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    Marotta, Lukaku ferita aperta: “Che delusione. Per me non torna in Italia”

    MILANO – L’Inter ha cominciato con il piede giusto la stagione 2023-24 vincendo in casa per 2-0 contro il Monza, Inter che è ancora al lavoro sul mercato per accontentare Simone Inzaghi soprattutto nel reparto difensivo. I nerazzurri stanno cercando di arrivare alla fumata bianca con il difensore del Bayern Monaco Benjamin Pavard, queste le parole dell’amministratore delegato Giuseppe Marotta: “Annuncio Pavard oggi? No, oggi no. Ma siamo messi bene. Abbiamo tirato molto alto in questa esigenza, siamo molto ambiziosi. Non è un’illusione. Spesso ci dicono che vogliamo illudere la gente, non è affatto così. Noi puntiamo obiettivi alti. Vogliamo gente forte. Vogliamo un mix tra giovani e meno giovani. Con i soli giovani non vinci nulla, ci vuole equilibrio”.

    Le situazioni di Lukaku, Samardzic, Scamacca

    Il mancato ritorno di Romelu Lukaku e gli affari sfumati con il serbo dell’Udinese e l’ex West Ham (finito all’Atalanta) hanno lasciato l’amaro in bocca al nerazzurro: “(su Lukaku) L’operazione ha lasciato tanta delusione, per il resto è giusto che faccia la sua strada e noi la nostra. Adesso comincia a chiudersi una nuova strada, non ci sono molte alternative. Non penso che lo vedremo in Italia, ma non conosco le dinamiche del Chelsea – aggiunge – Le difficoltà dell’estate? Alla mia età solo il caldo mi toglie il sonno, non le vicende dei calciatori. è venuta meno un po’ di serietà, i giocatori oggi ti dicono sì, domani ti dicono no”. LEGGI TUTTO

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    Chiesa-Vlahovic, storia di gol, amicizia e infermeria

    Si erano conosciuti alla Fiorentina, sono arrivati a Torino per diventare la coppia del futuro, gli infortuni li hanno rallentati ma ora sono pronti a prendersi definitivamente la Juve

    Sempre loro, ancora loro. Altro che mercato: Federico Chiesa e Dusan Vlahovic danno il via al loro campionato con tanta voglia di Juve. E con efficacia, indirizzando la gara con l’Udinese e trascinando i compagni alla prima prestazione positiva dell’anno. C’è tempo per esaltarsi, ma per Max Allegri non poteva esserci inizio migliore: i nuovi meccanismi miglioreranno col tempo, intanto i suoi attaccanti titolari non perdono tempo per guadagnare la scena sul campo, dove conta davvero. Al termine di un’estate che li ha visti dentro ogni tipo di discorso relativo al mercato, col rischio di giungere ai saluti in nome del bilancio: peraltro ipotesi che non è ancora tramontata del tutto, di fronte a offerte irrinunciabili, ma più ci si avvicina al primo settembre (data di chiusura della sessione dei trasferimenti) e più aumentano le percentuali di permanenza a Torino. I due attaccanti sono intenzionati a rimanere per lasciare il segno, dopo un periodo complicato per entrambi.  LEGGI TUTTO

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    Otto cose della nuova Juve che non sono come l’anno scorso

    Chiesa è tornato al centro del villaggio, una novità a tutto tondo anche se era nell’aria dopo un precampionato maiuscolo. Con tutto quel che ne consegue sul piano tecnico e caratteriale, per la squadra. Perché Fede in campo dà tutto se stesso ed è un trascinatore: cuore, gambe, testa, ferocia al servizio di una squadra, in quel calcio dialogato in cui leader e gregari si interfacciano e interscambiano senza soluzione di continuità. Ha giocato da seconda punta ma con licenza di partire largo per poi accentrarsi, oppure aprire spazi per gli inserimenti da dietro. Cambiaso in primis, ma anche Miretti o Rabiot all’occorrenza, hanno capito al volo, e la Juve di Udine ha trovato sulla sinistra una fonte quasi inesauribile di opzioni, idee, azioni ed occasioni da gol. LEGGI TUTTO

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    Fabbri cuore viola: “Grazie al mio amico Commisso farò il giro d’onore al Franchi”

    BUDAPEST, HUNGARY – AUGUST 20: Silver medalist Leonardo Fabbri of Team Italy poses for a photo on the stand during the medals ceremony for the Men’s Shot Put during day two of the World Athletics Championships Budapest 2023 at National Athletics Centre on August 20, 2023 in Budapest, Hungary. (Photo by Hannah Peters/Getty Images) LEGGI TUTTO

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    Pagelle Juve: Cambiaso top, Vlahovic allontana Lukaku, Chiesa da biliardo

    La Serie A 2022/23 della Juventus inizia nel migliore dei modi. La squadra di Allegri è tornata a volare, superando in trasferta l’Udinese per 3-0: Chiesa, Vlahovic (su rigore) e Rabiot a segno. Una risposta diretta a Napoli e Inter: compatta, aggressiva e tosta, la Juve travolge la formazione di Sottil e manda subito un messaggio alle rivali scudetto. LEGGI TUTTO

