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    Inzaghi modesto: “Siamo solo all’inizio. Thuram? Lo volevamo già in inverno, poi…”

    L’allenatore dell’Inter dopo il 5-1 al Milan: “Ero preoccupato per aver preparato la partita in poco tempo. Il difficile arriverà ora coi tanti impegni ravvicinati”

    Certe notti è più facile presentarsi alle camere delle televisioni. Dopo il 5-1 al Milan nel derby, Simone Inzaghi è sorridente e fiero della sua squadra, ora a punteggio pieno in Serie A e in testa al campionato. “Grandissimo derby – gongola l’allenatore dell’Inter – e buonissimo inizio di campionato. Oggi siamo stati concentrati e abbiamo segnato nei momenti giusti. Complimenti ai ragazzi per quanto fatto oggi e in questo primo mese, sappiamo quanto la famiglia Inter tenga al derby. Ancora però non è niente,  il difficile arriverà con i tanti impegni ravvicinati”.

    primi in classifica—  Dopo il derby Inzaghi ammette qualche ostacolo nell’avvicinamento al big match del Giuseppe Meazza: “Ero un po’ preoccupato per oggi perché tanti giocatori sono rientrati dopo, i sudamericani soltanto 24 ore prima della partita. Io re del derby? Mi fa piacere per tutta la nostra gente, la società e il presidente. L’anno scorso i quattro derby vinti ci hanno portato un trofeo e l’onore di giocare la finale di Istanbul”. Pare evidente che l’allenatore dell’Inter ci tenga però a evitare peccati di superbia: “Siamo primi in classifica, ma il campionato è lunghissimo e aperto, siamo soltanto alla quarta giornata. Dovremo farci trovare pronti, perché giocheremo ogni tre giorni e ci sarà spazio per tutti: anche oggi i subentrati ci hanno dato una mano enorme visto che in molti erano reduci dagli impegni con le rispettive nazionali”. E sul gol del Milan firmato da Rafael Leao a inizio secondo tempo? “Non c’erano avvisaglie, probabilmente dovevamo palleggiare meglio”. Infine, i doverosi commenti su uno splendido Marcus Thuram: “Marotta e Ausilio lo volevano già in inverno, Deschamps me ne aveva parlato bene. È un grandissimo acquisto, è stata brava la società a prenderlo. Se può diventare più forte di Lukaku lo dirà il tempo. In estate abbiamo cambiato 12 giocatori, ma la scorsa stagione ci ha dato consapevolezza”. Lo ha provato sulla sua pelle il Milan, con un 5-1 che sottolinea le ambizioni dell’Inter di Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic nella storia Juve con la doppietta a Sarri: il dato

    I numeri non mentono e quelli aggiornati dopo il successo per 3-1 dei bianconeri contro la Lazio restistuiscono uno scenario incoraggiante, che gratifica i due attaccanti della Vecchia Signora. Gol, due per il serbo, che pesano, decidono, ed il cui valore è stato analizzato anche da Opta attraverso la lente d’ingrandimento dell’approfondimento statistico.
    Vlahovic da record, Chiesa macchina da gol
    Dunque, Dusan Vlahovic è il primo giocatore nella storia della Juventus a segnare almeno quattro gol nelle prime quattro gare dei bianconeri in una stagione di Serie A per due annate consecutive. Federico Chiesa ha, invece, segnato cinque gol nelle ultime sette presenze in massima serie: tanti quanti ne aveva segnati nelle precedenti 48. Crescita è la parola che sintetizza il momento di Vlahovic, Chiesa e della Juve. Se sono rose… LEGGI TUTTO

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    Sarri avvelenato si attacca all’arbitraggio: Lazio in silenzio stampa

    Dopo la netta sconfitta contro la Juventus, la Lazio ha deciso di non rilasciare comunicazioni per le scelte prese dall’arbitro Maresca. Come confermato da Dazn, Sarri e la società hanno optato per il silenzio stampa.

    Scelta presa non soltanto per i dubbi sul primo gol segnato da Vlahovic, ma anche per la gestione della partita e dal metro scelto da parte del direttore di gara. In campo i bianconeri hanno creato molte più palle gol e i biancocelesti soltanto in pochi frangenti hanno impensierito Szczesny. Nonostante questo, i dirigenti del club e l’allenatore hanno lasciato lo stadio infuriati.

    Juve-Lazio, le scelte di Maresca e il silenzio stampa 

    Ma quali sono questi episodi recriminati da Sarri? Sicuramente il primo gol di Vlahovic, nato da un’azione condotta dalla destra da McKennie. L’allenatore e i biancocelesti ritenevano che il pallone fosse uscito prima del controllo dell’americano. Dopo un consulto con il Var, l’arbitro ha deciso di convalidare la rete. Dalle prime immagine è difficile dare un giudizio (una parte della sfera sembra sulla linea), considerando anche il precedente di Giappone-Spagna al Mondiale, con la proiezione dall’alto che può cambiare la percezione. A far infuriare il tecnico è stata anche la gestione della partita, ma l’unico ammonito del match tra gli ospiti è stato Pellegrini all’85’, mentre nella Juventus molti hanno preso il cartellino giallo: Miretti, Gatti, Bremer, Cambiaso e Vlahovic. Qual è allora il problema che ha portato al silenzio stampa della Lazio? LEGGI TUTTO

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    Chiesa e Vlahovic condannano l’ex (mai amato)

    Dopo il successo sulla Lazio Federico Chiesa e Dusan Vlahovic sono l’immagine della nuova Juve di Massimiliano Allegri. Esce sconfitto dallo Stadium Maurizio Sarri, ex tecnico bianconero mai veramente amato dai tifosi nonostante sia stato l’ultimo a vincere lo scudetto a Torino (di Fabiana Della Valle) LEGGI TUTTO

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    Vlahovic schianta la Lazio: la Juventus vola prima in classifica da sola

    Vlahovic-Chiesa, gioco di coppia

    A dare spettacolo, davanti ai 40 mila sostenitori dello Stadium, caloroso e colorato di bianco e nero, ci ha pensato la coppia d’attacco che, come a Udine, è andata in gol insieme. Dusan Vlahovic ha sbloccato il risultato al 10’ con una gran girata innescata da Locatelli, al 26’ il raddoppio di Federico Chiesa con una gran botta di sinistro praticamente da fermo. La conferma che la scelta tattica di Max Allegri sta funzionando con il nuovo ruolo di seconda punta per l’azzurro che ha segnato 5 gol nelle ultime sette presenze in Serie A, tanti quanto ne aveva realizzati nelle precedenti 48. E tre minuti dopo il 2-1 di Luis Alberto che avrebbe potuto riaprire i giochi, sale nuovamente in cattedra l’attaccante serbo e chiude i conti con la doppietta di destro. Vlahovic diventa così il capocannoniere bianconero con quattro centri. Altra curiosità: tutte e tre le azioni da gol sono iniziate sulla destra con McKennie, che ha lasciato il campo tra gli applausi.

    McKennie, 1-0 valido: Juve-Lazio al Var, cosa dice il regolamento LEGGI TUTTO