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    Cagliari-Roma, Ranieri: “Gioca Scuffet, Luvumbo convocato”

    “Noi non siamo la squadra materasso”. Dalle scuse dopo la sconfitta contro la Fiorentina alla voglia di invertire la rotta a partire dal match contro la Roma: Ranieri è stato chiaro in conferenza in vista della gara contro Mourinho. “Una sfida particolare per me” e il rapporto col portoghese “è iniziato male ma finito bene, lo stimo molto”. Il campionato dei sardi non è iniziato al meglio: due pareggi (Torino e Udinese) e poi cinque sconfitte, di cui tre consecutive, con l’ultimo posto in classifica. L’allenatore ha parlato del momento della squadra a due giorni dalla gara contro i giallorossi
    Cagliari-Roma, conferenza Ranieri
    “Concentriamoci su questa partita e poi penseremo alla sosta. – ha detto Ranieri – Sarà una sfida complicata e mi aspetto una grande Roma. Fa strano vederla in basso in classifica ma si sta rialzando”. Sull’esperienza: “Abbiamo sbagliato dei gol sciocchi con giocatori esperti. Loro devono darti la serenità perché sanno come vanno le cose e cosa fare per cambiarle”. E il modulo: “Lo cambiamo durante le partite. I ragazzi conoscono ogni movimento ma non vi dirò come giocherò contro la Roma”. 
    Dalla partita ai singoli: “Radunovic mi ha confermato che non è sereno: gioca Scuffet” e in attacco “Luvumbo verrà in panchina, Mancosu out. Lapadula? Difficile possa recuperare dopo la sosta”. Sui giovani: “Oristanio e Prati li ho trovati bene, sto pensando se farli giocare titolari”. In chiusura su Desogus: “Mi piace molto, è un ragazzo con dei numeri e lo terrò presente”.  LEGGI TUTTO

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    Juve, per Chiesa il responso derby è arrivato: la decisione di Allegri

    Non arrivano buone notizie per Allegri in vista del Derby della Mole. Dopo il fastidio accusato nell’allenamento di ieri, si allontana l’ipotesi di vedere Chiesa contro il Torino. Data anche la situazione di Vlahovic, che con ogni probabilità salterà anche lui la sfida con i granata, l’allenatore bianconero è sempre più orientato a non rischiare Federico. Alla vigilia della grande sfida al Torino, sono state fatte le valutazioni necessarie per il giocatore dopo lo stop e l’esterno azzurro dovrebbe infatti sicuramente non partire titolare nel big match a scopo precauzionale. LEGGI TUTTO

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    Immobile, stop muscolare: non ci sarà con l’Atalanta

    Affaticamento per il capitano della Lazio e quindi con la Dea probabilmente non sarà disponibile

    Di nuovo problemi muscolari. Ciro Immobile dovrà probabilmente alzare bandiera bianca domenica pomeriggio contro l’Atalanta. Il capitano della Lazio è affaticato e né lui né il tecnico Maurizio Sarri hanno intenzione di rischiare un danno più serio ai flessori. Non c’è una lesione, ma Immobile non può essere spremuto di più. Per il momento ha giocato tutte e nove le partite stagionali, entrando a gara in corso solo con il Milan. In tutto è stato in campo per 679 minuti, per una media di poco superiore ai 75 minuti a incontro. Ora dovrà riposare. 

    la situazione—  Contro l’Atalanta dovrebbe riuscire ad andare in panchina. Sarri però spera di non ritrovarsi nelle condizioni di doverlo far entrare. Se Immobile potrà riposare, infatti, non giocherà nemmeno un minuto, approfittando anche della sosta per le nazionali (attualmente in dubbio la sua presenza). La sua condizione verrà monitorata giorno per giorno, ma Immobile, dopo la terribile stagione scorsa nella quale si è dovuto arrendere a più ripresa a causa dei problemi fisici, non vuole rischiare. Al suo posto, contro l’Atalanta, dovrebbe giocare Castellanos titolare, anche se l’anno scorso a Bergamo la Lazio vinse 2-0 con Felipe Anderson centrale e con Zaccagni e Pedro sugli esterni. Con lo spagnolo che è in ottime condizioni e ha chiesto a Sarri di giocare titolare dopo il gol vittoria realizzato mercoledì al Celtic, anche questa può essere un’opzione. LEGGI TUTTO

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    Fagioli-Miretti, una poltrona derby per due: i Marchisio che crescono

    Che il derby sia una partita speciale lo si può imparare o lo si può sapere. Un giocatore che lo impara, impara prima che è speciale per i tifosi e per la società e poi, non sempre, inizia a sentirlo speciale lui stesso. Un giocatore che lo sa, lo sa perché il derby è speciale prima di tutto per lui, perché prima di essere un giocatore è stato un tifoso. Nicolò Fagioli e Fabio Miretti che il derby è speciale lo sanno da una vita, da quando sognavano di essere uno Alessandro Del Piero e uno Pavel Nedved. E ha cominciato a diventare presto ancora più speciale, perché appena adolescenti – Fagioli – o addirittura bambini – Miretti – le sfide tra Juve e Toro hanno iniziato a giocarle. E respirandone l’essenza sono cresciuti. LEGGI TUTTO

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    Juve, occhi sul dopo Pogba: non solo Hojbjerg, il casting per il mercato di gennaio

    A cascata rispetto alle decisioni della giustizia sportiva, la perdita di Paul Pogba dopo la confermata positività al testosterone si somma a qualche partita in sofferenza vissuta dal centrocampo bianconero che ha riportato a galla il nervo scoperto di un reparto da anni in cerca d’autore, su cui la Signora è ora chiamata a muoversi. Sul taccuino già da tempo hanno cominciato a materializzarsi alcuni nomi, di diversi costi e prospettive, per il dopo-Pogba. LEGGI TUTTO

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    Sala rilancia il Meazza: “Se un club rimane, il Comune può contribuire ai lavori”

    Il sindaco a margine di un convegno: “San Siro è di nostra proprietà, quindi se Inter o Milan volessero lavorare sull’impianto, noi potremmo farci carico di parte dei lavori”

    Il Giuseppe Meazza non è ancora fuori dai giochi. Lo ricorda direttamente il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un convegno sul nuovo codice dei contratti pubblici. La volontà di Inter e Milan di guardare altrove (a Rozzano-Assago e a San Donato Milanese) è dovuta all’impossibilità di abbattere San Siro per costruire un nuovo impianto, ma non tutto è perduto per l’impianto che ancora affascina tifosi e turisti da tutto il mondo. “Il vincolo sul Meazza non è definitivo, è chiaro, ma quello può condizionare molto”, commenta con consapevolezza il primo cittadino, che però apre una porta alle società: “Se una delle due squadre volesse lavorare sullo stadio, siccome è di nostra proprietà, possiamo immaginare di farci carico di una parte dei lavori”.

    Le parole—  L’ipotesi di una ristrutturazione del Meazza era stata già scartata da Inter e Milan per più fattori, ma Sala conferma di essere a disposizione nel caso in cui ci fosse un ripensamento: “Il secondo punto potrebbe essere quello di cedere lo stadio, le formule sono molte ma bisogna vedere qual è la volontà di rimanere lì di una delle due squadre, vediamo cosa succede”. Il capitolo sembra non essere ancora chiuso, insomma. LEGGI TUTTO