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    Lukaku non incide, Sommer due gol da Muriqi, Rrahmani sciagurato: la serata degli “italiani”

    Big Rom può festeggiare i te punti ottenuti dal suo Belgio in casa dell’Azerbaigian, e il ritorno in campo da titolare che gli mancava dall’ultima giornata dello scorso campionato (Torino-Inter del 3 giugno). Il nuovo centravanti della Roma ha svolto il solito lavoro di fisico spalle alla porta, ma non ha trovato l’appuntamento con il gol. Il c.t. Tedesco lo ha tenuto in campo per 66 minuti prima di sostituirlo: la condizione fisica non è ancora quella dei tempi migliori. LEGGI TUTTO

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    Kaio Jorge, poker davanti a Totti: il Frosinone lo lancia, la Juve osserva

    Allenamento in mattinata per il Frosinone. La squadra di Di Francesco si sta preparando in vista del prossimo turno campionato dopo la sosta per le nazionali. Allenamento congiunto con la Primavera per i giallazzurri, impegnati in tre tempi da 35 minuti ciascuno: risultato finale 8-0 con un scatenato Kaio Jorge. L’attaccante, in prestito dalla Juventus, ha realizzato quattro reti ed è stato il protagonista assoluto.
    Poi, doppietta per Cuni, e gol di Caso e Baez. Erano assenti i nazionali Cheddira, Kvernadze e Oyono mentre è parzialmente in gruppo Reinier. Differenziato per Kalaj e Gelli. Il Frosinone riprenderà gli allenamenti martedì mattina.
    Totti, visita speciale al Frosinone
    Spettatore d’eccezione Francesco Totti, che era a bordo campo per vedere all’opera il figlio Cristian, da quest’anno attaccante della Primavera del club frusinate. Totti senior ha assistito alla partita con attenzione e poi si è intrattenuto a parlare con Di Francesco, amico di vecchia e compagno di squadra nella Roma dello scudetto del 2001. Presente a Ferentino anche l’ex difensore della Lazio Pippo Pancaro, avversario di Totti in tanti derby ed oggi allenatore.  LEGGI TUTTO

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    Azmoun, l’uomo chiamato coraggio. E adesso vuole farsi spazio nella Roma

    L’attaccante iraniano ha sempre affrontato le difficoltà a testa alta, dagli infortuni alla lotta per le donne durante il Mondiale: “Il mio obiettivo ora è vincere in giallorosso”. E in allenamento a già confezionato un gol su pallonetto da sogno

    Qualche volta le parole, nel calcio, assumono un peso diverso rispetto alla realtà da cui sono sgorgate. Pensiamo al termine “paura”. Nel calcio si ha paura di una sconfitta, magari – se sei un attaccante – del marcamento rude di un difensore o del fatto che per un lungo lasso di tempo non si riesca a segnare. Ecco, vedendo la biografia di Sardar Azmoun, ci si potrà dividere sul fatto che sia o meno un campione, ma di sicuro la punta iraniana sa declinare il coraggio – cioè l’antitesi del timore – in modo che i suoi colleghi (spesso terrorizzati a esprimere qualsiasi parere che vada oltre il banale) neppure immaginano. Così Azmoun, in una Roma che aspetta solo di santificare la coppia Dybala-Lukaku mentre si gode la parziale resurrezione di Belotti, cerca di ritagliarsi spazio in silenzio, cercando di fare il proprio mestiere, cioè i gol. LEGGI TUTTO

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    Milan, Theo e Maignan non si allenano con la Francia: tra i tifosi scatta l’allarme derby

    I due rossoneri hanno saltato la seduta di gruppo con i Bleus, ma le loro condizioni non sembrano preoccupare lo staff sanitario della nazionale

    Gli impegni delle nazionali sono da sempre croce e delizia dei tifosi. Se da un lato c’è l’orgoglio di vedere il proprio club rappresentato nel mondo, dall’altra c’è il costante timore che un carico di lavoro eccessivo possa fermare i propri gioielli. È questo il caso dei tifosi del Milan, che da qualche ora sono a caccia di notizie per capire che cosa sia accaduto a Theo Hernandez e Mike Maignan, visto pure che il derby è alle porte.

