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    Arnautovic, voglia Inter e richieste Inzaghi: Triplete, obiettivi e Milan

    Marko Arnautovic 2.0 all’Inter è tornato in una versione diversa, più matura e con la consapevolezza dei propri mezzi. Errori del passato da dimenticare e la voglia di dimostrare, all’eta di 34 anni, di poter essere decisivo in una big. A Bologna ha fatto bene nel biennio, ma una volta che gli è stata presentata l’occasione di poter tornare in nerazzurro non ci ha pensato due volte. 
    Il treno passa una sola volta nella vita, ma per l’austriaco ha fatto un’eccezione perché la società ha deciso di accontentare Inzaghi andando sul classe 1989 già a suo agio dopo l’esordio a San Siro contro il Monza: “Sono contento di essere tornato. Allo stadio ho provato una forte emozione dall’arrivo fino all’ingresso in campo. Vincere è stato importantissimo” ha detto a Sportmediaset. E a precisa domanda sugli obiettvi non ha targiversato… LEGGI TUTTO

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    Quanto vale la coppia Chiesa-Vlahovic? Il confronto con le altre big

    Per età, doti tecniche e voglia di rivalsa la Juve ha due punte che, superati i problemi, sono di assoluto livello. Anche in Europa

    E così, mentre l’Inter aggiunge il trentaquattrenne Sanchez al trentaquattrenne Arnautovic, la Juve si gode la sua coppia-gol. Messa in discussione per tutta l’estate e adesso – com’era logico immaginare – tornata grande protagonista. Sì, perché se hai Chiesa (25 anni) e Vlahovic (23) è veramente difficile pensare o sperare di poter avere o desiderare di più. Due calciatori che sono stati frenati da infortuni e malanni, ma rappresentano garanzie assolute. Chiesa è stato – anche in questa sessione di mercato – l’ ”acquisto” sicuramente più importante, il vero giocatore capace di far fare un salto di qualità alla squadra. Con le sue accelerazioni, i suoi gol, la sua capacità unica di puntare e saltare l’uomo. Non fa testo la stagione passata, in cui doveva per forza di cose pensare soltanto a recuperare. Fa Fede, è proprio il caso di dirlo, il suo straordinario bagaglio tecnico, pieno di quella qualità che fa davvero la differenza: saper fare in velocità quello che ad altri non riesce… neanche da fermo. E poi Vlahovic, che nell’anno e mezzo juventino e non per colpa sua, non è mai stato quello che abbiamo ammirato alla Fiorentina. Ma dato che far gol è un po’ come andare in bicicletta – una volta che hai dimostrato di saperlo fare… – era evidente che non ci sarebbero stati problemi nel rivedere l’attaccante che ha fatto palare di sé tutta Europa. Per quel suo modo imperioso di attaccare la porta avversaria.  LEGGI TUTTO

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    Sanchez, terminate le visite mediche: nel pomeriggio le firme sul contratto con l’Inter

    Dopo i test medici il cileno si sposterà nella sede del club. Percepirà un ingaggio di circa 3 milioni netti

    Da Lukaku a Scamacca, passando per Morata e Balogun: l’Inter li ha seguiti tutti, ma alla fine ha dovuto virare sul tandem di 34enni composto da Arnautovic e Sanchez. Dopo l’arrivo a Linate nella serata di ieri, questa mattina il cileno ha sostenuto le visite mediche con il club nerazzurro. El Niño si è recato al Coni intorno a mezzogiorno e mezzo: ad aspettarlo c’erano circa venti tifosi, che ne hanno approfittato per scattare un selfie e per salutare l’attaccante manifestandogli il loro supporto.

    le cifre—  Nel pomeriggio Sanchez si recherà in sede per firmare con l’Inter, appena un anno dopo la ricca buonuscita ricevuta per risolvere il contratto nell’estate 2022. Reduce da una stagione positiva in Francia con il Marsiglia – 18 reti realizzate tra tutte le competizioni -, il classe 1988 percepirà un ingaggio di circa 3 milioni netti, quattro in meno rispetto a quanto concordato durante la sua prima parentesi a Milano. Nella rosa di Inzaghi, Sanchez occuperà il tassello lasciato libero da Correa, a sua volta passato in prestito all’Olympique Marsiglia. LEGGI TUTTO

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    Gli Usa, la fede e i gol: la Lazio scopre i gemelli D’Agostini

    Arrivano da Miami per giocare in Italia: Stefano è un difensore centrale, Lorenzo un bomber. Juventini, tifosi di Zidane, ora rinforzeranno la Primavera biancoceleste. Uniti dalla fede cristiana

