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    Allegri, conferenza Empoli-Juve: Alex Sandro, Fagioli e la quota Champions

    La Juventus è pronta a tornare in campo dopo il pareggio nella prima all’Allianz Stadium contro il Bologna. I bianconeri, che hanno chiuso il mercato senza particolari sussulti, dopo aver vinto e convinto nella prima partita di campionato contro l’Udinese non sono riusciti a replicarsi in casa contro la squadra di Thiago Motta. Domani c’è la trasferta di Empoli, che lo scorso anno fu tragica per risultato (1-4) e per il fatto che si giocò letteralmente pochi minuti dopo la sentenza che tolse 10 punti alla Vecchia Signora.

    Allegri: “Giocano Bremer e Danilo. Dubbio Sandro-Gatti”

    Il tecnico bianconero ha iniziato: “Le insidie di domani sono quelle di tutte le partite. Troveremo una squadra che vuole fare i primi punti. Noi dobbiamo dare continuità ai nostri primi risultati. Bisogna fare una partita solida e tecnica senza sottovalutare la loro squadre”. Sulla difesa: “Ho 6 difensori, metto dentro anche Huijsen, tutti affidabili. Domani giocheranno Bremer e Danilo, ho un dubbio tra Alex Sandro e Gatti. Dopo la partita con il Bologna non stavo tanto bene, ho preferito mandare Landucci ma non c’è stato nessun problema. È stata la prima volta penso in 20 anni, era tutta la settimana che ero un po’ malconcio. Mi è dispiaciuto e non capiterà più”. LEGGI TUTTO

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    Il giocoliere, il “matto”, l’incompreso: i 10 olandesi indimenticabili dell’Inter

    Klaassen è il dodicesimo “oranje” a vestire nerazzurro. Il primo fu Wilkes, a fine anni Quaranta. Da Sneijder a Bergkamp, San Siro ha esultato e fischiato

    L’arrivo di Davy Klaassen porta a dodici gli olandesi che hanno vestito la maglia nerazzurra. La Top 10+1 parte dal primo, Wilkes Faas, e arriva al penultimo, Denzel Dumfries. Un paio di fuoriclasse, un rimpianto grandissimo e tanti buoni/ottimi giocatori. Con una meteora dimenticata da tutti.  LEGGI TUTTO

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    Il segreto del Milan d’assalto di Pioli: come funzionano i terzini-mediani

    Pioli chiede a Theo e Calabria di avanzare molto di più diventando centrocampisti aggiunti e dando slancio alla manovra

    La parola chiave è verticalità. Che non a caso, fa rima con imprevedibilità. Il dizionario del nuovo Milan parte da qui e da concetti di gioco chiariti dalle prime tre vittorie in campionato. La ricostruzione rossonera passa poco o nulla dallo scambio orizzontale: la squadra di Pioli si diverte soprattutto alzando la testa e andando all’attacco. Per farlo, uno dei cambiamenti più evidenti è nel lavoro dei terzini. Sempre più proiettati in avanti.  LEGGI TUTTO

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    Da Facundo Gonzalez a Yildiz: la Juve di oggi pensa a domani, puntando sui giovani

    I bianconeri si sono assicurati il difensore campione del mondo Under 20: Facundo Gonzalez. L’uruguaiano è arrivato dal Valencia, operazione da 3 milioni bonus compresi: prospettiva da prima squadra. Per questo il classe 2003 è stato dirottato immediatamente alla Sampdoria, in prestito, così per avere la possibilità di giocare molto e fare esperienza. Con l’addio di Alex Sandro previsto per l’estate prossima, il centrale mancino potrebbe candidarsi anche al rientro alla Juventus. LEGGI TUTTO

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    Il Genoa compie 130 anni. Buon compleanno, “guasto d’amore”

    È il titolo della recente canzone di Bresh, tifoso rossoblù la cui storia s’incrocia (anche) con quelle di De André, Brera, Sinatra ed è stata segnata dalle tante disillusioni che si racchiudono in una domanda: “Sei genoano e vuoi anche vincere?”

    Primi a nascere, ultimi a morire. Così recita uno slogan dei tifosi del Genoa. Sul primo assunto, nessun dubbio: il Genoa è il club calcistico più antico d’Italia. Nato il 7 settembre 1893, tra pochi giorni festeggerà il 130esimo compleanno. Quanto al resto, chi lo sa, ma se morisse, il Genoa rinascerebbe un attimo dopo perché ha radici ultracentenarie e profonde, impossibili da estirpare. Genoa è l’equivalente inglese di Genova. A volte qualche telecronista o opinionista disattento ci casca e lo chiama Genova, in italiano, come ai tempi del ventennio fascista, quando le parole straniere erano vietate. Il Genoa si chiama Genoa perché venne fondato da un gruppo di cittadini di sua maestà la regina Vittoria, all’epoca regnante sulla Gran Bretagna e sul relativo impero. Accadde appunto il 7 settembre 1893, alle ore 21, nella sede del consolato britannico di Genova, in via Palestro 10 interno 4. Lo battezzarono Genoa Cricket and Athletic Club: quei signori, per lo più armatori e imprenditori legati ai traffici del porto, erano appassionati di cricket e di atletica. Dal primo giorno prese però corpo una sezione dedicata al pallone, un ramo che diventò via via preminente, fino a determinare il cambio di nome della società, nel 1899: Genoa Cricket and Football Club. Cricket e calcio, un binomio molto british. A Genova resiste il vezzo di dire “Cricket” per dire Genoa. Il simbolo è il grifone, mutuato dallo stemma della città. LEGGI TUTTO

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    Claudio Gentile: “Non ho accettato i loro soldi. E mi hanno fatto fuori”

    Nel 2006, con un europeo U21 vinto in panchina, rifiutò di allenare la Juve “perché alla Figc avevano grandi progetti su di me”. Invece non successe niente. Da allora, il terzino campione del mondo ’82 non ha più allenato: “Questione di giustizia, dignità, orgoglio”

    Il tempo di Claudio Gentile si è fermato diciassette anni fa. Una telefonata, un destino interrotto, una domanda senza risposta. Sempre la stessa. “Perché non alleno più?”. LEGGI TUTTO