    strategie—  I due campioni rossoneri non hanno infatti preso parte all’allenamento con la Francia.  Fortunatamente si è trattato solo di uno stop precauzionale: il portiere si è sottoposto a  trattamenti di recupero in un’area ad hoc nel ritiro dei Bleus, Hernandez è stato tenuto a riposo dopo una leggera botta al polpaccio che comunque non preoccupa. Entrambi dovrebbero essere disponibili sabato per Inter-Milan. Niente a che vedere insomma con quanto accaduto a Giroud, infortunato alla caviglia e già rientrato a Milanello. LEGGI TUTTO

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    Lautaro regala le maglie dell’Inter al Barletta. Il motivo? Schelotto

    Schelotto e Lautaro Martinez cosa potranno mai avere in comune? La maglia dell’Inter, oltre alle origini argentine, prima che il Galgo venisse naturalizzato italiano. L’esterno ora gioca in Serie D al Barletta e ha ricevuto in regalo tante “numero dieci” del Toro per tutto lo spogliatoio della squadra pugliese.
    Ha sempre parlato bene della sua esperienza in nerazzurro ed è rimasto molto legato al club nonostante ci abbia giocato soltanto per pochi mesi nel 2013.
    Schelotto-Lautaro, un legame nel segno dell’Inter
    “Ci sono passioni che non terminano mai, grazie Lautaro e grazie Inter” – queste le parole di Schelotto sui social, accompagnate da una foto di gruppo con le divise di Lautaro Martinez e un hashtag con scritto “forza Inter” a rafforzare il concetto. Il Barletta esordirà in campionato domani 10 settembre contro la Paganese. La scorsa stagione i biancorossi sono arrivati quarti nel girone H e hanno perso la semifinale dei playoff. Ora con l’ex nerazzurro in squadra puntano a migliorarsi e sperano che il regalo della punta argentina possa portare bene, soprattutto agli attaccanti, che troveranno difese “cattive” che in Serie D di certo non fanno passare dei bei pomeriggi. LEGGI TUTTO

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    Frosinone e il tris d’assi Juve: perché Kaio Jorge vede il Sassuolo

    Una verticalizzazione di Barrenechea, poi un dribbling e un assist di Soulé per un gol di Kaio Jorge. È un’azione che si sarebbe potuta vedere nella Juventus Next Gen, se Kaio Jorge non fosse stato fermato da un gravissimo infortunio il 23 febbraio del 2022, dopo il quale non ha ancora giocato una partita ufficiale. È un’azione che si potrebbe vedere in futuro nella Juventus, se i tre giovani talenti sudamericani sapranno sviluppare tutto il loro potenziale.

    Ed è un’azione che ci sono buone possibilità di vedere presto nel Frosinone, che si è assicurato in prestito tutti e tre, grazie al fiuto del direttore sportivo Guido Angelozzi, grazie al buon rapporto che ha costruito con la Juve fin dalla cessione ai bianconeri di Gatti e grazie al progetto a cui lui dietro la scrivania ed Eusebio Di Francesco in campo stanno dando attuazione. Un progetto che ha convinto sia la società bianconera sia i giocatori stessi del fatto che Frosinone sia per loro la piazza ideale per trovare spazio e salire un altro gradino verso la piena maturazione. LEGGI TUTTO

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    Udinese, fatta per il ritorno di Pereyra. Per il Tucu un anno di contratto

    Il centrocampista argentino vestirà la maglia bianconera anche in questa stagione: da luglio era svincolato, oggi il nuovo accordo con i friulani

    “Fanno dei giri immensi e poi ritornano”. In questo caso non è stato proprio un giro immenso, ma la storia tra l’Udinese e Roberto Pereyra continuerà almeno per un altro anno. Il “Tucu”, il cui contratto era scaduto il 1 luglio scorso, ha trovato un nuovo accordo con i bianconeri dopo aver trascorso l’estate da svincolato. Protagonista di una grande stagione nello scorso campionato con Sottil (5 reti e 9 assist in 36 partite), l’argentino ha collezionato 200 presenze in maglia Udinese, condite da 23 gol e 33 assist. LEGGI TUTTO

