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    Arbitri, recuperi e gli strumenti contro i furbi

    Il regolamento permette già di essere severi per evitare le perdite di tempo. Ma non sempre ci si riesce

    Con le nuove direttive arbitrali le perdite di tempo, salvo imprevisti, non dovrebbero più essere un problema. Il designatore Gianluca Rocchi ha fatto capire che il campionato si adeguerà alle richieste Fifa di prolungare i recuperi per avvicinarsi il più possibile all’ora di gioco effettivo. L’intento è lodevole, ma naturalmente lo strumento del recupero “monstre” andrà maneggiato con cura. Quindici o più minuti supplementari tra primo e secondo tempo dovrebbero essere l’eccezione, non la regola di un calcio che, da quando è nato, non contempla il tempo effettivo ed è bello proprio per questo. Inoltre qui non si tratta di un torneo di un mese come il Mondiale, ma di una stagione estenuante nella quale i minuti in più, alla lunga, potrebbero incidere sulla condizione fisica o, peggio, sugli infortuni.  LEGGI TUTTO

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    Capello fa le carte al campionato: “È uno scudetto per tre”

    “Vedo Napoli, Inter e Juve davanti”, dice l’ex allenatore che ha vinto tutto. “Il Milan lascia campo alle spalle, ma ha tanti giocatori forti nel dribbling. Reijnders è la novità che mi intriga di più”

    “Sarà un campionato molto combattuto e molto difficile per tutti, perché competitivo ed equilibrato. Di sicuro molto più dell’anno scorso, quando il Napoli andò in fuga e fece il vuoto già a gennaio”. Fabio Capello, l’allenatore degli scudetti e della Champions con il Milan, di una Liga col Real e di un Tricolore storico con la Roma, fa le carte alla Serie A, e lo fa da par suo. Senza peli sulla lingua. LEGGI TUTTO

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    Cannavaro: “Napoli, così puoi centrare il bis”

    Il Pallone d’oro fa le carte al campionato: “La squadra di Garcia ha la stessa spina dorsale della passata stagione: ottimo punto di ripartenza. Inter, Juve e Milan restano tra le favorite, ma sono alle prese con vari problemi”

    Ha l’orgoglio del ragazzo cresciuto alla Loggetta, il rione a monte dello stadio di Fuorigrotta, ma anche la razionalità di chi ha allenato in giro per il mondo dopo averlo dominato, il globo, da calciatore. Fabio Cannavaro dal suo “buen ritiro” di Ibiza guarda al campionato italiano ancora da spettatore, in attesa di trovare una panchina stimolante sulla quale poter dimostrare la sua idea di calcio d’attacco, ben diversa dal difensore capace di vincere sul campo il Pallone d’oro. “Ho vissuto con grande gioia da napoletano questo terzo, meritatissimo scudetto. Decisamente diverso per me che ero un ragazzino ai tempi di Diego Maradona. Ma oggi parlo da addetto ai lavori e vi dico che il Napoli può realizzare un bis che non si è mai visto in questo terzo millennio calcistico fuori dall’asse Milano-Torino”.  LEGGI TUTTO

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    Il senso di Krunic per il Milan: così è diventato un intoccabile

    Da rincalzo alle 34 presenze della stagione scorsa, nonostante i nuovi arrivi e le sirene di mercato per Pioli “Rade non si tocca”. Ed è in arrivo anche il rinnovo. Storia di uno che ha scalato i ranghi in silenzio

    Il fil rouge è un concetto espresso qualche mese fa: “Krunic? Ci sono delle cose in campo che nemmeno i numeri possono spiegare”. Prima della doppia sfida di Champions con il Napoli, Stefano Pioli aveva tratteggiato così il ruolo di uno dei protagonisti del suo Milan. Un tuttofare con cui il tecnico ha costruito un rapporto di stima oltre i confini del campo.  LEGGI TUTTO

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    Pavard-Inter, c’è l’indizio social: spunta un like su Instagram

    La trattativa con il Bayern continua, intanto il difensore francese si schiera…

    Che fosse interessato al passaggio in nerazzurro era noto, così come conosciuta era la trattativa per ora non ancora portata a termine, ora anche i social certificano la vicinanza di Benjamin Pavard all’Inter. Il difensore francese del Bayern Monaco ha messo un like al post dell’Inter che presenta la partita di stasera contro il Monza, così come il capitano Lautaro Martinez, il neoacquisto Cuadrado e un ex come il tedesco Andy Brehme. 

