consigliato per te

  • in

    Thuram-Lautaro, Inter-Milan e l’ammissione: “Non l’ho fatto apposta”

    Marcus Thuram e Lautaro Martinez sono stati tra i protagonisti della presentazione della terza maglia (color arancione) dell’Inter nel quartier generale della Nike a Milano. Un’anteprima ripreso dai social nerazzurri che ha raccolto tanto entusiasmo e tanti tifosi accorsi per vedere da vicino la novità. 
    Un modo per dare seguito alla festa post derby, con quel 5 a 1 da record inflitto al Milan poche ore prima, e proprio dei rossoneri ne è nato un siparietto particolare proprio tra i due protagonisti, la nuova ThuLa. 
    Lautaro-Thuram e il siparietto post Milan
    In pullman verso la Nike per Lautaro, Thuram e qualche giocatrice dell’Inter Women (Pandini, Simonetti e Pavan) è stata l’occasione per parlare della partita contro il Milan. L’argentino ha chiesto: “Avete visto che gol ha fatto Marcus?” e pronta la risposta di una delle ragazze: “Mamma mia sei proprio forte”.
    Thuram non ha perso tempo e riguardo alla prodezza segnata al compagno di Nazionale Maignan ha sottolineato (sorridendo): “Non l’ho fatto apposta”. L’aria post derby e l’entusiasmo non sono ancora scemati, in attesa dell’esordio in Champions contro la Real Sociedad. Un siparietto che l’Inter ha pubblicato sui propri canali social.  LEGGI TUTTO

  • in

    Alle origini di Provedel, l’attaccante-portiere che inseguiva Yashin

    Da bambino giocava punta, poi ha indossato i guantoni e non li ha più tolti. L’ascesa di Ivan raccontata da chi l’ha seguita da vicino

    Renzo, Claudio e Filippo non hanno chiuso occhio. A San Polo di Piave erano tutti troppo felici per riuscire a dormire. Gli sembra di star vivendo un sogno. Sebbene non facciano i portieri e non abbiano segnato un gol di testa al 95’ in Champions contro l’Atletico Madrid. Però nella storia di Ivan Provedel hanno un ruolo fondamentale. Loro c’erano quando la carriera del portiere della Lazio è cambiata per sempre. È un giorno d’estate del 2009: a Oderzo, paesino della provincia di Treviso, organizzano uno stage per giovani portieri. C’è un biondino alto, ha 15 anni e fa l’attaccante. Ha giocato con le giovanili del Pordenone, ma non ne può più di stare davanti. Vuole lasciare il calcio. La voce arriva a Renzo Zanet, storico osservatore della zona. Si siede sugli spalti dello stadio, su un foglietto scrive appunti: “Chi è quel ragazzo?”, chiede agli organizzatori. “Si chiama Ivan, è il suo secondo giorno tra i pali. Sta imparando”. Con una telecamerina riprende gli allenamenti, studia ogni movimento. “È bravo, merita una chance. Lo porto al Liapiave”. Da attaccante a portiere, nuova vita. Un’intuizione quasi visionaria. Se Ivan in area ci sa fare, il segreto sta tutto nel suo passato da punta. LEGGI TUTTO

  • in

    Pagelle Juve Next Gen: Huijsen attento, Mulazzi bene, Yildiz da rivedere

    Le difese spiccano e annullano gli attacchi, fino al 90′, quando Bertini con un sinistro di controbalzo beffa Daffara e regala a Di Carlo tre punti importanti per rtirovare fiducia, dopo la sconfitta della scorsa giornata contro il Perugia.

    Juve Next Gen, le pagelle: Daffara 5

    Durante i novanta minuti è poco impegnato grazie al gran lavoro della difesa bianconero, ma la prima volta che viene chiamato in causa non risponde presente: sul tiro al volo di Bertini non vede partire il pallone, ma poteva fare certamente di meglio. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Braga-Napoli ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    I Campioni d’Italia vogliono partire col piede giusto nella massima competizione europea per mettere a tacere le recenti polemiche dopo le ultime due giornate di campionato dove sono reduci dal pari di Genova, preceduto dalla sconfitta interna contro la Lazio. Il Braga si presenta a questa sfida dopo la sconfitta in casa della Farense per 3-1: in classifica, la squadra di Artur Jorge è ottava a quota 7 punti. In conferenza stampa, Rudi Garcia si è detto fiducioso per la gara e ha dichiarato: “Il campionato è una competizione, la Champions League un’altra. Siamo a Braga per vincere, senza pensare al quinto posto in classifica in campionato. Siamo solo all’inizio e c’è tempo per rimediare”.
    Segui la diretta di Braga-Napoli su Tuttosport.com
    Dove vedere Braga-Napoli: diretta tv e streaming
    La prima sfida della fase a gironi della Champions League del Napoli è in programma contro il Braga all’Estadio Municipal alle ore 21. La partita sarà visibile su Sky Sport Uno (201) e Sky Sport (252) e in diretta streaming su Now e Infinity+.
    Braga-Napoli: le probabili formazioni
    BRAGA (4-2-3-1): Matheus; Gomez, Josè Fonte, Paulo Olivera, Marin; Moutinho, Al-Musrati; Ricardo Horta, Pizzi, Bruma; Abel Ruiz. Allenatore: Artur Jorge. A disposizione: Hornicek, Piago, Mendes, Saatci, Borja, A. Horta, Castro, Zalazar, Vitor Carvalho, Soumare, Lopes, Banza, Djalo. Indisponibili: Niakate. Squalificati: -.
    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Rudi Garcia. A disposizione: Contini, Idasiak, Rui, Ostigard, Natan, Zanoli, Cajuste, Elmas, Gaetano, Lindstrom, Raspadori, Simeone, Zerbin. Indisponibili: Gollini. Squalificati: -.
    Arbitro: Gozubuyuk (Olanda)Assistenti: Zeinstra-BalderIV uomo: NagtegaalVar: HiglerAvar: Dieperink
    Braga-Napoli: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

