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    Marotta contro Furlani, due generazioni a confronto nel derby che vale il primato

    Il nerazzurro ha iniziato la sua carriera nel 1976 al Varese, ha vinto 8 scudetti e piazzato ovunque grandi colpi di mercato, ma alla prima campagna trasferimenti vissuta in prima persona il rossonero ha dimostrato di avere idee chiare e notevoli ambizioni. Sabato 16 settembre si giocheranno il primo posto in classifica

    Marco Pasotto e Andrea Ramazzotti
    5 settembre

    – MILANO

    Uno è all’ennesima stagione di una carriera che è iniziata al Varese, nell’ormai lontano 1976, e che finora gli ha riservato grandi soddisfazioni. L’altro è reduce dal primo brillante mercato estivo come a.d., una carica che ricopre da meno di un anno. Giuseppe Marotta e Giorgio Furlani appartengono a due generazioni diverse, ma vivono l’avvicinamento al derby del 16 settembre con la stessa tensione. La pressione della campagna trasferimenti è sparita ed entrambi hanno dentro la voglia di conquistare una vittoria per staccare i “cugini”, per confermarsi al primo posto in classifica a punteggio pieno. Non sarà un derby “normale” per nessuno dei due.  LEGGI TUTTO

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    Giudice Sportivo Serie A: squalifica Tomori, caso Napoli-Lazio, multa Juve

    Il 27enne anglo-canadese di origine nigeriana è stato fermato per un turno a causa dell’espulsione – per “doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario” – rimediata contro la Roma. Sarà pertanto costretto a saltare il derby con l’Inter.
    Juve, Napoli, Lazio e Roma: le multe
    Juventus, Napoli, Lazio e Roma, ma anche Lecce, Salernitana, Bologna e Cagliari, hanno invece ricevuto una sanzione economica. Nel dettaglio:
    “Ammenda di € 12.000,00: alla Soc. LECCE per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato un fumogeno ed alcune bottigliette di plastica nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria; per 32/143 avere inoltre, nel corso della gara, lanciato due petardi e due fumogeni nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
    Ammenda di € 12.000,00: alla Soc. SALERNITANA per avere suoi sostenitori, dal 52° del secondo tempo, lanciato alcune bottigliette di plastica nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria; per avere inoltre, al 53° del secondo tempo, lanciato due mazze di tamburo e due bottigliette di plastica nel recinto di giuoco, una delle quali colpiva un fotografo senza causargli conseguenza lesive; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
    Ammenda di € 10.000,00: alla Soc. LAZIO per avere suoi sostenitori, al 13° del primo tempo, lanciato un fumogeno nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria e due petardi nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
    Ammenda di € 8.000,00: alla Soc. NAPOLI per avere suoi sostenitori, al 20° del primo tempo, un fumogeno nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
    Ammenda di € 3.000,00: alla Soc. JUVENTUS per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato un petardo ed alcuni fumogeni nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
    Ammenda di € 2.000,00: alla Soc. ROMA per avere suoi sostenitori, al 30° del primo tempo, lanciato un fumogeno nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
    Ammenda di € 1.500,00: alla Soc. BOLOGNA per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato alcuni bicchieri di plastica semi-pieni nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
    Ammenda di € 1.500,00: alla Soc. CAGLIARI per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato alcuni bicchieri di plastica semi-pieni nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS”, si legge nella nota. LEGGI TUTTO

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    Thiago Motta cittadino onorario di Polesella, il paese degli avi

    Lunedì sera il tecnico del Bologna riceverà l’onorificenza nel paese da cui sono partiti i trisnonni paterni

    Lunedì sera Thiago Motta dovrebbe ricevere la cittadinanza di Polesella, il paese nel rodigino in cui hanno vissuto i suoi avi. La cerimonia avverrà, se non ci saranno intoppi, nel Comune situato sulla riva sinistra del Po e segue la delibera del Consiglio Comunale avvenuta nell’aprile scorso: il Sindaco Leonardo Raito nel novembre 2019 incontrò l’allora allenatore del Genoa con tanto di scambio di maglie e la promessa di rivedersi per la cittadinanza onoraria, che ora dovrebbe finalmente concretizzarsi. 