    La trattativa—  La trattativa Ieri l’Inter ha alzato a 30 milioni l’offerta per Pavard, ma ora è l’allenatore del Bayern, Tuchel, a fare muro. Il difensore francese ieri non è sceso in campo nel netto successo sul Werder Brema e vorrebbe arrivare a Milano in ogni modo, tanto da aver rifiutato la ricca offerta del  Manchester United.  LEGGI TUTTO

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    Ravanelli: “Ho rivisto in Pogba l’euforia di 10 anni fa”. E su Berardi…

    “In pole position parte il Napoli: nonostante abbia perso Kim e Spalletti, è il detentore dello scudetto, la squadra ha un’ossatura definita, che viaggia con il cambio automatico. Subito dietro vedo l’Inter e poi, un passo sotto, Milan e Juventus”.
    Soltanto il Napoli tra i top club ha cambiato allenatore: può incidere?
    “Non molto. Ha perso un allenatore importante, che grazie a un lavoro straordinario ha creato empatia, ma la squadra è formata da giocatori di grande qualità, capaci di spostare gli equilibri. Penso a Kvaratskhelia e, soprattutto, a Osimhen: per il fuoco che ha dentro è unico, come per quello che ha fatto vedere, tra profondità, pressing, forza fisica, se non il migliore al mondo è il secondo nel suo ruolo. E ha ancora margini di miglioramento”.
    Chi mette sul gradino più alto?
    “Beh, Haaland: non ha qualcosa in più di Osimhen a livello tecnico e tattico, però i gol parlano per lui”.
    Ravanelli, il giudizio sul mercato
    Qual è l’operazione di mercato che l’ha più stupita?
    “Lukaku che ha abbandonato l’Inter: non mi aspettavo, dopo l’amore sbandierato, che arrivasse questa rottura. Come mi ha stupito la cessione di Tonali: vederlo partire così giovane mi ha meravigliato, era destinato a diventare la bandiera e il capitano del Milan per i prossimi 10 anni, invece… Il tempo ci dirà se la scelta è stata giusta, certamente con quei soldi i rossoneri hanno potuto investire pesantemente sul mercato”.
    A proposito di Lukaku, lo vedrebbe alla Juve al posto di Vlahovic? O insieme al serbo con un prestito last minute?
    “Credo sia difficile per la Juve supportare, senza nessuna cessione eclatante, gli ingaggi dei due attaccanti, anche se l’arrivo del belga porterebbe una sana competizione. Il mercato della Juve va giudicato anche sotto l’aspetto economico. Su Lukaku o Vlahovic ci sono dei pro e dei contro: Big Rom ha qualche anno in più però è più forte fisicamente, Vlahovic può ancora crescere”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Genoa-Fiorentina ore 20:45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, fa il suo esordio in Serie A e non si pone limiti per la nuova stagione: “Emozioni? È normale che come tutti gli esordi c’è emozione ma c’è anche convinzione e consapevolezza da parte mia, della squadra e dall’entusiasmo che ci sta trasmettendo il nostro popolo”. La Fiorentina, reduce da una finale di Conference League e di una Coppa Italia entrambe perse, vuole partire subito col piede giusto nella nuova stagione. In conferenza stampa, Italiano ha dichiarato: “La scelta di restare qui è stata azzeccata, avevamo timore per il clima e le temperature ed invece abbiamo lavorato bene in una struttura straordinaria. Abbiamo fatto delle ottime amichevoli nonostante qualche risultato non bello ma in questo momento conta la condizione fisica e mettere dentro minuti per far arrivare i ragazzi in forma il prima possibile”.
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    Genoa-Fiorentina: diretta tv e streaming
    Genoa-Fiorentina, gara valida per la 1ª giornata del campionato di Serie A e in programma alle ore 20:45 allo stadio Ferraris di Genova, sarà visibile in diretta streaming in esclusiva su DAZN. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
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    Le probabili formazioni di Genoa-Fiorentina
    GENOA (3-5-2): Martinez; Dragusin, Bani, Vasquez; Hefti, Thorsby, Badelj, Frendrup, Martin; Gudmundsson, Retegui. Allenatore: Gilardino. A disposizione: Leali, Sommariva, Biraschi, De Winter, Calvani, Jagiello, Aramu, Puscas, Coda, Ekuban. Indisponibili: Pajac, Matturro, Messias, Vogliacco, Melegoni. Squalificati: Sabelli, Strootman.
    FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Dodò, Milenkovic, Ranieri, Biraghi; Arthur, Mandragora; Sottil, Bonaventura, Gonzalez; Nzola. Allenatore: Italiano. A disposizione: Christensen, Martinelli, Kayode, Quarta, Parisi, Amrabat, Comuzzo, Amatucci, Duncan, Infantino, Brekalo, Sabiri, Beltran, Jovic, Kokorin. Indisponibili: Barak, Castrovilli, Ikonè, Mina, Pierozzi. Squalificati: Kouamè.
    Arbitro: Ayroldi della sezione di MolfettaAssistenti: Lo Cicero-ColarossiIV uomo: AbissoVar: DoveriAvar: Miele
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