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    La magia della 10, da Liedholm a Seedorf: nuova veste Leao, classe e talento per stare tra i grandi

    Tutto il fascino del numero più ambito: dal Barone passando per Schiaffino, Rivera, Gullit e Savicevic. Ora tocca a Rafa

    r afa Leao adesso ha il 10. Se lo merita? Certo. Si è preso quella maglia, quel numero, e si è messo una mano sul cuore e una sulla schiena. «È mio». Giusto, Re Leone, ma cerca di tenerlo da conto, trattalo bene, custodiscilo con cura. Non è vero che è in via d’estinzione, che con la personalizzazione delle maglie, dei nomi e dei numeri è stato retrocesso a un ruolo marginale, come un 4 qualsiasi. Se ha avuto momenti di sbandamento, la colpa non è sua, ma di chi lo ha indossato. E ogni riferimento a Honda, Calhanoglu e Diaz è puramente casuale. Il numero dieci è sempre il dieci, anche quando qualcuno dice che non è più di moda. È stato, è e resterà sempre magico. Perché è passione e poesia, Pelè e Maradona, Platini e Messi. Va molto il 7? Sì, ma se davanti ci metti un CR. Pitagora, che i suoi conti li sapeva fare, diceva che il dieci è il numero perfetto. Dante, sommo poeta, aveva un buon rapporto anche con la numerologia. Il 7 per l’autore della Divina Commedia è la perfezione umana, ma è pure il numero dei peccati capitali. Il 10 richiama i comandamenti che Dio affida a Mosè sul monte Sinai.  LEGGI TUTTO

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    Fabbro, contadino e… c.t. estremo: chi è Luciano Spalletti

    Ritratto (molto) privato del neo commissario tecnico, dalle origini rurali al cerchio magico degli amici fino alla panchina azzurra, che diventerà la più totalizzante delle sue sfide. E nella quale vorrà solo uomini che ci credono

    Gli amici storici, quelli del cerchio magico, sono stati i primi a ricevere sul cellulare nella serata di venerdì l’Habemus! dal loro amico, appena nominato nuovo papa azzurro. Messaggio criptico, in puro stile Lucio da Certaldo, uomo enigmatico come pochi: l’immagine di una penna. Senza commento. Loro, gli eletti, l’aristocrazia delle Galline del Cioni. Qualcosa tra la Tavola Rotonda di Camelot e un’élite armata, nel senso che si getterebbero nelle fiamme per il loro Artù. LEGGI TUTTO

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    Baroni, conferenza Verona-Roma: Faraoni, Hien e l’elogio a Mourinho

    Anche l’allenatore degli scaligere ha presentato il match, sciogliendo qualche dubbio di formazione e facendo il punto sui giocatori recuperati.
    Verona-Roma, le dichiarazioni di Baroni
    Il tecnico del Verona ha elogiato subito i giallorossi: “Sarà una gara difficile contro una squadra guidata da un allenatore bravissimo. La Roma è una squadra che ha tutte le carte in regola per fare un campionato importante. Servirà da parte nostra grande voglia e grande dedizione”. Su Faraoni e Hien, indisponibili la scorsa giornata contro l’Empoli: “Due giocatori importanti, Faraoni ha lavorato bene con la squadra e sarà a disposizione”. Sul nuovo acquisto Serdar: “E’ un centrocampista interessante, devo ringraziare il direttore che è stato bravo a portarlo dalla nostra parte. Ha già fatto 60 minuti in amichevole, poi si è fermato. Le sue condizioni sono discrete anche se non può ancora essere chiaramente al top, io lo ritengo comunque già a disposizione e arruolabile”. Infine sul Bentegodi: “L’entusiasmo è sempre positivo se riesce ad essere trasmesso, dobbiamo alimentarlo noi con le prestazioni e l’atteggiamento costruendo anche un’identità forte”. LEGGI TUTTO