    gli avi—  L’attuale allenatore del Bologna, che ha giocato anche con la nostra nazionale, dovrebbe recarsi proprio lunedì dopo l’allenamento a Casteldebole per ricevere l’onorificenza. Le origini italiane di Thiago nascono dal matrimonio nel 1929 a Polesella tra Fortunato Fogagnolo e Filomena, che poi emigrarono in Brasile per tentare la fortuna e trovare lavoro, come fecero molti italiani in quegli anni. Dall’unione tra Fortunato e Filomena nacque una figlia che sposò il papà di Carlos Alberto Motta, il papà di Thiago. LEGGI TUTTO

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    Leader, vincente, piace a tutti: la fascia e l’omaggio a Scirea, così Danilo s’è preso il mondo Juve

    Personalità ed esperienza, umiltà e sacrificio, capacità di giocare in più ruoli e uno spessore unico fuori dal campo, tra sociale e cultura: primo capitano straniero nella storia bianconera, ecco come il brasiliano ha conquistato la fiducia dei compagni, e di tutti i suoi allenatori

    Lo scambio con Cancelo, nell’estate 2019, sembrava un compromesso doloroso. Poi di Danilo è venuta fuori la personalità, così l’uomo ha superato le esigenze dettate dal bilancio e la Juve si è ritrovata in casa un uomo su cui contare, oltre che un campione pronto a trasmettere la sua esperienza ai compagni più giovani. Fino a prendersi la fascia di capitano ed è essere il nuovo leader di uno spogliatoio che negli ultimi anni è cambiato molto, quasi totalmente. L’unico reduce della vecchia guardia è Alex Sandro, con il quale però Danilo è amico di vecchia data: sin dai loro inizi al Porto.  LEGGI TUTTO

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    Inzaghi, il tecnico che vive di pallone, valorizza la rosa e vince trofei

    Non ama gli eccessi, non è un fine comunicatore, né è un condottiero nel senso più rotondo della parola, ma valorizza l’organico che ha a disposizione, ha già vinto 7 titoli e sfiorato la Champions. Lo scudetto di quest’anno potrebbe essere la sua consacrazione

    E così, senza ansie e senza spingere sull’acceleratore né da una parte e né dall’altra, Simone Inzaghi ha rinnovato il contratto, anzi l’impegno, con l’Inter. Un riconoscimento al suo essere talmente normale, in un mondo dominato dagli eccessi, da apparire davvero straordinario. Perché Inzaghi, con i suoi difetti e con la legittima intenzione di voler crescere ancora, è un allenatore che non ama gli eccessi, non è un fine comunicatore, non è un condottiero nel senso più rotondo della parola, non è uno che infiamma le tifoserie, non è insomma un personaggio in un ambiente in cui bisogna essere sempre riconoscibili, a costo di spararla sempre più grossa per farsi notare. Ma è – semplicemente e perciò con tratti straordinari – uno studioso di calcio. Che forse è il miglior complimento che si potrebbe fare a chi “vive” di pallone.  LEGGI TUTTO

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    Inzaghi-Inter, il futuro è ancora nerazzurro: è ufficiale il rinnovo

    L’Inter e Inzaghi, il futuro è ancora in nerazzurro. L’allenatore ha firmato l’accordo con la società per prolungare il proprio contratto di un altro anno rispetto alla scadenza attuale (2024). Il tecnico dopo l’ultima stagione ha convinto, nonostante qualche risultato negativo di troppo in campionato, il club a puntare ancora su di lui per il futuro. 
    Decisiva è stata la cavalcata in Champions League culminata con la finale poi persa contro il City di Guardiola e, soprattutto, la crescita di alcuni giocatori ora diventati importanti nello scacchiere nerazzurro come Dimarco, Lautaro, ora capitano e decisivo nell’Inter, o l’intuizione di mettere Calhanoglu regista con l’infortunio di Brozovic. 
    Inter-Inzaghi, rinnovo e comunicato
    Oltre alla finale conquistata, con l’Inter Simone Inzaghi ha vinto due Coppa Italia consecutive e due Supercoppa Italiana, l’ultima nel derby contro il Milan del gennaio scorso. A ufficializzare il rinnovo, che era nell’aria ormai da diverse settimane, è stata la stessa società con un comunicato sul sito: “FC Internazionale Milano è felice di comunicare il rinnovo di contratto dell’allenatore Simone Inzaghi. Grazie al nuovo accordo, il tecnico sarà alla guida dei nerazzurri fino al 2025”. LEGGI TUTTO