  • in

    Torino, Zapata è già fondamentale: potente, centrale e 43 volte utile

    Però Belotti, quel Belotti, era un bisonte ancora un po’ grezzo, correva dappertutto, sbagliava parecchio, ma aggiustava i cocci col cuore, la generosità. E non conosceva il concetto di zolla perché quasi tutto il prato era di sua proprietà, si gettava in avanti su ogni pallone, partecipava molto spesso anche ai recuperi in difesa, era un bomber tuttocampista, un unicum. E allora? Quel paragone con Zapata? In buona parte salta in aria. Né ci pare calzante in toto, tornando indietro nel tempo, l’evocazione con Rolando Bianchi, ragazzone grande e grosso, cui pure vanno ascritti innumerevoli meriti, ripensando ai suoi anni migliori in granata. Ma la classe nei piedi che ha Zapata ci sembra superiore, decisamente.
    Il paragone con Casagrande
    Assurdi sarebbero poi i paragoni con Marco Ferrante, straordinario piccoletto tutto furbizia e piedi fini, un volpone, però con caratteristiche tattiche e fisiche completamente diverse da quelle di Duvan. Magari a voi potrà parere blasfemo, ma a noi Zapata fa (in parte) tornare alla mente il brasiliano Walterone Casagrande, anni d’oro 1991-’93, la finale Uefa e la Coppa Italia vinta. Fisico molto simile per altezza e peso (un briciolo meno massiccio Walter), tecnica di altissimo livello, fiuto rapace per il gol e pure la capacità di creare assist per i compagni, non solo sponde, varchi, spazi. Era un campione, Casagrande. Zapata è un ottimo centravanti e a certificarlo basterebbero i 116 gol segnati nei suoi primi 10 campionati in Italia (l’11° è l’attualità in granata). A 32 anni, può vivere con Juric un meraviglioso canto del cigno chissà quanto lungo (tocchiamo ferro affinché lo assista la salute muscolare). Motivazioni lucidate, di nuovo protagonista principe, colonna, trascinatore e cecchino conclamato, pur se attende ancora di segnare il primo gol col Toro.
    I numeri di Zapata
    A differenza di Belotti, Zapata mantiene molto di più la zona di permanenza e percorrenza. In avanti, in mezzo, senza perdere tempo ed energie per allargarsi dietro a palloni inutili. Occupa il cuore della difesa altrui. Assorbe un paio di difensori. A Salerno ha subito la pressione avversaria per una percentuale del 70%, quando ha avuto il pallone tra i piedi (statistiche della Lega: l’indice è calcolato con i parametri della distanza nelle marcature e della velocità nel pressing patito). Nessun granata ha subito più pressioni e attenzioni. E oltre ai gol provocati (il primo di Buongiorno, staccando di testa), evocati (il 2° e il 3° di Radonjic, con i suoi movimenti a portar via difensori) o consegnati (l’assist puro del 4 a 0 ancora di Rado, pur annullato per un fuorigioco millimetrico del serbo), Zapata ha illuminato il gioco con le sue sponde, le aperture, gli inserimenti, la capacità di tenere il pallone, i dai e vai di piede o di testa, la potenza, la tecnica. Ha giocato la bellezza di 43 palloni, da terminale. Tirando e facendo tirare. In questo campionato, comprese le 2 presenze iniziali con l’Atalanta e un gol, vanta l’80% di precisione nei passaggi e una distanza media percorsa a partita di appena 6 chilometri (la metà di un Belotti vecchio stampo!). Correrà sempre di più, ma è proprio la sua stanzialità a far la differenza, con la cifra tecnica, la stazza e il fiuto sottoporta. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, Maignan lascia lo stadio zoppicando

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

  • in

    Da Rampulla a Taibi, poi Brignoli fino al bis di Provedel: i portieri goleador

    Ivan Provedel sa come si fa. Il portiere della Lazio, che con un gol di testa al quinto di minuto di recupero ha dato il pari last second ai biancocelesti nel debutto stagionale di Champions League con l’Atletico Madrid, ci era già riuscito una volta: poco più di due anni e mezzo fa, il 7 febbraio 2020, quando era alla Juve Stabia in Serie B aveva segnato nel recupero la rete del 2-2 ad Ascoli, ancora di testa. Iscrivendo il suo nome nell’albo dei portieri capaci anche di diventare goleador. LEGGI TUTTO