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    Shevchenko guarda, Buffon si tuffa: rigore 20 anni dopo Manchester

    Lubiana (Slovenia) – Certe immagini hanno segnato la storia del calcio, per alucni tifosi hanno simboleggiato gioia immensa, per altri una delusione incolmabile. Uno di questi è sicuramente il rigore di Shevchenko contro Buffon nella finale di Champions League tutta italiana del 2003 tra Milan e Juventus, un penalty che ha segnato la vittoria dei rossoneri ai calci di rigore sui bianconeri. Un rigore indimenticabile nella notte storica di Manchester e che 20 anni dopo si è presentato con un simpatico remake.
    In una gara di beneficienza in Slovenia, organizzata dallo stesso Shevchenko per continuare a dare supporto al popolo ucraino, Sheva e Super Gigi si sono trovati nuovamente uno contro l’altro dagli undici metri. Come ad Old Trafford l’attaccante ucraino è riuscito a battere Buffon, questa volta tuffatosi nell’angolo giusto, ma con un cucchiaio che ha spiazzato l’ex numero 1 bianconero. Dopo il gol Shevchenko è corso ancora una volta ad esultare, ma no per abbracciare Dida, anzi è andato verso Buffon per scherzare sul rigore appena trasformato. LEGGI TUTTO

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    Il derby di Pandev: “Questa Inter è forte e ha più cambi. E se penso a quella punizione contro Dida…”

    Parla il macedone ex nerazzurro che ha fatto piangere il Milan in un derby del 2010: “Se si sacrificava Eto’o sulla fascia come potevo non farlo io? Mou ci trasmetteva una convinzione pazzesca”Goran Pandev e il derby di Milano. L’ex attaccante di Lazio, Inter, Napoli, Genoa e Parma è rientrato la scorsa settimana dalla Macedonia e si prepara a vivere da spettatore il derby della Madonnina che lo ha visto protagonista dal 2009 al 2011. Da Genova, dove si è stabilito quando ha appeso le scarpette al chiodo, ha aperto l’album dei ricordi, senza nascondere il suo tifo interista. LEGGI TUTTO

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    Il derby di Pato: “Giroud nuovo Ibra e il mio amico Loftus-Cheek, questo è un Milan da seconda stella”

    L’ex attaccante rossonero, ora al San Paolo: “Pulisic e Chukwueze faranno benissimo. Zlatan lo vedo bene da dirigente. Berlusconi un amico-presidente. E se vinciamo…”

    Basta dare uno sguardo alla sua timeline su “X” per capire quanto sia ancora forte il legame. Il 4 agosto mette un cuore al post della Uefa Champions League che lo ritrae in maglia rossonera; il 12 giugno scrive “Grazie per tutto Presidente” nel giorno della scomparsa di Berlusconi; il 18 aprile posta una foto in cui fa colazione con la maglia del Milan – la numero 7 col suo nome – ed esclama “Milannnnnnnnnnnnnnnnnn!!!! Andiamoooooo!!” nel giorno in cui il Diavolo elimina il Napoli ai quarti di Champions. Be’, insomma, se ancora non fosse chiaro Pato – che dopo un lungo infortunio al ginocchio ha ripreso a giocare (e segnare) al San Paolo – resta un grande cuore rossonero, che batte ancora più forte quando i derby si avvicinano.  LEGGI TUTTO

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    E arrivò il giorno di Lukaku-Dybala: loro ci sono, la Roma c’è?

    I nuovi gemelli giallorossi del gol sono pronti all’esordio: pochi hanno una coppia così. Ora serve che Mou e la squadra li supportino a dovere, perché la storia del calcio insegna…

    Servirebbero due stadi, o meglio ancora un Olimpico con il doppio della capienza – e chissà se basterebbe – per soddisfare l’attesa, la curiosità, l’interesse per il debutto della coppia Dybala-Lukaku. Già, perché i tifosi giallorossi sono già straordinari nella loro presenza e nel supporto che riescono a dare alla squadra, ma di fronte ai nuovi “gemelli” la passione è davvero salita alle stelle. D’altronde – e si accettano solo risposte sincere – chi si aspettava quindici mesi fa che i Friedkin sarebbero riusciti a mettere insieme il campione argentino e il gigante belga? C’era un grande scetticismo, nell’estate di un anno fa, quando cominciarono a fiorire le prime voci sul possibile ingaggio di Dybala. Ma no, dicevano molti, vedrete che è solo un’illusione, al massimo un’opera di depistaggio.  LEGGI TUTTO

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    Mendicino, baby prodigio tutto libri e gol che ha stregato Gasp

    Dalla Dominante (come Pessina) al Renate, poi dal 2017 è nel vivaio nerazzurro. A 17 anni è un pilastro dell’Under 23 della Dea e il primo 2006 titolare in questa Serie C

    Bruciare le tappe non è mai stato un problema per Leonardo Mendicino, il nuovo che avanza in casa Atalanta. A soli 16 anni ha stregato mister Gasperini, che lo ha convocato in Serie A. E ora, a 17 compiuti meno di tre mesi fa, è diventato il primo classe 2006 titolare in questa edizione della Serie C. Pilastro della linea mediana della neonata Under 23, Mendicino è il classico centrocampista moderno, ambidestro, che abbina forza fisica e senso tattico. Contro la Virtus Verona, nell’esordio assoluto tra i professionisti, s’è imposto in mezzo al campo, contro avversari più grandi ed esperti, impressionando gli addetti ai lavori e figurando tra i migliori del match, nonostante la sconfitta per 2-3 della squadra B della Dea, al debutto in Serie C. LEGGI TUTTO

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    Pioli, conferenza Inter-Milan: “Giroud come Ibra? Di Zlatan ce n’è uno…”

    MILANO – “Si pensa solo al derby di domani. Siamo a inizio campionato, abbiamo iniziato bene come l’Inter: vogliamo continuare così. Non sono curioso di vedere come affronteremo il derby. Ero curioso prima del Bologna, adesso no. Adesso sono convinto di come vogliamo affrontare la partita e di come l’abbiamo preparata. Sappiamo cosa proporre e cosa potrebbero proporre loro”.

    Il tecnico del Milan Stefano Pioli è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del derby di campionato contro l’Inter di Simone Inzaghi, in programma allo stadio Giuseppe Meazza sabato 16 settembre alle ore 18.

    Su Giroud e Ibrahimovic

    “Giroud è il nuovo Ibrahimovic? Rispondo sempre allo stesso modo: di Zlatan ce n’è uno. È la squadra che è cresciuta, che ha lavorato in un certo modo ed è chiaro che ci sono dei giocatori importanti a livello di presenza e Giroud è uno di questi. Ci sono altri che sono diventati maturi”, aggiunge Pioli, che parla anche di Kjaer, Caldara, Pellegrino e del gap tra Inter e Milan… LEGGI TUTTO