallo: al 18’ perde palla e fa fallo su Horta.

    Lobotka 5.5: Imposta poco, si dedica più alla fase di copertura. Ma nel finale l’intento viene meno.

    Zielinski 6.5: Sulla coscienza ha quella palla spedita fuori a porta vuota, alla mezz’ora della ripresa. Serviva un tiro, non un passaggio. Si riscatta con il cross dell’autogol. Natan (45’ st) ng

    Politano 6.5: Bravo a destra, costringe Niakaté a falli e interventi al limite. Cross precisi e invitanti. Raspadori (22’ st) 6.5: Il benvenuto glielo dà Al Musrayi con una roncolata sulla caviglia. Lui non si fa intimorire, aggredisce.

    Osimhen 6.5: Come al solito impressiona la sua capacità di fare reparto da solo, di catalizzare palloni. Stranamente, però, la mira difetta ed è alto il tasso di imprecisione. Posto che molti meriti vanno a Mathus. Simeone (45’ st) ng

    Kvaratskhelia 6.5: Bravo nell’occasione del quasi rigore per il Napoli: progressione irresistibile e palla in mezzo. E poi bissa mettendoci lo zampino nella costruzione che porta al gol di Di Lorenzo. Elmas (22’ st) 5.5: Entra quando la situazione si fa complicata.

    All. Garcia 6: Imposta bene la partita, non riesce a mantenerla a buoni livelli. Tre punti in trasferta, pronti via, sono comunque tanta roba. LEGGI TUTTO