    Sognando Beckham, ma combattendo per famiglia e sport. In particolare il calcio. Così sono cresciuti Stefano e Lorenzo D’Agostini, due gemelli italo americani che la Lazio ha preso dall’Inter Miami per rinforzare la Primavera. Classe 2005 (sono di settembre, diventeranno maggiorenni il 21) ricoprono due ruoli completamente diversi: Stefano fa il centrale di difesa, Lorenzo la punta. LEGGI TUTTO

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    Da Kayode a Lookman: 5 giocatori con cui fare plusvalenza al Fantacampionato nella 2ª giornata

    Personalità ne abbiamo? Il laterale della Fiorentina ha esordito in Serie A contro il Genoa al ‘Marassi’. Un debutto importante per il terzino della nazionale italiana U-19, che ha fatto vedere cose importanti nella prima uscita ufficiale con la maglia Viola. Vincenzo Italiano potrebbe proporlo più volte nel corso della stagione e, per soli 5 crediti, rappresenta al momento uno degli affari più interessanti del listone. LEGGI TUTTO

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    Pavard, Tuchel si impunta e vuole un sostituto: Inter in attesa ma non all’infinito…

    Il tecnico del Bayern vuole un cambio top in difesa e prova a convincere il francese a restare. Ma i nerazzurri sono fiduciosi per l’intesa già trovata

    Nessun passo indietro, nessun dramma. Però un piccolo campanello d’allarme comincia a sentirsi in lontananza. E se Thomas Tuchel si impuntasse davvero fino all’ultimo giorno e bloccasse il trasferimento di Benjamin Pavard all’Inter? Al momento, l’allenatore tedesco è riuscito quantomeno a rallentare lo sbarco del francese a Milano, che il club nerazzurro sperava di poter organizzare negli ultimi due giorni, per potergli permettere già oggi di allenarsi con la squadra e di essere a disposizione per la trasferta di Cagliari in programma lunedì sera. E invece ancora tutto fermo, tutto bloccato: il Bayern non ha ancora dato l’autorizzazione al giocatore a partire perché non è ancora riuscito a mettere le mani su un’alternativa all’altezza, sia di Pavard sia del club tedesco, ovviamente. Un intoppo più che un problema, se è vero che Bayern e Inter sono da diversi giorni d’accordo su tutto: il cartellino di Pavard costerà al club di Zhang 30 milioni di euro più due di bonus, mentre per Benjamin è pronto un quinquennale da quattro milioni netti a stagione. La trattativa è di fatto chiusa, sigillata. Resta il rebus Tuchel, che pare stia provando anche a convincere il giocatore a restare ancora un anno al Bayern, pur sapendo che ha un contratto in scadenza che non intende assolutamente rinnovare. Certo, poi le vie del mercato sono infinite, però non può essere infinita la pazienza dell’Inter. Soprattutto, Marotta e Ausilio non possono rischiare di trovarsi all’ultimo giorno di mercato in attesa dell’ultimo sì del Bayern.

    in attesa—  Pavard intanto ieri è tornato ad allenarsi con i compagni e questo per i maliziosi potrebbe non essere un buon segnale: superata “la malattia” di mercoledì, il francese ha fatto il suo dovere di professionista e si è presentato al centro sportivo. In attesa di lumi sul futuro, con la valigia pronta e la testa già all’Inter. Se basterà per accelerare i tempi, lo scopriremo nelle prossime ore anche perché – giustamente – il club nerazzurro conta di avere il permesso di organizzare viaggio e visite mediche di Pavard ragionevolmente entro domenica, altrimenti da lunedì sarà obbligato quantomeno a prendere in considerazione un possibile piano B. Ipotesi che al momento nessuno vuole prendere sul serio: Inzaghi aspetta Pavard e Pavard vuole l’Inter. Tuchel permettendo, il matrimonio si farà. LEGGI TUTTO

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    Ventura: “Mancio-Italia, che brutto addio. Felice per Spalletti ma non ha tempo”

    Parla l’ex c.t. azzurro: le delusioni mondiali, i consigli al nuovo allenatore e i pronostici sulla Serie A

    Sono passati cinque anni dalla mancata qualificazione al Mondiale del 2018. A Giampiero Ventura, allora commissario tecnico della Nazionale, la delusione probabilmente non passerà mai del tutto, ma il profondo malessere, la rabbia, il rimpianto, il dolore e l’amarezza per essere stato considerato il grande se non addirittura l’unico colpevole di quel fallimento sportivo, è ormai alle spalle.  LEGGI TUTTO