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    L’incidente e quelle taniche di benzina: così se ne andò un campione

    Un sorpasso azzardato, l’incidente stradale a Babski, in Polonia, l’auto che prende fuoco, un monumento della Juventus che se ne va. Ma perché sulla vettura c’erano quattro contenitori pieni di combustibile?

    Per raccontare di questa tragedia, forse bisogna partire da quattro taniche di benzina. Dalla Polonia di fine anni 80, dalle file davanti ai distributori, dalle due ore di attesa ad ogni rifornimento. Era la Polonia del blocco sovietico, un Paese in profonda crisi economica, il Muro di Berlino sarebbe caduto – rivelando un mondo nuovo – di lì a due mesi. Rifornirsi di carburante a quei tempi risultava assai complicato, chi poteva viaggiava sempre con le taniche di benzina di scorta, stipate nel bagagliaio. Quelle quattro taniche di benzina furono letali. Innescarono il rogo dell’auto su cui viaggiava Gaetano Scirea. L’auto – una Fiat 125 P, dove P stava per Polski, di produzione polacca – azzardò un sorpasso, superò due Tir che procedevano in fila indiana e si schiantò contro un furgone “Zuk” che proveniva dalla direzione opposta. “Zuk” in polacco significa “Scarafaggio”. Gli agricoltori polacchi a quel tempo lo usavano per trasportare il raccolto dei campi. La Fiat 125P stava percorrendo un tratto di strada in leggera salita, i sorpassi erano vietati. Per l’autista del Gornik viaggiare con le taniche di benzina era una prassi. Fermarsi al distributore avrebbe comportato una perdita di tempo. Aveva comprato le taniche di benzina al mercato nero, la sera prima. Si faceva così, nessuno aveva niente da ridire. LEGGI TUTTO

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    Mou poco special a Roma: da Spalletti a Zeman, in 12 hanno fatto meglio di lui

    Ancora primo nella classifica di gradimento di gran parte dei tifosi giallorossi, ma appena tredicesimo nella graduatoria riguardante la media punti in Serie A dei tecnici che si sono seduti per almeno venti volte sulla panchina giallorossa dal 1927 ad oggi. Dopo 79 gare da romanista il bilancio è di 36 vittorie, 19 pareggi e 24 sconfitte, con una media di 1.61 punti a partita. LEGGI TUTTO

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    Buon compleanno Genoa! Ecco l’undici migliore di sempre

    Dal portiere all’allenatore, ecco la formazione ideale rossoblù composta da nomi e volti che hanno fatto la storia del Grifone, per talento o per passione

    Oggi 7 settembre – nell’anno 1893 – nasceva il glorioso Genoa Cricket and Athletic Club (sei anni dopo diventò Football Club). In 130 anni di storia hanno vestito la maglia del Grifone centinaia e centinaia di giocatori. Gli eletti occupano un posto d’onore nella memoria dei tifosi. Abbiamo scelto la Top 11 All Time. È una formazione che comprende talvolta i migliori interpreti del ruolo, spesso i più amati e sempre i più iconici. LEGGI TUTTO

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    Inchiesta Prisma, quel ragionevole dubbio sulla fretta dei pm torinesi

    Dopo alterne vicende procedurali e una dura battaglia che ha visto protagonisti la pubblica accusa e i difensori, finalmente la Corte di Cassazione ha posto un punto fermo in materia di competenza territoriale, vale a dire su quali magistrati siano e fossero legittimati ad indagare e giudicare nel cosiddetto “processo Prisma” che vede coinvolta la Juventus e molti dei suoi ex dirigenti.

    È certo difficile per il lettore comprendere meccanismi processuali già di per se stessi assai complicati anche per gli esperti del diritto. Si possono però segnalare alcune situazioni che, senza dubbio, appaiono quantomeno singolari. La difesa della Juve ha, sin dalla fase delle indagini preliminari, contestato la competenza territoriale ad agire della Procura di Torino e, pertanto, lo stesso suo potere d’indagine, indicando come competente la Procura di Milano o in subordine quella di Roma. Non era e non è questione di lana caprina, posto che ogni ufficio della Pubblica Accusa ha un proprio modo di procedere, diverse “sensibilità” (la tardiva astensione, per esternazioni a dir poco inopportune, di uno dei PM titolari dell’inchiesta ne è stata la evidente dimostrazione), nonché propri orientamenti giuridici. LEGGI TUTTO

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    Alberto Bigon: “Napoli, Garcia ha le armi per puntare al bis scudetto”

    L’allenatore del tricolore del 1990 valuta il momento degli azzurri: “Il k.o. con la Lazio non può creare alcun allarme”

    Per trentatré anni è stato l’ultimo, da qualche mese è diventato “soltanto” il secondo. La conquista dello scudetto è stata pareggiata da Spalletti, ma ciò che Alberto Bigon è stato in grado di realizzare alla guida del Napoli nel 1990 resterà sempre uno dei capitoli più gloriosi della storia del club. Oggi, a 75 anni, il calcio se lo gode da un’altra prospettiva: più distaccata, meno intensa, sempre lucidamente critica. In pochi, meglio di lui, possono prevedere se Rudi Garcia si potrà aggiungere a quella cerchia ristretta che oltre ai protagonisti già citati vede anche Ottavio Bianchi. «Non c’è dubbio che possa farcela anche il francese, perché la squadra ha tutte le armi per poter concorrere fino alla fine». LEGGI TUTTO

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    Inter da scudetto per gli esperti. Da Sacchi a Capello: “Nerazzurri favoriti”

    Da allenatori come Lucescu e Prandelli, a ex come Bergomi e Grosso: la squadra di Inzaghi ha qualcosa in più delle altre nella corsa al titolo

    Cornacchia-D’Angelo-Schianchi
    7 settembre – MILANO

    Fare pronostici non è mai facile, il rischio di prendere un palo è sempre dietro l’angolo, ma quando dieci esperti concordano all’unanimità si può pensare che una base di verità ci sia. E la verità, secondo voci autorevoli del calcio, è che in Italia l’Inter ha qualcosa in più delle altre: chiamati a rispondere a tre domande (favorita per il titolo, cosa la rende superiore, chi sono le rivali più accreditate), dieci ex calciatori e allenatori hanno messo la squadra di Inzaghi davanti a tutti.  LEGGI TUTTO