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    Inter, Correa ai minimi storici: può partire in prestito. E si avvicina Sanchez

    Anche Inzaghi ha mollato l’argentino: nemmeno un minuto col Monza. E può tornare Alexis, svincolato

    Come un deja-vù: “Hey amigo, ti ricordi di me?”. E sì, Alexis Sanchez bussa di nuovo alla porta di Appiano Gentile, appena un anno dopo aver organizzato il trasloco da Milano a Marsiglia. Il Niño in Francia è tornato “Maravilla”: 14 reti e tre assist in 35 gare di Ligue 1, più altre due reti in Champions e in Coppa di Francia. Insomma, la sensazione è che forse l’Inter ha rinunciato troppo a cuor leggero al talento e agli strappi del cileno e ora sta pensando seriamente di rimetterlo a disposizione di Simone Inzaghi, con cui ha già vinto una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Anzi, a essere onesti Inzaghi deve a Sanchez il suo primo titolo da allenatore dell’Inter: la Supercoppa 2022, infatti, fu decisa da Alexis a una manciata di secondi dai rigori. Fu lì che partì il tormentone del “leone in gabbia”, perché “Hey amigo, i campioni sono così…” per dirla alla Sanchez. Il cileno è svincolato e aspetta novità: a Milano tornerebbe di corsa, con ancor più voglia di prima. Ma perché il ritorno si avveri, è necessaria la cessione di Correa. 

    in uscita—  L’argentino è ai minimi storici in nerazzurro: sabato Inzaghi non gli ha concesso nemmeno la passerella finale nel successo contro il Monza, addirittura avanzando Mkhitaryan in linea con la punta dopo aver sostituito Lautaro con un centrocampista. Messaggio chiarissimo: anche Simone ha perso fiducia nel suo pupillo, che da queste parti non ha inciso come ci si aspettava e che ora deve fare i conti con una situazione scomoda. All’Inter non sono arrivate offerte concrete ma ora il club è pronto a valutare anche la cessione in prestito. Correa pensa ancora di poter essere utile, però, a dieci giorni dalla fine del mercato, forzare la permanenza sarebbe un rischio enorme. LEGGI TUTTO

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    Diretta Bologna-Milan ore 20.45: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    Milan e Bologna si sfidano alla prima giornata per la quarta volta in Serie A, con un bilancio di due vittorie dei rossoneri e una dei rossoblù. Il Milan non ha mai pareggiato negli ultimi 11 esordi stagionali di Serie A (sei vittorie e cinque sconfitte), l’ultimo pari nel primo match di campionato risale al 9 settembre 2011, 2-2 contro la Lazio a San Siro. Con Stefano Pioli alla guida, il Milan ha sempre vinto alla prima giornata di Serie A.
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    Dove vedere Bologna-Milan: diretta tv e streaming
    La partita tra Bologna e Milan è in programma alle ore 20.45 e sarà visibile in diretta su Dazn.
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    Bologna-Milan, probabili formazioni
    BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumi, Corazza; Aebischer, Dominguez; Ndoye, Ferguson, Moro; Zirkzee. Allenatore: Thiago Motta. A disposizione: Bagnolini, Ravaglia, Bonifazi, De Silvestri, Lykogiannis, Sosa, El Azzouzi, Fabbian, Urbanski, Orsolini, Van Hooijdonk. 
    MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Theo Hernandez; Loftus-Cheek, Krunic, Reijnders; Pulisic, Giroud, Leao. Allenatore: Pioli. A disposizione: Sportiello, Mirante, Kalulu, Kjaer, Bartesaghi, Florenzi, Adli, Pobega, Zeroli, Saelemaekers, Romero, Chukwueze, Okafor, Colombo.
    ARBITRO: Pairetto di Torino
    ASSISTENTI: Berti-Cipressa
    QUARTO UOMO: Volpi
    VAR: Marini
    AVAR: Maggioni LEGGI TUTTO

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    Bomber, leader, tifoso, volto del club: tutto quello che Lautaro è per l’Inter

    Doppietta alla prima da capitano, tutt’uno con i tifosi che hanno rivisitato il coro in passato dedicato ad Adriano: il mercato e la tristezza sono alle spalle, ecco come il Toro si è preso il mondo nerazzurro

    C’è stato un Lautaro Martinez che voleva scappare da Milano dopo pochi mesi all’Inter: saliva in macchina e andava in giro da solo per sfogare la tristezza. E anche un Lautaro Martinez che veniva sostituito di fatto a ogni partita, prima di altri, senza riuscire a capacitarsene. Ora non c’è Inter senza il Toro e non ci si riesce a immaginare Lautaro lontano da quello che è un mondo costruito intorno a lui: sempre più leader, sempre più bomber. Capitano riconosciuto, con una fascia al braccio presa a suon di gol, prestazioni, fedeltà, empatia con i tifosi, spirito nerazzurro. La doppietta al Monza – così apparentemente semplice da realizzare, ma che racchiude in sé il Toro d’area di rigore – è uno statement, un avviso ai naviganti: la squadra di Inzaghi ha fame, come il suo trascinatore.  LEGGI TUTTO