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    Taibi: “Provedel ha segnato da attaccante. L’ho rivisto 50 volte…”

    Parla l’ex portiere che nel 2001, con la Reggina, fece gol all’Udinese: “Io segnai quasi per caso, Ivan ha seguito il lancio di Luis Alberto e si è mosso come un goleador”

    Massimo Taibi sa come un portiere può arrivare a segnare. Il primo aprile del 2001, un suo gol, di testa, all’87’ portò la Reggina al pareggio casalingo (1-1) contro l’Udinese. La prodezza di Provedel ha rispolverato bei ricordi per l’ex d.s. della Reggina. “Ha riportato attenzioni sul mio nome”, sorride con soddisfazione. “Ero a cena dopo aver visto a San Siro Milan-Newcastle, appena ho saputo del gol di Provedel, ho voluto rivederlo, almeno cinquanta volte… Anche perché, a 21 anni, è stato mio giocatore al Modena”.  LEGGI TUTTO

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    Milan, Giroud non può far tutto: servono i gol di Okafor e Jovic

    Per preservare il francese spazio al turnover, ma i sostituti per ora non sono stati all’altezza

    Sabato 30 settembre, quando il Milan ospiterà la Lazio, Olivier Giroud festeggerà 37 anni. Difficile che Pioli gli regali un po’ di riposo: contro una big vorrà schierare i suoi uomini migliori. Il punto è che dietro Giroud, c’è il vuoto di gol. Olivier compensa e riempie l’area, ma non può bastare: la carta d’identità e il numero di candeline sulla torta non mentono. Finora, a 36 anni, 11 mesi e 21 giorni, il 9 rossonero è stato impegnati in cinque partite con il club e in una con la nazionale francese. Con il Milan è sempre partito titolare: nelle quattro di campionato (sostituito quando il risultato era ormai indirizzato) e nell’ultima sfida Champions, in cui è rimasto per 90’ in campo. Nel tempo a disposizione ha segnato 4 gol e servito 2 assist. Con la Francia aveva giocato i primi 26 minuti di gara con l’Irlanda e uscito per via di una caviglia dolorante. «Si gioca tanto, specie i nazionali, e i rischi aumentano», ha ammesso Pioli. Il suo problema è trovare valide alternative: Giroud l’infaticabile avrà necessariamente bisogno di rifiatare. Se servirà contro la Lazio e certamente nella successiva trasferta Champions contro il Dortmund, è ipotizzabile un turnover mercoledì, a Cagliari. 

    SOSTITUTI—  A chi affidare i compiti d’area? Okafor ha quattro presenze in Serie A ma occorre fare bene i conti: è rimasto in campo per un totale di soli 67 minuti, tutti da subentrato. Poco più di un’ora senza mai lasciare il segno. Curiosità: Okafor aveva convinto il Milan a investire su di lui dopo aver segnato un gol da avversario a San Siro. 

    FERMI A ZERO—  In rossonero non ha ancora concesso il bis e a parte un cartellino giallo contro la Roma, gara in cui aveva offerto un contributo da mediano aggiunto più che da attaccante di razza, poche altre note da segnalare. Un jolly d’attacco, ma non un cannoniere: al massimo è arrivato a quota 9 in campionato con il Salisburgo. Mai in doppia cifra. Dell’avventura rossonera di Jovic ancora meno da segnalare: 13 minuti nel derby, entrato sul 3-1 per provare a riaprire la partita, e spettatore due minuti dopo del poker nerazzurro. Per caratteristiche tecniche e fisiche Pioli lo considera il vero vice Giroud. Senza però aver avuto tempo di indirizzarlo secondo le necessità di squadra: il serbo è arrivato nell’ultimo giorno di mercato e ripartito subito dopo per rispondere alla chiamata della nazionale. Nel 2018-19 la sua miglior stagione: 17 gol con l’Eintracht Francoforte in Bundesliga. Poi 2 in Liga con il Real e 6 con la Fiorentina in A. Motivo per cui non era la prima scelta del club, fino a poche ora dalla fine delle trattative impegnato a convincere il Porto a cedere il bomber Taremi. Uno dei due potrebbe giocare a Cagliari: ballottaggio da 50 e 50, o da 0 a 0. LEGGI TUTTO

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    Garcia post Braga-Napoli: “Kvaratskhelia ha bisogno di giocare”

    Il Napoli comincia alla grande il suo percorso in Champions League ed ottiene una vittoria per 2-1 sul finale in casa del Braga. Dopo il gol di Di Lorenzo e varie occasioni sprecate, i padroni di casa hanno trovato il gol del pareggio con Bruma prima della decisiva autorete di Niakate. Al termine della sfida Rudi Garcia ha commentato la prestazione della sua squadra: “E sempre difficile vincere in Champions fuori casa. L’abbiamo fatto segnando due gol, l’autogol è anche una situazione su cui lavoriamo provando molti cross in area. Lo stato d’animo è stato buono, lo spirito di squadra anche”.
    Garcia: “Dovevamo fare prima il secondo gol”
    Il tecnico dei partenopei ha proseguito: “Si può però dire che comunque non siamo stati in grado di metterci al riparo, abbiamo avuto tante possibilità di fare il secondo gol e dovevamo farlo prima perchè non saremmo stati a portata dell’avversario che cosi puo pareggiare, come ha fatto. In ogni caso siamo contenti del risultato. Kvaratskhelia ha bisogno di giocare e di ritrovare il ritmo, oggi era molto importante la parte offensiva e lui ha anche propiziato il cross di Di Lorenzo per il primo gol. C’è però anche la parte difensiva, Osimhen anche qui ha giocato, corso, ed è quello che mi aspetto da tutti i giocatori”. LEGGI TUTTO

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    Frattesi, nessun problema ad ammetterlo: “Il mio assist a Lautaro? Che culo!”

    Il centrocampista dell’Inter ha servito all’argentino un pallone splendido nell’azione dell’1-1 contro la Real Sociedad, ma a fine partita ha “confessato” di non averlo fatto volontariamente

    A volte è la sincerità più pura a spiazzare. Come nel caso di Davide Frattesi, che in Real Sociedad-Inter è stato ancora una volta decisivo dalla panchina, vestendo all’86’ i panni dell’assistman per l’1-1 segnato da Lautaro Martinez in Champions League. Un rasoterra che ha tagliato in due la difesa basca, pescando il Toro tutto solo sulla sinistra dopo un inserimento. Quando però a fine partita gli è stato chiesto un commento su quella giocata, la risposta è stata semplice e simpatica: “Che culo!”.

    Due parole per spiegare, come si vede dai replay, che in realtà la giocata del centrocampista della Nazionale era stata pensata come un tiro per evitare la sconfitta, ma che in realtà è uscito talmente “strozzato”, da dirigersi ben lontano dallo specchio. Verso Lautaro, appunto, che ha trasformato un errore in oro. A volte la fortuna bisogna anche saperla sfruttare… LEGGI TUTTO