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    Delusione Juve Women: sconfitte ai rigori dall’Eintracht, già fuori dalla Champions League

    A Francoforte, bianconere out nella finale del primo turno della manifestazione dopo una maratona: 1-1 a fine supplementari, decisivo l’errore dal dischetto di Nystrom

    Era una trappola grande così, la Juve ci è rimasta impigliata. Finisce già a settembre il cammino in Women’s Champions League delle bianconere, eliminate dall’Eintracht Francoforte nella finale del mini torneo di primo turno riservato alle piazzate nei rispettivi campionati. Sono serviti 14 rigori, nel gran caldo del Frankfurt Stadion (27 gradi alle 13), per risolvere la sfida – 1-1 dopo i supplementari – tra le vice campionesse d’Italia e la terza forza dell’ultima Bundesliga: nella serie di tiri a oltranza, decisivo l’errore della subentrata Nystrom che si fa ipnotizzare da Johannes. L’Eintracht guadagna così l’accesso al secondo turno di ottobre, bivio che qualificherà alla fase a gironi. Quella che la Juventus non potrà raggiungere, per la prima volta da quando la Champions al femminile ha questa formula. Le speranze italiane di entrare tra le top 16 d’Europa – dove nessuna delle nostre squadre ha il posto garantito – restano a questo punto legate alla Roma (che un anno fa, di questi tempi, festeggiò invece dal dischetto contro il Paris Fc): le giallorosse, campionesse d’Italia, conosceranno il 15 settembre dall’urna di Nyon le avversarie nel playoff riservato alle squadre vincitrici dei tornei nazionali. 

    LA PARTITA—  I 120 minuti scorrono nel segno dell’equilibrio, anche se l’Eintracht colpisce nel primo tempo supplementare ben due traverse e va vicino a chiudere i giochi. I primi 45’ sono una lunga fase di studio – Beerensteyn, anticipata di un soffio in area, non sfrutta l’occasione migliore – ma la Juve ha comunque il merito di dare la scossa a inizio ripresa: su angolo battuto da Caruso, Girelli (totalmente dimenticata nelle marcature) calcia impegnando Johannes, con Cantore bravissima però a coordinarsi sulla ribattuta. Un gol che premia le letture di Montemurro – fresco di nuovo contratto fino al 2026 –, perché la giocatrice bianconera aveva preso all’intervallo, pochi minuti prima, il posto di Bonansea. L’Eintracht – evoluzione del club capace di vincere quattro Champions, l’ultima nel 2015, quando si chiamava solo Francoforte – resta però attaccato alla partita: da una palla persa da Boattin nasce la ripartenza letale condotta da Anyomi, che batte in velocità la già ammonita Cascarino e manda in porta (66’) Prasnikar per l’1-1. La parità dura fino al 90’, poi i supplementari che – come accennato – vedono la Juve all’angolo: l’unico squillo bianconero è un colpo di testa di Girelli, ma l’Eintracht arriva ai rigori mangiandosi le mani dopo i legni colpiti prima da Dunst, poi da Freigang (lob sulla traversa, nel tentativo di scavalcare il portiere). Dagli 11 metri sbagliano Cascarino da una parte, Hamshaw e Pavolek dall’altra, mettendo il match point per la Juve sul destro di Beerensteyn: Johannes, però, nega la gioia all’olandese. Si va a oltranza con altri quattro tiri, fino al destro scarico e centrale di Nystrom che si parcheggia lentamente tra i guantoni dell’efficacissimo portiere tedesco. La delusione è significativa. Dal prossimo weekend, per Sara Gama e compagne tornerà il campionato (debutto sul campo del Pomigliano). L’unico fronte su cui riversare, con innegabile amarezza, rabbia ed energie. LEGGI TUTTO