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    Due anelli e almeno 70mila spettatori: come sarà il nuovo stadio del Milan

    Sfumato il progetto di abbattere il Meazza (c’è il vincolo della Soprintendenza) e di costruire insieme una nuova casa, i rossoneri hanno intrapreso la strada che porta San Donato

    Avevano iniziato insieme, da cugini affettuosi che ritenevano opportuno condividere un progetto affascinante e allo stesso tempo dispendioso. Un progetto che prevedeva di edificare insieme un nuovo stadio di proprietà, a pochi passi dal Meazza. Una strada obbligata per aumentare i ricavi ed essere competitivi ai massimi livelli in Europa. Poi la strada da complicata si è fatta tortuosa. Curve e ostacoli ad ogni accenno di passi in avanti. Fin quando il Milan si è sganciato, decidendo di proseguire il cammino da solo. Cambia il contesto, ma non cambiano le esigenze: Inter e Diavolo hanno una necessità vitale di poter contare su un impianto proprio. E così sarà, anche perché nel frattempo la Soprintendenza ha certificato che San Siro non si può abbattere. Vediamo a che punto siamo. LEGGI TUTTO

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    I nerazzurri hanno firmato un accordo con Bastogi per un diritto di esclusiva fino al 30 aprile 2024 sullo studio di fattibilità. Il progetto non prevede la costruzione di attività commerciali

    La mossa del Milan di andare per conto proprio, e di costruirsi una casa tutta a tinte rossonere, non ha colto di sorpresa l’Inter che aveva fiutato l’aria.  LEGGI TUTTO

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    Chiuso il mercato, la Juve prova a fare la differenza sui rinnovi di contratto. Ci sono otto giocatori che potrebbero allungare il proprio accordo per ridursi l’ingaggio, al fine di generare un risparmio immediato per il club, o per garantire alla società di poter fare mercato nelle prossime sessioni. Alla Continassa hanno già avviato diversi dialoghi per venirne a capo in tempi utili, entro l’autunno. LEGGI TUTTO

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    Corsi: “Spalletti studiava tanto, ora insegna calcio con una passione totale”

    Il presidente lo scelse per la panchina del suo Empoli nel 1995: “Luciano era curioso e aveva un’intelligenza di gran lunga superiore alla media”

    Dal nostro inviato Andrea Elefante
    6 settembre

    – firenze

    Luciano ha un anno e mezzo più di Fabrizio, ma a 18 anni, quando andavano a mangiare la pizza da Emilio perché era l’unico aperto all’uscita dalla discoteca, era come essere coetanei. Di più, come fratelli: «Luciano sapeva cose di me che non sapeva neanche mio fratello». Poi ci si mise di mezzo il calcio e fu Fabrizio (Corsi), che a trent’anni faceva già il presidente, a scegliere Luciano (Spalletti) come allenatore dell’Empoli. Il magico mondo dove il c.t. si è formato. Che ha un segreto preciso, ha detto sabato: si chiama Corsi, «perché capisce di calcio e di uomini». «Questo vale per tutti gli imprenditori, anche se io sono più che altro un artigiano. Il mio babbo diceva che la dote più importante per chi guida un’azienda è saper scegliere le persone» LEGGI TUTTO

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    Delusione Mou, sorpresa Lecce, Milano che sogna e Napoli… La Serie A alla 1ª sosta

    Milano Capitale, Milan e Inter insieme al comando. L’Inter un’unghia davanti per miglior differenza reti: 8 gol fatti e 0 subiti. Sabato 16 settembre il derby darà una prima risposta alla grande domanda: chi è la più forte? Squadre diverse, quasi opposte, per principi di gioco. Il Milan cerca di imporsi, occupa la metà campo avversaria, usa la forza di Loftus-Cheek, il senso di Reijnders per la geometria e la trigonometria. L’Inter onora il suo simbolo, il Biscione. Si ritrae come un serpente, attira l’avversario verso di sé e sprizza veleno, sia sulle fasce, specie a sinistra con Dimarco, sia per vie centrali. Il gigantismo del Milan contro il pragmatismo laser dell’Inter. A naso, sarà un gran derby. LEGGI TUTTO

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    Per il russo, finito all’Aris Limassol, la Fiorentina ha speso 4 milioni per averlo dallo Spartak Mosca con un ingaggio di 3 milioni (4 al lordo per lo sconto fiscale) al giocatore. Mentre il trequartista marocchino, retrocesso con la Samp e poi zero presenze sempre con la Viola a inizio stagione, prosegue in Arabia Saudita all’Al Feyah la sua carriera

    Nel calcio sta scomoda a tutti l’etichetta di meteora, ma è difficile che Aleksander Kokorin e Abdelhamid Sabiri riescano a sfuggire a questa poco invidiabile fama. Il centravanti russo è stato appena ceduto in prestito all’Aris Limassol, mentre il trequartista marocchino prosegue in Arabia Saudita all’Al Feyah la sua carriera. Un esilio dorato per l’ex sampdoriano che a Firenze ha fatto appena in tempo a giocare qualche amichevole, senza mai vedere la luce del campo in una gara ufficiale. Capita che non tutti i giocatori riescano a dare il massimo in un determinato ambiente. La loro storia, però, è differente, in particolare quella del bomber nato nell’Oblast. Italiano lo ha utlizzato nel felice finale con il Rapid Vienna in Conference League, concedendogli una sorta di onore delle armi. E i tifosi viola hanno apprezzato il suo impegno, lo salutano con simpatia. Ma resta il deficit tecnico ed economico per un’operazione congegnata nel gennaio 2021.  LEGGI TUTTO